Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

lO l Bambini che ricordano altre vite


mente forniscono delle prove a sostegno di queste idee. Oltretutto, molti di co­
loro che credono alla reincarnazione che non sono Indù o Buddisti non la colle­
gano affatto al concetto di ricompensa, punizione, o rinascita in corpi animali. La
credenza in base alla quale la reincarnazione debba avvenire secondo particolari
modalità può impedire un'analisi costruttiva dell'argomento almeno quanto una
totale negazione della stessa; alcune persone che mi hanno scritto esprimendo
dogmatiche sicurezze sul modo in cui la reincarnazione si manifesta sembrano
avere tanto da disimparare quanto coloro che insistono affermando la sua im­
possibilità.
Vi è un ulteriore motivo che mi ha spinto a scrivere questo libro: la spe­
ranza che esso possa suscitare notizie dei nuovi casi su cui investigare. Sono
convinto che gli episodi tipici di reincarnazione vengano particolarmente poco
segnalati in Occidente. Alcuni corrispondenti mi hanno riferito casi di bambini
che all'età di circa tre anni (2), avevano manifestato ricordi di vite precedenti
ma che, al momento del mio interessamento, ne avevano ormai dieci o quindi­
ci, se non di più. Alcuni si rammaricavano di aver ignorato e persino deriso il
loro bambino quando, da piccolo, si metteva a parlare di una vita precedente.
In seguito, il soggetto finiva per dimenticare quanto aveva precedentemente ri­
cordato. Se fosse possibile studiare i casi che si manifestano in Occidente quan­
do. questi sono ancora attivi, come abbiamo fatto per molti anni in Asia e in al­
tre parti del mondo, la nostra ricerca potrebbe progredire molto più rapida­
mente.
Potrebbe apparire contraddittorio, dopo aver invitato i lettori ad inviarmi
eventuali informazioni su nuovi episodi, accennare anche al mio desiderio di
scoraggiare, mediante questo libro, una deliberata ricerca di memorie di vite pre­
cedenti, sia attraverso l'uso di droghe che attraverso la meditazione o l'ipnosi.
Sfortunatamente alcuni ipnotisti hanno affermato che chiunque è in grado di re­
cuperare delle memorie di vite anteriori attraverso l'ipnosi, lasciando inoltre in­
tendere che da questo possa scaturire un notevole beneficio terapeutico. È mio
compito cercare di raffreddare questo fuorviante eccesso di entusiasmo verso
l'ipnosi, alcune volte vergognosamente sfruttato, particolarmente quando la si
propone come un mezzo sicuro per suscitare dei ricordi di vite precedenti.
I casi che sembrano meritare la nostra attenzione sono quasi tutti accaduti
al di fuori delle aree di cultura occidentale, vale a dire fra i popoli dell'Asia,
dell'Africa Occidentale e fra i gruppi di nativi del Nord America. Vi sono certa-

to di effetti derivanti da un'azione e, in modo ancora più particolare, gli effetti della nostra condotta mo­
rale, soprattutto quelli che si manifestano nella vita successiva a quella in cui sono state poste le cause. La
dottrina del karma, sia nell'Induismo che nel Buddismo, abbraccia un gran numero di cause e di effetti
ma il suo uso popolare tende a focalizzarsi principalmente sull'appropriata punizione meritata per aver
espresso un comportamento che si è rivelato in qualche modo negativo. Ad esempio, un uomo che nasca
cieco si suppone sia stato responsabile della cecità altrui in una vita precedente.
(2) Pronomi indicanti l'identità sessuale del soggetto in questione
Ho conservato l'uso del generico <<egli >> perché ritengo che l'uso ossessivo di un linguaggio sessual­
mente neutrale renda zoppicante la lettura e contribuisca ben poco al superamento dell'iniquità nei con­
fronti della donna. Inoltre, riferendomi ai casi studiati, ho utilizzato quasi sempre dei pronomi maschili
dato che, la maggior parte dei bambini che affermano di ricordare la loro precedente esistenza, sono ri­
sultati essere di sesso maschile. Nel capitolo 9 discuterò proprio le possibili ragioni di una tale disparità.

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