Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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scotto. Senza rendersi conto che Susan non poteva saper niente del gioco del
gatto sul coperchio del recipiente la Sig.ra Eastland lì per lì le chiese:« Bene, ma
cosa dice il micio? ». Al che Susan le rispose riempiendola di sorpresa: « Maoo,
ne puoi prendere uno ». La Sig.ra, nel riferirmi questo episodio mi disse giusta­
mente che una bambina intelligente come Susan avrebbe potuto arguire la rispo­
sta; e io potrei aggiungere suggerendo una trasmissione di tipo telepatico. La ri­
sposta spontanea può armonizzarsi anche con la spiegazione secondo la quale
Susan poteva, in un qualche modo, avere accesso diretto alle memorie che ap­
partenevano a Winnie.
Dopo questo avvenimento Susan riferì anche altri eventi a cui Winnie ave­
va partecipato. Una volta descrisse di quando era andata, con altri familiari, in
un spiaggia e avevano catturato un granchio e proseguì nominando i nomi dei
presenti. La Sig.ra Eastland, in effetti, si ricordava che la famiglia si era recata su
una spiaggia nello stato di Washington l'anno precedente alla morte di Winnie.
Avevano giocato con le onde e con la sabbia, avevano trovato delle conchiglie e
cercato certi molluschi; la Sig.ra Eastland, tuttavia, non si ricordava che avessero
catturato anche un granchio. Susan nominò correttamente tre delle quattro per­
sone presenti, ma ne incluse uno, il suo patrigno, che non era presente. Più tardi
però si corresse dicendo che c'era il padre di Winnie (e il suo).
Susan inoltre disse di ricordarsi di aver giocato in un pascolo con sua sorel­
la Sharon, che non aveva paura dei cavalli e che una volta aveva camminato ad­
dirittura sotto uno di essi. Tutto ciò corrispondeva esattamente a quello che ave­
va fatto Winnie, che aveva giocato in un pascolo con sua sorella Sharon, che non
aveva paura dei cavalli e che una volta aveva camminato sotto uno di essi.
La Sig.ra Eastland le chiese se si ricordava di un ragazzino chiamato Grego­
ry che viveva dall'altra parte della strada. Susan le rispose: « Sì, mi ricordo di
Greggy. Giocavo spesso con lui ». « Greggy » era il diminutivo di Gregory ma la
madre non l'aveva mai menzionato.
La Sig.ra Eastland le chiese anche se si ricordava dello zio George, che abi­
tava all'inizio della strada. Susan non si ricordava della casa dello zio ma di lui sì
e aggiunse: « Spesso, prima di andare a scuola ci fermavamo da lui per giocare
un po' ». In effetti ciò corrispondeva ad un'abitudine di Winnie che aveva ripe­
tuto anche il giorno in cui venne uccisa. Dovrei da parte mia precisare che, men­
tre sia Gregory che lo zio George vivevano nella medesima città di Winnie, Su-
san era nata ed era vissuta in un'altra cittadina dell'Idaho.


·

I lettori avranno notato che la Sig.ra Eastland a volte tentava di suscitare
ulteriori ricordi rivolgendo delle domande su eventi che riguardavano la vita di
Winnie. Questo genere di indagine può avere il rischio di fornire inavvertita­
mente delle informazioni, e può incoraggiare una sorta di identificazione con la
persona scomparsa meno suscettibile di presentarsi per via normale. Ad ogni
modo, tali domande, se rivolte da una persona attenta e intelligente come mi è
sembrato fosse la Sig.ra Eastland possono far sorgere ulteriori ricordi senza ab­
bassare la guardia di fronte alla possibilità di trasmettere informazioni per vie
normali.
Riportiamo un altro esempio. Una volta la Sig.ra Eastland disse a Susan (ri­
volgendosi a lei come fosse Winnie) che forse si era perduta un paio di scarpe
nuove in un campo. Udendo questo Susan si mise a ridere dicendo che non le


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