Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Dodici casi di bambini l 95

importava granché di aver perduto quel paio di scarpe, e aggiunse: « Dovresti
andare in città a comprarmene un altro paio ». Questo era un evento accaduto a
Winnie che, appunto, si era perduta un paio di scarpe mentre si trovava in un
campo.
Verso la fine del 1969 credetti di aver saputo tutto ciò che c'era da sapere
di questo caso. Quando tuttavia ricontattai la Si g.ra Eastland al fine di controlla­
re nuovamente alcuni particolari e venire a conoscenza di ulteriori sviluppi del
caso, venni a sapere che Susan aveva richiamato alla memoria un altro avveni­
mento della vita di Winnie. La lettera che inviai alla Sig.ra Eastland, di cui Susan
era stata informata, aveva evidentemente stimolato in lei ulteriori reminiscenze
della vita precedente. Raccontò quindi alla madre di una volta (in quanto Win­
nie) in cui erano andate a giocare a bowling. Mentre sua madre stava giocando,
Winnie era rimasta in una zona dell'edificio dove si vendevano cibi e canditi, e
si divertiva a correre in avanti e indietro fra questo posto e il luogo in cui si tro­
vava la madre. Il caso volle che vi fosse anche un ragazzino che, correndo insie­
me a lei, alla fine le diede un bacio. La Sig.ra Eastland si ricordava bene del­
l'episodio anche perché il fatto aveva notevolmente infastidito suo marito quan­
do lei glielo riferì.
Susan non disse mai direttamente: « Io sono Winnie ». Si avvicinò molto
però a questa affermazione quando ritenne che le fotografie di Winnie che le fu­
rono mostrate ritraessero proprio lei. I suoi ricordi, a detta della madre, sembra­
vano appartenere a « molto tempo prima ». Si ricordava di aver fatto delle cose
che Winnie aveva effettivamente compiuto, ma Susan sicuramente no. I ricordi
della bimba, tuttavia, non sembravano organizzati in modo coerente, come nella
maggior parte dei soggetti. Da un altro punto di vista potremmo dire che, sebbe­
ne Susan avesse dei ricordi di una vita precedente, non sembrava consapevole di
avere effettivamente vissuto prima.
Susan imparava assai rapidamente, così tanto che una volta la Signora Eas­
tland mi scrisse in una lettera: « A volte ho la sensazione che quando Susan im­
para qualcosa di nuovo, non faccia altro che ricordarlo, come se l'avesse sempre
saputo».
La Sig.ra Eastland aveva notato due caratteristiche della personalità che, se­
condo lei, avvicinavano di molto Susan a Winnie. Entrambe erano delle ragazze
aggressive e dotate di buona coordinazione. Poteva distinguere queste caratteri­
stiche grazie al confronto con la comune sorella Sharon che appariva, al contra­
rio, timida e dotata di scarsa coordinazione.
Susan, però, non assomigliava fisicamente a Winnie. Quest'ultima aveva i
capelli rossi e gli occhi molto scuri mentre Susan aveva i capelli biondi e gli oc­
chi azzurri. Entrambe avevano ereditato dal padre una certa peluria sulla schie­
na mentre gli altri figli ne erano privi. Susan aveva anche dei leggeri segni di na­
scita sull'anca sinistra che corrispondevano alle ferite più gravi subite da Winnie
durante l'incidente automobilistico che le costò la vita. (Ebbi una copia del re­
ferto medico di Winnie stilato nell'ospedale in cui fu ricoverata e in cui morì do­
po l'investimento). Nessun altro membro di famiglia aveva segni di nascita di
questo tipo.
Questo è uno dei numerosi casi avvenuti in America in cui il retroterra reli­
gioso dei soggetti non si mostrava affatto favorevole all'ipotesi della reincarnazio-

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