Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

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ne. La Sig.ra Eastland, ad esempio, apparteneva ad una chiesa Cristiana che ne­
gava decisamente la possibilità della reincarnazione. Quando andai a farle visita
mi confessò che se nella sua congregazione si fosse saputo del suo atteggiamento
favorevole nei confronti della reincarnazione sarebbe stata probabilmente espul­
sa. Riteneva che l'idea fosse interessante anche se, per quanto riguardava gli altri
elementi dottrinali, continuava a conformarsi alla sua chiesa.
La Sig.ra Eastland mi assicurò che fino al momento della mia visita, avvenu­
ta all'inizio dell'estate del 1969, non aveva mai rivelato ai suoi figli la sua idea
che Susan fosse la reincarnazione di Winnie. Se più tardi ne parlò fu forse per
una qualche comprensibile curiosità di fronte al motivo della mia visita.


Il caso di Michael Wright


La mia indagine su questo caso cominciò, come avvenne anche per Roberta
Morgan, grazie ad una telefonata giuntami dalla madre del soggetto, la Signora
Catherine Wright. Fu un mio collega a parlarle per primo e vide che la donna
era letteralmente sconvolta da alcune affermazioni fatte dal figlio che suggeriva­
no - anche se lei ne era ormai convinta - la presenza di ricordi riguardanti la
vita del fidanzato che aveva avuto prima che si sposasse con il suo attuale mari­
to. Questo suo amico, W alter Miller, era morto in un incidente automobilistico
causato dall'uscita di strada della vettura che stava guidando.
L'idea della reincarnazione non sconvolgeva di certo la Si g.ra Wright che,
anzi, oltre a crederci fermamente considerava reali anche un'ampia gamma di fe­
nomeni paranormali. Non mi dilungherò ora nella descrizione delle sue espe­
rienze psichiche personali, ma non posso astenermi dal menzionarle anche per
quello che mi è sembrato fosse una buona dose di credulità da lei mostrata.
Questo potrebbe - dal punto di vista di alcuni lettori - diminuire la sua affi­
dabilità in quanto testimone delle affermazioni del figlio in merito alla vita pre­
cedente. lo personalmente non nutro queste opinioni poiché, se così fosse, non
offrirei un resoconto del caso di Michael del quale la Sig.ra Wright ha fornito la
quasi totalità delle testimonianze.
Il lettore potrebbe chiedersi tuttavia il motivo che aveva spinto la Signora
Wright, così aperta ai fenomeni psichici, a telefonare, nel settembre del 1978, co�
sì urgentemente alla University of Virginia. Solo il mese successivo, in occasione
del nostro incontro nel Texas, ebbi modo di conoscere la risposta. (La quasi to­
talità delle informazioni in mio possesso deriva dall'intervista che le feci in
quell'occasione e da una successiva condotta un anno dopo dalla mia collega
Emily Williams Cook). Nel momento dell'intervista appresi che la Sig.ra Wright
formava nella sua comunità,. insieme a sua madre, una stretta cerchia di credenti
nella reincarnazione mentre il marito, dal canto suo, non condivideva queste sue
idee. Oltre a ciò, la Sig.ra Wright riteneva di conoscerlo così bene da essere sicu­
ra che egli non sarebbe stato affatto contento di venire a sapere che suo figlio so­
steneva di essere la reincarnazione del precedente fidanzato di sua moglie. Ella
poteva facilmente immaginare che il marito supponesse che il loro matrimonio
fosse avvenuto senza troppe difficoltà solo perché W alter Miller era morto in un
incidente automobilistico. Ci si trovava forse di fronte al fatto che quest'ultimo


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