Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1

98 l Bambini che ricordano altre vite


dre alla sua successiva narrazione dell'incidente in cui W alter Miller perse la vi­
ta. Dopo una falsa partenza in cui fece riferimento ad una motocicletta, Michael
si corresse e disse, secondo quanto affermato dalla madre: « Mi trovavo in mac­
china con un amico quando questa uscì di strada e si capovolse più volte. La
portiera si aprì ed io mi sentii uscire fuori nonostante che il mio corpo fosse
morto». Michael aggiunse in seguito altri dettagli ma non sono sicuro se egli li
abbia inclusi nel suo primo racconto o se li abbia aggiunti in seguito. Egli disse,
ad esempio, che il parabrezza si era rotto e che il suo corpo era stato trasportato,
dopo l'incidente, fino ad un ponte (13). Aggiunse poi che prima dell'incidente si
erano fermati in un motel lungo la strada. Michael, inoltre, riferì il nome della
città in cui Walter Miller si era recato a ballare. La Sig.ra Wright sapeva che la
maggioranza di queste affermazioni collimava bene con l'incidente occorso a
Walter e, con un articolo di giornale che mi mostrò (che riportava una fotografia
della vettura distrutta), mi confermò il suo resoconto. L'impatto dell'urto gettò
Walter fuori dal veicolo ed egli morì quasi istantaneamente spezzandosi il collo.
L'ambulanza che in seguito lo trasportò si era fermata sopra un ponte proprio vi­
cino al luogo dell'incidente. La Sig.ra Wright non era in grado di confermare se
W alter e l'amico si fossero realmente fermati in un motel prima della disgrazia e,
il fatto che fosse una delle uniche persone della comunità a credere nella rein­
carnazione, le impedì di affrontare spassionatamente l'argomento con l'unica
persona in grado di verificare tale dettaglio. (Si trattava dell'amico di Walter,
Henry Sullivan, che era sopravvissuto all'incidente). Neppure approvò che me
ne occupassi di persona o che potessi svolgere delle indagini nella cittadina del
Texas.
Michael fece poi alcune ulteriori affermazioni che riguardavano delle que­
stioni private di Walter, tutte cose che non poteva sapere, almeno stando alle af­
fermazioni della madre. Sembrava conoscere, ad esempio, alcuni dettagli della
casa di Walter e di quella di Henry Sullivan. Infine, ma solo dopo essere stato
interrogato a proposito dalla Sig.ra Wright, Michael rivelò anche il nome di
Henry Sullivan. Disse anche (facendo un piccolo errore) il soprannome attribui­
to a questi.
La madre della Sig.ra Wright, Margaret Carpenter, assistette per tutto il tem­
po all'intervista confermando il racconto della figlia a proposito delle affermazioni
di Michael in merito all'incidente, dato che ella stessa lo aveva udito direttamente.
Sfortunatamente ci sono mancate conferme per il resoconto fattoci dalla Sig.ra
Wright a proposito di tutti gli altri particolari rivelati da Michael. Quando la mia
collega Emily Williams Cook visitò la famiglia di Michael, intervistò brèvemente
anche il padre, Frederick Wright, venendo però a sapere che questi non ricordava
quasi nulla di quanto Michael aveva detto a proposito della sua vita precedente.
Non so se ciò deriVi da una mancanza di attenzione verso le affermazioni del fi­
glio o dal fatto che non fosse stato presente, come era accaduto per la madre,
quando il bimbo aveva iniziato a parlare della sua esistenza anteriore.

(13) Conoscenza di eventi avvenuti dopo la morte
Le affermazioni di Michael, secondo cui egli sarebbe stato trasportato sopra un ponte, suggeriscono
che egli avesse dei ricordi di eventi manifestatisi dopo la morte di Walter Miller. Ricordi di questo tipo
sono estremamente rari nella maggior parte delle culture, ma possono essere riscontrati abbastanza fre­
quentemente in Birmania ed in Thailandia - il caso di Bongkuch Promsin ne costituisce un esempio.

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