National Geographic Italy - 11.2019

(Tina Meador) #1

C’è ancora
grande
ambivalenza
quando si
parla di donne
e potere. Le
donne sono
più soggette
a essere
considerate
“sgradevoli”
se percepite
come potenti
o ambiziose,
tratti che per
gli uomini sono
visti come
predisposizione
a incarichi
dirigenziali.


possibilità di dimostrare che la scienza sbagliava, hanno negato loro la possibilità
di esercitare il proprio intelletto e sviluppare fino in fondo i loro talenti.
Buona parte della ricerca che etichettava le donne come il sesso debole era
scorretta o parziale. Un intero corpus di studi contraddice questi vecchi risultati,
dimostrando che le donne hanno le stesse capacità intellettuali delle loro controparti
maschili. Se gli uomini hanno una forza fisica superiore e un vantaggio di peso e
statura, gli studi dimostrano che le donne possono vantare una netta superiorità
in termini di resilienza e sopravvivenza a lungo termine.
Ma allora perché gli uomini oggi hanno più potere delle donne? Perché la disu-
guaglianza di genere persiste? Spesso la spiegazione è questa: le cose sono sempre
andate così. Beh, non è sufficiente. E quella giustificazione dovrebbe crollare di
fronte al fatto che i paesi con politiche che intralciano oppure opprimono le donne
perdono terreno a livello economico.
Prendiamo l’Asia, per esempio. Poco più di metà delle donne del continente
lavorano e sono pagate meno degli uomini. Norme di genere, barriere all’istru-
zione e forze culturali consolidate potrebbero mantenere lo status quo, ma gli
analisti avvertono che i paesi che impediscono l’avanzata delle donne paghe-
ranno un caro prezzo. Lo studio di consulenza McKinsey & Company calcola
che l’economia dell’area asiatica guadagnerebbe 4.500 miliardi di dollari in
prodotto interno lordo annuo entro il 2025 se le donne non fossero più relegate
ai margini della forza lavoro.
Ogni nazione del pianeta dovrebbe fare tesoro di questo insegnamento. Le
magliette e i poster con la scritta “Il futuro è donna” dovrebbero invece recitare
“Il futuro? Meglio che sia donna!”.
Ma gli ostacoli al potere sono profondamente radicati. Si possono scrivere leggi
per dire alle persone che cosa possono e non possono fare, ma non si può determi-
nare come guardano a sé stesse e agli altri. C’è ancora molta ambivalenza quando
si parla di donne e potere. Secondo gli studi, le donne sono più soggette a essere
considerate “sgradevoli” o “inaffidabili” se percepite come potenti, arroganti o
apertamente ambiziose. Gli stessi tratti, negli uomini, sono visti come predispo-
sizione a incarichi dirigenziali.
La docente della New York University Madeline E. Heilman ha condotto una serie
di studi per indagare sulla reazione alle figure femminili di successo nei mestieri
tradizionalmente riservati agli uomini. In un esperimento ha chiesto agli studenti
di recensire profili quasi identici per impiegati con la posizione di vicedirettore
delle vendite in una fabbrica di aeroplani. Uno degli impiegati si chiamava “James”.
L’altro “Andrea” (nome femminile nella cultura anglosassone). Entrambi erano
nel 5 per cento più alto per rendimento, descritti come “astri nascenti” e “risorse
straordinarie”. I loro profili non davano alcun ragguaglio su personalità o carattere.
Eppure, gli studenti hanno valutato “Andrea” come più sgradevole e sgarbata di
“James”, che otteneva reazioni più entusiastiche.
I risultati della ricerca di Heilman indicano quindi che i logori stereotipi di genere
non descrivono solo il modo in cui uomini e donne sembrano comportarsi, ma
predispongono anche un modello per i comportamenti appropriati, e fanno sì che il
gradimento sia “direttamente legato agli attributi che vengono valutati positivamente
per ogni sesso”. Le donne gentili, premurose e altruiste godono di un’alta conside-
razione e ricompensa sociale. Le donne ambiziose, astute o schiette... un po’ meno.

Come società,


dimostriamo sorpresa


e preoccupazione quando le donne prendono le redini del potere, perché come
concetto è ancora una novità. Le donne che diventano commissari di polizia,
capitani di nave o capocantiere sono viste come mosche bianche. La barriera più
ostica che molte donne devono superare è l’esperienza. Ancora una volta, gli studi
rilevano che gli uomini vengono spesso assunti per il loro “potenziale”, mentre
donne con lo stesso curriculum sono considerate non suicientemente qualiicate.
La retorica culturale collettiva contribuisce al pregiudizio. L’espressione
“lavoro femminile” è limitante e stereotipata: cucina; pulizia; accudimento;

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