ha dimostrato il movimento #MeToo - nel resto del mondo. Dalla Francia
all’India, dalla Namibia al Giappone, negli ultimi anni le donne hanno
sentito più forte il bisogno di contestare i comportamenti illeciti degli
uomini, accendendo un dibattito globale sul sessismo, la misoginia e le
dinamiche di potere di cui sono vittime a casa e fuori.
Per molti versi il mondo è ancora dell’uomo ma, dalla politica alle arti,
le donne si stanno impegnando per cambiare le loro comunità. La mis-
sione viene portata avanti su fronti diversi: nelle istituzioni di governo,
nei luoghi di lavoro e a casa, scendendo in piazza a protestare e raccon-
tando pubblicamente la propria storia.
In paesi come il Ruanda e l’Iraq le quote legislative garantiscono una si-
gniicativa presenza femminile in Parlamento. Dal 2003 il Ruanda vanta,
in proporzione, il più alto numero di parlamentari donna del mondo (vedi
INDIA
E L E T T R I C I
INTREPIDE
La Costituzione indiana,
entrata in vigore
nel 1950, garantisce
il diritto di voto
a tutti i cittadini
senza distinzione
di “religione, razza,
casta, sesso o luogo
di nascita”. In altre
parole, le donne
indiane votano sin
dalla nascita della
repubblica e
continuano a farlo.
Queste donne di
Bengaluru hanno
appena espresso
il proprio voto per
le elezioni parlamentari
del 2019; secondo
un’usanza diffusa
in tutta la nazione
i funzionari elettorali
tracciano un segno
sulle unghie con un
inchiostro indelebile
per impedire che
una persona voti più
di una volta. Le donne
occupano ancora solo
il 14 per cento dei
seggi parlamentari.
Ma da quando
la Commissione
elettorale dell’India
ha stabilito che
in ogni distretto
parlamentare ci siano
seggi con personale
esclusivamente
femminile, in alcuni
Stati il numero
di elettrici è superiore
a quello degli elettori.
DONNE IN AZIONE 29