Corriere della Sera - 02.11.2019

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSeraSabato2Novembre
CRONACHE


17


Lamadrechedenunciòilfiglio:


«ÈgiustocheValeriopaghi»


IldelittodiRoma,ladonnainradio:«Provovergognaedoloreperquestatragedia»


diAntonioPolito


Lalezione


didue


famiglie


●Ilcommento


N


onc’è niente di più
ingiusto della morte
violenta di un ragaz-
zose non lo strazio del
padre, e questo la nostra
mente può arrivare acom-
prenderlo. Ma possiamo
davverocapire il dolore
della madre di chi ha ucci-
so?Undolore duplice, che
divarica: per il figlio, per-
ché hacommesso l’atto
che più di tutti lo allonta-
na dalla dignità umana; e
per la vittima di quel
gesto, per il senso dicolpa
che prova neiconfronti
dei genitori, per la speran-
za di perdono che invoca
loro. Giovanna Proietti, la
madre del giovane accusa-
todi aver sparato uncolpo
intesta a Luca Sacchi da-
vanti a un pub del quar-
tiere Appio Latino aRoma,
è l’eroina moderna di una
tragedia antica. Non smet-
te di amare da nutrice il
ragazzo che pensava inca-
pace di far tanto male:
«Ancora non posso cre-
dere che abbiacompiuto
un gesto simile». Ma è
sicura che l’unica «speran-
za di riscatto» che possa
ancoraregalare al figlio
nonconsista più nella pro-
tezione materna, ma bensì
nell’affidarlo alla «polis»,
alla giustizia degli uomini,
e per questo è stata lei a
denunciarlo: «Non ho
pensato mai nemmeno un
minuto che si potesse fare
unacosa diversa». Giovan-
na dunque l’ha fatto per
lui: «Meglio incella che
con gli spacciatori». Ma
l’ha fatto anche per sé, e
per il rispetto che porta al-
la sua famiglia: «Non po-
tevamo aggiungere al do-
lore di questa tragedia la
vergogna di sentirci in
qualche modocomplici».
Così si «incarna» davvero
e di nuovonel figlio, ne
assume su di sé lacolpa e
la fa propria, soffrecon lui
in un’empatia estrema,
che solo una madre può
raggiungere. Econdivide
in questo modo il dolore
del padre della vittima, il
quale pure si è «incarna-
to» nel figlio che nonc’è
più, al punto di dirci: «Og-
gi ho indossato le sue mu-
tande per prenderecorag-
gio, portocon me i suoi
occhiali da sole, dormo
con il suo pigiama». C’è un
tipo di famiglia che fa del-
l’egoismo la sua ragione
d’essere, e noi italiani pur-
troppo laconosciamo be-
ne: origina dallo spirito
tribale econduce al fami-
lismo amorale. Ma poice
n’è un altro tipo, e anche
questa laconosciamo be-
ne, perché è descritta nella
nostra Costituzione, che la
eleva a «società naturale»
su cui sifonda lacomunità
dei cittadini, e le riconosce
il diritto, ma le impone il
dovere, di «istruire ed
educare i figli». Il padre di
Luca ha donato gli organi
del suo ragazzo ucciso,
emulandone l’altruismo
pur nel più privato dei do-
lori. La madre diVa lerio, il
ragazzo che ha ucciso, ha
donato invece a noi una
lezione di educazione
civica; e al figlio,forse,
un’ultima possibilità di
tirar fuori l’anima dal
pozzo nero in cui l’ha
gettata. ©RIPRODUZIONERISERVATA

ROMAParla soltanto un minu-
to,all’alba.Esceglie la radio.
Uno sfogo fra le lacrime, i sin-
ghiozzi,tenuto dentro troppo
alungo. Dolore, imbarazzo,
vergogna, maforse anche
l’esigenza di rispettare la stra-
tegia difensivastudiata degli
avvocati, le avevano impedito
—etuttora le impediscono,
fino infondo — di rivelare al
mondocosa l’ha spinta la not-
tedel 24ottobre scorso avar-
care con il marito Giovanni e
il figlio Andrea il portone del
commissariatoSan Basilio
per denunciare il suoVa lerio.
Ma ai microfoni del Gr1 Rai
Gianna Proietti lasciacomun-
que un altroprofondo segno
sulla vicenda che ormai da
dieci giorni attanaglia la Capi-
tale, dopo le parole di Alfonso
Sacchi, il papà di Luca, assas-


sinatosecondo l’accusa pro-
prio daVa lerio Del Grosso al-
l’Appio Latino al culmine di
quella che per chi indaga è
stata unacompravendita di
droga finita male.
«È giusto cheVa lerio ades-
so paghi e si assuma le suere-
sponsabilità. So che lo farà»,
dicealtelefono la madredel
presuntokiller dalla sua abi-
tazioneaCasal Monastero.
Poche oredopo l’omicidioè
stata lei —con i suoi parenti
— a segnalare alla polizia che
il figlio potevaesserecoinvol-
to. Anzi, che era stato proprio
luiapremereilgrilletto.A
confermarglielo era stato An-
drea che aveva ricevuto lacon-
fidenza di un amico,residen-
tesemprenello stesso quar-
tieredifronteaSan Basilio.
«Non ho pensatonemmeno
un minuto che si potesse fare
unacosa diversa da quella che
ho fatto—afferma la madre
di Del Grosso —. Siamo una
famiglia perbene, di lavorato-
ri. Non potevamo aggiungere
al dolore di questa tragedia la
vergogna di sentirci in qual-
che modocomplici. Ho anche
pensatocheforse era l’unica
maniera per dareaValerio
una speranza di riscatto». Ra-


ramente in passato, almeno a
Roma, una mamma-coraggio
si è spintacosì avanti. Almeno
in pubblico. «Sono distrutta
dal dolore al pensiero che una
madre, un padre, un’intera fa-
miglia stanno piangendo la

morte di un figlio», ammette
la signora Gianna, alla quale i
Sacchi rispondono nel pome-
riggio senza entrare nel meri-
todi quello che ha detto, ma
«ringraziando la madre diVa -
lerioeprendendo attodelle

sue parole. La vicenda non è
ancora chiara e noncela sen-
tiamo in questomomentodi
aggiungere altro». «Per ora è
meglio mantenereilsilen-
zio»,conferma uno degli av-
vocati della famiglia del per-
sonal trainer, Armida Decina.
Ma anche se indiretta una pri-
ma rispostac’è stata. E nessu-
no aveva dubbi, vista l’umani-
tà mostrata mercoledì scorso
dal papà di Lucache ha chie-
stogiustizia per il figlio,
«mortosenza nemmeno sa-
pere perché», e nonvendetta.
«Ancora non posso credere
cheVa lerio abbia potutofare
un gesto del genere — ripren-
de la madre del 21enne, finito
incarcereinsiemeconun
amico ecoetaneo,Paolo Piri-
no, entrambi accusati dicon-
corso in omicidiovolontario e
rapina —, ecome me la pen-
sano tutti quelli che lo hanno
visto crescere in questo quar-
tiere. Anche lui — dice ancora
— aveva deciso diconsegnar-
si alla giustizia, lo so percer-
to. So che nonvoleva uccide-
re,madiquestoaspettonon
voglio parlare, ci penseranno
gli avvocati. Oggi ci sono solo
la vergogna e il dolore per una
tragedia per la qualeanome
della mia famiglia posso solo
chiedere scusa».
FulvioFiano
RinaldoFrignani
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ilpiantoelescuse


Ledichiarazionifrale


lacrime:«Chiedoscusa,


nonriescoacredere


aquellochehafatto»


Sottoaccusa
Valerio Del
Grosso, 21 anni,
uno dei due
fermati per
l’omicidio di Luca
Sacchi(Ansa)

Chisono


Sopra Luca
Sacchi,
24 anni,
personal
trainer, ucciso
la sera del 23
ottobre
con un colpo
di pistola
alla nuca,
fuori dal «John
Cabot Pub»
a Roma. Sotto
la sua fidan-
zata, Anasta-
siya Kylemnyk,
25, con lui
quella sera
(Ansa)

L’exnunzio


CasoOrlandi,


Viganò:dossier


inVaticano


«L


a Santa Sede
potrebbe
conservare dei
documenti sulla
scomparsa di Emanuela
Orlandi,come iltesto della
telefonata che arrivò in
Va ticano la sera stessa. Ci
sono poi ecclesiastici che
potrebbero rivelare più di
quanto fatto fino ad oggi.
A parlare delcaso è l’ex
nunzio Carlo Maria
Viganò. Il racconto della
scomparsa è affidato ad
Aldo MariaVa lli,exvati-
canista Rai oggi autore di
un blog. ©RIPRODUZIONERISERVATA

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