Corriere della Sera - 02.11.2019

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSeraSabato2Novembre2019
CRONACHE

25


Lastoria


diLeonardBerberi


LafamigliadiAndreacontroBoeing


«Sapevatechel’aereoeradifettoso»


Massa,igenitoridellavittimaitalianadeldisastrodel737inIndonesiafannocausa


L


a stanza del figlio, nella
casaaMassa,èancora
come l’ha lasciata lui
un anno fa.Ivestiti. Il
letto. Gli attrezzi della passio-
ne di una vita — la bici — di-
ventata anche un lavoro. S’è
aggiunta soltantounavaligia
spedita dall’Indonesia. L’uni-
ca cosa sopravvissuta il 29ot-
tobre2018 all’inabissamento
del Boeing 737 Max di Lion
Air al largo di Giacarta. In quel
velivolo, nella fila 32asini-
stra, era seduto Andrea Man-
fredi, 26 anni, il solo passeg-

controBoeing. Sarà l’unico
contenzioso legale negliUsa:
le altrevertenze, per un prin-
cipio anglosassone, passeran-
no per i tribunali indonesiani
data la nazionalità delle altre
vittime. I legali accusano ilco-
losso aerospaziale americano
di avervendutounaereo di-
fettoso, di averloconsegnato
allecompagnie senza far sa-
pere chec’era il sistema anti-

stallo, di non aver spiegato ai
piloticome spegnerloedi
avercostruito un software che
privilegiasse ilcomputer nei
«conflitti»con l’uomo. I geni-
tori sperano che il figlio possa
diventare il paladino di tutti i
morti di quelvolo. «Vogliamo
venga fatta chiarezza, il mon-
do deve saperecos’è successo,
l’incidente era evitabile».
Andrea «era il perno eco-

nomico della famiglia».Aveva
avviatouna ditta edilizia che
gestisceilpapàeapertoun
negozio di antiquariatoaffi-
dandolo alla mamma. Nell’ot-
tobre di un anno fa era andato
aHongKongeinIndonesia
per lavoro. «Doveva tornare il
1° novembre». L’ultimavolta
si sono sentitiprima del de-
collo. «Appena atterroviav-
verto», le ultime parole.Poi il
silenzio. Nessunatelefonata
alle 8 del mattino al papà,co-
me faceva sempre. Nessun ac-
cessoaMessenger nelle ulti-
me dieci ore. Ilcellulare irrag-
giungibile. «Poi sono andata
suFacebook e ho letto di que-
stoincidente», aggiunge la
mamma. Non locollega alla
sorte di suo figlio, «ma avevo
questa sensazione per nulla
positiva». Fino a quando,tor-
nando acasa, si ritrova all’in-
gressoicarabinieri,ifunzio-
nari dellaFarnesina, un’am-
bulanza. Sullo sfondo, mentre
ai genitori viene spiegato quel
che si sa, i quattrocani abba-
iano: tra loroc’è anche Cocò,
«il preferito di Andrea».
«Penso agli ultimi minuti
di mio figlio su quelvolo, a
quello che può aver provato e
pensato — si dispera la donna
—.Èmortodasolo, senza
nessuno checonoscesse al
suo fianco. Mi perseguita,
non riesco a darmi pace».
Il 10 marzo 2019 un Boeing
737 Max di Ethiopian Airlines
si schianta dopo il decollo vi-
cino ad Addis Abeba.Perdono
la vita in 157, di cui 8 italiani.
Nei tre giorni successivi le au-
torità di tutto il mondo metto-
noaterra l’aereo. Oltresette
mesi dopo i 737 Max sono an-
cora fermi.
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©RIPRODUZIONERISERVATA

geronon indonesiano tra le
189 vittime. «Per Andrea do-
vevaessereuna deviazione
breve, nella città d’origine di
un amico del posto», ricorda-
no mammaSonia, 46 anni, e
papà Maurizio, 50. Lui non è
maitornato. Lavaligia sì. Con
all’interno unregalo per la so-
rella gemella Linda, «uncap-
potto che a lei piaceva tanto».
Andrea era stato un ciclista.
Dopo una sessantina di gare
avevasmesso, ma senza ab-
bandonareledue ruote fon-
dando Sportek per lavendita
di articoli sportivi. «Ci andia-
mo tuttiigiorni incamera
sua», raccontanoigenitori.
«Guardo le suefotosui social,
rivedoivideo suYouTube in
cui ci ringrazia dopo aver vin-
to una gara — aggiunge il pa-
pà —.Stomale, poi sto bene».
Decollato alle 6.20 del mat-
tino dallacapitale indonesia-
na (le 00.20 in Italia)con de-
stinazionePangkal Pinang il
Boeing 737 Max della lowcost
asiatica ha fatto perdere le sue
traccedopo tredici minuti.
Per ventiseivolte i piloti han-
no lottatocontroilsistema
anti-stallo che portavaerro-
neamente giù il muso delveli-
volo perché riceveva informa-
zioni sballatedaunsensore
esterno. Il meccanismo, chia-
mato«Mcas», non era stato
inseritonei manuali divolo.
Comandante e primo ufficiale
ne ignoravano l’esistenza.
Secondo il rapportofinale
dell’inchiesta — pubblicato lo
scorso 25ottobre — Boeing e
Lion Air hanno avuto dellere-
sponsabilità. Tre giorni dopo
la famiglia di Andrea — assi-
stita dagli avvocati Filippo
Marchino e Margherita Giubi-
lei dello studio legalecalifor-
niano The X-Law Group — ha
depositato al tribunale di Chi-
cago unacausa di 83 pagine

InAsia
Andrea
Manfredi,
26ennedi
Massa,aHong
Kongil19
ottobre2018:
diecigiorni
dopoperde
lavitain
Indonesianello
schiantoaereo

Ifatti


●Alle6.20del
mattinodel29
ottobre2018
(le00.20in
Italia)ilBoeing
737Maxdi
LionAirdecolla
daGiacarta,
Indonesia,con
189persone
abordo

●Dopo
13minuti
siinabissa
allargodella
cittàasiatica:
ildifetto
aunsensore
haattivato
ilsistemaanti-
stallocheha
portatogiù
ilmusodeljet


Laparola


MCAS


È la sigla di «Maneuvering Characteristics
Augmentation System», un sistema creato
da Boeing e installato nella nuova
generazione dei suoi aerei acorridoio
singolo — i 737 Max — per poter evitare
lo stallo dovuto alla presenza di motori
più grandi checambiavano l’assetto
aerodinamico del jet

RelittoUnodeimotoridelBoeing737MaxdiLionAir(Ap)


Mortalafidanzata


Schiantoconl’auto:


incomailfratello


delragazzoautistico


delfilmdiSalvatores


VittimaGiuliaZandarin,mortaa18anni(daInstagram)


VENEZIALa strada, a quell’ora, era libera. Erano
le 8 di ieri mattina. Giulia Zandarin e Alberto
Antonello, fidanzati trevigiani di 18 e 19 anni,
rientravano da unafesta di Halloween in una
discoteca di Jesolo. A Musile di Piave la loro au-
to è uscita di strada finendo su un albero e poi
nelfossato. Giulia è morta sulcolpo e Alberto,
che guidava, è incoma. Lui è figlio di Franco e
fratello di Andrea, affetto da autismo, a cui è
molto legato. La storia di Franco e Andrea è in
questi giorni sul grande schermoconTuttoil
miofolleamore, il film di Gabriele Salvatores
tratto dal libro di Fulvio Ervas sul viaggio di pa-
dre e figlio in moto dagliUsa al Sudamerica.
Gli esami dicono che aveva bevuto. Tra i do-
cumenti del giovaneicarabinieri non hanno
trovato la patente: gli era stata ritirata ore pri-
ma. La serata di Giulia e Andrea era iniziata a
unafesta a CastelfrancoVe neto.Ve rso mezza-
notte, poi, erano partiti perJesolo dove la poli-
zia li hafermati. In autocon Alberto e la fidan-
zatac’erano 4 amici, un passeggero di troppo.
Questogli ècostatouna multa. Gli agenti gli
hanno trovato mezzo grammo di hashish ed è
scattatoilritirodella patentecon divietodi
guida per 30 giorni e il rilascio di un permesso
pertornare acasa. Alberto, però, ha raggiunto
gli amici al locale. Al rientro lo schianto.
EleonoraBiral
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