Corriere della Sera - 02.11.2019

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSeraSabato2Novembre2019
CRONACHE


27


Ritorno


inSolferino


Autoreegiornalista
GiampaoloPansa
ènatoaCasaleMonferrato
il1°ottobre1935

IlgiornoincuiBerlinguermidisse


chepreferivalaNato aVarsavia


L’intervistaal«Corriere»:inquelmomentononrealizzailaportatadiquelleparole


SEGUEDALLAPRIMA


SBARRARE il passo ai quotidiani italianic’era
un cerbero che nessuno poteva tagliare fuori.
Parlo di AntonioTatò,dettoTonino, ilcapo
dell’ufficio stampa del partitoesegretario di
Berlinguer.
Nato aRoma nel 1921,Tatò era uno deifon-
datori del Movimento Cattolicicomunisti.Un
comunista al mille per mille che aveva adotta-
to re Enrico. Era un signorerobusto, ma
asciutto, dal profilo ametà tra il barbieredi
lusso e ilcenturioneromano. Capelli neri eco-
perti di brillantina e le sigarette sempre a por-
tata di mano. AlbertoRonchey, giornalista
sempre informato e spiritoso, lo aveva battez-
zato SuorPasqualina. Come la monaca che si
era occupata di Pio XII.
Tatò si comportava da guardiano di tutta si-
curezza e sbarrava il passo a chicercava di avvi-
cinareilc ompagno segretario. Chivolevain-
tervistareEnricodovevaportareaTonino un
elencopreciso delle domande da rivolgereal
leader. Se lui non le gradiva, addio intervista!
Nel 1976 avevofattoper contodelCorriere
una lunga inchiesta sulPci, poi ripubblicata da
Mondadori nel 1982 in un mio libro intitolato
«Ottobre addio, viaggio tra icomunisti italia-
ni». Aconclusione di quell’inchiesta, doman-
dai aTatò di intervistare Berlinguer. Lui mire-
plicò: «Portami le domande che intendi rivol-
gere al segretario e ti farò sapere». Gliele por-
tai e Tonino non le gradì del tutto, ma non mi
fece ca mbiare programma. Ecosì il venerdì 11
giugno di quello stesso 1976venni ammesso
nel santuario diRe Enrico.
La primacosa che notai fu l’aspetto del se-
gretario. A 54 anni sembrava un ragazzino ap-
pena un po’ invecchiato. Imperturbabile, par-
lavaavocebassa. Fumavauna Turmac dopo
l’altra. E siteneva su bevendo whiskycon poca
acqua aggiunta. Mi accolse conuna cortesia
tra il timido e il freddo e, tra una risposta e l’al-
tra, miregalò una pepita d’oro.
Sotto l’occhio vigile diTatò che mostrava di
non gradiretantedelle domande che facevo,
Berlinguer affermò che si sentivapiù sicuro
sotto l’ombrello della Nato che sotto ilPatto di
Varsavia. Spiegò: «Io sento che, non apparte-
nendo l’Italia al pattodiVarsavia, da questo
punto di vistac’è l’assolutacertezza che possia-
mo procederelungo la via italiana al sociali-
smo senza alcuncondizionamento. Ma questo
non vuol dire che nel blocco occidentale non
esistano problemi.Tanto èvero che noi cive-
diamocostrettiarivendicareall’interno del
patto Atlantico, patto che noi non mettiamo in
discussione, il diritto dell’Italia di decidere in
modo autonomo del proprio destino».
Dopo tanti anni,confesso che lì per lì non
mi resi conto della portata politica delle parole
sulla Nato e ilPatto diVarsavia. Chiesi a Berlin-

A


guer: «Lei mi sta dicendo che il socialismo
nella libertà sarebbe piùrealizzabile nel siste-
ma occidentale che in quello orientale?».
Re Enrico rispose: «Si,certo. Il sistema occi-
dentaleoffre meno vincoli.Però, stia attento.
Di là, all’Est,forse vorrebbero che noicostruis-
simo il socialismocome piacealoro. Ma di
qua, all’Ovest, alcuni nonvorrebbero neppure
lasciarcicominciare a farlo, anche nella liber-
tà. Riconosco che da parte nostrac’è uncerto
azzardo a perseguire una via che non piace né
di qua né di là...».
Temevo che, nel rivedere l’intervista, Berlin-
guer oTatò ne avrebbero smorzato la portata.
Invece altesto fu aggiunto soltanto un aggetti-
vo che non rammentoestampatoincorsivo.
La sua non era soltanto lealtàverso l’intervista-
tore. Il segretario delPci aveva deciso datem-
po di pronunciare quel giudizio e ne avevava-
lutato sino infondo tutto l’azzardo, tutta la di-
rompentecarica di novità. Così, quandotentai
di impedire aBerlinguer unacorrezione non
ricord o più su quale risposta, lui mi zittì sorri-
dendo: «Non protesti, lei ha già avutoparec-
chio di più di tutti i giornalisti che sonovenuti
atrovarmi in questi giorni.Equello che ha

avuto è molto!».
L’intervista uscì sulCorriereil 15 giugno
1976 efece un gran rumore sia in Italia che in
Europa.Ehacontinuatoafarne ancora tanti
anni dopo. Fino a quando, il 24 maggio 2000, a
24 anni dalla mia intervista, citando uno stu-
dio di uno storicosulla base di non meglio
chiariti documenticonservati presso l’Istituto
Gramsci,l’Unitànon uscìcon un articolo che
affermava che l’Urss era alcorrente dello strap-
po di Berlinguer.
Intervistatoinpropositonel mio ufficio di
condirettorediClaudio Rinaldi all’Espresso,
contestai allora,elapenso ancoracosì, che
Berlinguerfosse ilventriloquo di Mosca. Met-
terei ancora adesso le mani sul fuoco per so-
stenere che le paroleconsegnate al sottoscritto
erano del tuttoimprevisteeimprevedibili.A
confermarlo ci fu lareazionecontraria di una
parte del partito.Per primo Armando Cossutta
che sbottò: «Questacosa aEnricogliela farò
pagare».
Durante tutte le tre ore del nostrocolloquio,
Berlinguer era rimastoteso come unacord a di
violino. Prima di iniziareinvec emiaveva ac-
colto come un parente che incontra un lonta-
no cugino. Mi avevachiestodimio padre, di
mia madre, dei loro sacrifici per farmi studiare
e, infine, della mia laurea all’università diTori-
no con unatesi dedicata alla guerra partigiana
tra Genova e il Po. Mi aveva ascoltatocon un ’af-
fettuosa attenzioneealla fine disse: «L’Italia
ha bisogno di giovani come lei. Non perda en-
tusiasmo per la cultura,continui a studiare e
alla fine avràreso un servizio al suoPaese, la
nostra povera Italia».
©RIPRODUZIONERISERVATA


Sembravaunragazzinoappenaun


po’invecchiato.FumavaunaTurmac


dopol’altra.Miaccolseconcortesia


trailtimidoeilfreddoe,trauna


rispostael’altra,miregalòunapepita


Segretario
Enrico
Berlinguer
traun
gruppodi
militantidel
Pci.Natoa
Sassariil25
maggiodel
1922,morì
aPadova
l’11giugno
del1984.
Guidòil
partitoper
12anni,al
suofunerale
partecipa-
ronopiùdi
unmilione
dipersone

diGiampaoloPansa


15giugno1976L’intervistadi
PansaaBerlinguerinprimapagina
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