Le Scienze - 11.2019

(Tina Sui) #1

Rudi matematici


100 Le Scienze 6 15 novembre 2019


Festa? Quale festa?


L


o sguardo di Alice non prometteva nulla di buono.
«Treccia! Sarai contenta di noi, una volta tanto. Abbia-
mo pianificato tutto per la grande festa: tutto pronto, or-
ganizzato, dagli anacardi agli zucchini!»
Il sorriso artiicialmente stampato sulla faccia di Piotr non cam-
bia di una virgola l’espressione di Alice.
«Non mi fai ridere, Doc, nemmeno con queste battute alfabeti-
che. Tanto per cominciare, avete di sicuro scordato le albicocche,
e anche se odio sia l’abbacchio che l’aceto, sono sicura che avrete
scordato almeno una mezza dozzina di alimenti, se la vostra piani-
icazione va davvero in ordine alfabetico.»
«Ma, no, che discorsi... tanto per dire, il Capo ha preteso che la
prima cosa da depennare fossero le barbabietole, ma insomma il
senso è chiaro, no? Il messaggio ti è arrivato: la Grande Festa è del
tutto pianiicata.»
«Vabbè, sarà... trovo in ogni caso la cosa preoccupante: come
mai non avete aspettato come al solito l’ultimo momento?»
«Ehm...», dice Piotr, guardando Rudy.
«Ehm...», risponde Rudy, guardando Piotr.
«Benissimo. Che cosa vorrebbe rappresentarmi questo “Ehm...”
stereofonico?»
«Beh – comincia Rudy – se, come tu stessa afermi, non ci siamo
ridotti all’ultimo momento, dovresti apprezzare la nostra abnega-
zione e buona vol...»
«Alt! Stop! Fermi tutti! Micia, vieni qui e affila gli artigli. Co-
me diavole sarebbe a dire “se, come tu afermi, non ci siamo ridotti
all’ultimo...”? C’è bisogno che lo affermi io? O magari voi due,
spudorati che non siete altro, vi siete addirittura...»
«Sì, sì, è vero, ma non ti arrabbiare – piagnucola Piotr – ci siamo
quasi dimenticati la data esatta della festa; ma, insomma, solo qua-
si, non proprio dimenticati, e allora...»
Alice dà una veloce grattatina sul collo a Gaetanagnesi, soddi-
sfatta nel vederla con unghie ailate e pronta a scattare. Poi, con
un sorriso più freddo del freezer a quattro stelle della cucina, sibi-
la: «“Quasi” è parola analogica. In un ambito digitale, numerico e
kroneckerianamente intero come quello dello scorrere dei giorni,
non ha nessun diritto di cittadinanza, esimio Silverbrahms.»
«Su, Treccia, non inierire...», fa Rudy, cercando di paciicarla:
«Di solito è proprio Doc a farcire qualsiasi frase di circonlocuzio-
ni e avverbi, non inventartene di nuovi solo per spargere sale sul-
le ferite.»
«Quali ferite, di grazia? Mi sembrate entrambi integri e tran-
quilli, anche se rimbambiti al punto di dimenticarsi la cosa più
importante di qualsiasi organizzazione di eventi, è cioè il giorno
dell’evento stesso!»
«Appunto, siamo tranquilli perché abbiamo organizzato tutto,
e adesso che sappiamo perino di non essere in ritardo, siamo an-


cora più sereni. Non appena sapremo la data, potremo far partire
per tempo l’oliato meccanismo da noi pianiicato, e...»
«A proposito di olio, vado a prendere le birre?»
«Doc, tu non ti muovi sin quando non lo dico io. Gaetanagnesi,
se questi due si scambiano un numero o una data, sei autorizzata a
graiarli a sangue sin quando, per citare Hamilton, non “smette di
uscire perché è inito”.»
«Treccia, questo non è onesto! Ho detto che “quasi” non sappia-
mo la data, ci fai almeno ricapitolare i dati che abbiamo?»
«Mi pare corretto, Micia, stand-by. Ma tieniti pronta.»
«Grazie. Allora, tra me e Rudy ci ricordavamo che esistevano
una serie di date possibili, tutte nel 2020: 29, 30 o 31 marzo...» Illustrazione di Stefano Fabbri

Questa volta è Alice a proporre a Rudi
e Piotr di risolvere un problema, approfittando
della loro proverbiale smemoratezza
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