Le Scienze - 11.2019

(Tina Sui) #1

Made in Italy


14 Le Scienze 6 15 novembre 2019


Un manto stradale

ad alta tecnologia

Q


uando Gabriele Giannattasio cominciò a pensare a co-
me migliorare l’asfalto per le pavimentazioni stradali di
autostrade ce ne erano davvero poche. Era il 1967, l’A
collegava Milano a Bologna, poi più niente per tutto l’Italia. Ep-
pure le macchine cominciavano a circolare in misura sempre più
grande e da lì a poco sarebbero iniziati i lavori per costruire una
rete autostradale nazionale.
Gabriele lavorava in un’azienda chimica, maneggiava additivi,
sostanze capaci di scatenare reazioni chimiche fra materiali iner-
ti. Da qui l’idea: aggiungere un additivo di adesione per legare il
bitume e le pietre e produrre quindi un asfalto più duraturo, per-
ché più resistente all’azione dell’acqua e alle sollecitazioni mecca-
niche. Nasce così, a Saronno, Iterchimica, azienda specializzata
nello sviluppo e produzione di additivi chimici per l’asfalto, che
oggi – grazie alla costante innovazione dei suoi prodotti – opera
in 90 nazioni e da quattro anni sta sperimentando un asfalto rivo-
luzionario, a base di grafene. Insomma, la pavimentazione strada-
le è un settore niente affatto noioso e privo di sfide per chi voglia
migliorarne prestazioni, sicurezza ed ecosostenibilità.
Giannattasio era uno di questi, e dopo di lui tutta la sua fami-
glia, che a diverso titolo si occupa oggi dell’azienda. «Mio padre ha
avuto un’intuizione i cui principi fondamentali valgono sostan-
zialmente anche oggi; tuttavia grazie alla ricerca che abbiamo ef-
fettuato siamo riusciti a migliorare sempre di più i nostri prodotti.
Anche in risposta alle diverse richieste del mercato», spiega Fe-
derica Giannattasio, amministratore delegato dell’azienda che og-
gi guida insieme ai fratelli Mariella e Alessandro. L’investimento
in ricerca è stato una costante nella storia di Iterchimica e attual-
mente l’azienda è dotata di laboratori all’avanguardia, dove i ri-
cercatori lavorano a stretto contatto con gli impianti produttivi,
sviluppando nuove soluzioni oppure mettendo alla prova quel-
le già prodotte: dieci persone sono al lavoro tutti i giorni per stu-
diare, analizzare e testare bitumi, inerti, emulsioni e conglomera-
ti bituminosi.


Oltre la strada


Tra i prodotti innovativi portati sul mercato nel corso degli an-
ni ci sono il conglomerato bituminoso a freddo per la manutenzio-
ne stradale, i giunti «a tampone» usati dai principali costruttori di
autostrade, e sistemi di recupero dell’asfalto. «L’idea del riutiliz-
zo dell’asfalto fresato, cioè quello vecchio grattato dalla strada per
i lavori di rifacimento, ci è venuta già vent’anni fa, quando ancora
riciclare non era diventata una cosa di cui non si può fare a meno»,
spiega ancora Giannattasio. «I nostri prodotti rigeneranti riescono


a modificare la struttura chimica e quella fisica del bitume invec-
chiato e riducono la rigidità del nuovo conglomerato bituminoso
prodotto con il materiale fresato».
L’innovazione va anche oltre il manto stradale. A Iterchimica si
deve l’invenzione dei sistemi sintetici per sostituzione, nella co-
struzione di impianti sportivi, della terra battuta con asfalto spor-
tivo e l’impiego di resine sintetiche. A partire dagli anni ottanta,
l’azienda ha costruito diversi stadi, 150 piste di atletica, 300 cam-
pi da tennis, strutture polivalenti, palestre e centri sportivi. Ma il
grande amore rimane la strada: grazie alla collaborazione con uni-
versità e centri di ricerca, nel corso degli ultimi vent’anni, l’azien-
da ha sviluppato additivi antismog e antighiaccio. «In quest’ulti-
mo caso l’aggiunta del nostro prodotto nella miscela dell’asfalto
permette di abbassare il punto di congelamento da 0 °C a -7 °C,
dando quindi più tempo a chi gestisce le strade per approntare il
servizio di prevenzione, per esempio con le macchine spargisale,
e aumentando la sicurezza di chi percorre quelle strade», specifica
l’amministratore delegato. Cortesia Iterchimica (

foto in questa pagina e nella pagina a fronte


)


Iterchimica sviluppa additivi innovativi
da usare in asfalti e tecnologie
che abbiano un ridotto impatto ambientale

L’aggiunta di grafene e di una particolare plastica da riciclo
a una miscela bituminosa dimezzerà la manutenzione delle strade.
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