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Nel caso dell’antismog, invece, il segreto è nell’aggiunta di bios-
sido di titanio alla miscela: quando viene colpito dai raggi solari si
innesca un processo di riduzione degli inquinanti paragonabile al-
la fotosintesi. Il risultato, testato in un parcheggio di Lainate, vici-
no a Milano, è la trasformazione della pavimentazione in una sor-
ta di reattore antismog.
Un materiale ultraresistente
Negli ultimi mesi, però, c’è un prodotto Iterchimica che sta su-
scitando grande interesse: una miscela bituminosa che contiene
una particolare plastica da riciclo e grafene, grazie alla quale, que-
sta la sfida della famiglia Giannattasio, le strade saranno perpetue,
o almeno richiederanno una manutenzione dimezzata rispetto al-
la media attuale, passando da 7 a 14 anni. Un bel risparmio per chi
è chiamato a dover assicurare la percorribilità e la sicurezza del-
le strade.
«Per realizzare questo progetto abbiamo lavorato con Directa
Plus, azienda italiana leader nella produzione di grafene, e con di-
versi centri di ricerca, G.Eco del Gruppo A2A e l’Università degli
Studi di Milano-Bicocca. È stata un percorso lungo che ha porta-
to però a un risultato di cui andiamo molto orgogliosi», sottolinea
Giannattasio. «La ricerca è durata tre anni e ora, da un anno e mez-
zo, stiamo facendo le prove su strada. Abbiamo iniziato a Roma e
poche settimane fa abbiamo posato la nostra miscela bituminosa
al grafene sulla strada provinciale 35 Milano-Meda, a cui seguirà
anche una parte della strada provinciale 40 per Lacchiarella, sem-
pre vicino Milano».
I test hanno dato tutti risultati in linea con le aspettative, se non
addirittura migliori in termini di resistenza. Il grafene è un mate-
riale ultraresistente che però ha un costo molto elevato: la sfida
quindi era trovare la giusta dose che conferisse resistenza senza
incidere troppo sul prezzo. La miscela – che è oggetto di brevetto
- è anche eco-friendly: non solo allunga la vita della pavimentazio-
ne ma è composta da plastiche dure che di solito non sono ricicla-
te. «Si tratta di materiale che sarebbe destinato al termovalorizza-
tore e che noi riusciamo a usare recuperandolo al 60 per cento»,
dice con orgoglio l’imprenditrice.
Insomma, non c’è da stupirsi se gli affari di Iterchimica, che og-
gi ha la sua sede principale a Suisio, in provincia di Bergamo, van-
no a gonfie vele e se le commesse piovono letteralmente da tutte
le parti del mondo. Soprattutto da paesi in cui le condizioni clima-
tiche sono estreme e la pavimentazione stradale è molto solleci-
tata. Come il Qatar, dove l’azienda italiana ha realizzato la pista
dell’aeroporto di Doha, o l’Algeria, dove grazie agli additivi made
in Italy è stato realizzato il raddoppio della strada nazionale RN1 in
un tratto desertico e con grandi sbalzi termici notturni. Risultati
che nel 1967 erano quasi inimmaginabili.
di Letizia Gabaglio
Azienda fondata nel 1967
Persone di riferimento: Gabriele Giannattasio (vice-presidente esecutivo e fondatore),
Vito Gamberale (presidente)
Sito: https://iterchimica.it/ Mail: [email protected]
Numero di brevetti: 3
Dipendenti-collaboratori: 60
LA SCHEDA - ITERCHIMICA
Pastiglie di additivo per asfalto
prodotte da Iterchimica. Accanto,
laboratori dell’azienda.