Le Scienze - 11.2019

(Tina Sui) #1
http://www.lescienze.it Le Scienze 35

quantistica è una rappresentazione non del mondo ma dell’inter-
faccia tra il mondo e un agente umano o di altro tipo. La possiamo
usare per valutare le probabilità dei possibili eventi, così come un
trader può acquistare e vendere sulla base delle tendenze del mer-
cato piuttosto che dei principî fondamentali dell’economia. Un
trader di questo tipo può diventare ricco senza avere idea di che
cosa facciano le aziende. A differenza di Fuchs, Healey non pen-
sa che nella meccanica quantistica sia celata una descrizione della
realtà; secondo lui questo richiederà una nuova teoria.
Al polo opposto, se consideriamo la teoria quantistica come
una rappresentazione del mondo, siamo portati a vederla come
una teoria di realtà alternative coesistenti. Questi mondi multipli
o universi paralleli sembrano anche una conseguenza delle teo-
rie cosmologiche: gli stessi processi che hanno dato origine al no-
stro universo dovrebbero generarne anche altri. Gli altri universi
paralleli potrebbero esistere in dimensioni superiori dello spazio,
al di là della nostra percezione. Questi universi sono costituiti da
varianti del nostro. Non esiste un’unica realtà definita.
Sebbene le teorie che prevedono un multiverso siano oggetti-
ve – nelle loro equazioni fondamentali non compaiono osservato-
ri né grandezze che ne dipendono – non eliminano il ruolo dell’os-
servatore, si limitano a trasferirlo. Dicono che la nostra visione
della realtà è filtrata e dobbiamo tenerne conto quando applichia-
mo la teoria. Se non vediamo un fotone fare allo stesso tempo due
cose contraddittorie, non significa che il fotone non le stia facen-
do; potrebbe significare che possiamo vederne solo una. Analoga-
mente, in cosmologia, la nostra mera esistenza crea una distorsio-
ne nelle nostre osservazioni. Viviamo di necessità in un universo
in grado di ospitare la vita umana e quindi le nostre misurazioni
del cosmo potrebbero non essere del tutto rappresentative.
Gli universi paralleli non alterano la verità che viviamo. Se in
questo universo soffriamo, è poco confortante che i nostri quasi-
duplicati stiano bene altrove. Questi altri mondi sono però noci-
vi per la ricerca di una verità più ampia. Dato che gli altri universi

non sono generalmente osservabili, rappresentano un limite insu-
perabile alla nostra conoscenza diretta. Se sono diversi dal nostro,
la nostra conoscenza empirica non è solo limitata, ma è tratta in in-
ganno. Le leggi della fisica rischiano di cadere nell’anarchia: non
dicono che accada una cosa oppure un’altra, perché accadono en-
trambe, ed è un puro caso che vediamo quella che vediamo. La di-
stinzione tra realtà e finzione è solo una questione di posizione.

L’unificazione complicata
Persino aspetti della fisica fondamentale che sembrano chiari-
ti in modo saldo sono sottili. I fisici parlano di particelle e campi:
granelli localizzati di materia ed entità continue e fluide come il
campo elettrico o magnetico. Ma le loro teorie indicano che cose
del genere non possono esistere. Unendo la meccanica quantisti-
ca con la relatività si escludono le particelle. Nulla può essere loca-
lizzato nel modo descritto dal concetto tradizionale di particella. Il
numero di particelle visto dagli osservatori dipende dallo stato di
moto di questi ultimi; non è invariante e pertanto non si qualifica
come un fatto oggettivo. I gruppi di particelle possono avere pro-
prietà collettive al di là delle proprietà dei singoli individui.
Anche i campi non sono come sembrano. Le teorie quantisti-
che moderne hanno eliminato da tempo i campi elettrici e magne-
tici come strutture concrete e li hanno sostituiti con un’astrazione
matematica difficile da interpretare. Tra le sue molte caratteristi-
che strane, questa astrazione è altamente ridondante; è più com-
plessa del fenomeno reale che dovrebbe rappresentare. I fisici
hanno cercato strutture alternative in linea con la realtà, ma que-
ste strutture non sono più davvero campi. Per ora continuano a
descrivere il mondo in termini di particelle e campi, consapevoli
che il quadro completo non è ancora alla loro portata.
Le teorie unificate proposte per la fisica introducono nuove
complicazioni. La teoria delle stringhe, in particolare, ha desta-
to controversie. Abbraccia in pieno gli universi paralleli, con le
Illustrazione di Bud Cook loro strane conseguenze per la verità. Si basa anche sulle dualità:


COME UN MEDICO
CERCA LE RISPOSTE

Le risposte alle domande sulla vita

umana non hanno la stessa certezza
della misurazione del numero di secondi che una pietra impiega per cadere a terra.
Altrimenti probabilmente non sarebbe vita, bensì una pietra. In biomedicina è difficile
capire se un effetto è reale; ci sono standard differenti in campi diversi. Non tutti gli
strumenti funzionano per tutte le domande e abbiamo diversi livelli di complessità in
quello che sappiamo prima ancora di iniziare uno studio.
Una dimensione fondamentale comune alla biomedicina è però la possibilità
di replicare, in un nuovo studio, quello che è stato osservato in una precedente
indagine. Per anni siamo stati scoraggiati dal farlo. Perché sprecare soldi per rifare
una cosa che abbiamo già fatto noi stessi o addirittura altri? Ma molti ricercatori
si rendono conto che non è possibile tralasciare gli studi che ne replicano altri
precedenti. Per farli funzionare, però, è essenziale avere una spiegazione dettagliata
di come era stato condotto lo studio originario; servono istruzioni, dati grezzi e forse
anche software personalizzato. Per molto tempo gli scienziati hanno preferito non
condividere queste informazioni, ma ora le cose stanno cambiando. La scienza è un
lavoro comune, e dobbiamo partire con l’idea di essere aperti e condividere.
John P.A. Ioannidis, professore di medicina
alla Stanford University; testo raccolto da Brooke Borel
Free download pdf