la Repubblica - 31.10.2019

(Ann) #1
dalla nostra corrispondente
Anais Ginori

PARIGI — – Tra Fca e Psa è un matri-
monio rapido, saltando lunghi pre-
liminari. Ieri sera il consiglio di am-
ministrazione del gruppo automo-
bilistico francese ha dato il via libe-
ra ai negoziati con l’italo-america-
na Fca, poche ore dopo le indiscre-
zioni riportate dal Wall Street Jour-
nal. In serata è arrivata anche l’ap-
provazione del board di Fiat Chry-
sler tenuto in preallerta fino all’ulti-
mo per varare i dettagli dell’offerta
che potrebbe creare un nuovo co-
losso mondiale dell’auto con 8,7 mi-
lioni di veicoli prodotti, mettendo
insieme marchi come Alfa Romeo,
Chrysler, Citroën, Dodge, Fiat,
Jeep, Lancia, Maserati, Opel e Peu-
geot. A suggellare l’operazione an-
che il sì di Exor, la holding che con-
trolla Fca.
L’annuncio dell’avvio di trattati-
ve esclusive tra i due gruppi è atte-
so per oggi. E si capisce che l’intera
operazione potrebbe essere con-
clusa in tempi brevissimi, almeno
questa è la volontà di chi pilota die-
tro le quinte. La nuova società do-
vrebbe essere paritetica (50% Fca e
50% Psa), guidata dall’attuale Ceo
di Psa, Carlos Tavares, in quanto
amministratore delegato, e dal pre-
sidente di Fca John Elkann che ri-
coprirebbe la stessa carica. Il consi-
glio di amministrazione è previsto
con undici membri: sei posti a Psa
e cinque a Fca. Secondo indiscre-
zioni, Fca starebbe valutando 5 mi-
liardi di euro di dividendi straordi-
nari, mentre la società francese -
che ha avuto come advisor la la
banca d’affari francese Mma con-
trollata dall’italiana Mediobanca -
potrebbe decidere per lo spin off o
la vendita del 46% nella società di
componentistica Faurecia. L’opera-
zione, come si è visto subito, piace
ai mercati: a Piazza Affari Fca ha
concluso la seduta con un balzo
del 9,53% a 12,87 su livelli che non
vedeva da aprile. In rialzo anche la
holding Exor (+4,6% a 65 euro) e, a
Parigi, Psa (+4,53% a 26 euro).
Gli astri sembrano ormai allinea-
ti. Le trattative tra Fca e Psa sono
cominciare a luglio subito dopo
che è clamorosamente naufragato

il progetto di fusione con Renault.
Elkann e la guida operativa di Psa
Carlos Tavares si sono visti più vol-
te durante l’estate. Dopo una battu-
ta d’arresto ad agosto, il progetto è
entrato nel vivo a settembre fino
all’accelerazione di questi ultimi
giorni. Domenica scorsa Elkann e
Tavares si sono visti a Parigi, il po-

meriggio, per quattro ore. L’ultimo
confronto.
Rispetto a cinque mesi fa, la poli-
tica francese sembra defilata. Il mi-
nistero dell’Economia, guidato da
Bruno Le Maire, pur ricordando di
voler vigilare su occupazione, go-
vernance e siti industriali, ha sotto-
lineato ieri la sua «apertura» rispet-

to alle discussioni in corso. Il gover-
no ha parlato anche della necessità
di consolidare i grandi gruppi euro-
pei in un settore di forte concorren-
za: un modo di benedire l’intesa.
Lo Stato francese, attraverso la ban-
ca pubblica d’investimento Bpi, de-
tiene da sei anni circa il 12% del ca-
pitale di Psa.

Le ingerenze del governo nei ne-
goziati tra Fca e Renault avevano
spinto Elkann a ritirare polemica-
mente l’offerta di fusione. Forse an-
che scottato dalla precedente espe-
rienza, l’esecutivo di Parigi ha ora
un atteggiamento molto diverso.
«La partecipazione dello Stato in
Peugeot è recente, vista sin dall’ini-
zio come transitoria», spiega a Re-
pubblica una fonte governativa. Il
presidente Emmanuel Macron,
che era all’Eliseo come consigliere
economico quando si decise di ap-
provare di salvataggio di Peugeot,
sarebbe favorevole all’unione. A
differenza di Renault, che ha subi-
to il terremoto dell’arresto in Giap-
pone del suo presidente Carlos
Ghosn, Psa può contare su un soli-
do management, con gli ottimi ri-
sultati di Tavares, che ha comprato
e rilanciato Opel in meno di due an-
ni ed è stato ribattezzato “il nuovo
guru dell’automobile” dal Wall
Street Journal. La presenza nel ca-
pitale di Psa della cinese Dongfeng
non sembra provocare le stesse ten-
sioni che c’erano tra Renault e l’al-
leato Nissan al momento delle trat-
tative con Fca. «Un matrimonio a
due è sempre più facile che a
tre»,conclude la fonte di Parigi.
Parole di apertura anche dal go-
verno italiano. «C’è attenzione ri-
spettosa di una trattativa di merca-
to, ma anche consapevole che stia-
mo parlando di un’industria impor-
tantissima per il Paese», spiega il
ministro dell’Economia Roberto
Gualtieri. «Osserviamo quello che
accade. E’ una operazione di mer-
cato, credo sia corretto non rila-
sciare dichiarazioni», aggiunge sul-
la stessa linea il ministro dello Svi-
luppo economico, Stefano Patua-
nelli. Sul fronte sindacale, com-
menti prudenti ma positivi. «Le
priorità sono rilanciare sviluppo e
produzione in Italia e tutelare l’oc-
cupazione», spiega Michele De Pal-
ma, segretario nazionale Fiom. An-
che in Francia c’è un atteggiamen-
to favorevole da parte del sindaca-
to Force Ouvrière, il principale tra i
lavoratori di Psa. Più duro il com-
mento del rappresentante della
Cgt, Jean-Pierre Mercier: «La fusio-
ne sarebbe solo nell’interesse degli
azionisti».
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torino — Ieri era uno dei nove giorni al mese nei quali
Giovanni Licata, 61 anni, da 32 operaio Fca, alle Carroz-
zerie, varca i cancelli di Mirafiori per lavorare. Prima e
dopo il turno con i colleghi ha commentato le indiscre-
zioni sulla fusione tra Fca e il gruppo francese Psa.
Cosa ne pensa?
«Se porterà lavoro qui e negli stabilimenti italiani, credo
sia una buona cosa. Fca ha secondo me la solidità per
proseguire in maniera autonoma, ma negli anni ci ha
sempre abituato a molte sorprese e adesso è
convinzione generale che fare
alleanze a livello mondiale possa
portare benefici».
Lei non è convinto?
«Nelle fusioni ci sono sempre
incognite, soprattutto quando si
tratta di gruppi, come Psa, con molti
stabilimenti in Europa. Io
comunque sono fiducioso. Mi
auguro che non sia l’ennesimo
esempio degli stranieri che
vengono a saccheggiare in Italia e
che anzi si creino condizioni
migliori e aumentino commesse e
modelli».
In questo momento lavorate?
«A rotazione, per la cassa integrazione. Lavoriamo su un
solo turno, otto o nove giorni al mese, sul Suv Levante, in
attesa che sia pronta la linea della 500 elettrica che
dovremmo iniziare a produrre dalla prossima
primavera».
Ha timore che un accordo con i francesi possa
mettere a rischio i posti di lavoro a Mirafiori?
«Mi auguro di no e che anzi l’occupazione cresca, anche
grazie alla specializzazione a cui punta Fca sui motori
elettrici e gli investimenti annunciati a Torino». — m.c.g.
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dalla nostra corrispondente

parigi — «La nostra preoccupazione è che, ancora una
volta, le fusioni tra gruppi automobilistici si facciano
sulla pelle di noi lavoratori». Yannick Schluchter, rap-
presentante sindacale della Cgt e operaio dal 1998 alla
Psa di Saint-Ouen, banlieue di Parigi, non esulta.
Cos’è che non la convince?
«Non abbiamo ancora sentito parlare di garanzie per noi
dipendenti. È la solita logica
capitalistica: diventare sempre più
grandi, versare maggiori dividendi
agli azionisti, e intanto tagliare posti
di lavoro. Quando si fanno fusioni i
padroni decantano le famose
sinergie, un modo per dire che ci
saranno doppioni. Se saremo con
Fca ci saranno sicuramente
doppioni. E quindi alla fine saremo
noi a dover pagare il conto».
Lo Stato azionista non vi dà
garanzie nei negoziati?
«Figuriamoci. Sono solo discorsi,
non abbiamo mai visto un governo
che ci abbia difeso. In meno di dieci
anni sono stati eliminati quasi trentamila posti di lavoro
nel nostro gruppo. Anche nella nostra fabbrica, eravamo
700 fino a qualche anno fa. Ora siamo meno di 240 e
lottiamo per la sopravvivenza. Nel 2021 hanno già
programmato la fine della produzione a Saint-Ouen».
Ma non servono gruppi più grandi?
«Queste operazioni vengono sbandierate come
inevitabili. Quasi fosse una fatalità. È un modo di
spingerci alla rassegnazione. Quando sei un operaio non
puoi esultare davanti agli annunci di fusioni». — a.gi.
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Auto, accordo lampo


tra Fca e Peugeot


Via al nuovo colosso


Una fusione alla pari tra i francesi e il gruppo italoamericano: sarà il quarto produttore al mondo


con quasi 9 milioni di vetture vendute. L’ad di Psa, Tavares, alla guida operativa. Elkann presidente


L’universo FCA e PSA


110
MILIARDI
di euro

140.
PANDA

199 MILA


208 MILA


74
MILIARDI
di euro

FCA

Il MODELLO I MARCHI FCA FATTURATO DIPENDENTI
PIÙ
VENDUTO
IN EUROPA
Gen-Set 2019

PSA

18,27 EURO
valore
per azione

18,23 MILIARDI
capitalizzazione
di Borsa

FCA
IN BORSA

Intervista/


A Mirafiori


“Spero che le alleanze


portino più lavoro”


Intervista/


A Parigi


“Garanzie per gli operai


non pagheremo il conto”


Primo piano Cambio automatico


kGiovanni
Licata, 62 anni
lavora alle
Carrozzerie Fiat

kYannick
Schluchter
lavora a Saint-
Ouen (Parigi)

pagina. 2 Giovedì, 31 ottobre 2019

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