la Repubblica - 31.10.2019

(Ann) #1
lucca — Non siete lettori dei
fumetti di supereroi, però vi
siete appassionati con gli
X-Men del grande schermo e
avete gioito e pianto con i film di
Wolverine? Bene. Sappiate che
tutto o quasi di quello che avete
visto nasce dalla fantasia di un
signore nato in Inghilterra da
padre medico e madre pilota
trasferitosi quando aveva tre
anni negli Stati Uniti. Si
chiama Chris Claremont e per
vent’anni è stato il
responsabile del ciclo
narrativo più importante dei
fumetti degli X-Men (in Italia i
fumetti Marvel vengono pubblicati
da Panini Comics) portandoli a
diventare da personaggi di seconda
categoria avviati verso la chiusura a
una delle serie più vendute della
storia. Lo incontriamo a Lucca
Comics dove arriva dopo essere stato
al Comic-Con di Parigi ed è
stanchissimo. «Ho dovuto fare
dediche per ore ma è sempre una
soddisfazione vedere centinaia di
persone in fila per te perché significa
che qualcosa hai lasciato».
È la sua prima volta in Italia?
«In Italia no ma a Lucca sì: sono stato
invitato due volte ma saltava sempre
fuori un impegno all’ultimo
momento per cui il mio capo Marvel
mi diceva: “Certo che puoi andare, il
tuo prossimo albo è così in ritardo
che se accetti non avrai più un
lavoro”».
Qual è il suo rapporto con il
cinema?
«Le racconto un aneddoto: una volta
mi ha chiamato George Lucas. Voleva
fare un libro con me, quello che
sarebbe poi stato Shadow Moon. H o
portato un registratore per
raccogliere le nostre idee. Dopo 45
minuti di discussione mi sono
accorto che non avevo registrato
niente. Era la prima volta che lo
incontravo! Poi è andato tutto bene,
ma diciamo che il mio rapporto con il
cinema è complicato».
Perché? Lei ha creato
praticamente tutto l’immaginario
del mondo degli X-Men: a che
livello è stato coinvolto nei film?
«Nei film? Non sono stato coinvolto a
nessun livello! Ho fatto dei camei
come attore in tre di essi ma nel 1998
quando si cominciarono a fare i primi
io ero un executive alla Marvel. Alla
Fox non riuscivano a tradurre gli
X-Men in un modo diverso rispetto
agli altri supereroi e così mi hanno
chiesto una consulenza che ho
mandato subito. Tre giorni dopo mi
chiama uno della produzione
dicendo: “Bingo! È esattamente ciò di
cui avevamo bisogno!”. Ero convinto
che sarei andato a Los Angeles per
collaborare in via continuativa ma a
quel punto la Marvel andò in
bancarotta e fui licenziato. Il bello è
che proprio in quel momento il
numero uno della nostra nuova serie
dedicato agli X-Men entrò nel
Guinness come il fumetto più
venduto della storia! La nuova Marvel
aveva dirigenti diversi, il regime

cambiò completamente
e quindi... addio cinema!».
Per Wolverine, che ha
sbancato i botteghini, hanno
chiesto la sua opinione?
«Non l’hanno fatto, questa è la realtà.
Questo vale per me ma anche per
tutti gli altri sceneggiatori dei fumetti
degli X-Men. Guarda anche George R.
R. Martin per Trono di spade: è vero
che è stato il produttore esecutivo
che ha scritto un paio di episodi a

stagione ma poi, quando i suoi libri
erano finiti e la serie in tv doveva
continuare, sono andati avanti senza
la sua consulenza. Insomma è
sempre una sfida. Ma diventa
qualcosa di più quando si tratta di
Marvel o DC dove il creatore del
personaggio non è il proprietario».
Neal Adams, il grande autore di
comics con cui anche lei ha lavorato,
ha lottato a lungo per far ottenere
maggiori diritti ai creatori...
«Che dio gli renda gloria! Anche
grazie a lui le cose sono migliorate e
adesso alla fine dei film vedi scritto
che Spiderman è stato creato da Stan
Lee ma con Steve Ditko e Batman da
Bob Kane e Bill Finger».
Ma lei che cosa pensa del film
“Dark Phoenix”? Al botteghino è
andato meno bene degli altri...
«Premesso che non c’entra quasi
niente con il ciclo delle mie storie
sulla Fenice, credo non sia un brutto
film. Ma la data di uscita è stata
rimandata per due volte e sui social
ha incominciato ad avere una cattiva
fama. Secondo me ingiustificata.
Quando chiedo ai ragazzi ai miei
incontri se l’hanno visto molti dicono
di no ma se gli chiedo il perché non
sanno rispondere. Oggi purtroppo
funziona così...».
Cosa farà in futuro?
«Dopo tanti anni alla Marvel vorrei
cercare di sviluppare personaggi e
progetti completamente miei».
In modo da poterli finalmente
sfruttare in prima persona per il
cinema?
«Perché no?».

di Luca Valtorta

L’autore dei fumetti sui supereroi si sfoga: “Non mi hanno coinvolto per i film”


Claremont “Il cinema non lo sa


ma ho resuscitato io gli X-Men”


f


lMutanti
Nicholas Hoult, James
McAvoy e Hugh Jackman in
una scena di X-Men - Giorni
di un futuro passato (2014)

Spettacoli

Mancano meno di due mesi al capitolo finale della
saga degli Skywalker che chiuderà la storia di Star Wars
iniziata nel 1977. Nell’attesa, Lucca Comics&Games ha
fatto ai fan un grande regalo: una masterclass con
Joonas Suotamo, l’attore dietro la maschera di
Chewbecca, leggendario co-pilota del Millennium
Falcon. «La saga avrà il finale che merita» è tutto ciò
che può dire su L’ascesa di Skywalker, in sala dal 18
dicembre. «È tutto top secret, non ho raccontato nulla
neanche a mia moglie e di solito non sono bravo a
mantenere i segreti. Ma non voglio rovinare a nessuno
un film così epico». Finlandese, biondissimo, 2,11 metri
di altezza, Suotamo (la videointervista è sul nostro
sito) ha ereditato dal 2015 il ruolo che per decenni è
stato di Peter Mayhew. Dopo una carriera nel basket
ha coronato il sogno di bambino cresciuto tra spade
laser e creature stellari. «Ho sempre amato Star Wars e
Chewbecca è un personaggio fantastico, ha il potere
di tirare fuori il bambino che vive in ognuno di noi».
— corinna spirito

L’incontro


Suotamo, l’uomo dentro Chewbecca
“Il finale di Star Wars epico e top secret”

g


kL’attore
Joonas
Suotamo
interpreta
Chewbecca
in Star Wars

Feci una consulenza


per la Fox ma poi


la Marvel andò


in bancarotta


e fui licenziato e così


finì la collaborazione


Guardate anche


George R. R. Martin


per “Trono di spade”:


finiti i libri la serie tv


è andata avanti


anche senza di lui


iSupereroe
Il personaggio
di Wolverine
A destra Chris
Claremont

pagina. 36 Giovedì, 31 ottobre 2019

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