la Repubblica - 31.10.2019

(Ann) #1
Le Guide

Nei prossimi anni


ci saranno delle vere


e proprie comunità


energetiche costituite


da vari “prosumer”:


aziende, enti pubblici


e perfino condomini


e fino a ieri era-
vamo abituati a
considerare chi
produce e distri-
buisce energia
come un sogget-
to estraneo a
chi la consuma, oggi il paradig-
ma è cambiato. Lo sanno bene
gli oltre 700mila “prosumer” ita-
liani, acronimo di consumatori
e produttori al tempo stesso di
energia rinnovabile, perlopiù fo-
tovoltaica, che hanno aperto la
strada ad una nuova stagione
energetica del nostro Paese:
quella della “condivisione di
energia autoprodotta”, che su-
pera il tradizionale modello
“centralizzato” di produzione e
distribuzione dell’energia.
Si tratta di un modello di ap-
provvigionamento che entro il
2050, si stima, potrebbe coinvol-
gere più di 2,6 milioni di italiani.
Il modello nasce vicino ai luoghi
di consumo, cioè dove è installa-
to un impianto fotovoltaico o eo-
lico, e si sviluppa in ottica
“smart grid”: ovvero, grazie ad
una rete elettrica super veloce,
intelligente e dotata di tecnolo-
gie che consentono al fruitore
di conoscere i consumi energeti-
ci in tempo reale o di gestire in
modo flessibile la nota impreve-
dibilità delle rinnovabili.
Per comprendere la portata
storica di questa rivoluzione, è
sufficiente immaginare che ad
alimentare i nuovi sistemi ener-
getici saranno nei prossimi anni
delle vere e proprie comunità
energetiche, costituite da tanti
“prosumer”, diversi fra loro:
aziende, enti pubblici, condomi-
ni, centri commerciali, interi
quartieri o singoli cittadini.
Ognuna di esse sarà in grado di
auto-produrre energia rinnova-
bile, e di distribuire quella in ec-
cesso direttamente ai propri vi-
cini. Secondo le stime del Poli-

tecnico di Milano, un mercato
potenziale di quasi 500 mila co-
munità energetiche distribuite
sul territorio nazionale potreb-
be garantire un risparmio eco-
nomico tra 2 e 6 miliardi di euro
l’anno, con una riduzione delle
emissioni di anidride carbonica
fra 3,6 e 11 milioni di tonnellate
nello stesso periodo.
Per supportare la diffusione
delle smart grids, le reti intelli-
genti, è però necessario realizza-
re nuove infrastrutture e ridise-
gnare un modello normativo in
grado di regolare nuovi attori e
modelli di business, più in gene-
rale tutti i cambiamenti che si
genereranno nei diversi ambiti
produttivi. Il tema è talmente at-
tuale che l’Unione europea,
all’interno della nuova direttiva
sulle rinnovabili “Red II”
(2001/2018) approvata di recen-
te, ha assegnato il primo ricono-
scimento giuridico all’autocon-
sumo e alle comunità energeti-
che, stabilendo che è possibile
produrre, accumulare e vende-
re energia con un modello da
“uno a molti” (one to many). Il
problema, per il nostro Paese, è
che al momento l’unica forma
ammessa di autoconsumo è
quella da un semplice impianto

a un solo consumatore finale
(one to one).
È una criticità a cui l’Italia de-
ve porre rimedio il prima possi-
bile in vista dell’ingresso dirom-
pente sul mercato nazionale del
“5G”, che gli addetti ai lavori
considerano come uno dei prin-
cipali fattori abilitanti della
“smartificazione” delle reti elet-
triche, nel momento in cui per-
metterà una connessione stabi-
le e ultra rapida tra tutte le com-
ponenti del sistema energetico.
La previsione è che accadrà en-
tro il 2022, portando a cambia-
menti fondamentali nei campi
della generazione, distribuzio-
ne e consumo di energia.
In questo processo, il consu-
matore giocherà un ruolo sem-
pre più centrale perché diventa
parte attiva nel mercato elettri-
co. La trasformazione in atto, ol-
tre a cambiare il profilo dell’inte-
ro sistema energetico, pone nuo-
ve sfide alle utilities che da sem-
plici fornitori si stanno via via
trasformando in soggetti “aggre-
gatori” con l’obiettivo di gestire
e bilanciare l’energia elettrica
prodotta da un certo numero di
impianti di produzione da fonti
rinnovabili e utilizzata da un cer-
to numero di utenti finali. Il pas-
saggio successivo, per le utili-
ties, sarà quello di sviluppare si-
stemi di gestione in grado di in-
terpretare un’enorme mole di
dati, da cui effettuare puntuali
profilazioni dei clienti e previ-
sioni sull’utilizzo e la produzio-
ne di elettricità da parte degli
stessi. In questa direzione, un
importante contributo arriverà
dall’utilizzo degli “smart me-
ters”, i contatori intelligenti, ca-
paci di integrare le azioni di tut-
ti gli attori connessi ad una rete
elettrica, produttori e/o consu-
matori, per distribuire energia
in modo sicuro, ed efficiente.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

S


di Vito de Ceglia

Le reti digitali


Più veloce che mai

l’elettricità

sarà un po’ di tutti

Si punta alle rinnovabili per condividere in modo intelligente (smart grid)


l’energia autoprodotta. In Italia ci sono 700mila produttori-consumatori


pagina. 40 Giovedì, 31 ottobre 2019

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