Panorama - 30.10.2019

(coco) #1
30 ottobre 2019 | Panorama 37

fondata nel 2010 da due ex membri della
Difesa israeliana, ramo intelligence, a lun-
go ha avuto come presidente il già direttore
del Mossad, Meir Dagan. Gran parte dello
staff di Black Cube è composto da veterani
dei corpi d’élite e delle unità spionistiche
di Tel Aviv: Shin Bet (interno), Unità 8200
(cyber), Aman (militare), Mossad (estero).
Il suo nome è uscito in relazione a grossi af-
faire di spionaggio industriale, giudiziario,
politico. Un lungo elenco cui accenniamo
nel box della prossima pagina.
Israeliana era Psy-Group, che si descri-
veva come «private Mossad», la prova che
alcune agenzie private fanno lavori che il
governo non può riconoscere, ma - diciamo
così - auspica. Spiava e cercava di disgrega-
re organizzazioni di studenti pro-Palestina
(chiamati Bds) negli Stati Uniti. L’Fbi ha
cominciato a investigare e hanno chiuso i
battenti. Oggi il governo di Tel Aviv risulta
sempre più coinvolto nelle indagini.
Un’altra è la Nso Group Technolo-
gies, specializzata in cyber intelligen-
ce. Fondata da Niv Carmi, Omri Lavie e
Shalev Hulio, ex Unità 8200, è cresciuta
esponenzialmente negli anni dichiaran-
do di vendere tecnologia ai governi «per
aiutarli a combattere terrore e crimine».
Il loro spyware di punta, Pegasus, può
trasformare ogni cellulare in un apparec-
chio-spia ed è stato fornito ai governi di


molti Paesi. In Messico Joaquín Guzmán,
El Chapo, è stato hackerato così e dopo
l’arresto il presidente Felipe Calderón ha
chiamato Nso per ringraziare. Però nello
stesso Paese ci sono anche state denun-
ce di intromissioni nei telefoni di attivisti
e normali cittadini (sempre smentite)...
Come dicevamo è questione di sfumature
etiche e con uno strumento così potente
in mano, i governi meno benevoli potreb-
bero essere tentati di usarlo su elementi
scomodi della società. Insomma spiare
non «terroristi e criminali», ma oppositori
politici, attivisti, giornalisti. L’ultimo caso
è del 10 ottobre: in Marocco Amnesty In-
ternational ha protestato perché il cellulare
di due attivisti dei diritti umani era sotto
controllo. Dentro c’era Pegasus. Nel dicem-
bre 2018 un’inchiesta del New York Times
ha concluso che Pegasus è stato usato per
spiare l’editorialista del Washington Post
e dissidente arabo Jamal Khashoggi prima
di essere soffocato e smembrato da uomini
vicini a Mohamed Bin Salman.
Competitor dell’Nso israeliana è l’a-
raba Dark Matter, emiratina, creata con
l’aiuto di agenti americani. Tra le figure
di spicco ci sono parecchi ex agenti Nsa
e Cia che qui guadagnano centinaia di
migliaia di dollari l’anno. Il top executive
Marc Beier, ex ufficiale dell’unità Nsa che
realizzava «avanzate cyberoperazioni of-
fensive» spia le stesse attività americane.
Una volta sarebbe stato alto tradimento,
oggi si chiama mercato (ma l’Fbi, scrive il
New York Times, sta indagando).
Quanto di tutto questo si trova in Italia?

ultimi anni molti ex millitari
hanno intrapreso la carriera
privata e aprire nuove
imprese all’avanguardia nelle
investigazioni digitali e
informatiche. Tra le realtà
emergenti c’è Axerta, dove
presidente è il generale dei
Carabinieri Michele Franzè.
Axerta si occupa di tutto,
dalle investigazioni industriali
fino appunto a ricerche
contro i crimini informatici.
È l’unica ad avere la licenza
prefettizia necessaria per
svolgere attività di
investigazione privata. Ma ce
ne sono molte altre. Come la
Segment, creata da un
gruppo di primi hacker che
negli Anni 90 avevano capito


già come forare i sistemi delle
nostre istituzioni. O ancora la
Minded security, la Yoroy,
soprattutto la Hkao (Human
knowledge as opportunity),
creata dall’ex generale della
Guardia di finanza Umberto
Rapetto. E poi la Horizon,
Yarix, B-wave. Non si può poi
dimenticare la Cis4 di Marco
Carrai, il braccio destro
dell’ex premier Matteo Renzi:
tra i suoi consulenti c’è
Reuven Ulmansky, ex militare
israeliano che sotto il
comando del direttorato
dell’intelligence di Israele
era impegnato nello
spionaggio di segnali
elettronici, decrittazione
e cyber warfare.

Omri Lavie
(sopra) e Shalev
Hullio fondatori
della Nso. Il loro
sistema Pegasus,
che trasforma i
cellulari in
apparecchi-spia,
è stato venduto a
decine di governi.

L’arresto del re
dei narcos
Joaquin «El
Chapo» Guzman
è avvenuto grazie
a uno spyware
creato dalla
società privata
israeliana Nso
impiantato
nel suo telefonino.

Reuters, Gettyimages
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