38 Panorama | 30 ottobre 2019STRETTAMENTE RISERVATO
«Siamo in alto mare, tranne che nel settore
cyber tecnologico», dice Spinelli. «In Italia
non c’è molto», conferma Mario Caligiuri,
direttore del master in Intelligence all’U-
niversità della Calabria e presidente della
neonata Società italiana di intelligence (So-
cInt). «Il nostro mercato non è interessante
ma potrebbe diventarlo: con la Via della
seta marittima il Mediterraneo e l’Italia tor-
neranno ad avere un ruolo geostrategico.Dobbiamo essere preparati, anche con le
Pia. Ma devono servire per competenze
specifiche e solo nell’interesse dello Stato».
«Una intelligence seria dovrebbe
usarle unicamente per operazioni mar-
ginali» gli fa eco Luigi Sergio Germani,
direttore dell’Istituto Gino Germani di
Scienze sociali e studi strategici. «Una rete
di informazioni segrete, raccolte da fonti
umane, è preziosissima e deve rimaneresotto il controllo dei servizi. Se ti rivolgi
a strutture private non è più garantito e
venendo meno la riservatezza si rischia
inquinamento delle informazioni ed eli-
minazione fisica della fonte. Ciò non toglie
che sul nostro territorio possano essere
presenti agenti russi o cinesi di Pic con-
trollate dai loro governi, magari con la
copertura di aziende private, magari di
telecomunicazioni».
L’ultimo rapporto sulla sicurezza Ict
in Italia del Clusit (Associazione italiana
per la sicurezza informatica), parla di «ri-
voluzione» e di «mutazione genetica delle
minacce informatiche». Più che i cyber-
criminali, scrive, desta «grave preoccupa-
zione l’attività di cyber-spionaggio e sa-
botaggio, in netta crescita, attraverso fake
news amplificate dai social, infiltrazione di
infrastrutture critiche, aziende e istituzio-
ni, furto sistematico di informazioni per
finalità geopolitiche e di predominio eco-
nomico e tecnologico». «Una proliferazione
di gruppi mercenari State-sponsored che
realizzano campagne su commissione».
È certamente la fine dello spionaggio
per come l’abbiamo conosciuto. Addio per
sempre James Bond. I
© RIPRODUZIONE RISERVATAI
l nome Black Cube, di cui
parliamo nell’articolo, esce
spesso negli intrighi
internazionali (e in un paio di
casi nostrani). Eccone alcuni.
Stati Uniti/1. Avrebbe spiato
per mesi 20 ex collaboratori
di Barack Obama che erano
stati importanti negli accordi
sul nucleare con l’Iran.
Stati Uniti/2. Il produttore
Harvey Weinstein li avrebbe
ingaggiati per carpire
informazioni da RoseMcGowan, attrice che lo
accusa di stupro, e
screditarla. Per questo lei
ha fatto causa all’azienda
di Tel Aviv pochi giorni fa.
Ungheria. Avrebbe interferito
nelle elezioni dello scorso
anno contattando con false
identità le Ong vicine a
George Soros per favorire
Viktor Orbán.
Romania. Avrebbe spiato
Laura Kövesi quando era
magistrato di ferro
dell’anticorruzione (oggi è
capo della prima procura
europea): due agenti Black
Cube sono finiti nelle prigioni
romene per questo.
Congo. Avrebbe aiutato
l’allora presidente Joseph
Kabila spiando e hackerandoi suoi oppositori.
Nigeria. Avrebbe hackerato
il candidato Muhammadu
Buhariaiutare alle ultime
elezioni per favorire un suo
oppositore. Avrebbe avuto il
mandato da Cambridge
Analytica, Pic nota per aver
raccolto i dati personali di
milioni di account Facebook
senza consenso per
influenzare le campagne
elettorali americane.
Israele. I l magnate Idan Ofer
avrebbe contattato BlackCube per scavare nella vita
dell’allora ministro delle
Finanze, Yair Lapid, e poter
influenzare così le politiche di
tassazione sulle imprese che
estraggono gas naturale.
Italia/1. Nel 2016 ha aiutato la
multinazionale assicurativa
AmT rust a investigare sul
broker italiano Antonio
Somma portando alla luce
tangenti e corruzione per
circa 2 miliardi di euro.
Italia/2. Nel 2017 la Siae
avrebbe incaricato la società
investigativa italiana Ifi
Advisory di trovare i punti
deboli della concorrente
Soundreef (quella di Rovazzi
e Fedez). A sua volta Ifi
avrebbe incaricato gli ex
Mossad di Black Cube. (M.C.)GLI AFFARI
MONDIALI
DI UNA PIC
La sede del Secret
intelligence
service a Londra.