Il Sole 24 Ore Sabato 9 Novembre 2019 15
Finanza & Mercati
PARTERRE
La Polonia multa Engie
per Nord Stream 2
Mentre gli Usa minacciano (da anni) sanzioni contro Nord
Stream , la Polonia sferra un nuovo attacco infliggendo una
multa di milioni di euro alla francese Engie – che ricorrerà
in appello – e ventilando misure punitive anche per Omv,
Shell, Uniper e Wintershall, gli altri finanziatori europei del
gasdotto Russia-Germania che Gazprom sta costruendo. A
muoversi è stata di nuovo l’Antitrust di Varsavia, che nel
aveva già costretto a sciogliere una joint venture tra Gazprom
e i suoi partner, sostenendo che l’alleanza fosse lesiva della
concorrenza visto che Mosca è il fornitore dominante di gas
alla Polonia. Le accuse sono state rispolverate: finanziare la
pipeline equivale ad esserne socio, sostiene l’UOKiK, l’Autorità
per la concorrenza polacca, che ha punito Engie per la «man-
canza di cooperazione» nell’indagine antitrust. I francesi
avrebbero rifiutato «con insistenza e senza alcuna giustifica-
zione» di consegnare documenti e dati, causando«un ritardo
significativo» delle attività istruttorie. Le altre società inda-
gate probabilmente hanno fornito il materiale richiesto: l’Au-
thority afferma che sta ora «analizzando documenti raccolti
da altre entità». Ma nessuno deve sentirsi al sicuro: «La puni-
zione decisa oggi è solo uno dei passi», avverte. (S.Bel.)
L’aumento di capitale da milioni di euro di Salini
Impregilo si è chiuso in poche ore con il risultato che già
ieri mattina era pronta la mappa del nuovo assetto socie-
tario. In particolare, Salini Costruttori resterà il primo
azionista ma con una quota diluita al , %. A seguire
Cdp Equity si è ritrovata a detenere il ,%. Mentre Intesa
Sanpaolo e UniCredit il ,%. Infine Banco Bpm con lo
,%. Ora il prossimo passaggio sarà la revisione della
governance che porterà alla nomina di un consiglio di
amministrazione composto in tutto da membri, di cui
nove in capo a Salini Costruttori, uno alle banche e cinque
a Cdp che ora è chiamata a scegliere il presidente.
Le azioni collocate sono state in tutto milioni a
un prezzo di , euro, valore che si colloca nella parte alta
del range della forchetta di prezzo indicativa sebbene
inferiore ai corsi di Borsa (alla vigilia del collocamento
trattava attorno a , euro). La risposta del mercato
all’iniezione di liquidità funzionale a dare il via a Pro-
getto Italia è stata dunque positiva e la mossa ha favori-
to tra l’altro l’ingresso di alcuni azionisti di peso: Leo-
nardo Del Vecchio e Elliott. (L.G.)
L’Anagina rompe gli indugi e annuncia l'intenzione di
investire in azioni del gruppo Generali, sia attraverso gli
acquisti dei singoli associati, che attraverso i fondi della
cassa previdenziale che per questa iniziativa ha una po-
tenza di fuoco iniziale di milioni di euro. L’annuncio
lo ha dato ieri il presidente di Anagina, Davide Nicolao,
rivolgendosi agli associati in occasione delle esima as-
semblea nazionale dell’associazione a Venezia. «L’opera-
zione – ha detto Nicolao – riguarderà sia i singoli agenti
nelle loro scelte di investimento, sia la loro Cassa di Previ-
denza che con un patrimonio di milioni di euro, po-
trebbe indirizzare - milioni verso l’acquisto di azioni
Generali». Questo investimento, ha sottolineato Nicolao,
ha un obiettivo preciso, quello di rafforzare la partnership
tra la compagnia ed i suoi agenti dopo il successo dell'av-
venuta sottoscrizione dell'accordo quadro sul mandato
unico e intende confermare “la nostra fiducia sulla solidi-
tà del gruppo Generali come dimostrano i risultati della
trimestrale». La decisione di investire nei titoli del Leone
di Trieste giunge a conclusione di un percorso avviato già
un anno fa nell'assemblea nazionale di Firenze. (C.Po.)
Salini Impregilo, la Cassa
al 18,6%. Ora il presidente
Gli agenti Anagina
in campo su Generali
Unipol, riassetto banca spinge l’utile
Cimbri: «Per Bper favorevoli a fusioni»
RISULTATI
Dalla Popolare milioni.
Senza Unipol Banca migliora
la gestione della liquidità
Il ceo: «Istituti di media
dimensione devono
considerare aggregazioni»
Laura Galvagni
Nei conti di Unipol diffusi ieri per la
prima volta si sono fatti sentire gli ef-
fetti del riassetto a livello di parteci-
pazioni bancarie. Da un lato la vendi-
ta di Unipol Banca, perfezionata a lu-
glio, ha permesso una migliore ge-
stione della liquidità, che ha dato
subito i suoi benefici grazie al trading
sui titoli di Stato italiano, e dall’altro
il consolidamento a patrimonio della
quota prossima al % detenuta in
Bper ha contribuito positivamente
per milioni. Di qui l’interesse del
mercato per quelle che potrebbero
essere le future mosse della compa-
gnia nel settore del credito, legate,
evidentemente, alle potenziali ambi-
zioni di consolidamento della popo-
lare emiliana. In proposito, e con ri-
ferimento specifico a un possibile
dossier Ubi, il ceo di Unipol, Carlo
Cimbri, ha precisato che al momento
«non c’è nulla da valutare». Tuttavia,
in prospettiva il percorso è di fatto
obbligato: «Prima o poi le banche di
media dimensione, dunque escluse
le due big, dovranno prendere in
considerazione ipotesi di aggrega-
zione per arrivare a un consolida-
mento bancario di cui il sistema ha
bisogno così come alle banche indivi-
dualmente servono maggiori dimen-
sioni». «Questa è una considerazione
macro - ha sottolineato - poi quali si-
ano i tipi di aggregazioni che posso-
no creare valore, questo devono indi-
viduarlo i manager delle banche. Noi
come azionisti non potremo che fa-
vorire operazioni che daranno vita a
realtà più solide e più performanti».
Nel frattempo, sebbene in un con-
testo di tassi mutato rispetto a quelle
che erano le basi del piano industria-
le presentato la primavera scorsa,
Cimbri ha confermato i target e
, compreso il dividendo: «Ab-
biamo milioni di cedole su Uni-
pol Gruppo che vogliamo distribuire
sul bilancio in corso». Bilancio che,
intanto, nei nove mesi ha registrato
profitti netti normalizzati per mi-
lioni (+,%). Ben più alto l’utile net-
to reported balzato a milioni
(+,%) come effetto di diverse poste
straordinarie. In particolare, il con-
solidamento di Bper (che come detto
ha prodotto effetti positivi per
milioni) e gli oneri legati ad accordi
sindacali (, milioni lordi). Nel
lo stesso dato aveva beneficiato
della maxi plusvalenza ( milioni)
su Popolare Vita. La raccolta diretta
assicurativa è risultata pari miliar-
di (+%), di cui il Danni , miliardi
(+,%) e il Vita , miliardi (+,%).
Il combined ratio è peggiorato leg-
germente dal ,% di un anno fa al
,% mentre il Solvency Ratio con-
solidato è salito al % dal %.
Per la controllata UnipolSai i pro-
fitti netti normalizzati sono risultati
in leggera crescita a milioni
(+,%). Mentre l’utile reported ha se-
gnato una forte contrazione a
milioni (in calo del %) come conse-
guenza di oneri straordinari per ac-
cordi sindacali e complice il fatto che
lo scorso anno era stata registrata la
plusvalenza su Popolare Vita. Sul
fronte della raccolta, a perimetro
omogeneo, questa si è attestata a
miliardi (+,%), di cui il Danni a ,
miliardi (+,%) e il Vita a , miliardi
(+,%) mentre il combined ratio di
gruppo è salito al ,% dal ,% del
settembre e il Solvency Ratio
al % dal %. Nelle altre attività
del gruppo UnipolRec, che gestisce
crediti in sofferenza, ha registrato un
utile netto nei nove mesi di milioni.
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ASSICURAZIONI
Cattolica, profitto sale a 84 milioni
Il dg Ferraresi: «Siamo una
compagnia solida con
grandi capacità industriali»
Cattolica fa un altro piccolo passo
indietro in Borsa, ieri ha chiuso a -
,% a , euro e lo ha fatto nel
giorno della presentazione dei dati
dei nove mesi. Dati che portano il
sigillo del direttore generale Carlo
Ferraresi, subentrato all’ex ceo Al-
berto Minali. «Il cda mi ha dato re-
centemente i poteri di amministra-
tore delegato, è un grande respon-
sabilità che ho accolto con fiducia
ed entusiasmo», ha dichiarato il
manager. Ferraresi ha poi aggiunto
che Cattolica «è una compagnia so-
lida e profittevole con grandi capa-
cità industriali e di creazione di va-
lore, un’ottima squadra manage-
riale, una capillare rete distributiva
e partner solidi».
Biglietto da visita che il direttore
generale ha presentato in apertura
della conference call con gli analisti
a commento dei risultati a fine set-
tembre. Numeri che hanno regi-
strato un utile operativo in discesa
e profitti netti in aumento in un
quadro comunque complicato da-
gli effetti di numerosi eventi atmo-
sferici. Nel dettaglio, i profitti di
questo primo scorcio dell’anno so-
no risultati in crescita del ,% a
milioni, a fronte di una raccolta
complessiva a miliardi (+,%)
che è aumentata sia nel Vita
(+,%) sia nel Danni (+,%). Sale
però di , punti percentuale il
combined ratio, che si attestato al
,%, anche per effetto degli eventi
atmosferici prima menzionati.
Quest’ultimi hanno pesato per
milioni sul risultato operativo che
nei nove mesi è sceso a quota
milioni, in calo del ,%. Il Solvency
Ratio a fine settembre era pari al
% dal % del giugno .
Per tutto il la compagnia si
aspetta risultati economici «so-
stanzialmente stabili» rispetto al
. Ferraresi ha infine commen-
tato i risultati rimarcando l’inten-
zione di mantenere fede al piano
industriale a suo tempo predispo-
sto da Minali: «L’azienda si sta
muovendo in continuità con la
strategia di business presentata ai
mercati: tutto il team manageriale,
i dipendenti e i collaboratori conti-
nueranno a lavorare alacremente
in questi mesi per rispettare gli
obiettivi del piano industriale e ri-
pagare la fiducia dei Soci e degli
azionisti».
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Ubi, l’utile scende ma la banca accelera sugli Npl
Luca Davi
Ubi accelera sul derisking e riesce
comunque a migliorare la solidità
patrimoniale. Nel contempo però
vede ridurre l’utile più delle attese e
assiste a un calo dei volumi. Tra luci
ed ombre, la borsa guarda alle se-
conde e decide di punire il titolo, con
un calo del ,%.
La banca guidata da Victor Massiah
chiude il terzo trimestre con un utile
netto di , milioni, sotto le attese de-
gli analisti che prevedevano in media
un utile netto di milioni. Colpa in
particolare del calo del margine di in-
teresse (sceso del ,% a , milioni)
e di maggiori rettifiche su crediti. D’al-
tra parte la banca registra un’ottima
performance sul fronte delle commis-
sioni, voce che ha consentito una cre-
scita del ,% dei ricavi a , milio-
ni. Nei primi nove mesi l’utile netto si
attesta a milioni, in calo del ,%
rispetto allo stesso periodo del .
Si vedrà nei prossimi giorni se i mal
di pancia borsistici di ieri saranno
confermati o se si riveleranno frutto di
una reazione a caldo, magari eccessi-
va. Di certo la banca sta proseguendo
nel suo percorso di riduzione dei cre-
diti non performing, con un taglio
dello stock di , miliardi , con l’oriz-
zonte di arrivare a miliardi grazie a
un cessione di milioni con Gacs,
da concludersi «auspicabilmente en-
tro fine anno», spiega la banca. Mas-
siah sottolinea come la riduzione dei
, miliardi sia stata avvenuta in pre-
senza di Cet passato dall’,% al
,%. Un risultato reso possibile
dalla strategia - in controtendenza ri-
spetto ad altre banche - di gestire in-
ternamente gli Npl. Massiah rivendi-
ca tale decisione e ora fissa l’obiettivo
dell’Npe ratio a % a fine anno. Sul
fronte dei margini di interesse, il calo,
dice Massiah, è legato a «componenti
non legate direttamente alla compo-
nente commerciale che, anzi, confer-
ma la strategia di difesa del pricing,
che ci ha permesso fino ad oggi di ave-
re una performance nettamente mi-
gliore dei nostri concorrenti». Nei pri-
mi nove mesi i crediti netti si attestano
complessivamente a , miliardi, in
calo rispetto agli di fine . Il
banchiere si dice comunque «ottimi-
sta per quanto riguarda il futuro della
banca che riesce a coniugare solidità
a capacità di redditività economica».
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CREDITO
S
i chiude una settimana in rialzo per le
borse europee (+% lo Stoxx Europe) e
per Milano in particolare, che registra un
+,% nelle ultime cinque sedute. Nella giornata
di ieri il Ftse Mib ha vissuto un andamento
sostanzialmente piatto, vedendo a fine seduta un
rialzo dello ,%. Nella giornata di ieri, da
segnalare l’andamento di Nexi (-
,%), che ha registrato un ebitda pari
a , milioni, evidenziando una
crescita organica del ,%, su ricavi
aumentati del ,% a , milioni di
euro. Fuori dal Ftse Mib, giù anche
Popolare di Sondrio (-,%) che
chiude i mesi con un utile a ,
milioni, in crescita del ,%, ma vede il
margine di interesse ridursi dell’,%.
In positivo Iren (+,%), che ha chiuso
i primi mesi del con ricavi
consolidati pari a , miliardi di euro,
in crescita del %.
Da registrare il balzo di Falck Renewables
(+,%) che ieri ha migliorato la guidance .
In discesa infine il titolo di Prima Industrie
(-,%) che ha chiuso i primi nove mesi
con un fatturato consolidato pari a milioni
(-,% annuo).
SETTIMANA POSITIVA
PER PIAZZA AFFARI
IL RIALZO
A PIAZZA AFFARI
Ottava
in crescita
per Milano
+2,5%
CARLO
CIMBRI
Ceo di Unipol
Gruppo
e presidente
di UnipolSai
Assicurazioni
Risultato netto a quota
milioni (-%): a Piazza Affari
il titolo flette del ,%
MERCATI
Crédit Agricole, in Italia utili +11%
È il secondo mercato del gruppo
Bilancio a due volti per il Credit
Agricole nel terzo trimestre dell’an-
no. Se a livello consolidato il gruppo
francese ha parzialmente deluso le
attese degli investitori, in particola-
re per quanto riguarda la capacità di
realizzare margini in un contesto di
tassi di interesse complesso come
quello attuale, e ha finito per cedere
il ,% alla Borsa di Parigi, le attività
presenti in Italia hanno invece mo-
strato segnali di vitalità interessan-
ti, generando utili in crescita nei pri-
mi nove mesi dell’anno.
In generale Credit Agricole ha re-
alizzato un utile netto di , miliardi
di euro nel trimestre luglio-settem-
bre, migliorando di quasi il % il ri-
sultato di mesi prima e portando
a , miliardi il computo complessi-
vo dei profitti da inizio anno (-,%).
Gli analisti hanno però puntato il di-
to sul margine di interesse, diminu-
ito dell’% nello stesso lasso di tem-
po a testimonianza delle pressioni
che derivano dalla persistenza dei
tassi negativi sul mercato e a mag-
gior ragione dopo la decisione adot-
tata a settembre dalla Bce di ridurre
ulteriormente a -,% da -,% la
remunerazione sui depositi.
Per quanto riguarda l’Italia, che
rappresenta il secondo mercato do-
mestico per il gruppo transalpino, i
primi nove mesi del si sono in-
vece chiusi con un utile aggregato di
milioni, in progresso dell’% su
base annua. Un risultato questo che,
come spiega Credit Agricole in un
comunicato, è stato favorito «da un
sempre maggiore coordinamento
sinergico tra le diverse linee di busi-
ness». Oltre che dal Gruppo Banca-
rio Credit Agricole Italia, il gruppo -
guidato Giampiero Moioli - è infatti
presente nel nostro Paese con le so-
cietà di Corporate e Investment
Banking (Cacib), servizi finanziari
specializzati (Agos, Fca Bank), lea-
sing e factoring (Credit Agricole Le-
asing e Credit Agricole Eurofactor),
asset management(Amundi, Cace-
is), assicurazioni (Credit Agricole
Vita, Credit Agricole Assicurazioni,
Credit Agricole Creditor Insurance)
e wealth management (Indosuez
Wealth Management Italia e Indo-
suez Fiduciaria).
Nel dettaglio, il Gruppo Bancario
Credit Agricole Italia ha registrato
nei nove mesi un utile netto di
milioni (+%), con impieghi in au-
mento del % e una solidità patri-
moniale confermata da un livello del
Total Capital Ratio al , per cento.
—Ma.Ce.
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BANCHE
Nel nostro Paese utili
a milioni. Il consolidato
di gruppo delude le attese
Anima mette a punto
strumenti per l’M&A
Anima Holding chiude i primi nove
mesi con utili in crescita, una
raccolta in ripresa e mette a punto gli
strumenti finanziari anche in ottica di
future possibili operazioni strategi-
che. Sul fronte dei conti, il gruppo atti-
vo nel risparmio gestito ha realizzato
al settembre profitti per milio-
ni di euro, in crescita del % rispetto a
mesi prima grazie a ricavi consoli-
dati per , milioni (+%).
Con il dato di ottobre, positivo per
milioni, la raccolta netta di rispar-
mio gestito da inizio anno di Anima è
tornata ad avere un segno più ( mi-
lioni) compensando i flussi negativi
dei primi mesi e portando così le mas-
se a miliardi. «Fino a maggio - ha
sottolineato l’a.d. Marco Carreri a Il
Sole Ore - il contesto geopolitico e
istituzionale è stato sfavorevole, ma
da allora si è avviata grazie al buon
andamento dei mercati una tendenza
positiva proseguita anche a ottobre».
Anima ha riaperto il piano di buy
back, che ha già portato nei portafogli
del gruppo azioni proprie pari al %,
per un ulteriore quantitativo fino al
%: «carta» utilizzabile per eventuali
operazioni di M&A. Anche la rinego-
ziazione dei finanziamenti (con
l’emissione di un bond da milio-
ni) va nella direzione di «ampliare la
flessibilità finanziaria del gruppo con
l’obiettivo di un più efficiente utilizzo
delle risorse anche in un’ottica di fu-
ture possibili operazioni strategiche».
—Ma.Ce.
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RISPARMIO GESTITO
Riaperto il piano di buy back
Utili a milioni nei mesi
e migliora la raccolta netta
MARCO
CARRERI
È
amministratore
delegato
del gruppo
Anima
GLI IMPIEGHI
IN ITALIA
Crédit Agricole
Italia
ha registrato
impieghi in
aumento del 9%
+9%
Messina: «Da Nagel ottimi risultati»
LA PARTITA MEDIOBANCA
«Su Mediobanca c'è una grande attenzione da parte dei
media ma in fondo quello che sta cambiando è l'azionista
di riferimento: da Jean Pierre Mustier a Leonardo del
Vecchio». Lo ha dichiarato il ceo di Intesa Sanpaolo,
Carlo Messina, parlando a Bloomberg Tv. «Alberto Nagel
sta portando ottimi risultati, la capitalizzazione sta
crescendo e questa è la vera difesa per Mediobanca e
indirettamente per Generali» ha aggiunto.
REUTERS