Il Sole 24 Ore Sabato 9 Novembre 2019 19
Mondo
Isabella Bufacchi
Dal nostro corrispondente
FRANCOFORTE
A anni dalla caduta del Muro di
Berlino, quest’anno la Germania ha
deciso di abolire quasi totalmente
(%) dal la “Soli”, la tassa di soli-
darietà introdotta nel per soste-
nere i costi della riunificazione. Que-
sto flusso di entrate fiscali non di sco-
po, che nel porterà alle casse del-
lo Stato federale , miliardi, si
prosciugherà come via via negli anni
è diminuito il travaso dei fondi fede-
rali mirati a sostegno della Germania
Est, dai miliardi del ai nel
. Il “conto” totale della riunifica-
zione è tuttavia stato stimato nella ci-
fra da capogiro di mila miliardi di eu-
ro, ma questo numero è gonfiato a di-
smisura perché contiene anche le spe-
se delle pensioni e dei sussidi di
disoccupazione per i cittadini nei cin-
que Länder ex-Ddr.
In fuga dall’Est
La riunificazione è costata cara, a det-
ta dei tedeschi, ma resta incompiuta
perché al flusso del denaro in entrata
nella Germania dell’Est va contrappo-
sto il flusso in uscita di cittadini e
grandi aziende da Est verso Ovest:
dalla caduta del Muro, milioni di tede-
schi si sono trasferiti dalle regioni
orientali a quelle occidentali, provo-
cando una vera a propria “crisi demo-
grafica”: , milioni “in fuga” tra il
e il . Ma anche tra la fine della
Seconda guerra mondiale agli anni
prima del Muro, questo esodo ha su-
perato il milione. La sede di Dresda
dell’istituto Ifo ha lanciato di recente
l’allarme: la popolazione delle regioni
ex-Ddr è scesa tanto da essere tornata
al livello del . Fino a anni fa la
Germania si è sviluppata, sotto il pro-
filo demografico, in maniera unifor-
me in tutto il territorio. Anche in que-
sto nuovo trend, resta divisa.
Oggi i Länder orientali sono tra i
meno popolati e le loro “grandi città”
hanno stentato a svilupparsi come
Uno studente di anni, Chow
Tsz-lok, è la prima vittima delle
proteste pro-democrazia di
Hong Kong. È morto per le ferite
dovute a una caduta lunedì,
mentre fuggiva dalla polizia.
Hong Kong
Uno studente
prima vittima
delle proteste
pro-democrazia
In campo.
Michael Bloomberg,
77 anni
+Usa, pronto a candidarsi
Cittadini e imprese in fuga dall’Est,
riunificazione tedesca incompiuta
UN GAP MAI COLMATO
I Länder orientali restano
distanti quanto a Pil, Pil pro
capite, produttività e salari
La cancelliera Merkel:
per la parità tra Est e Ovest
ci vorranno anni o più
quelle dell’Ovest. La Sassonia nel
aveva milioni di abitanti contro per
esempio i della Renania Settentrio-
nale-Vestfalia, la Sassonia Anhalt ,
milioni contro i della Baviera,
Meclemburgo-Pomerania occidenta-
le , milioni contro gli del Baden-
Württemberg , Brandeburgo (che cir-
conda la città-Stato di Berlino ma non
la include) , milioni contro i , di
Berlino e infine la Turingia con poco
più di milioni contro l’Assia che ne
ha poco più di . L’Ifo ha stimato che
città come Dresda e Lipsia, se la Sasso-
nia si fosse sviluppata dopo la riunifi-
cazione ai tassi dell’Ovest, sarebbero
cresciute il doppio invece sono rima-
ste «piccole o sottosviluppate», han-
no adesso . abitanti circa.
Le ricadute economiche
La demografia dunque ha contribuito
pesantemente a far sì che il Pil, il Pil
pro-capite, la produttività, i salari nel-
l’ex Ddr a trent’anni dalla caduta del
Muro non siano ancora equiparabili a
quelli della ex Germania Ovest: anche
se le regioni ex-Est hanno comunque
registrato forti tassi di crescita e occu-
pazione nel corso della riunificazione.
«Per la parità tra Germania Est e Ger-
mania Ovest - ha ammesso in un’in-
tervista a Süddeutsche Zeitung Ange-
la Merkel - ci vorranno anni o di
più. Si era pensato che sarebbe stato
più veloce».
La demografia spiega inoltre in
parte perché AfD, il partito di estrema
destra xenofobo, trovi terreno fertile
proprio nei Länder ex-Ddr, dove c’è
maggiore invecchiamento (per esem-
pio un’età media di , anni in Sasso-
nia contro i , della media federa-
le) e attecchisca nelle regioni rurali
«dissanguate dall’esodo». Ma para-
dossalmente l’Est registra meno im-
migrati residenti dell’Ovest: circail %
della popolazione contro il -% dei
Länder occidentali più popolati.
La storia delle due Germanie, ini-
ziata nel con la suddivisione del
territorio occupato da Usa, Gran Bre-
tagna, Francia e Unione Sovietica e se-
gnata dal Muro eretto nel e crolla-
to nel , è infatti anche una storia
di grandi flussi da Est e Ovest e da
Ovest ad Est: non solo i fiumi di dena-
ro, ma anche e soprattutto i movi-
menti di “Ossis e Wessis”. Sono stati
tre i grandi flussi: dal al , dal
al e tra il e i primi anni
del , come ha ricostruito la testa-
ta Zeit. I primi e più importanti flussi
tra la Germania occupata da Usa, Gran
Bretagna, Francia da un lato e dall’al-
tro lato dall’Urss sono stati quelli dei
tedeschi e delle grandi aziende che so-
no fuggiti nell’Ovest per scappare dal-
la soppressione sovietica e per trarre
vantaggio dall’occupazione “filocapi-
talista” degli alleati. Già nel , poco
prima che Stalin morisse, il numero
degli emigrati da Est ad Ovest era tri-
plicato, da . a .. Nel luglio
, . scapparono a Ovest in un
solo mese. E il giorno prima del Muro,
il agosto , furono in . a cer-
care rifugio nella Berlino Ovest, un
picco che non si vedeva dal .
A questo flusso, va ad aggiungersi
quello delle aziende: la più simbolica
è stata l’Audi. Nel giugno , Au-
diwerke, Horchwerke e Zschopauer
Motorenwerke J. S. Rasmussen AG
(DKW) si erano fuse nella Auto Union
AG, con sede a Chemnitz, Sassonia,
formando il secondo gruppo automo-
bilistico in Germania. I sovietici lo
smantellarono e Audi risorse a In-
golstadt, tra Monaco e Norimberga in
Baviera e fiorirà sotto l’occupazione
americana che trasforma la regione
da agricola a polmone industriale. Co-
me Audi ve ne sono state altre: Wella,
gruppo industriale specializzato in
prodotti di cosmetici, fondata in
Rothenkirchen Sassonia, e Osram,
specializzata nell’elettronica e nell’il-
luminotecnica, nata a Berlino e ora
con sede centrale a Monaco. I grandi
gruppi si delocalizzarono, e dopo la
riunificazione la Treuhaus “privatiz-
zò” . aziende nella Germania
orientale, mentre il management e i
quadri delle istituzioni pubbliche
vennero rimossi, innescando un ri-
sentimento che ha ancora focolai.
Un Est dominato dalle Pmi
Oggi le regioni ex Est hanno un tessu-
to industriale dominato da micro, pic-
cole e medie imprese che stentano a
internazionalizzarsi e ad affrontare la
globalizzazione: anche loro, terreno
fertile per AfD e il movimento Pegida
fondato a Dresda. La forte presenza di
Pmi, salvo eccezioni come il leader
mondiale Kirow Works o il gioiello
dell’ottica Zeiss, mantiene la produt-
tività e la media dei salari nell’Est a li-
velli più bassi rispetto all’Ovest. «La
produttività è ancora bassa rispetto a
quella occidentale ma questo dipende
anche dalla struttura delle aziende,
che sono prevalentemente Pmi meno
produttive, e che hanno difficoltà ad
adattarsi alla globalizzazione, a inter-
nazionalizzarsi, a investire in digita-
lizzazione e innovazione», spiega Jo-
achim Ragnitz, capo economista della
sede di Dresda dell’Ifo, aggiungendo
che «le Pmi pagano salari più bassi ri-
spetto alle grandi aziende che hanno
accordi salariali con i sindacati appli-
cati su scala federale». «Un altro fatto-
re che ha rafforzato la disparità è la fu-
ga dei cervelli dall’Est all’Ovest – sot-
tolinea Ragnitz -. In quanto alla delo-
calizzazione delle imprese dall’Ovest
all’Est per sfruttare il costo del lavoro
più basso, questo fenomeno è stato li-
mitato perché è stato visto come un
vantaggio di breve termine, in quando
i salari nell’Est sono saliti per avvici-
narsi a quelli dell’Ovest».
La scarsa urbanizzazione e la per-
manenza di estese aree rurali secondo
il think tank Diw è un altro fattore che
contribuisce all’arretratezza econo-
mica dell’Est. «Permane una marcata
differenza di livelli di produttività –
afferma Alexander Schiersch, econo-
mista Diw -. Questo è anche dovuto al
fatto che l’Est ha una struttura molto
più rurale e questo è un fattore di cui
bisogna tener conto per fare investi-
menti mirati nelle infrastrutture».
I flussi in uscita dall’Est prima del
Muro e fino al suo crollo sono conti-
nuati subito dopo la riunificazione ma
anche all’inizio del , con una “fu-
ga” di cervelli stimata in centinaia di
migliaia, prevalentemente giovani e
donne, spinti dall’ambizione di trova-
re un futuro migliore nell’Ovest. An-
gela Merkel, riuscita a sottrarsi alla re-
te di informatori della polizia Stasi e
per questo con tutte le carte in regola
entrare nella Cdu ed ambire a quella
che è poi stata una folgorante carriera
politica, ha detto che il novembre vi-
de la libertà come «una delle più gran-
di sorprese della mia vita». Oggi que-
sta voglia di libertà resta nell’Est guar-
dando ad Ovest: ma non è più una li-
bertà di espressione e di movimento,
è una libertà di scelta in termini di oc-
cupazione e qualità della vita.
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EPA
Quel che resta del Muro. La East Side Gallery, Berlino
Beda Romano
Dal nostro corrispondente
BRUXELLES
I ministri delle Finanze dell’Unione europea hanno approvato
ieri in via definitiva una serie di riforme in campo finanziario
tutte dedicate alla nascita di una unione dei mercati dei capitali.
Sempre ieri, i Ventotto hanno anche trovato un accordo per
lottare contro la frode ai danni dell’imposta sul valore aggiunto
(Iva) negli acquisti su Internet e confermato un atteggiamento
rigido nei confronti delle criptovalute, permesse nell’Unione
solo quando vi sarà un quadro regolamentare.
Il pacchetto di misure finanziarie è stato oggetto di una trafila
segnata dalla proposta della Commissione europea, il negozia-
to tra Parlamento e Consiglio, e infine l’approvazione prima di
Strasburgo e ieri dei Ventotto. Sul fronte delle piccole e medie
imprese, direttive sull’abuso di mercato e sui prospetti regola-
mentari sono state modificate per ridurre le misure a loro carico
e facilitarne l’entrata in Borsa. L’obbligo di render conto è rivisto
in modo anche in questo caso di diminuire gli impegni ammini-
strativi. Sul versante della finanza sostenibile, il pacchetto intro-
duce maggiore trasparenza per permettere all’investito-
re di sapere con certezza che il suo investimento è in effet-
ti ecologico. Chi vende prodotti finanziari dovrà rendere
pubblici eventuali rischi ambientali e sociali, precisando
se e come questi stessi rischi potrebbero pesare sull’inve-
stimento. Vi saranno anche parametri con il quale giudi-
care investimenti in base a due obiettivi: la transizione
ambientale e la riduzione del riscaldamento climatico.
Quanto alle obbligazioni garantite, Parlamento e
Consiglio si sono messi d’accordo su un quadro unico in
modo che questi titoli possano godere di particolari para-
metri prudenziali in tutta Europa. I covered bonds, come
vengono chiamati in inglese, sono tendenzialmente garantiti
da attività fisiche o da debito pubblico. La riforma introduce un
livello minimo di armonizzazione nei requisiti finanziari. Que-
sti titoli sono utilizzati soprattutto in Germania, Italia, Spagna,
Francia e Danimarca.
Infine, i ministri delle Finanze hanno approvato nuovi requi-
siti prudenziali per le società d’investimento, che finora sono
state equiparate alle banche. La riforma stabilisce che queste
dovranno rispettare le stesse regole relative al capitale, alla liqui-
dità e alla gestione del rischio degli istituti di credito, ma i requi-
siti cambieranno a seconda della loro taglia, natura e complessi-
tà. Solo le società d’investimento più grandi, con attivi oltre i
miliardi di euro, saranno trattate alla stregua delle banche.
Su altri fronti, i Ventotto hanno deciso di centralizzare i dati
sugli acquisti Internet effettuati per carta di credito o di debito
in modo da facilitare ulteriormente la lotta contro la frode ai
danni dell’Iva. Nella pratica, le società di pagamento saranno
obbligate a fornire ai paesi membri le informazioni sull’acquisto
che però non riguarderanno né il consumatore né le ragioni
dell’operazione. Le regole, che dovranno essere confermate dal
Parlamento europeo, entreranno in vigore nel gennaio .
Infine, sul versante delle criptovalute, i Ventotto hanno con-
fermato che Libra o altre valute dello stesso tipo non potranno
vedere la luce senza un quadro regolamentare a livello europeo.
Sono evidenti i timori per la stabilità finanziaria, come ha ribadi-
to a Bruxelles il vice presidente della Commissione europea Val-
dis Dombrovskis. Allo studio è una valuta digitale pubblica, ge-
stita dalla Banca centrale europea, ma le difficoltà giuridiche e
operative sono numerose.
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MERCATO UNICO DEI CAPITALI
BRUXELLES
Ecofin, per le società
di investimento
regole a doppio binario
Tra i capitoli
inseriti
nella riforma:
trasparenza
per la finanza
sostenibile e
obbligazioni
garantite
Produttività per ore lavorate nel settore industriale, in euro (scala sx),
e livello di produttività raggiunto dall’Est rispetto all’Ovest, in % (scala dx)
Fonte: Diw
2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017
GERMANIA DELL’OVEST
(Scala Sx)
GERMANIA DELL’EST
(Scala Sx)
LIVELLO DI PRODUTTIVITÀ
RAGGIUNTO DALL’EST
RISPETTO ALL’OVEST
(Scala Dx)
64
66
68
70
72
74
76
0
10
20
30
40
50
60
Il gap di produttività delle aziende dell’Est
1989 | 2019
30 ANNI DALLA CADUTA DEL MURO
La riunificazione è costata cara ma
resta incompiuta, anche per effetto
di importanti fattori demografici
ONLINE
Al di là del muro. La
caduta del Muro in un
racconto multimediale
L’ex sindaco di New York, il
miliardario, re dei media,
Michael Bloomberg ha deciso di
correre per la nomination nel
partito democratico e sfidare
Donald Trump nel
Stati Uniti
Bloomberg
correrà
per nomination
democratica
Von der Leyen
difende la Nato
DOPO LE PAROLE DI MACRON
Per la presidente eletta della Commissione Ue, Ursula
von der Leyen (nella foto), la Nato ha «dimostrato di
essere stata uno scudo protettivo della libertà».
Giovedì il presidente francese Emmanuel Macron
aveva detto che la Nato è in stato di «morte cerebrale».
AFP