Il Sole 24 Ore - 09.11.2019

(C. Jardin) #1

2 Sabato 9 Novembre 2019 Il Sole 24 Ore


Primo Piano


La cassaforte


dei Mittal blindata


in sei trust


nell’isola di Jersey


L’inchiesta. Il Sole  Ore ha ricostruito i passaggi


con cui la famiglia del miliardario indiano che vuole


cedere l’Ilva controlla il ,% di ArcelorMittal


Angelo Mincuzzi


Platino, argento, titano, cromo,


osmio, americio. Metalli o elementi


del metallo. Chi vuole capire dove


sono custodite le immense ricchez-


ze di Lakshmi Mittal, l’uomo che


vuole sbarazzarsi dell’Ilva di Ta-


ranto, deve partire da questi sei no-


mi e da un piccolo paradiso nel Ca-


nale della Manica, l’isola di Jersey.


Qui ci sono i sei trust della famiglia


indiana che controlla il più grande


gruppo siderurgico del mondo: Ar-


celorMittal.


E qui a Jersey si mescolano anche


gli ingredienti di una storia che non


ha ancora una fine ma che fa emer-


gere coincidenze dal passato. Perché



  • per capriccio o ironia della sorte -


le casseforti dei Mittal distano solo


una manciata di metri dagli otto


trust di Jersey attraverso i quali le


famiglie di Emilio e Adriano Riva


controllavano, guarda caso, la stessa


Ilva. O almeno così è stato fino a


quando, a causa di un’inchiesta giu-


diziaria, i Riva sono stati espropriati


dallo Stato e lo Stato ha poi ceduto


l’Ilva - ancora un caso - alla Arcelor-


Mittal della famiglia indiana.


Mittal e Riva. Riva e Mittal. Su bi-


nari diversi ma paralleli, le storie


delle due famiglie si intrecciano in


precisi punti geografici della vec-


chia Europa e si sovrappongono ne-


gli schemi utilizzati per mettere al


sicuro il patrimonio di famiglia.


Sullo sfondo, ma neppure tanto, c'è


il dramma dell'Ilva e dei suoi mila


lavoratori, la tragedia di Taranto e


di quell'aria colorata di ruggine che


penetra nei polmoni. L'incertezza


del futuro.


L'uomo da 12,5 miliardi


Mittal è un uomo seduto su una


montagna di soldi. Tanti soldi. Al-


meno , miliardi di dollari secon-


do Bloomberg, , miliardi secon-


do Forbes, che lo colloca al ° po-


sto tra i più ricchi della terra. È lui


l'imprenditore che il  novembre ha


incontrato per tre ore il presidente


del Consiglio, Giuseppe Conte, e che


si appresta a sostenere una batta-


glia legale contro il governo italiano


in caso di mancato accordo sul futu-


ro dell'Ilva.


Sessantanove anni, una moglie,


due figli, dal  nel board di Gold-


man Sachs, Lakshmi Mittal abita in


una villa di . metri quadrati a


Kensington Palace, nel centro di


Londra, acquistata per  milioni di


sterline da Bernie Ecclestone. L'abi-


tazione è chiamata “Taj Mittal” per


la sfarzosità dei suoi marmi e del


suo arredamento.


Il Sole  Ore ha ricostruito i pas-


saggi attraverso i quali la famiglia


del miliardario indiano controlla il


,% di ArcelorMittal, di cui


Lakshmi Mittal è presidente e chief


executive officer e il figlio Aditya è


responsabile finanziario. La chiave


per accedere alle stanze segrete del


patrimonio di Lakshmi Mittal si tro-


va a . chilometri a Nord di Ta-


ranto. Ma per comprenderlo meglio,


bisogna riavvolgere il nastro della


storia e tornare a un'estate di nove


anni fa. A Jersey.


I sei trust di St. Helier


Lakshmi Mittal e sua moglie Usha


danno un ultimo sguardo ai fogli di


carta prima di firmare. Quello che


hanno davanti è un documento di 


pagine zeppo di clausole e di cavilli,


scritto con il linguaggio burocratico


che hanno tutti i contratti. Si intitola


“The platinum settlement” ed è l'at-


to di nascita di un trust: il più impor-


tante dei sei che quel giorno blinda-


no a doppia mandata il controllo di


ArcelorMittal, il gruppo siderurgico


che sette anni dopo si aggiudicherà


l'Ilva di Taranto.
È venerdì  giugno  e come

tutti i venerdì, a St. Helier, ordinata


e noiosa cittadina dell'isola di Jersey,
nel Canale della Manica, i pub sono

pieni di avventori per un boccale di


birra prima del week end. Il pome-
riggio è fresco e il vento ha concesso

una tregua nell'isola di proprietà


della Corona britannica. I colori so-
no l'azzurro del mare e il verde acce-

so dei prati su cui pascolano vitelli


dalla carne pregiata. Di impianti si-
derurgici neppure l'ombra.

Si brinda nei pub del centro. E si


festeggia anche negli uffici della
Hsbc Trustee. La società è stata no-

minata amministratrice fiduciaria


dei trust dell'uomo più ricco della
Gran Bretagna, quell'indiano arriva-

to dal Rajasthan che con l'acciaio ha


ribaltato la storia dell'Impero britan-
nico colonizzando Londra e l'Europa.

Lakshmi Mittal e sua moglie, in-


sieme ai due figli Aditya e Vanisha,
sono i beneficiari di quei trust i cui

nomi testimoniano un attaccamen-


to all'elemento che ha fatto la loro
fortuna: si chiamano Platinum, Sil-

ver, Titanium, Americium, Osmium
e Chromium Trust. Nessun dubbio

che appartengano alla più impor-


tante dinastia dell'acciao.


I poteri di Mr. Mittal


Jersey è il regno dei trust, un istituto
giuridico nato nel mondo anglosas-

sone all'epoca delle Crociate, quan-


do tra il  e il  i Cavalieri che
partivano dalla Gran Bretagna per la

Terra Santa affidavano i loro beni a


persone di fiducia che li ammini-
stravano durante la loro assenza: i

trustee. Gli averi venivano poi resti-


tuiti al legittimo proprietario al suo
ritorno, oppure alla sua famiglia in

caso di morte.


I sei trust erigono un muro di ri-
servatezza intorno agli averi della

famiglia Mittal. In teoria il trust crea


una separazione tra i beni e i suoi
proprietari, che non ne possono più

disporre avendoli affidati a un tru-


stee: in questo caso Hsbc. Ma la leg-
ge di Jersey è una legge particolare.

E tra le clausole dell'atto di nascita


dei sei trust ce n'è una che dice che
ogni decisione importante deve es-

sere assunta con il consenso scritto


di Lakshmi Mittal, che è contempo-
raneamente settlor (cioé il dispo-

nente), il protector e il beneficiario


dei trust.


Sulla rocca di Gibilterra


Il possesso e i dividendi delle azioni
ArcelorMittal finiscono ai beneficia-

ri dei sei trust. Ma non direttamente.


Prima i soldi devono percorrere mi-
gliaia di chilometri in mezza Euro-

pa, in gran parte all'interno di para-


disi fiscali.
I trust controllano il % di una

società che è a . chilometri di


distanza da Jersey. È la Grandel Li-
mited, domiciliata nel paradiso fi-

scale di Gibilterra. Il Platinum e il


Silver Trust posseggono rispettiva-
mente il % e il % delle azioni di

tipo A della Grandel. Si tratta di tito-


li che posseggono il diritto di voto
ma non il diritto a percepire un di-

videndo. Gli altri quattro trust si di-


vidono il % delle azioni di tipo B,
che percepiscono una remunera-

zione ma non hanno la possibilità


di votare.
Con mila abitanti e mila so-

cietà registrate, a Gibilterra le im-


prese pagano solo il % di imposte
sugli utili e se non svolgono alcuna

attività nel territorio britannico


d'oltremare possono esserne addi-
rittura esentate. Qui si concentrano

i dividendi che la famiglia Mittal ri-


ceve dalla sua partecipazione azio-
naria nel gruppo ArcelorMittal e

nelle altre società che controlla. Di-


videndi che vengono poi incassati
dai trust di Jersey.

L'approdo nel Granducato
Per arrivare ad ArcelorMittal la stra-

da è però ancora lunga. Bisogna


percorrere altri . chilometri per
varcare i confini del Lussemburgo,

dove i Mittal posseggono il %


della Value Holdings, società che nel
 ha registrato un utile netto di

 milioni di dollari, dopo aver ri-


pianato perdite precedenti per 
milioni di dollari.

Value Holdings è l'entità che con-


trolla le due società che hanno diret-
tamente in pancia le azioni di Arce-

lorMittal: la Nuavam Investments


(che possiede il ,% di ArcelorMit-
tal) e la Lumen Investments (che

controlla invece il ,% del gruppo


siderurgico). I dividendi che queste
due società hanno pagato a Value

Holdings sono ammontati nel 


a  milioni di dollari. È questo il
guadagno che la famiglia Mittal ha

ricavato dal possesso delle azioni di


ArcelorMittal. E qui il passato torna
a sovrapporsi al presente. Nel Gran-

ducato c’erano (e ci sono ancora)


anche i Riva, che controllavano Ilva
attraverso le holding Utia e Stahlbe-

teiligungen. Lo schema, insomma,


si ripete.
Dai trust di Jersey alla Arcelor-

Mittal, ci sono dunque tre livelli in-


termedi che si interpongono tra la
proprietà e la holding quotata del

gruppo siderurgico. E scendendo


ancora più in basso c'è un altro livel-
lo prima di arrivare all'ex Ilva: la Am

Investco Italy.


Gli interessi in Italia


Ma la più grande acciaieria europea


non è l'unico interesse della fami-
glia Mittal in Italia, dove opera tra

l'altro anche la ArcelorMittal Italy


Holding. A Massalengo, in provincia
di Lodi, e a Podenzano (Piacenza) ci

sono gli stabilimenti della Aperam


Stainless Services & Solution, 
dipendenti,  milioni di fatturato

nel  e un utile di , milioni. La


società fa capo alla lussemburghese
Aperam SA, controllata dalla Value

Holdings II, a sua volta posseduta


dalla Grandel II Limited,di Gibilter-
ra. Dove abbiamo sentito questi no-

mi? Lo schema è esattamente lo


specchio di quello di ArcelorMittal,
ma in questo caso raggruppa le so-

cietà siderurgiche della famiglia in-


diana che non fanno parte di Arce-
lorMittal. Lakshmi Mittal, dunque,

lascerà pure la ex Ilva ma non ab-


bandonerà l'Italia. E i dividendi,
mercato permettendo, continue-

ranno ad affluire verso i verdi prati


dell'isola di Jersey.
á@Angelo_Mincuzzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

AP

Le società che permettono alla famiglia di Lakshmi Mittal di controllare la società siderurgica


Nuavam Investments
(Lussemburgo)

Lumen Investments
(Lussemburgo)

Americium


Trust
(Isola

di Jersey)


Osmium


Trust
(Isola

di Jersey)


Cromium


Trust
(Isola

di Jersey)


Titanium


Trust
(Isola

di Jersey)


Platinum


Trust
(Isola

di Jersey)


Silver


Trust
(Isola

di Jersey)


Lakshmi


Mittal


Usha


Mittal
(moglie)

Aditya


Mittal
(glio)

Vanisha


Mittal
Bhatia

(glia)


BENEFICIARI


70%


100%


100%


100%


100%
(Azioni di tipo B)

6,24% 31,15%


56,7%


37,8%


100%
(Azioni di tipo A)

30%


Grandel Limited


(Gibilterra)


Value Holdings
(Lussemburgo)

ArcelorMittal


Italy Holding


(Italia)


Am Investco Italy
(Italia)

ARCELORMITTAL SA
(Lussemburgo)

ILVA


In sei fiduciarie le chiavi dell’impero ArcelorMittal


INTESA SANPAOLO


Messina:


senza accordo


nazionalizzare


la fabbrica


MILANO

Negoziare con Mittal perché rimana
a Taranto. Ma come piano B il Gover-

no dovrebbe valutare la possibilità di
nazionalizzare. Anche se questo po-

trebbe portlo in contrapposizione con


le norme Ue. Lo ha dichiarato l’ammi-
nistratore delegato di Intesa Sanpao-

lo, Carlo Messina, in un'intervista a


Bloomberg Tv.
«Il caso Ilva – ha spiegato il ceo –

rappresenta una situazione comples-


sa in Italia: abbiamo uno dei migliori
investitori al mondo, Mittal, che vuole

investire nel nostro Paese ma a causa


dell’incertezza legata alla concessione
di un eventuale scudo penale si è crea-

ta, dal punto di vista negoziale, una


situazione difficile per il Governo ita-
liano. Credo comunque che ci sia an-

cora margine per negoziare».


«L’Ilva è senza dubbio un asset
strategico per il Paese – ha aggiunto

Messina –. Non solo è una tema deli-


cato in materia di ambiente, salute e
occupazione dei lavoratori della città

di Taranto e del Sud Italia, ma è anche


un tema strategico essendo il secondo
produttore d’acciaio in Europa. Riten-

go quindi fondamentale arrivare ad


un accordo con Mittal».
Tuttavia, ha proseguito Messina,

«nel caso in cui non fosse possibile


raggiungere un accordo, il Governo
dovrebbe valutare la possibilità di na-

zionalizzare l'Ilva anche se potenzial-
mente in contrasto con le norme co-

munitarie». «L’opzione numero


uno», in ogni caso, «resta trovare un
accordo con Mittal, perché è una que-

stione di reputazione per il Paese, si-


gnifica che l’Italia è un luogo in cui si
può investire e in cui si possono rea-

lizzare piani d'investimento», però


«se oggi non siamo in grado di rag-
giungere il piano A, allora bisogna

passare al piano B, valutando anche


una nazionalizzazione altrimenti si
perde un asset strategico».

Intanto, Intesa Sanpaolo sospende


le rate dei mutui per gli operai ex Ilva.
La banca, si legge in una nota, «per

supportare i dipendenti della società


ex Ilva, ha deciso di dare la possibilità
a coloro che tra i lavoratori del gruppo

e dei fornitori sono suoi clienti, di so-


spendere le rate di mutui e prestiti
personali per un periodo fino a  me-

si». La domanda di sospensione an-


drà presentata dai dipendenti presso
la propria filiale Intesa Sanpaolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Istituto consente anche


agli operai di sospendere


per  mesi le rate di mutuo


DOSSIER ILVA
Aggiornamenti

in tempo reale


sulle trattative
che decideranno

il futuro
dell’acciaieria

Su

ilsole24ore

.com

ARCELOR SOTTO LA LENTE


Moody’s


avverte:


soluzione rapida


o rating a rischio


Moody’s ieri ha confermato il


rating di Arcelor Mittal a Baa per il


debito a lungo termine, ma ha
anche sottolineato i rischi per il

giudizio sul gruppo qualora non


risolvesse il contratto con l’Ilva in
maniera tempestiva come

annunciato. E, intanto, la società di


rating ha cambiato l’outlook da
stabile a negativo. «Stiamo

cambiando le prospettive sulle


valutazioni di ArcelorMittal in
negativo, riflettendo il forte calo

degli utili del gruppo registrato


quest’anno nel contesto della lenta
domanda del mercato finale», ha

affermato Goetz Grossmann,


analista principale di Moody’s per
ArcelorMittal. «In particolare -

aggiunge Moody’s - se la debolezza
del mercato dovesse persistere più

a lungo del previsto o addirittura


peggiorare durante il » ci
sarebbe «una pressione negativa

sul rating. Allo stesso modo,


l’incapacità di eseguire il ritiro e la
risoluzione proposti del contratto

di locazione e successivo acquisto


di Ilva (annunciato il  novembre
) in modo agevole e

tempestivo aggiungerebbe


ulteriore pressione di downgrade».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

129°


TRA I PIÙ RICCHI
DEL MONDO
Mittal è un uomo
seduto su una
montagna di soldi.
Tanti soldi. Almeno
12,5 miliardi di
dollari secondo
Bloomberg, 11,
miliardi secondo
Forbes, che lo
colloca al 129°
posto tra i più
ricchi della terra

Coppia d’acciaio


Con un contratto
intitolato «The

platinum


settlement», il 18
giugno 2010

Lakshmi Mittal e


sua moglie Usha
hanno sancito la

nascita del trust


che blinda
a doppia mandata

il controllo


di ArcelorMittal

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