Il Sole 24 Ore - 09.11.2019

(C. Jardin) #1

28 Sabato 9 Novembre 2019 Il Sole 24 Ore


.marketing


Audience e pubblicità


Per le bambine da 8 a 14 anni


in cameretta scompare la tv


Q


uasi un quarto dei bambini


e delle bambine italiane ha
abbandonato la tv negli ul-

timi quattro anni. Il dato,


elaborato dallo studio Frasi per il Sole
 Ore, lascia poco spazio a dubbi sul-

la trasformazione che la digitalizza-


zione sta imponendo alle abitudini di
consumo e alle modalità con le quali

i bambini si rapportano con il mezzo
tv. «Questo meno  per cento –

spiega Francesco Siliato, audience


data analyst presso Studio Frasi –
equivale a trentacinque minuti in

meno di televisione lineare al giorno.


Abbandonano la tv più le bambine
dei bambini e soprattutto le più

grandicelle: - anni. Le conversa-


zioni, un tempo limitate dai costi del-
le tariffe telefoniche e conseguenti

proteste dei genitori, sembrano oggi


poter fluire libere e gratuite sui so-
cial». Per Siliato gli occhi vanno pun-

tati sui social, in grado di portare


«bambine e bambini a trascurare la
tv per gli smartphone, i tablet, i pc, le

tv connesse ad Internet».


Una ricerca dello Studio Frasi su
dati Auditel dimostra come tra il 

e il  l’ascolto di televisione lineare


nelle camerette dei bambini è crollato
del  per cento. I bambini hanno in-

somma cambiato radicalmente il mo-


do di consumare immagini e di intrat-
tenersi. Nelle camere da letto la cara

vecchia tv lascia posto, e molto veloce-


mente, a Youtube.
«Per quanto ci riguarda – afferma

Renata Auciello, Business Director


Wavemaker, centrale media di
GoupM – ci sono quattro fattori alla

base delle performance negative dei
canali kids: famiglie con bambini più

tech e attratte dal non lineare; c’è


un’ampia offerta di app kids & family
base cui oggi si aggiungono anche

elevate aspettative per il lancio della


piattaforma di streaming on demand
pay di Disney; il web ha un ruolo

sempre più centrale nella vita del


bambini; le emittenti verticali hanno
un competitor in casa che si chiama

tv generalista. Dal Festival di Sanre-
mo, al reality “Il collegio”, agli ap-

puntamenti calcistici, esistono pro-


grammi che totalizzano importanti
risultati di share sui bambini e so-

prattutto sui pre-teens».


Certo, quando si parla di muta-
menti evolutivi nella tv è come se si

parlasse di scosse telluriche per il


mercato pubblicitario dove la tv, nei
primi  mesi dell’anno, è arrivata a pe-

sare il % sul totale raccolta (ma nel


perimetro che non comprende search
e social e quindi i colossi Google e Fa-

cebook) e su base annua ha perso il


,% scendendo negli  mesi a , mi-
liardi di euro.

Tutto questo come sta cambiando


le strategie dei centri media nell’ap-
proccio con la platea degli investitori

pubblicitari? «Che ci sia un allontana-
mento dal consumo dei contenuti vi-

deo ormai è chiaro a tutti» risponde


Giuseppe Basile, Head of Tv Audience
& Forecasting presso Publicis Media.

«Ma quando si parla del fenomeno


che fotografa l’allontamanento dalla
tv lineare, parliamo di qualcosa di un

po’ ambiguo. I kids restano un target


che consuma contenuti audiovisivi da
supporti digitali per i quali manca la

rappresentazione del fenomeno visto


che Auditel non rileva talune audience
come quelle sulle app».

Insomma «se i kids si sono sposta-


ti, e questo è un fenomeno in fortissi-
ma ascesa, non ci si potrà che regolare

di conseguenza». In questo quadro i


centri media devono «cercare altre
opportunità. La Tv – conclude Basile


  • si tratta in maniera tradizionale, co-


me prima, con la consapevolezza però
che non garantisce più coperture co-

me anni fa. A questo punto un po’ tutti


sono più consapevoli della necessità
di strade alternative, attenti alle offer-

te on demand per recuperare contatti


altrimenti persi. E non a caso i grandi
player stanno arricchendo library di

contenuti disponibili sul web».


—A. Bio.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Biondi


U


n compleanno che si-


gnifica anche una svol-


ta in un certo senso.
Una pietra miliare in un

percorso, quello della tv


per il segmento kids,
che mostra qualche acciacco, ma che

a sentire Jaime Ondarza, senior vice-


president Southern Europe and Africa
di Turner (gruppo WarnerMedia) «ha

un futuro. Certo, per la tv lineare qual-


cosa dovrà cambiare, in termini di
evoluzione, ma anche con la digitaliz-

zazione la tv, se fatta in un certo modo


avrà un suo peso e un suo seguito».
Sono passati  anni dalla nascita

di Boing, primo canale free to air (al 


del digitale terrestre) di general enter-
tainment dedicato h ai bambini. A

dare origine al canale è stata una joint


venture fra Turner e il gruppo Media-
set che prosegue ancora oggi. E Boing,

dice Ondarza al Sole  Ore, «è stato il


primo canale al mondo per bambini in
free-to-air sul digitale terrestre». Car-

toon Network, sempre di Turner, era
arrivato prima, in pay tv. Ma nella free

tv Boing è stato il primo canale, rap-


presentando una novità in una pro-
grammazione kids fino ad allora limi-

tata a poche fasce orarie all’interno dei


palinsesti della televisione generali-
sta (da “la Tv dei ragazzi” a “Bim Bum

Bam”, a “Solletico”). «Oggi – puntua-


lizza Ondarza – l’Italia è riconosciuta
da tutti come un autentico laborato-

rio. Non esiste un mercato competiti-


vo come quello italiano, con un’offer-
ta così ricca».

Discovery, Disney, Viacom, Rai e


De Agostini, oltre a Boing Spa e Tur-
ner, sono i player di questo mercato

in cui nel  si sono registrate due


novità non da poco. Viacom Italia ha
acquisito dal socio alla pari, De Ago-

stini Editore, tutta la Super Broa-


dcast: società cui fa capo il canale tv
kids sul free-to-air Super! (canale 

del digitale terrestre). Altro deal è
stato concluso proprio da Boing Spa

che ha acquisito il canale Pop da Sony


Pictures Entertainment – che ha così
lasciato il mercato tv italiano dopo

aver ceduto anche il canale  a Me-


diaset – e lanciato Boing Plus (canale
 del digitale terrestre).

Nelle pagine del bilancio pubblica-


to di Boing Spa si legge così che «nel
corso del  i canali della società

hanno mantenuto (seppur con legge-


ra flessione rispetto all’anno prece-
dente) la leadership del settore con

una share kids dell’,%» davanti


«all’editore di servizio pubblico
(,%)». In questo quadro «Boing

perde la leadership assoluta (dietro a


Rai Yoyo, ndr.) pur mantenendo la
prima posizione fra i canali commer-

ciali con una share pari al ,%» ri-
dotta del % rispetto al .

Questa share è salita di un punto


percentuale in  anni. Ma tutto que-
sto all’interno di un contesto, come

detto, calante. Del resto i bambini


stanno cambiando il loro rapporto
con la tv e soprattutto con i canali line-

ari (si veda altro articolo in pagina) in


un contesto che però rimane alta-
mente competitivo con  canali free-

to-air dedicati ai bambini e una quin-


dicina di altri canali sulla pay tv.
«È ovvio che non bisogna nascon-

dersi dinanzi a una flessione che ne-


gli anni è stato costante. Il segmento
kids – precisa il senior vicepresident

Turner – ha perso quanto a reach il


% nel ; il % nel  e il %
quest’anno». Insomma dati corri-

spondenti, evidentemente, a una


flessione anche sul versante pubbli-
citario con la Rai che, peraltro, non

raccoglie per Rai Yoyo.


Ma proprio l’assenza di spot dal ca-
nale di Viale Mazzini non potrebbe fa-

vorire l’osmosi di piccoli spettatori da
un canale a questo? «Penso che il di-

scorso vada posto in altri termini.


Tutto il mercato – dice Ondarza – alla
fine ha considerato utile l’apertura di

maggiori spazi derivanti dalla scelta


dalla Rai». Intanto come continuare a
pensare di fare business in un conte-

sto così? «In questi anni noi come gli


altri editori abbiamo imparato molte
cose. Per quanto ci riguarda – replica

Ondarza – riteniamo che diventerà


sempre più importante garantire
un’offerta molto targettizzata. Lad-

dove ci sarà molta ampiezza, ma an-


che tanta profondità, sarà più difficile
abbandonare la tv lineare».

Le app indubbiamente stanno mu-


tando gli equilibri. «Che si tratti di tv
lineare o di app i bambini riconoscono

comunque molto valore alla marca.


Per questo anche nella nostra offerta
Avod (video on demand con la pubbli-

cità, ndr.) abbiamo voluto fornire il ca-


nale stesso». Importante sarà quindi
«avere un prodotto focalizzato, ma

anche declinato sul locale». Con que-
ste precondizioni Ondarza non nutre

dubbi: la tv lineare continuerà ad ave-


re un ruolo e quindi un peso anche sul
mercato pubblicitario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Jaime Ondarza.


Senior


vicepresident
Southern Europe

and Africa di


Turner (gruppo
WarnerMedia)

Media. Parla Jaime Ondarza, senior vicepresident


Sud Europa e Africa di Turner (WarnerMedia)


Italia laboratorio


d’eccellenza


per i canali tv


dedicati ai kids


Anniversario.


I ragazzi
protagonisti di

“L’isola degli


eroi!” un game
show in onda su

Boing: il canale di
general

entertainment


dedicato
interamente ai

bambini compie


15 anni

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