Il Sole 24 Ore - 09.11.2019

(C. Jardin) #1

Il Sole 24 Ore Sabato 9 Novembre 2019 5


Primo Piano


CHI DEVE FARE I CONTI CON LA VESTAGER


GRANDE INVIDIA VERSO I CAMPIONI USA


L


a coerenza nelle decisioni, in po-


litica, non è necessariamente un


valore per i leader. Ma lo è per le
istituzioni, soprattutto quelle

che ancora si stanno faticosamente co-


struendo. È bastato che Margrethe Ve-
stager, commissaria alla concorrenza,

annunciasse che avrebbe esaminato le


operazioni Fincantieri-Stx e quella
FCA-PSA, perché si aprisse la polemica

già vista quando, a inizio anno, aveva
“bocciato” la fusione ”ferroviaria” tra

Siemens e Alstom. Tutte le operazioni


di fusione, per il semplice fatto di essere
di importi superiori a una determinata

soglia, devono obbligatoriamente otte-


nere l’approvazione della Commissio-
ne; e i comunicati di FCA-PSA dovero-

samente lo ricordano.


Allora, Siemens e Alstom non aveva-
no dato alcuna indicazione sul perché

fosse necessario procedere a un merger


per fare maggiore ricerca e innovazio-
ne; finire per avere un unico fornitore

potrebbe eliminare una ragione per in-


trodurre un po’ più di concorrenza nel
mercato ferroviario: la decisione della

commissione aveva dunque delle ra-


gioni dalla sua parte. Oggi, Fincantieri
è un caso a parte, perché il consumatore

compera crociere, non navi, ma sul


mercato dell’auto tanta è la concorren-
za che la scelta di acquisto è un rompi-

capo, mentre per i costruttori il proble-


ma è sopravvivere in un mondo in cui
una mezza dozzina di competitor glo-

bali affrontano la più grande e costosa


rivoluzione tecnologica da sempre.
Chiaro come il sole, porre ostacoli al-

l’operazione sarebbe, anche al profano,


incomprensibile.
Allora, di fronte a una decisione della

Commissione certamente non sprovvi-
sta di fondamento, il Ministro delle Fi-

nanze francese Bruno Le Maire avanzò


la proposta di dare al Consiglio Europeo
il potere discrezionale di disattendere le

decisioni della Commissione; proposta


ripresa  giorni dopo nel Manifesto
franco-tedesco per una politica indu-

striale europea adatta al esimo seco-


lo, volta a “modificare le regole della
concorrenza per consentire alle impre-

se europee di competere su scala mon-


diale”. Oggi, a fronte di procedimenti
neppure avviati e dall’esito con ogni

probabilità opposto, la musica è sempre


la stessa: creare “campioni europei”:
europeo il mercato protetto dalla con-

correnza, europei, se del caso, gli aiuti.


Chiaro che a qualcuno possa piacere.
Tuttavia gioverebbe ricordare che la

Germania è campione mondiale di


esportazioni non perché lo Stato abbia
protetto le aziende tedesche, ma perché

le ha esposte alla concorrenza interna-


zionale. Lo stesso dicasi con le nostre
“multinazionali tascabili” che hanno fi-

nora tenuto in piedi il nostro Paese. Se


fosse vero che il pericolo consiste nel
risultare perdenti in una guerra tra

grandi potenze continentali, bisogne-


rebbe favorire le operazioni infra-eu-
ropee. E invece si considerano le medie

imprese acquisite dall’estero più una
«perdita delle radici» che «nuova linfa

al Made in Italy»; si accusano i nostri


capitalisti di esporsi alle scorrerie dei
fondi di private equity alla rincorsa del-

la massimizzazione della shareholder


value; si considera una sconfitta nazio-
nale che Luxottica, dopo l’unione con

Essilor, si quoti alla Borsa di Parigi, e


che FCA non è più italiana se porta la
sede legale in Lussemburgo.

Questo nell’economia degli atomi.


In quella dei bit invece, c’è sostanziale
accordo tra governi e commissione.

Francia e Germania vorrebbero un


campione europeo, una infrastruttura
alternativa ai servizi cloud di Microsoft,

Amazon o Google, in cui custodire in


sicurezza i dati prodotti in Europa. Per
aumentare la concorrenza? Per inter-

nalizzare i dati prodotti dalle pubbliche


amministrazioni? Ma se vorranno
“consigliare” le aziende europee a ser-

virsene, magari in nome della sicurez-


za dei loro dati, la commissaria Vesta-
ger la multerà per abuso di posizione

dominante? La quale Margrethe Vesta-


ger da parte sua pensa a una nuova
mossa contro i “campioni mondiali”, le

grandi aziende di internet. Se accusate


di comportamenti anti competitivi do-
vranno essere loro a provare che realiz-

zano vantaggi per i consumatori, non


l’autorità a dimostrare che recano dan-
no. Con tanti saluti alla più basilare ci-

viltà giuridica: la prova richiesta diven-
ta diabolica quando è il giudice stesso

a stabilire che cosa è vantaggio e che


cosa danno. Il miliardo e mezzo di per-
sone che mettono su internet i propri

dati, pensieri, attività, soddisfano il lo-


ro desiderio di essere connessi, oppure
ignorano che a Bruxelles qualcuno

pensa che fanno male, a sé e ad altri?


Internet sta “disintermediando”, oltre
che interi settori industriali - le banche,

l’editoria, gli spettacoli - anche i partiti


e la politica: il “Principe digitale” di-
penderà dal sovrano di Bruxelles per la

propria investitura?


Noi guardiamo con un certo com-
plesso di superiorità “culturale”, ma an-

che con invidia i giganti della Silicon


Valley: ma è stato l’incontro tra la cultu-
ra dei geek e la controcultura libertaria

californiana degli anni  a creare lo


spazio partecipativo in cui tutti sono
connessi, si formano comunità, avanza

la democrazia e sono nati i Big Tech. È


per ragioni culturali che da noi non ci
sono, e non ci saranno: e quindi, non

potendo essere noi a spezzarle, ci con-


soliamo se la Vestager le multa, se gli
Stati le tassano, e se la Ue, cercando di

riportarle nei propri canoni, gli rende la
vita un po’ più difficile.

Ci sono principi che consideravamo


consustanziali all’idea stessa di unione
europea, come fare dell’Europa uno

spazio economico aperto alla concor-


renza, avendo il beneficio per il consu-
matore come metro di giudizio. Che si

tratti di mercati tradizionali o digitali,


che sia per reazioni dei governi o per
iniziative della commissione, sembra

che non sia più così. Adesso Margrethe


Vestager dovrebbe essere promossa a
vice-presidente della Commissione

con l’incarico della politica digitale; pre-


sidente dovrebbe essere Ursula von der
Leyen, che ha dichiarato di voler fare

dell’Europa una regulatory super-


power. C’è da pensare che si intende-
ranno bene: tra di loro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Franco Debenedetti


INTERVISTA


Marcella Panucci. Il direttore generale di Confindustria: «L’Ue deve affrontare


senza ideologie questo tema. Serve una protezione dalla concorrenza sleale»


«Regole europee nuove


per il mercato globale»


Carlo Marroni


«S


ervono regole


europee più


moderne nel
campo della

concorrenza,


regole che pur
preservando il valore consolidato del

mercato unico, possano rendere l’Euro-


pa più competitiva, in una prospettiva di
politica industriale». Marcella Panucci,

direttore generale di Confindustria, in-


terviene nel dibattito sulla competitività
in Europa e la creazione di grandi player

continentali che possano fronteggiare


i giganti americani e asiatici.
Direttore Panucci, la nuova Com-

missione Ue sta per insediarsi. Come


Confindustria, già prima degli indu-
striali francesi e tedeschi, avete posto

questo tema sul tavolo dell’ammo-


dernamento delle regole antitrust...
L’Europa deve affrontare senza ideolo-

gie questo tema. Penso a capitoli come


l’innovazione e la sostenibilità ambien-
tale, che richiedono investimenti mas-

sivi e, dunque, una base industriale in


grado di contribuirvi e competere, in
questo modo, con i player globali. Poi

c’è il nodo fondamentale della protezio-


ne nei confronti degli investitori extra
Ue che sono emanazione di Stati sovra-

ni. Non si mette certo in discussione la
libertà di investimento, ma va garantito

il level playing field e il mercato va pro-


tetto dalla concorrenza sleale, anche at-
traverso politiche antidumping e mec-

canismi di screening pregnanti.


Le norme sulle concentrazioni
sono ormai datate, non più coe-

renti con la realtà...


Furono pensate e scritte a fine anni


’, quando la situazione economica
era completamente diversa. Serve un

ragionamento serio sulle norme e sul-


le prassi applicative, aprendo un’am-
pia consultazione.

Dove, secondo voi, bisogna in-
tervenire?

Alla luce dei cambiamenti profondi av-


venuti negli ultimi anni, vanno ripensati
alcuni temi. Penso alla definizione di

mercato rilevante, in particolare quello


geografico, che ormai, soprattutto in al-
cuni settori, coincide sempre meno con

quello europeo ma è mondiale. Ma pen-


so anche all’orizzonte temporale delle
valutazioni che la Commissione effettua,

in termini di concorrenza potenziale, che


va ampliato per tener conto del peso che
determinati competitor extra-UE sono

destinati ad assumere su scala globale.


Poi penso all’applicazione delle norme
sugli aiuti di Stato, che continuano a rap-

presentare un presidio essenziale per la


concorrenza, anche a vantaggio dei Pae-
si meno solidi sul piano finanziario. Tut-

tavia, è un fatto che mentre nel mercato


interno vige un regime stringente, que-
sto stesso mercato è oggetto di attenzio-

ni da parte di player sussidiati dai propri


Governi. Pur con tutta la prudenza del
caso, una lettura evolutiva è necessaria.

Il caso Fincantieri-Stx è un po’
l’esempio di queste contraddizioni.

È emblematico di queste riflessioni e


della necessità di una migliore integra-
zione della politica di concorrenza con

la politica industriale: l’acquisizione


dei cantieri rappresenta un’occasione,
per Stx, per avere commesse stabili e,

per Fincantieri, un’infrastruttura es-


senziale per giocare la partita di attore
globale, quale di fatto è. Esaminare

l’operazione con una prospettiva anco-


rata all’impatto nel breve-medio ter-
mine sulla concorrenza intra Ue, non-

ché ai fatturati aggregati delle due real-


tà, in ambito sempre Ue, rischia di esse-
re poco appropriato. Nella cantieristica

la concorrenza è globale e questa è una


grande occasione da non perdere.
Insomma, siete stati “coccolati”,

come ha detto la Vestager?


Credo che le società europee siano le
meno protette al mondo, basti pensare

che siamo stati i primi ad aprire alla Ci-


na. Ribadisco che non si vuole recedere
dai capisaldi del mercato unico, ma

dobbiamo creare le condizioni perché


le nostre imprese, anche attraverso
processi di consolidamento, possano

competere ad armi pari con le più forti


realtà dei paesi terzi.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Confindustria. Il


direttore generale


Marcella Panucci


IMAGOECONOMICA

L’operazio-


ne Stx-Fin-


cantieri


andrebbe


esaminata


in una pro-


spettiva di


lungo ter-


mine


IL SOLE 24 ORE,
5 NOVEMBRE
2019, PAGINA 1
E 22
Su fronti opposti

la commissaria


alla Concorrenza
Vestager

contraria ai


campioni Ue
dell’industria

«nutriti e


coccolati dai
fondi pubblici» e il

presidente delle


imprese francesi
Roux De Bezeux:

«Disarmati contro


Usa e Cina»


Fondato nel 1865 QuotidianoPolitico Economico Finanziario Normativo

€ 2 in Italia — Martedì 5 Novembre 2019 — Anno 155°, Numero 305 — ilsole24ore.com Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 

/

conv. L. /
, art. , C. , DCB Milano
—a , euro oltre al quotidiano

Giovedì Bike economy:le due ruoteprotagonistedi lusso e turismo
—a , euro oltreal quotidiano

Domani con Il Sole Come cambianogli obblighicontro il rischiodel riciclaggio

FTSE MIB23311,43+1,64%|FTSE 1007369,69+0,92%|XETRA DAX13136,28+1,35%|€/$1,1158+0,17% | IndiciNumeri  w PAGINE 36-
Ex Ilva, ArcelorMittal restituisce le chiavi LA CRISI DELL’ACCIAIO
Le cause: annullamento dello scudo penale e rischio chiusura dell’altoforno Il Governo: non ci sono
i presupposti per il recessoConte convoca l’azienda

Svolta clamorosa nella vicenda della exIlva. ArcelorMittal, la multinazionale che ha rilevato le acciaierie di Taranto, Novi Ligure e Cornigliano, notifica ai commissari straordinari dell’azienda lavolontà di rescindere l’accordo che ri-
guarda proprio Ilva Spa e alcune sue controllate. Le motivazioni: annulla-mento scudo penale e rischio chiusuradell’altoforno di Taranto. Dura reazio-ne del Governo: non ci sono i presuppo-sti per la chiusura, convocazione imme-diata di Arcelor a Roma. A rischio oltre
Giornale chiuso in redazione alle  mila posti di lavoro. —alle pagine - CONCORRENZA. ROUX DE BEZIEUX (MEDEF) CONTESTA VESTAGER

12,5milioni
La capacità di produzione di petrolio di Saudi Aramco (in milioni di barili al giorno) Sissi Bellomo—a pag.

Petrolio Saudi Aramco, parte l’Ipo dei misteri: dubbi
sul prezzodi collocamento

Confronto. Alla commissaria Ue Vestager, contraria a campioni Ue dell’industria, replica il leader delle imprese francesi Roux: «Disarmati rispetto a Usa e Cina».
27,2per cento
In salute la Borsa di Milano: dall’inizio dell’anno a ieri l’indice Ftse Mib ha guadagnato oltre il %Longo e Valsania—a pag. 

Mercati Trimestrali, dazi, Fed e Bce:Borse europee
ai massimidal 2015

AFP (2)
MANOVRA 2020
Incentivi alle imprese della plastica per la conversione «green», confini certi sui prodotti interessati dalla pla-stic tax e valore più basso del prelievo:la legge di bilancio è arrivata ieri in commissione Bilancio al Senato, e giàal ministero dell’Economia si comin-
ciano a studiare i possibili correttivi a

una delle imposte più bersagliate dal-le critiche. Salvando il principio guida:incentivare anche per via fiscale un cambiamento nelle produzioni e nelleabitudini di consumo, rendendone l’impatto più morbido e progressivo
nel tempo. Il tutto per un Ddl che fa giài conti con più tasse per , miliardi. ultimando un Ddl che punta a ridurreil consumo di plastica incentivandotecnologie e consumi alternativi eco-sostenibili, senza penalizzare com-La regione Emilia- Romagna sta
petitività delle imprese e tasche deicittadini. e VesentiniMobili, Trovati —a pag. 

Gradualità, esclusionie premi: così cambia
la tassa sulla plasticaPiano dell’Emilia-Romagna
Nella legge di bilancio più tasse per , miliardi
Allarme Svimez: Sud in recessione RAPPORTO SUL MEZZOGIORNO Carmine Fotina—a pag. ^ LA DIFESA DEI CONSUMATORI UE PASSA DAI CAMPIONI EUROPEILmultilaterali, rispetto a una situazione di acceso confronto competitivo e attori giocano con regole condivise e trasparenti, possibilmente molto diverso parlare di difesa della concorrenza quando tutti i grandi strategico tra grandi blocchi geopolitici. escludere che passi anche dal rafforzamento dei campioni europei. Èdel quadro geopolitico nell’ultimo decennio. E certo non può a tutela dei consumatori in Europa deve tenere conto dell’evoluzione—Continua a pag. 

La manovraper la Sanitàtorna a essereterreno di scontro
Bartoloni e Gobbi—a pag. 

LA VENDITE IN ITALIAAuto, ottobre in ripresaper le immatricolazioni
PICCOLA INDUSTRIA Robiglio: «Non c’è visionedi politica industriale» «L’innovazione di processo e di pro-dotto è il driver della crescita. Ma se
le istituzioni non hanno una chiaravisione di politica industriale, il Pa-ese arranca», spiega Carlo Robiglio,presidente della Piccola industria diConfindustria. —a pagina 

INGEGNERIASaipem prepara la fase tre:più autonomia alle divisioni Saipem è pronta a lanciare la fasetre del riassetto voluto dall’ad Ste-
fano Cao dopo il deconsolidamentodall’Eni: entro fine anno, dovrebbescattare anche l’autonomia ammi-nistrativa e finanziaria per le cinquedivisioni. —a pagina 

LA NUOVA PRESIDENTE Il primo obiettivo di Lagarde (Bce):
ricucire con BerlinoInizia con un elogio dell’ex ministro Wolfgang Schäuble, premiato a Berli-no, la presidenza alla Bce di ChristineLagarde. Un intervento dal valore an-che simbolico, visto che la presidente
punta a ricucire i rapporti tra la Bancacentrale e Berlino. Le relazioni tra Germania e Banca centrale sono statetesissime nell’era Draghi.—a pagina 

PANORAMA

Sono cresciute del ,™% le immatrico-lazioni di autovetture in Italia nel me-se di ottobre (-,œ% per Fca). Il con-suntivo dei primi dieci mesi del 
œresta ancora negativo (- ,¡ %) ma sisegnala un miglioramento del climadi fiducia degli operatori. —a pagina 

INNOVAZIONE Vacchi (Ima):grande allenzacon il Mit di Boston
per la manifatturaAlberto Grassani—a pag. 

Presidente. Alberto Vacchi, ceodell’Imadi Bologna

SANITÀDELLA MEDICINAE FRONTIERE
Tarantelli, finanziere e banchiere: «L’obiettivoè favorire l’occupazione»«Con i tassi a zero, la finanza haun senso e può dare rendimenti
interessanti se si concentra sul-l’economia reale. E con investi-

menti che tengano nel dovutoconto l’impatto sociale e ambien-tale». Tra i tanti banchieri italianidiventati protagonisti nella citydi Londra negli anni ‘œ  , PanfiloTarantelli, fondatore e ceo delgruppo Tages, è uno dei più noti
e longevi. «In Italia - dice Taran-telli al Sole
 Ore - abbiamo giàcreato nuovi posti di lavorocon le attività che gestiamo». Alessandro Graziani—a pag. 

«La finanza investanell’economia reale» CREDITO

ASSICURAZIONI Cattolica, l’affondo di Buffett:«Deluso dal cambio al vertice»
Laura Galvagni—a pag. 

Carmine Fotina—a pag. 

IL MINISTRO Patuanelli:garantiremo
la continuitàproduttivaDomenico Palmiotti—a pag. 

LA REAZIONE Taranto divisatra ecologia
e perditadel lavoro

ANALISI IL CONTO DELLA DEMAGOGIA di Paolo Bricco
chiavi. E non è uno scherzo. ArcelorMittal restituisce le peggiori caratteristiche. Adesso Sva, ha coltivato le sueLa politica italiana, sull’Il-uperficialità e demagogia.L’azzeramento dell’Ilva com-porta la perdita di
, miliardi di Pil e di  miliardo di investi-menti all’anno. Anche questo non è uno scherzo.—Continua a pagina 

TEST DOPO LA STRETTA FISCALE Auto aziendali e rimborsoa chilometri: partita riaperta
Cpropria auto in trasferta, se andasse in porto la stretta fiscale prevista dal Ddl di bilancio sul fringe benefit che il lavoratore ricava dall’uso personale dell’auto aziendale? Sì, almeno se i onverrebbe davvero tornare alvecchio rimborso chilometricoal dipendente che usa la
chilometri percorsi per lavoro sono

tanti e se non si considerano alcuni costi occulti: a quella che poteva già essere una convenienza per l’azienda, il nuovo regime che si profila ne aggiunge una possibile anche per il dipendente.
—Maurizio Caprinoe Luca De StefaniContinua a pagina  —

di Giorgio Barba Navaretti

aiutare i campioni industriali nutriti La Ue non deve ‘‘
e coccolati da fondi pubblici MargretheVestager Creare campioni europei è un modo ‘‘
per assicurarsi una effettiva sovranità industriale Geoffroy Rouxde Bezieux

Fondato nel 186 QuotidianoPolitico Economico Finanziario Normati (^5) vo
€ 2 in Italia— Martedì 5 Novembre 201 9 — Anno 155 °, Numero 3 — 05 ilsole24ore.com Poste italiane Sped. in A.P. - D.L.

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Ex I LA RISI DELL’ACCC lva, Arce IAIO lorMitta restituisce l le chiavi
Le causedello scudo penale e rischiochiusura dell’altoforno Il Governo: non ci sono: annullamento
i presupposti per il recessConte convoca l’aziendao
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Giornaliuso in rehe cazione ade ll mila posti dli avoro.—e pagine -all CONCORRENZA. ROUX DE BEZIEUX (MEDEF) CONTESTA VESTAGER
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Confronto. Alla commissaria Ue Vestager, contraria a campioni Ue dell’industria, replica il leader delle imprese francesi Roux: «Disarmati rispetto a Usa e Cina».
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ciano a studiare i possibili correttivi a
abitudini di consumolle critiche. Salvando il principio ncentivare anche ’impatto picambiamento nelle ina delle imposte piuù morbido e progressivoer via fiscale uù bersagliate dalproduzioni e nellp rendendone,guidae-:^ n
nel tempo. Il tutto per un Ddl che fa gisostenitecno consumo ilitimanul conti con piogie e consumi alba regione EmiLido un Dli, senza penadi pdlù tasse per astica incentivanlhlia- Romagna ste cp miliardi.izzare com (^) lunta a rilternativi eco,d-odeurràa-
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RAPPORTO SUL MEZZO Allarme Svimez: Sud in recession IORNG Carm O ine Fotina—a pag. eLA DIFESA DEI PASSA DAI CAMPICOONI ENSUMATUROPERI OUEILtrategico tra granmolto diverso parlare di difesa della concorrenza quando tutti i grandi attori giocano con regoultilaterali, rissmd tutela dei consumatori in Euroel quadro geopolitico nell’ultimo decennio. E certo non puescludere che apetto a una situazione di acceso condpi bllassi anche dal rafforzamento dei camocce coni geopodhivise e trasparenti, possilitici. pa deve tenere conto dell’evoluzionbfronto comlioni euroi—pmente Continua a pag. petitivo e òei. pÈe
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LA VENDITE IN ITALIAuto, ottobre in ripresper le immatricolazionAai
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dotto è il driver della crescita. Ma s CCI «L’innovazione Plitica inOLA INDUSTRIAd i processo e ustria d visionèe»le di pro-e
e istituzioni non lvisione presise arranca», spiega CarefConindustria. ddi poente leditica inllha Piccolanno una custriaa inda pagdustria —o Role, illiohiarina lb Paigid,-a
p p tre NSaipem prepara la em E Sai Giù autonomia alle divisioni d I el riassetto voè NERIG p A ronta a lanciare la fase f luto ad ase tre ll’a : d Ste-
dvsisinistrativa e finanziaria dall’Eni: entro cattare ancano Cao dopo il deconsolidamentfo.niie h’autonomia ammiline anno, dovrebbf—per le cina paqugina e-eo
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rIe simhcicucire con BerLagarWolfgang Schno, la nizia con un ee. Un intervento oresidenza alla Bce di Christinpbdico, visto cäluble, premiato a Berlilogio lldde’ex ministrohe la resialllp vadore an-inoentee-
Gpermania e Banca centraunta a ricucire i racentratesissime nee e Berlll’era Dragpplino. Le reorti tra .hi pagina e sono statlazioni tra lala Banc—ea
PANORAMA
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I gran NNOVAZION coVacchi n id(le a Midenza ll E Imat:)i Boston
pAlberer la manifatturato Grassani—a pag. 
P lbeVacc resi delldi BoAhiogna cel d rto’Ima ente. ,o
SDELLA MEDIANITÀE FRNTIERCOINAE
favorire l’occupazionen senso e e banchiereu«Con i tassi a zeroèTarantelli, finanzierepuò dare rendiment «L’obietti: la finanza ha,vo»i
inlte’economia reale. E con investi-essarni tse si cencortna sul-
menti cdtaTarantelli, gconto di Londra negli anni ‘œ , Paniventati protagonisti nee». Tra i tanti lruppo Tahpl’ime tengano nefes, è uno dei più notatto sociaondatore e ceo degbanclieri itahle e amlllienbovutd (^) a cit-iyilofiloian
e lontelli al Sole
 Ore - abbiamo gicon le attività che gestiamo».Alcreato essag nuovi posti di lavornevi. «In Italia - dice Tarand (^) rro Gazia—nia pag. à-o
«La C n REDITO ell’ecofinanza innomia rveaestale»
ASSI «Deluso dal cambio al Cattolica CURAZIONI , l’affondo di Buvertice»ffett:
Laura Galvagni—a pag. 
Carmine Fotina—a pag. 
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lroa continuitpduttivaàDomenico Palmiotti—a pag. 
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chiavi. E non SArcepeggiori caratteristicuperficialitv,orMittaLa lalpha coolitica ita^ tivato làè uno scherzo. restituisce e suhiana, sul e demagogialeelde. A’Illessol-Lpmnd.eèon zzenti all’anno. Anche ai Pil ’orta la perdita di ri  milieam uno scherzo^ d—tonededoC^ ll’Il^ ontar.^ nua a pagqi,^ di inva miliardiuestovest^ comina i--
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pClavoratore ricava dall’uso Ddl di bilancio sul fringe benefit che il pin rodell’auto aziendale? Sorto la stretta fiscale veccria auto in trasferta, se andasseonverreal diphpendente che usa la io rime bb almeno se bavvero tornare aorso cdì,lipersonalerevista daphometric olil
clhiometri percorsi per lavoro sono
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—Maurizio Caprine Luca De StefaniContinua a pagina onini
diGiorgio Barba Navaretti
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