La Stampa - 06.11.2019

(Romina) #1

Catturata la sorella di Al Baghdadi


I turchi arrestano Rasmiya Awad in Siria, a pochi chilometri dal rifugio dell’ex califfo


GIORDANO STABILE


INVIATO A BEIRUT


La Turchia batte un colpo
contro l’Isis e arresta la so-
rella del defunto califfo
Abu Bakr al-Baghdadi, eli-
minato lo scorso 27 ottobre
in un blitz delle forze specia-
li americane. Per Ankara è
la dimostrazione della sua
volontà di lottare «contro
ogni forma di terrorismo».
Ma il luogo dove è stata sco-
vata Rasmiya Awad, a po-
chi chilometri dall’ultimo ri-
fugio del capo dello Stato
islamico, evidenzia ancora
una volta come il Nord-Ove-
st della Siria, sotto influen-
za turca, sia diventato il rifu-
gio di jihadisti di ogni tipo.
Awad, 65 anni, è stata fer-
mata ad Azaz, una città vici-
na al confine con la Tur-
chia, a poche decine di chi-
lometri da Barisha, il villag-
gio dove si era nascosto il
fratello, e non lontana da Ja-
rabulus, dove è stato ucciso
l’ex portavoce Abu Hasan
al-Mujehir.


La regione dell’Isis
È sempre più chiaro che l’I-
sis ha scelto quella regione
per cercare di ricostruirsi,
anche in alleanza con altri
gruppi estremisti. Il porta-
voce della presidenza tur-
ca, Fahrettin Altun, ha sot-


tolineato come l’arresto del-
la sorella dell’ex califfo rap-
presenti «l’ennesimo esem-
pio del successo delle no-
stre operazioni di con-
tro-terrorismo». Altun ha
spiegato che la donna è sta-
ta trovata in una roulotte,
«assieme al marito, la nuo-
ra e cinque bambini», ed è
stata subito interrogata per
«sospetto coinvolgimento
in un gruppo terroristico».
È considerata dagli investi-
gatori «una miniera d’oro»,
perché potrebbe ricostruire
gli ultimi spostamenti del
fratello e della sua cerchia
ristretta e portare all’identi-
ficazione del nuovo califfo,
scelto domenica scorsa.


Il successore
Il nome, Abu Ibrahim al-Ha-
shemi al-Qurayshi, dice po-
co o nulla sulla sua identità.
Quando nel 2010 Al-Bagh-
dadi salì al vertice, dopo l’e-
liminazione del suo prede-
cessore, bisognò attendere
oltre sette mesi per dargli
un volto e un’identità. Ora
la cattura della sorella po-
trebbe accelerare la proce-
dura e permettere di decapi-
tare di nuovo la leadership
dell’Isis. In questo senso aiu-
tano anche le informazioni
fornite dalla talpa che ha
portato alla scoperta del co-
vo, il corriere personale di
Al-Baghdadi, Mohammad
Ali Sajit. L’ex califfo, ha rac-


contato, ha vissuto gli ulti-
mi mesi nella roccaforte
dell’Isis sulla riva orientale
dell’Eufrate, espugnata alla
fine dello scorso marzo. Era
assieme a sette stretti colla-
boratori e ha tenuto con sé
fino all’ultimo una giovane
schiava yazida.

Fuori dal controllo di Assad
Il califfo si vestiva spesso
«come un pastore», indos-
sava sempre il giubbetto
esplosivo, anche quando
dormiva, e costringeva le
sue guardie del corpo a fa-
re altrettanto. Non usava
mai il cellulare, ma i suoi
collaboratori sì. Quando

anche l’ultimo bastione del
califfato è caduto, è riusci-
to ad attraversare quasi tut-
ta la Siria, muovendosi sol-
tanto di notte, con scarpe
da ginnastica e il volto co-
perto, diretto verso la pro-
vincia di Idlib.
L’area è stata scelta, ha
spiegato la talpa, perché
era «l’ultima fuori dal con-
trollo del governo di Dama-
sco», una zona dove opera-
vano altri gruppi jihadisti
che potevano coprire il ca-
po dello Stato islamico e for-
se allearsi con lui nel tentati-
vo di rilanciare il progetto
di califfato. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Rasmiya Awad, 65 anni, è stata presa ad Azaz, vicino al confine turco

FRANCESCO SEMPRINI


NEW YORK


Mercenari russi combat-
tono al fianco di Khalifa
Haftar nella guerra con-
tro il Governo di accordo
nazionale riconosciuto
dalla comunità interna-
zionale. Lo scrive il «New
York Times» conferman-
do quanto anticipato da
«La Stampa», ovvero che
«emergono indicazioni
secondo cui negli aero-
porti di Al Jufra (Fezzan)
e Al Watiya (Tripolita-
nia) sono giunti uomini,
mercenari, mezzi e veli-
voli di nazionalità russa
appartenenti a un’agen-
zia di sicurezza che colla-
bora o appartiene al go-
verno di Mosca».
Dopo aver operato die-
tro le quinte garantendo
sostegno logistico e finan-
ziario all’uomo forte della
Cirenaica, Mosca agisce
ora a scena aperta per im-
primere una svolta bellica
a favore di Haftar. Questo
dice il Times secondo cui
la Russia, nelle ultime sei
settimane, ha inviato 200
mercenari, tra cui cecchi-
ni esperti, del gruppo
Wagner di Yevgheni Pri-
gozhin. Si tratta dello
«chef di Putin» incrimina-
to dagli Usa per le interfe-
renze nelle elezioni presi-
denziali e sanzionato per
la guerra nell’Ucraina
orientale. Inconfondibile
la «firma»: l’uso di proiet-
tili che non escono dal cor-
po. «È esattamente la stes-
sa cosa successa in Siria»,
dichiara Fathi Bashagha,
ministro dell’Interno del
Gna. Ciò ha implicazioni
tattiche e strategiche. Nel
primo caso perché la bat-
taglia sul terreno è tra
compagini con meno di
400 elementi che si fron-
teggiano in pochi distretti
alla periferia sud di Tripo-
li, quindi l’arrivo di 200
professionisti potrebbe
avere un impatto forte. Se-
condo fonti locali, due set-
timane fa almeno 17 sol-
dati governativi sono mor-
ti in un giorno per mano
di un cecchino che ha ucci-
so anche un interprete in
prima linea con alcuni
giornalisti. Nel secondo
l’ulteriore allargamento
del conflitto dove dal lato
del Gna di Fayez al-Sarraj
si nota il pronunciato in-
terventismo della Tur-
chia, altro elemento che
avvicina il dossier libico al
caso siriano.
Un mese fa, Maria Za-
kharova, portavoce del
ministero degli Esteri rus-
so, parlando del dossier
aveva detto: «Sergey La-
vrov è stato molto chiaro
quando è intervenuto alla
conferenza in Italia su Li-
bia e migrazione, la priori-
tà è portare stabilità in Me-
dio Oriente e Nord Africa,
questa è la chiave dell’ap-
proccio russo». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

LOTTA AL TERRORISMO


AP


La donna è
considerata dagli 007
una “miniera d’oro”
di informazioni

Libia


Al fianco


di Haftar


200 mercenari


di Mosca


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