La Stampa - 06.11.2019

(Romina) #1

Pari in casa con il Salisburgo, Lozano firma il gol della rimonta


Ottavi vicini e una conferma: azzurri meglio in Europa che in campionato


Gioca bene ma spreca


Napoli, la qualificazione


è soltanto rimandata


ROBERTO CONDIO
INVIATO A DORTMUND
Questo è lo stadio di Germa-
nia-Italia 0-2, semifinale del
«nostro» Mondiale del 2006.
E sempre qui, il 13 settem-
bre 1995, nacque il «gol alla
Del Piero». In quella Juve
che a Dortmund iniziò la
marcia verso la seconda e ul-
tima Champions c’era anche
(e firmò il definitivo 3-1 sul
Borussia) Antonio Conte.
Che ieri da tecnico dell’Inter
avrebbe voluto scrivere al
Westfalenstadion un’altra
pagina da ricordare per il cal-
cio italiano. Lo ha fatto, ma
al contrario, con il rocambo-
lesco 3-2 subìto in rimonta
dallo 0-2 dai tedeschi, per
un tempo deludenti come
nel 2-0 di Milano e poi india-

volati nella ripresa. Il ko
complica terribilmente la si-
tuazione: l’Inter resta avanti
negli scontri diretti, ma ora
è a -3 dal Borussia: vincere a
Praga e battere il Barcellona
in casa potrebbe essere la
sua unica chance. E dire che
per un tempo era stata pa-
drona della situazione. Bel-
la ed efficace come già in Ca-
talogna. Poi, proprio come
al Camp Nou, anzi peggio, il
crollo nella ripresa. Che ha
scatenato la rabbia di Conte,
furente contro la società:
«Spero che queste partite
facciano capire a chi di dove-
re alcune cose. Si è program-
mato insieme ma si poteva
fare meglio. Io ho sbagliato
a fidarmi su alcune situazio-
ni come i limiti della rosa. E’

una ferita, questa. Spero fac-
cia male a tutti, non solo a
me. Dimostriamo di poter
mettere in difficoltà chiun-
que con il lavoro, ma gioca-
no sempre gli stessi. Non pos-
siamo fare due competizioni
in queste condizioni».

Padrona ma solo per 45 minuti
Non una novità, le lamentele
del tecnico, ma stavolta lo sfo-
go è di quelli che lasceranno
tracce. Impensabile dopo un
tempo che ha visto il Borussia
sorpreso da un’Inter quasi per-
fetta, organizzata benissimo
dietro e pronta a ripartire per
fare male. I gialli, invece, sba-
gliano troppo, pressano alto
ma Brozovic e soci riescono
sempre a uscire e a costruire.
Per poi colpire con gol splendi-

di. Già al 5’ la prodezza perso-
nale di Martinez sul lancio di
Candreva: contrasto vinto con
Akanji e galoppata trionfale
da destra verso il centro per far
secco Burki proprio sotto l’in-
credulo Muro Giallo. Corale,
invece, il raddoppio da antolo-

gia. Brozovic si esalta con una
veronica a centrocampo, Mar-
tinez sventaglia a destra per
Candreva che centra: Vecino
col piattone manda in paradi-
so i tremila nerazzurri in tra-

sferta. Tutto bellissimo, fin
troppo semplice. Ma, vietato
dimenticarlo, si è pur sempre
in casa della seconda della
Bundesliga. Che nella ripresa,
attaccando sotto il suo Muro,
sferra l’assalto. Squadre tra-
sformate. Gialli che spuntano
ovunque, Inter in tilt dietro e
senza più lucidità e forza per ri-
partire. Gol di Hakimi al 5’ e di
Brandt al 19’. Nerazzurri smar-
riti, persino su una rimessa la-
terale in favore (nasce così il
2-2). Fino alla capitolazione
firmata ancora da Hakimi, ma-
rocchino che ha festeggiato al-
la grande i 21 anni compiuti lu-
nedì. Che botta, invece, per
l’Inter, stroncata sul più bello e
con stracci che cominciano a
volare. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

CHAMPIONS LEAGUE: LA SFIDA DI DORTMUND


VECINO FA E DISFA


MALE GODIN


BIRAGHI CROLLA


Unico a salvarsi nel 1° tempo, una frec-
cia di difensore che sa anche segnare:
dopo i due di Praga, si ripete. Strepitoso

PAGELLE PAGELLE


GUGLIELMO BUCCHERI


INVIATO A NAPOLI


C’


è un Napoli che
corre a corrente
molto alternata
in campionato e
un Napoli che in Europa non
trova la mira, ma, almeno,
viaggia con la giusta intensità
per l’intera partita. Il pareggio
con il Salisburgo non è il ver-
detto sperato perché non rega-
la il pass per gli ottavi, ma, allo
stesso tempo, non complica
più di tanto i piani degli azzur-
ri: mettendo in conto anche
un passo falso a Liverpool, i ra-
gazzi di Ancelotti avrebbero il
duello finale con il Genk in ca-
sa per chiudere i giochi e strap-
pare la terza qualificazione fra
le sedici grandi d’Europa nell’e-
ra Champions.

Haaland, sette gol in 4 gare
Una notte sull’altalena. Così
nasce e così cresce il duello del
San Paolo: in campo due squa-
dre che pagano pegno all’equi-
librio (assente) e, in parte, alla
mira sballata una volta inqua-
drata la porta. Il Salisburgo si
trova in vantaggio un po’ per
caso: scatto di Hwang e inge-
nuità di Koulibaly che lo sten-
de mandando il ragazzo d’oro
Haaland sul dischetto per l’1-0
austriaco e per la settima rete
nelle prime quattro gare in
Champions del diciannoven-
ne corteggiato da mezza Euro-
pa (a Fuorigrotta, ieri, c’erano
anche i collaboratori del diret-
tore tecnico bianconero Parati-
ci). Haaland scrive, o meglio,
riscrive il proprio record di pre-
cocità e il Napoli vede le stre-
ghe. Per poco a dire il vero per-
ché i ragazzi di Ancelotti sono
dentro alla partita come po-
che volte in questa stagione
senza grandi sorrisi: passano
pochi secondi e Callejon cen-
tra un clamoroso palo interno.
Passano pochissimi minuti ed
Insigne manda alle stella un as-
sist chirurgico di Fabian Ruiz:
nel momento in cui dalla pan-
china azzurra si moltiplicano
le imprecazioni alla cattiva sor-
te ecco l’acuto di Lozano. Il
messicano dialoga con Insi-
gne sul filo del fuorigioco e bef-
fa Coronel con un tiro tanto
preciso quanto velenoso
nell’angolo basso.

Diciotto tiri, un record
Notte di nuovo in equilibrio,
ma solo nel punteggio. Il Na-
poli entra negli spogliatoi
per la pausa accompagnato
da un primato che può sem-
brare una lode, ma solo a me-

tà: nei primi quarantacinque
minuti gi azzurri confeziona-
no ben diciotto tiri, record
per una squadra italiana da
quando c’è la Champions,
ma diciotto tiri (saranno tren-
ta alla fine) senza un bottino
adeguato di gol fanno riflette-
re sulla scarsa lucidità dell’at-
tacco. Notte ancora una volta
poco propizia per un Napoli
che colpirà con Insigne anche
la traversa.

La squadra si ribella: stop al ritiro
Niente qualificazione, dun-
que. E tutti di nuovo in ritiro fi-
no alla gara di sabato con il Ge-
noa, anzi no: nella notte la
squadra è tornata a casa «ribel-
landosi» a quanto imposto dal-
la società. «Ancelotti ha detto
quelle cose per difendere la
squadra...», così il ds Giuntoli.
Quelle cose sono uno strappo
con il presidente De Lauren-
tiis: il numero uno ha ordina-
to la «clausura», il tecnico
non ha gradito, ma si è ade-
guato. Primi segnali di qual-
che crepa fra i due? Il Napo-
li, ed Ancelotti, ha l’obbligo
di raddrizzare la stagione fra
le mura domestiche.—
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Chi sale
Hakimi

8


Chi sale
Junuzovic

6,5


Lazaro e Godin inermi dopo la rete decisiva di Hakimi che ha regalato la vittoria in rimonta al Borussia

3


I tiri effettuati
dal Borussia nel primo
tempo, bottino misero
prima di scatenarsi

SKY SPORT 1


18:55


CALCIO


LOKOMOTIV M.-


JUVENTUS


BORUSSIA DORTMUND 3


INTER 2


Borussia (4-2-3-1): Burki 6,5; Hakimi
8, Akanji 5, Hummels 6,5, Schulz 5,5;
Weigl 6, Witsel 6,5; Sancho 6 (37’ st
Piszczek sv), Brandt 7, T. Hazard 6,5 (42’
st Guerreiro sv); Gotze 5,5 (19’ st Alcacer
6,5).
All. Favre 6,5

Inter (3-5-2): Handanovic 5,5; Godin 5,
De Vrij 5,5, Skriniar 5; Candreva 6, Veci-
no 6,5 (23’ st Sensi 6), Brozovic 6,5, Ba-
rella 6, Biraghi 5 (21’ st Lazaro 6); Luka-
ku 6 (28’ st Politano sv), Martinez 7,5.
All. Conte 6

Arbitro: Makkelie 5,5 (Ola)
Reti: pt 5’ Martinez, 40’ Vecino; st 6’ Ha-
kimi, 19’ Brandt, 32’ Hakimi
Ammoniti: Biraghi, Skriniar, Candreva,
Hazard
Spettatori: 66.099

6 MERET
Nessun intervento, ma una profonda sen-
sibilità nel gioco areo e con i piedi.

6 DI LORENZO
Si fa vedere poco nella metà campo au-
striaca perché Minamino e Hwang sono
frecce pericolosissime: prende coraggio
con il passare dei minuti.

5,5 MAKSIMOVIC
Non c’è Manolas, tocca all’uomo delle ne-
cessità fare coppia con Koulibaly: appare
un po’ titubante.

5 KOULIBALY
Chi giustamente viene indicato fra i mi-
gliori interpreti del ruolo non può causare
un calcio di rigore così: in corso d’opera si
rialza, ma l’errore dopo dieci minuti pesa.

5,5 MARIO RUI
Non ha il motore al meglio e si vede: quel-
la con la Roma, sabato scorso, è stata la
gara del rientro dopo circa un mese, ieri
va in apnea dopo un tempo (dal 1’ st LU-
PERTO 6: nella seconda parte gli austria-
ci offendono con minore continuità e per
il giovane alla seconda presenza in Cham-
pions non arrivano pericoli).

6,5 CALLEJON
Vivace e pungente. E anche sfortunato
per il legno colpito con la testa a portiere
battuto.

5,5 FABIAN RUIZ
Si mette in moto in maniera un po’ troppo
macchinosa: ottime idee, troppo lento nel
metterle in pratica.

6 ZIELINSKI
Si divora l’occasione più ghiotta in avvio,
si impegna anche nella fase a lui meno
congeniale: deve ripiegare e difendere, lo
fa con spirito di abnegazione.

6,5 INSIGNE
Se non fosse per due conclusioni fuori mi-
sura quando sembrava banale centrare
almeno la porta, la notte del capitano vi-
vrebbe di belle parole per i dialoghi conti-
nui con chi gli sta accanto.

5,5 MERTENS
Al centro di ogni offensiva azzurra, ma im-
preciso quando è il momento di chiudere
il cerchio (dal 28’st MILIK SV).

7 LOZANO
Primo gol al San Paolo, primo centro in
Champions: il messicano si mette il vesti-
to del folletto dispettoso e la difesa au-
striaca va in tilt (dal 41’st LLORENTE SV).
G. BUC.

5,5 HANDANOVIC
Tre parate e l’uscita su Hazard nel primo
tempo. Ma il peggio arriva in una ripresa
da incubo.


5 GODIN
Subito concentrato ed elegante come
non lo si vedeva da un po’. Titubante
sull’1-2 e da lì cominciano i guai.


5,5 DE VRIJ


Chiusure puntuali e personalità nel guida-
re una difesa che per 45’ limita al minimo
i gialli. Poi, crolla con tutta l’Inter.


5 SKRINIAR
Una prima mezzora perfetta, compreso il
sontuoso sganciamento per porgere un
bel pallone a Martinez. Poi, il “giallo” su
Hakimi, un regalo che Hazard spreca e il
tilt: dalla sua parte il Borussia sfonda.


6 CANDREVA
Fa 50 partite nelle coppe e su Hazard è
spesso terzino. Sempre pronto a lanciare
lungo (come sul 1° gol) o a proporsi, come
nello splendido assist per il bis. Dura 50’,
però.


6,5 VECINO


Il debutto stagionale in Champions è nel-
la notte più delicata: esame superato. Già
prima del gol da incorniciare, onnipresen-
za efficace. Ma calo vistoso (dal 23’ st
SENSI 6: pericoloso al 90’).


6,5 BROZOVIC


La Champions lo rivitalizza. Tocca decine
di palloni, spreca il primo al 49’. Ed è un
piacere per gli occhi quando fa partire la
manovra da cineteca dello 0-2. Che mol-
lezza, però, sul 2-2!


6 BARELLA
Gioca da diffidato, ma non smette di guer-
reggiare là in mezzo. Padrone per un tem-
po, chiude in trincea.


5 BIRAGHI
Già ammonito dopo 35". Poi patisce anco-
ra Hakimi e Sancho e nel 2° tempo crolla
(dal 18’ st LAZARO 6: evita il poker).


6 LUKAKU


Il peggiore nerazzurro dell’andata, sfode-
ra ben altra partita. Sacrificio e sportella-
te. Tutto inutile: peccato (dal 28’ st POLI-
TANO SV).


7,5 MARTINEZ


Tre partite di Champions di fila con gol
mancavano da Eto’o 2010. Gran soddisfa-
zione per una grandissima partita: rete
splendida ma anche lavoro a tutto campo
con aperture da applausi. R. CON.


CALLEJON VIVACE


INSIGNE CI PROVA


KOULIBALY FLOP


Daniele Baselli verso il forfait contro il Brescia: il cen-
trocampista del Toro ha subito una distorsione alla ca-
viglia destra nell’ultimo allenamento. Oggi gli esami,
ma probabilmente il mediano tornerà dopo la pausa
per gli impegni della nazionale, quando al Grande Tori-
no (sabato 23 novembre) arriverà l’Inter.

Copre senza sosta tutto il fronte d'attac-
co e, a tratti, diventa quasi imprendibile
per i difensori di Ancelotti

Borussia Dortmund Salisburgo

Esitazione fatale e figuraccia sul gol
di Martinez che mette subito in salita
la partita poi ribaltata dai compagni

Entra ad inizio ripresa e non riesca a da-
re la scossa: con lui gli austriaci smetto-
no di attaccare...

Chi scende
Akanji

5


Chi scende
Mwepu

5


GIGI GARANZINI


I gol di Martinez
e Vecino illudono
Ora per qualificarsi
servono 6 punti

38%


Il possesso palla dei
nerazzurri, contro
il 62% dei tedeschi
padroni di casa

FUORICAMPO


28


Per la prima volta in 28
precedenti l’Inter ha
perso in Champions
dopo un 2-0 a favore

Difesa

poco protetta

dietro al ko

di Dortmund

Una volta di più, il
calcio è quello
sport in cui alla fine
vincono i tedeschi. Sotto
di due gol, il Borussia ha
ribaltato l’Inter come a fi-
ne primo tempo, sullo
0-2 sarebbe stato quasi
impossibile pronostica-
re: adesso la qualificazio-
ne è lontana, e passa sem-
mai per il Barcellona.
Mentre il Napoli non
chiude i conti e si fa salta-
re dal Liverpool: ma è
praticamente in porto.
Entrambe le sfide subi-
to orientate da due con-
ferme. Di segno più quel-
la interista, perché come
già a Barcellona Lautaro
Martinez ha colpito a
freddo in maniera persi-
no più spettacolare, con
una partenza da lontano
e una conversione in
area da grande centra-
vanti. Di segno meno
quella napoletana, per-
ché il recidivo Koulibaly
ha regalato un rigore al
Salisburgo con un’entra-
ta nettamente fuori tem-
po. Ma poi, così come è
stato bravo il Napoli a
reagire, correndo i suoi
bravi rischi e però co-
struendo fior di palle
gol, ancor più brava era
stata l’Inter ad assorbire
i tedeschi, grazie anche
alle parate del sempiter-
no Handanovic, e a colpi-
re in contropiede con
un’azione da manuale.
In cui è difficile stabilire
chi sia stato il più bravo,
se Brozovic ad uscire in
dribbling, Lautaro a cam-
biar fronte di prima co-
me altre volte ha fatto,
Candreva ad appoggiar-
si all’indietro, o Vecino a
seguire per poi rasoiare
a colpo sicuro. Gol capo-
lavoro. Come almeno tre
sarebbero stati quelli del
Napoli se Callejon non
avesse colpito il palo e se
Insigne non avesse man-
dato alti due palloni faci-
li facili. Sino a che lo stes-
so Insigne non si è rifatti
con l’assist per il pari di
Lozano. E lì la sfida si è
calmata. A differenza
che a Dortmund, dove il
Borussia si è scatenato
cambiando pelle e cen-
trando una rimonta stre-
pitosa. Ispirata dalla clas-
se del giovane Sancho e
realizzata dalla furia dei
compagni, imprendibili
per i lenti difensori interi-
sti non più protetti come
prima dalla linea dei cen-
trocampisti. Ci hanno ri-
provato nel finale i neraz-
zurri, con grande corag-
gio. Ma la frittata ormai
era servita in tavola.

CONTRO IL MURO


Avanti di due gol dopo il primo tempo, l’Inter si fa sorpassare dal Borussia: ottavi più lontani


Conte furioso con la società: “Ho sbagliato a fidarmi, spero che questa ferita faccia male a tutti”


DALL’INVIATO A DORTMUND


ITALIA 1


13:05


SPORT


MEDIASET


NOTIZIARIO


RAIDUE


18:30


TG SPORT


NOTIZIARIO


SPORTIVO


SKY FOOTBALL


18:55


CALCIO


BAYERN M.-


OLYMPIAKOS


SKY SPORT 254


21:00


CALCIO


REAL MADRID-


GALATASARAY


SKY SPORT 1


21:00


CALCIO


ATALANTA-


MANCH. CITY


OGGI IN TV


ANALISI


DALL’INVIATO A NAPOLI


NAPOLI 1


SALISBURGO 1


Napoli (4-4-2) Meret 6; Di Lorenzo 6,
Maksimovic 5,5, Koulibaly 5, Mario Rui
5,5 (1’ st Luperto 6); Callejon 6,5, Fabian
Ruiz 5,5, Zielinski 6, Insigne 6,5; Mertens
5,5 (28’ st Milik sv), Lozano 7 (41’ st Llo-
rente sv).
All.: Ancelotti 6

Salisburgo (3-5-2) Coronel 6,5; Kri-
stensen 6, Pongracic 5,5 (1’ st Mwepu 5),
Onguene 6, Wober 5,5; Minamino 6 (16’
st Ashimeru 6), Junuzovic 6,5, Szobosz-
lai 6, Ulmer 6; Hwang 6, Haaland 6 (29’
st Daka sv).
All.: Marsch 6,5

Arbitro: Marciniak (Pol) 6
Reti: pt 11’ Haaland (rig), 44’ Lozano.
Ammoniti: Onguene, Zielisnki, Pongracic.
Spettatori: 35 mila circa.

Il 24enne messicano Hirving Lozano ha segnato il gol del Napoli

SPORT


La finale della Supercoppa italiana 2019 tra Juventus
e Lazio si giocherà nel King Saud University Stadium
(da 25 mila posti) di Riad, in Arabia Saudita, il 22 di-
cembre alle 19,45 locali (le 17,45 italiane, con diretta
su Rai1). Novità importante: il pubblico femminile po-
trà accedere a qualsiasi settore dell’impianto.

Supercoppa: Juve-Lazio a Riad il 22 dicembre


Novak Djokovic, Roger Federer e Dominic Thiem saranno i tre av-
versari di Matteo Berrettini (foto) nella fase a gironi delle Atp Fi-
nals, al via domenica a Londra. L’azzurro, sorteggiato nel gruppo
denominato Bjorn Borg, esordirà domenica dalle 15 contro Djoko-
vic, poi dalle 21 Federer-Thiem. Il giorno dopo, nel gruppo Andre
Agassi, Medvedev-Tsitsipas dalle 15 e Nadal-Zverev dalle 21.

Tennis, Atp Finals: domenica Djokovic-Berrettini Toro, Baselli dà forfait per Brescia


MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019LASTAMPA dell’aria euro.


2R

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