La Stampa - 06.11.2019

(Romina) #1

I granata fuori casa hanno una media da retrocessione


Il Toro in trasferta va in retromarcia


Mai così male da quando è tornato in A


PERSONAGGIO


FRANCESCO MANASSERO


Incubo trasferta, ritmo da re-
trocessione. Il peggior Toro
in formato “ospiti” da quan-
do è tornato in Serie A si guar-
da allo specchio per prepara-
re la trasferta di Brescia, ap-
puntamento nel quale sarà
vietato perdere non solo per
salvare la panchina dell’alle-
natore, ma anche a questo
punto per non doversi trova-
re - clamorosamente - invi-
schiato nella lotta per evitare
la Serie B. E, per Mazzarri, il
primo campo d’intervento
da migliorare è proprio nelle
sfide lontano da Torino.
Un problema inimmagina-
bile per un gruppo, pratica-
mente sempre lo stesso, che
l’anno scorso eccelleva pro-
prio nelle sfide esterne risul-
tando, alla fine, la squadra
che ha perso meno di tutte:
appena due volte e in entram-
be le occasioni nel girone di
ritorno, nella prima (Roma)
e nell’ultima sfida (Empoli).
«Basta alti e bassi, dobbiamo
invertire la tendenza - le pa-
role di un presidente, Urba-
no Cairo, preoccupato


dall’andazzo -, siamo partiti
benissimo, poi abbiamo co-
minciato con l’alternanza di
risultati. Abbiamo una rosa
valida, sta lavorando appo-
sta per questo: ora concentra-
zione massima».
Spiegare il tracollo in così
pochi mesi è difficile se non
partendo da una combinazio-
ne di fattori, dal caso Nkou-
lou che ha fatto perdere sicu-
rezza alla difesa, ad una con-
dizione fisica non al top a cau-
sa di una stagione comincia-
ta prima di tutti. E poi, una va-
langa di delusioni che ha mi-
nato le vecchie certezze. I nu-
meri del rendimento larga-
mente insufficiente sono im-
pietosi: appena 3 punti (la vit-
toria illusoria sull’Atalanta)
e 4 sconfitte in stadi nei quali
in tre occasioni su quattro il
Toro doveva fare molto me-
glio: sono quelli di Genova,
sponda Sampdoria, poi Par-
ma e Udine. Solo lo stop con-
tro la Lazio poteva essere in
qualche modo messo in pre-
ventivo, ma non con un passi-
vo così pesante (4 gol).I gra-
nata hanno fatto meglio solo
di Spal (0 punti) e Genoa (1)
e il loro rendimento è uguale
a quello della Sampdoria, fi-
no a due giorni fa ultima in
graduatoria.
Numeri che parlano chiaro
anche in confronto con il re-
cente passato: solo nella sta-
gione 2014/15 a questo pun-
to della stagione il Torino
aveva raggranellato tre pun-

ti, ma aveva già affrontato
tre big (Napoli e le due roma-
ne), era meno distante dal se-
sto posto (-7, ora -10) e ave-
va anche l’alibi dell’Europa
League, competizione nella
quale si spinse fino agli ottavi
di finale. Oggi, invece, a Be-
lotti e compagni resta che ag-
grapparsi al campionato per
tirarsi fuori dalla palude. —
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ANDREA JOLY


S


cacchi e libri, ma an-
che vino e solitudine.
Chi ci ha giocato insie-
me ricorda fossero
questi i vizi di Oleksandr Ana-
tolijovyč Zavarov, per tutti Sa-
cha. Cartoline dei ritorni dalle
trasferte in pullman che ricom-
paiono alla mente in vista
dell’appuntamento di questa
sera, la campagna di Russia
bianconera in Champions Lea-
gue contro la Lokomotiv Mo-
sca. E il primo a fare il cammi-
no opposto dall’ex Unione So-
vietica verso la Juventus - e il
campionato italiano - è stato
lui, Zavarov. Siamo nel 1988:
la Juve, accantonato Magrin,
deve sostituire da oltre un an-
no uno dei giocatori più forti
della sua storia, Michel Plati-

ni. E l’Italia a Euro88 è stata ap-
pena eliminata in semifinale
dall’Urss di Zavarov, «10» com-
pleto già campione di Coppa
delle Coppe due anni prima,
quando vince anche il premio
come miglior calciatore sovie-
tico e arriva sesto nella classifi-
ca finale del Pallone d’Oro do-
po il Mondiale in Messico.
In Italia tutti lo accolgono co-
me lo «Zar», ma quando gli si
chiede il sogno nel cassetto
non parla di conquiste: «Mir» è
la risposta, ovvero «Pace».
Quella che non trova, però, a
Torino: l’Urss incassa l’intero
ingaggio pagato dalla famiglia
Agnelli. A lui vengono girati
circa 2 milioni di lire (uno dei
più bassi stipendi di tutto il cal-
cio professionistico italiano) e
una Fiat Duna.
Dopo aver occupato la casa
di Ian Rush tornato a Liver-
pool, anche in campo non ren-
de come dovrebbe. Con Zoff in
panchina: «Credo non si sia in-
serito nel nostro calcio e a livel-
lo sociale, non avendo mai im-
parato l’italiano – racconta l’ex
portiere – era un ottimo calcia-
tore, ma alla Juve non ha dimo-
strato completamente il suo
valore». Nonostante il suo con-
tributo nelle vittorie di Coppa
Uefa e Coppa Italia l’anno suc-
cessivo, molti tifosi lo etichet-
tano come uno dei peggiori ac-
quisti della storia della Juve.
Una storia sbagliata, chiusa
nel 1990 (direzione Nancy)
dopo 13 gol in 76 partite. —
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SPORT


ANTONIO BARILLÀ


INVIATO A MOSCA


Nel 1997, quando Gigi Buf-
fon debuttava in maglia az-
zurra qui a Mosca, Wojciech
Szczesny aveva soltanto set-
te anni. «Non ricordo cosa fa-
cessi – sorride - ma non gio-
cavo ancora a calcio. Il mio
sport, allora, era il tennis, pe-
rò ero scarso». Oggi Buffon è
il suo secondo, una soddisfa-
zione e in fondo un’anoma-
lia, perché il tempo passa
ma la leggenda resta. Non ci
sono ombre, però, le gerar-
chie sono chiare e il rappor-
to ottimo: «Con Gigi mi tro-
vo benissimo perché sappia-
mo tutti che è un grande por-
tiere e un grande uomo. Fa-
re un altro anno con lui è
una grande esperienza e
una grande gioia. Poi avete
visto che quando gioca è in
forma e sta facendo benissi-
mo, siamo tutti molto con-
tenti di averlo con noi». Sta-
sera il polacco sarà in porta,
incrocerà Krychowiak al qua-
le è molto legato: «Non ho
messaggi particolari da in-


viare, però è vero che siamo
tanto amici. Lo siamo dal
2004, quindi per noi è molto
bello: ci siamo conosciuti a
quattordici anni, giocando
in campi brutti con l’Under
14 della Nazionale polacca e
due settimane fa ci siamo ri-
trovati di fronte in Cham-
pions League: è una storia
bella e importante. Detto

questo, non vedo l'ora di bat-
terlo: se mi chiedete chi mi
ha impressionato di più nel-
la Lokomotiv (sorride anco-
ra) per simpatia indico lui».

Solidità ritrovata
Non sarà l’unico pericolo
che Szczesny dovrà fronteg-
giare stasera per dare conti-
nuità alla solidità ritrovata
della Juve: «E’ importante

non subire gol perché molto
spesso queste cose vengono
in serie: dopo diverse partite
senza clean sheet, abbiamo
fatto una gara senza subire
gol e speriamo di continua-
re». Le domande incalzano,
scivolano sugli interpreti del
ruolo: chi i più forti portieri di
oggi per Szczesny? Inizial-
mente fa due nomi, Alisson e
ter Stegen, poi riflette e inte-
gra: «Ho trovato il terzo:
Oblak». Lui è considerato tra
i top, ma ovviamente non si ci-
ta per umiltà e nemmeno ac-
cetta l’etichetta di fuoriclasse
della porta: «Non direi mai
che mi sento un fuoriclasse è
una follia. Appartengo a una
delle squadre più forti in Eu-
ropa, ma non mi piace giudi-
care tanto: faccio bene per la
squadra in cui gioco e basta».
Stasera, a protezione, non
avrà de Ligt: il difensore olan-
dese è rimasto a Torino a cau-
sa di una caviglia in disordi-
ne: «Nulla di grave – spiega il
tencio Maurizio Sarri -, ma
non era in grado di scendere
in campo. Vedremo chi gio-

cherà al suo posto». La deci-
sione stamani dopo il richia-
mo muscolare, danzano De-
miral e Rugani con il turco, a
giudicare dalla rifinitura ef-
fettuata alla Continassa pri-
ma di volare a Mosca, legger-
mente favorito.
Non sarà l’unica novità nel-

la linea difensiva: l’altra, ob-
bligata anch’essa per via del-
la squalifica di Cuadrado, ri-
guarderà la fascia destra. Al-
tro ballottaggio (Danilo-De
Sciglio) e altro favorito: il
brasiliano. Non sarà una sera-
ta semplice, là dietro, perché
la Lokomotiv in casa sa tra-

sformarsi e diventa aggressi-
va, ma la Juve vuol far valere
la qualità superiore e chiude-
re il conto qualificazione con
due giornate d’anticipo. Per
dedicarsi al campionato e
preparare l’assalto al prima-
to nel girone. —
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Ultime dal campo

Baselli il maratoneta
si ferma, distorsione
alla caviglia destra

I gemelli russi

Quando a Pinerolo
Miranchuk
fece il guardalinee

Il portiere della Juve Wojciech Szczęsny, polac-
co, 29 anni, abbraccia un ex bianconero, il difen-
sore Howedes che ora gioca a Mosca nel Loko-
motiv.
Oleksandr Anatolijovyč Zavarov

Contro
il Lokomotiv
non ci sarà
de Ligt infortunato

Nel 1988 arrivò a Torino ma non si integrò mai completamente

Il suo stipendio fu uno dei più bassi della storia del calcio

Zavarov, lo zar con la Duna


Il primo russo in serie A


sognava soltanto la pace


Lo stadio moscovita


I fan nel catino
dei ferrovieri sono
giovani e famiglie

Arrivati di fronte alla Rzd Are-
na la prima cosa che colpisce
è la gigantesca locomotiva
antistante: non poteva esse-
re altrimenti per lo stadio dei
ferrovieri. Nato come «Stali-
nets» nel 1935 (in omaggio al
dittatore sovietico Iosif Sta-
lin), nel 2002 l’impianto è sta-
to ristrutturato e portato alla
capienza attuale (27 mila po-
sti), mentre la nuova denomi-
nazione è arrivata soltanto
due anni fa. Vicino allo stadio
principale, c’è un’altra strut-
tura da 8 mila posti che ospi-
ta le partite delle giovanili, la
Piccola Arena Sportiva Loko-
motiv, dove oggi pomeriggio
(ore 15) si giocherà la sfida di
Youth League. Dopo tanti an-
ni di anonimato come quinta
squadra moscovita alle spal-
le di Dinamo, Cska, Spartak e
della storica Torpedo di Strel-
tsov, soltanto nel nuovo mil-
lennio la Lokomotiv ha rac-
colto i successi più prestigio-
si, arrivando al primo dei tre
scudetti appena nel 2002: an-
che per questa ragione, il pub-
blico rossoverde è formato
soprattutto da giovani e fami-
glie, appassionatisi al club ne-
gli anni più recenti. A.JOL. —

Szczesny titolare stasera in Champions League


“Krychowiak ed io


amici inseparabili


Ma stasera lo batto”


“A sette anni preferivo il tennis, ma ero davvero scarso


Oggi non mi sento di dire che sono un fuoriclasse”


Il Toro perde il suo “marato-
neta”: Daniele Baselli. L’uni-
co centrocampista di Mazzar-
ri sempre in campo nelle pri-
me 11 giornate si è fermato ie-
ri, nell’allenamento della
mattina al Filadelfia, a causa
della distorsione della cavi-
glia destra. Oggi effettuerà
esami approfonditi per verifi-
care l’entità del problema,
ma è molto probabile che
non sarà disponibile per la
trasferta di Brescia di sabato
prossimo. Al suo posto Lukic,
a meno che l’allenatore non
cambi modulo a favore di
una mediana a quattro uomi-
ni. Baselli potrebbe tornare
contro l’Inter dopo la pausa
del campionato. F.MAN. —

C’è un torinese che ha visto
Aleksei Miranchuk- che col suo
gol ha messo i brividi alla Juve
di Sarri- fare da guardalinee a
Pinerolo. c Correva l’anno
2010 e Riccardo Pessarossi,
ora trasferitosi a Mosca dove la-
vora come giornalista per Sput-
nik Italia, era un giovane stu-
dente di Lingue, con la passio-
ne per la Russia. «La formazio-
ne degli Allievi dello Spartak
Mosca giocava il torneo inter-
nazionale Memorial Gusella
dalle nostre parti e così mi pre-
sentai al campo, visto che già ai
tempi simpatizzavo per la pri-
ma squadra – racconta il 32en-
ne -. Un dirigente del club, sen-
tendomi parlare russo, mi chie-
se di dargli una mano in quel
torneo e io accettai. Nell’ulti-
ma partita del girone elimina-
torio, essendo già qualificato,
lo Spartak decise di far riposa-
re i già promettenti gemelli Mi-
ranchuk. Anton seguì la sfida
in tribuna, Aleksei, come spes-
so capita nei tornei giovanili,
si improvvisò guardalinee». Il
loro futuro? «Mi auguro che,
dopo l’Europeo dell’anno ven-
turo, i gemelli possano sbarca-
re in qualche grande club stra-
niero». A.DOL. —

Walter Mazzarri con il suo vice Nicolò Frustalupi: la trasferta di Brescia è un bivio per l’allenatore

56 LASTAMPAMERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019


SPORT


T1 CN NO AL PR VC BI AT AO

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