La Stampa - 14.11.2019

(Brent) #1

EF


ECONOMIA

& FINANZA

FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK

I

l presidente della Federal
Reserve fissa gli orizzon-
ti economico-monetari
per il prossimo futuro
spiegando che la «nuova nor-
malità» consisterà in tassi bas-
si, inflazione bassa e crescita
bassa. Un quadro nel quale le
prospettive per gli Usa riman-
gono favoreli grazie a politi-
che accomodanti della banca
centrale americana. Queste
politiche tuttavia saranno
sempre modulate in base ai
dati macro e non alle «pressio-
ni politiche». Jerome Powell
replica, nel corso di un’audi-
zione in Congresso, alle nuo-
ve accuse a lui mosse lunedì

da Donald Trump, secondo
cui le politiche della Fed pe-
nalizzerebbero, anziché aiu-
tare, la crescita del Paese. La
Fed, a fine ottobre, ha ridotto
il costo del denaro di un quar-
to di punto, con i tassi di riferi-
mento alla forbice fra l’1,5%
e l’1,75%, sgonfiando così il
costo del denaro di 75 punti
base in quattro mesi.
Il numero uno di Consitu-
tion Avenue ha segnalato pe-
rò una pausa nella riduzione,
dicendosi soddisfatto dell'at-
tuale livello accomodante
della sua politica monetaria.
«Quanto fatto è sufficiente a
consentire all’economia di
continuare a crescere e pro-
babilmente resterà appro-
priato così», chiosa Powell se-
condo cui le prospettive per
gli Usa restano favorevoli ma

non prive di rischi. Fattori
esogeni, come la crescita de-
bole all’estero e le incertezze
commerciali con la guerra
dei dazi che sembra procra-
strinarsi tra tregue e scherma-
glie, piuttosto che individua-
re soluzioni. Ma anche fattori
endogeni come l’elevato e
crescente debito Usa, accom-
pagnato da un’elevata esposi-
zione delle imprese. «La poli-
tica di bilancio - dice Powell -
è un aiuto importante in caso
di un rallentamento dell'eco-
nomia». Anche perché, spie-
ga, «i tassi bassi limitano la ca-
pacità della politica moneta-
ria di sostenere l'economia»,
e quindi i margini di manovra
si assottigliano.
Il futuro del resto è orienta-
to verso una nuova normalità
fatta di «tassi bassi, inflazio-
ne bassa e crescita bassa».
Una formula che certo non
piacerà a Trump il quale 24
ore prima dell’intervento di
Powell a Capitol Hill aveva
detto che con un «reale aiuto
della Fed l’economia e i mer-
cati Usa sarebbe cresciuti del
25% in più. Per il presidente,
la Banca «è stata troppo velo-
ce» ad alzare i tassi e «troppo
lenta» a ridurli, «ci ha messo
in una posizione di svantag-
gio» rispetto ad altri Paesi.
Gli stessi che adottano politi-

che accomodanti o addirittu-
ra «dei tassi negativi», di chi
«riceve» denaro per ripagare
i debiti. «Anche io voglio un
po’ di quei soldi», ha detto
Trump. «Tassi negativi non
sono appropriati per gli Usa
in questo momento», replica
Powell dinanzi ai membri del-
la Commissione economica
congiunta del Congresso. E
avverte che sarà sempre pron-
to a intervenire in caso di ne-
cessità sopraggiunta, ma
sempre e solo «guardando i
dati», non certo «consideran-
do i fattori politici».
Un messaggio forte e chia-
ro rivolto alla Casa Bianca
specie perché giunto in rispo-
sta a chi gli chiedeva se la Fed
manterrà i tassi fermi nel
2020, l’anno delle elezioni
presidenziali. Il litigi di palaz-
zo a Washington rallentano
Wall Street dove i principali
indici ieri hanno chiuso in lie-
ve ribasso al netto del margi-
nale guadagno del Dow Jo-
nes (+0,12%).
A pesare tuttavia sono an-
che le ultime indiscrezioni se-
condo cui la mini-intesa con
la Cina su dazi starebbe fra-
nando sull’insidioso terreno
degli acquisti, da parte di Pe-
chino, dei prodotti agricoli
«made in Usa». —
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Il presidente della Fed davanti al congresso conferma: non ci sono motivi per ritoccare i saggi

“Quanto fatto è sufficiente, siamo pronti a intervenire guardando ai numeri e non alla politica”

Powell: “L’economia Usa va


E i tassi per ora non si tagliano”


lunedì cda del gruppo tedesco

Lufthansa tenta un nuovo passo
per rientrare nel finale di partita Alitalia

IL CASO

WALTER RAUHE
BERLINO


La nuova «Gigafactory» di ca-
sa Tesla sorgerà nel comune di
Grünheide, 35 chilometri a
sud di Berlino. Dopo Nevada,
Shanghai e New York sarà il
quarto stabilimento a livello
mondiale e il primo in Europa
dell’industria automobilistica
statunitense leader nel seg-
mento dei veicoli a trazione
elettrica. E’ stato l’ amministra-
tore delegato, Elon Musk, du-
rante la consegna del premio
Volante d’Oro a Berlino. La
nuova fabbrica sorgerà entro
il 2021 nelle vicinanze del nuo-
vo aeroporto della capitale te-
desca e impiegherà tra sei e set-
temila addetti. Nel centro del-
la capitale tedesca Tesla apri-
rà contemporaneamente an-
che un centro di ricerche, svi-
luppo e design che darà lavoro
ad altre 500 persone.
Per il suo sbarco in Europa il
colosso americano non ha dun-
que scelto Paesi con una mano-
dopera low cost, bensì la Ger-
mania. «Tutti sanno che l’inge-
gneria tedesca è straordinaria
e questo è uno dei motivi per
cui posizioneremo la nostra Gi-
gafactory in Germania» ha
spiegato l’ad della Tesla an-
nunciando che nel nuovo im-
pianto a Grünheide verranno
costruite batterie, propulsori e
vetture a partire dal Model Y.
La notizia è stata accolta con


grande entusiasmo dalle auto-
rità tedesche. «Per la nostra re-
gione si tratta di un regalo di
Natale anticipato», ha com-
mentato euforico il presidente
della Confindustria di Berlino
Christian Amsink. Per il mini-
stro dell’Economia tedesco, Pe-
ter Altmaier, la scelta di Musk
sarebbe una «riconferma
dell’attrattività economica e
produttiva della Germania an-
che per gli investitori interna-
zionali». Festeggiano anche i

leader di un partito auto-scetti-
co come quello dei Verdi che
vedono confermata la loro li-
nea a favore delle energie rin-
novabili e di una mobilità so-
stenibile.
La regione del Brandebur-
go non solo ospita già oggi al-
cuni importanti centri di ricer-
ca nel settore delle batterie e
delle vetture elettriche, ma è
anche tra i principali produt-
tori di energia eolica in Ger-
mania. Ma a convincere Musk
potrebbero essere state anche
le abbondanti sovvenzioni da

poco decise dal governo di
grande coalizione di Angela
Merkel a favore dei costrutto-
ri di batterie e vetture elettri-
che. Sovvenzioni di cui dal
2021 in poi non profitteranno
solo i colossi tedeschi Volk-
swagen, Bmw o Mercedes
Benz, ma anche Tesla.
Quella che a prima vista
può sembrare come un’ottima
notizia per il settore automobi-
listico tedesco, potrebbe però
rivelarsi un boomerang per i
grandi marchi del made in
Germany. Secondo il profes-
sor Ferdinand Dudenhoeffer
del Center for Automotive Re-
search dell'Università di Dui-
sburg-Essen, lo sbarco di Te-
sla in terra tedesca potrebbe
dare filo da torcere ai tradizio-
nali costruttori di Wolfsburg,
Stoccarda e Monaco di Bavie-
ra che sarebbero saliti con for-
te ritardo nel segmento della
trazione elettrica e che ora do-
vranno fare i conti in casa loro
con un’azienda, la Tesla, spe-
cializzata da più di un decen-
nio nel settore e che punta ad
espandersi sempre di più sul
lucrativo mercato europeo.
Solo in Germania l’anno scor-
so le vendite di vetture a tra-
zione elettrica sono esplose
del 118 per cento, mentre
quelle di auto con motori a
combustione era scesa nello
stesso periodo dello 0,2%. —
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Il primo stabilimento elettrico usa in europa


La Tesla di Musk


sbarca in Germania


La politica è in festa


ma il mercato trema


Il miliardario americano apre una fabbrica a Berlino


“Qui ingegneria al top: creeremo 7 mila nuovi posti”


CLAIRE BAL
ROMA


Ferrari l’aveva annunciato: il
2019 sarebbe stato un anno ric-
co di sorprese. Cinque, per la
precisione. E dopo F8 Tributo,
F8 Spyder, 812 Gts e SF90 Stra-
dale, ieri è stata svelata la quin-
ta novità, la Roma. «La vettura
ideale per vivere al meglio la
Nuova Dolce Vita», come la de-
finiscono a Maranello, ha un
nome antico ma è un modello
nuovo, che affiancherà la Por-
tofino alla base della gamma.
Anzi, probabilmente divente-
rà il modello d’ingresso al mon-


do delle Rosse, con un prezzo
inferiore ai 196 mila euro del-
la coupé-cabriolet.
Come la Portofino, anche la
Roma ha “2+2” posti, vale a di-
re due posti veri e due strapun-
tini, e il pluripremiato V8 tur-
bo montato in posizione ante-
riore-centrale. Le analogie, pe-
rò finiscono qui. Innanzitutto
la Roma è un po’ più potente
(620 cavalli contro 600) della
Portofino e il cambio automati-
co è il nuovo doppia frizione a
otto rapporti montato per la
prima volta sulla hypercar ibri-
da SF90 Stradale. Inoltre la li-

nea è completamente diversa.
Libero dai vincoli imposti
dai meccanismi di apertura
del tetto rigido, il centro stile
di Maranello ha potuto dise-
gnare una silhouette pulitissi-
ma, impreziosita dalla griglia
in tinta con la carrozzeria e i
gruppi ottici con taglio oriz-
zontale. Il salto di qualità più
evidente rispetto all’attuale
gamma, però, sta nel disegno
dell’abitacolo che, c’è da scom-
metterlo, farà scuola: 2 linee
curve abbracciano guidatore e
passeggero, tracciando un tun-
nel centrale sulla cui sommità
è posizionato un touh screen
verticale. Altri due schermi im-
preziosiscono la Roma: uno è
davanti al passeggero, l’altro è
il nuovo cruscotto completa-
mente digitale. —
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Presentata ieri la quinta novità di quest’anno della casa del Cavallino Rampante


Ferrari Roma, il ritorno della Dolce Vita


EURO-DOLLARO
CAMBIO

1,1006
-0.08%

AP PHOTO/SUSAN WALSH

Lufthansa tenta un nuovo pas-
so per rientrare, in extremis,
nella partita Alitalia. La com-
pagnia tedesca ha infatti mes-
so in agenda per lunedì 19 una
riunione del proprio consiglio
di amministrazione per dare
via libera ad uno schema di
piano industriale da proporre
agli altri partner interessati al
rilancio della nostra ex compa-
gnia di bandiera.
In particolare Lufthansa do-
vrà fissare i perimetri entro i
quali muoversi in tema di pro-
duttività, di flotta e soprattut-
to forza lavoro. Un capitolo
molto delicato quest’ultimo vi-
sto che in passato si era stata
parlato di una richiesta di 6mi-
la esuberi (comprese le attivi-

tà di manutenzione), mentre
più di recente questa cifra era
stata rivista a 2.800 unità.
Appena una settimana fa, in
occasione della diffusione del-
la trimestrale, da Colonia ave-
vano spiegato di essere inte-
ressati ad investire in Alitalia
«vista l’importanza del merca-
to italiano», ma «solo dopo la
sua ristrutturazione dovrà es-
sere compiuta dall'attuale pro-
prietà» aveva precisato l’ad
Carsten Spohr.
Di partecipare al capitale, pe-
rò, ancora non si parla. E que-
sto per i soci italiani, a partire
dalle Fs a cui il governo ha affi-
dato il ruolo di capocordata,
è il vero discrimine. Mentre
l’altro partner, il gruppo

Atlantia controllato dalla fa-
miglia Benetton, non fa miste-
ro di vedere di buon occhio
un accordo coi tedeschi. Di
contro Delta, ancora lunedì
scorso, ha confermato di esse-
re pronta a mettere sul piatto
100 milioni di euro per il 10%
della newco.
A due giorni dalla scadenza
dell’ennesima proroga del ter-
mine per presentare l’offerta
irrevocabile di acquisto le nuo-
ve avances di Lufhansa insom-
ma lasciano un po’ il tempo
che trovano. A meno che
Spohr e C. non decidano di fa-
re un passo in più ed annuncia-
re di voler investire nella nuo-
va società più di quanto offro-
no gli americani. Fonti vicine
al dossier spiegano che Luf-
thansa sta «seriamente riflet-
tendo» sul da farsi e per que-
sto un piccolo spiraglio resta
ancora aperto. P.BAR. —
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NEW YORK

ITALIA
FTSE/MIB

23.578
-0,86%

+118%
le vendite di vetture
elettriche in Germania
mentre cala dello 0,2%
quella delle altre auto

Nike rompe con Bezos
“Stop alle vendite
attraverso Amazon”

PETROLIO
WTI/NEW YORK

57,12
+0,6%

ALL'ESTERO
DOW JONES

27.782
+0,33%%

NASDAQ

8.482
-0,47%

Il punto della
giornata
economica

Nike rompe con Amazon. Il colosso dell'abbi-
gliamento sportivo mette fine alla vendita di-
retta dei suoi prodotti sul gigante di Jeff Be-
zos. La decisione rientra nella revisione della
strategia delle vendite di Nike e rappresenta
uno schiaffo pesante agli sforzi di Amazon nel
corteggiare i grandi marchi per convincerli a
preferire la sua piattaforma per le vendite. La

separazione da Amazon segue la nomina di
John Donahoe ad amministratore delegato di
Nike. Ex numero uno di eBay, Donahoe se ne
intende di vendite online e dietro la rottura
sembrerebbe esserci il suo zampino ma un
portavoce Nike si limita a spiegare che
«nell'ambito degli sforzi di Nike per migliorare
l'esperienza dei consumatori attraverso una

relazione più diretta e personale, abbiamo de-
ciso di terminare l'attuale programma pilota
con Amazon Retail». Poi aggiunge: «Conti-
nueremo a investire in partnership forti per Ni-
ke con altri venditori e piattaforme per servire
i nostri clienti a livello globale». Nike continue-
rà comunque a usare Amazon Web Service
per i servizi sulle sue app e sul suo sito.

Il ceo di Tesla, Elon Musk, durante la presentazione della Roadster 2 Il presidente della Fed, Jerome Powell

La nuova Ferrari Roma presentata ieri nella Capitale

FTSE/ITALIA

25.646
-0,76%

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Il 9 novembre 1989 non è soltanto caduto il Muro di Berlino. È crollato un
mondo, nato nei primi anni successivi al secondo confl itto mondiale e cristal-
lizzato durante il lungo periodo della Guerra Fredda. Ma a quella data spar-
tiacque, non si è arrivati per caso né in maniera improvvisa. Questo volume ci
conduce alle radici più profonde di quel rivolgimento epocale, ripercorrendo
gli eventi essenziali avvenuti al di qua e al di là della Cortina di Ferro.

DALLA MORTE DI STALIN
ALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO

GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2019LASTAMPA 23
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