Regione e Città Metropoli-
tana ai ferri corti sullo
smog, mentre si avvicina –
da ottobre 2020 – lo stop
strutturale ai diesel Euro 4.
Ieri il tavolo, convocato dal-
la consigliera 5 Stelle di Cit-
tà metropolitana Barbara
Azzarà, si è riunito senza
l’assessore regionale
all’Ambiente, il leghista
Matteo Marnati. «Dopo un
primo incontro rinviato per
la sua assenza, non ha più ri-
sposto, ma per noi era asso-
lutamente necessario riu-
nirci», dice Azzarà. Al suo
fianco l’assessore di Tori-
no Alberto Unia ma anche
l’assessore Pd di Gruglia-
sco Raffaele Bianco, che
parla di «situazione surrea-
le: bisogna fare in fretta
con misure strutturali e in-
centivi per non andare
avanti di deroga in dero-
ga». Marnati replica accu-
sando Città metropolitana
di «sgarbo istituzionale».
La verità è che gli incon-
tri saltati sembrano un pre-
testo per celare il durissimo
scontro in atto: da una par-
te comuni ed ex Provincia
vogliono rafforzare le politi-
che anti smog e il blocchi ai
veicoli inquinanti; la Regio-
ne invece rema contro.
Marnati ribatte che, d’o-
ra in poi, «la Regione agirà
autonomamente convocan-
do i sindaci per conto pro-
prio». Per tutta risposta l’ex
Provincia non ha intenzio-
ne di chiedere scusa: sta
preparando un documento
con le richieste dei Comuni
da spedire al presidente Ci-
rio. Se neanche Cirio rispon-
derà «ci rivolgeremo al mi-
nistero», dice Azzarà.
Intanto, tiene banco an-
che l’introduzione dei mo-
nopattini: l’assessora Ma-
ria Lapietra ha incassato
parecchie critiche da parte
dei Comuni della cintura,
dove la sperimentazione
non è partita: «Come al so-
lito Torino è andata per la
sua strada di fretta e nel
caos normativo», accusa
Bianco. F. ASS. —
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FABRIZIO ASSANDRI
ANDREA ROSSI
A dispetto delle vignette satiri-
che che lo ritraevano su un mo-
nopattino in fuga da Torino e di-
retto verso la sua Varese, il co-
mandante dei vigili Emiliano
Bezzon ha innestato la retro-
marcia e ritirato le dimissioni.
Rimarrà a capo della polizia mu-
nicipale che guida dalla fine del
- E lo fa forte di un’astutissi-
ma mossa con la quale ieri ha
consolidato non poco la sua for-
za e la sua centralità dentro gli
ingranaggi di Palazzo Civico.
Da scrittore di gialli Bezzon
ha ambientato il colpo di sce-
na durante la festa dei vigili. E
mentre colleghi e rappresen-
tanti delle forze dell’ordine at-
tendevano il suo discorso di
commiato ha chiamato la sin-
daca accanto a sé per annun-
ciare la svolta (o giravolta):
«Non me la sento rinunciare es-
sere il comandante dei civich.
Se la cosa non disturba avrei
deciso di restare».
Un blitz che ha colto tutti di
sorpresa, a cominciare da Ap-
pendino, la quale già era tutt’al-
tro che felice di privarsi del co-
mandante e di fronte all’ovazio-
ne della platea non ha potuto fa-
re altro che respingere le dimis-
sioni presentate meno di dieci
giorni fa: «Sono felice di questa
scelta, la Città ha bisogno di lei».
Non accadrà lo stesso con Ro-
berto Finardi, l’assessore alla
Sicurezza che per solidarietà a
Bezzon aveva restituito le dele-
ghe. Finardi, che nulla sapeva
della decisione del comandan-
te, non tornerà indietro, oltre-
tutto non dopo essersi esposto
in maniera così netta. La sinda-
ca dovrà dunque affidare la de-
lega a un altro della sua squa-
dra a meno che, come sempre
più probabile, non decida di te-
nerla per sé.
L’amministrazione Cinque-
stelle esce ancora una volta am-
maccata nell’immagine e nella
credibilità. E l’ultima toppa non
sembra nemmeno aver risolto i
dissidi, basti pensare al com-
mento dell’assessore alla Viabi-
lità Maria Lapietra, entrata in
rotta di collisione con Bezzon
nei giorni scorsi: «Come ho già
avuto modo di dire sarebbe sta-
to auspicabile affrontare i pro-
blemi in collaborazione con la
polizia municipale. Sono rima-
sta senza parole quando il co-
mandante ha dato le dimissioni
attaccando pubblicamente la
giunta e in particolare me. Il suo
ritorno mi ha sorpresa ancora
di più, in quanto avviene senza
un chiarimento, indispensabile
per poter collaborare proficua-
mente in futuro».
Questa è l’aria che tira. Per
non parlare di buona parte del
Movimento 5 Stelle (non tutto),
la cui capogruppo Valentina
Sganga aveva definito «miope e
incomprensibile» l’atteggiamen-
to del comandante sui monopat-
tini decretando la fine del «rap-
porto di fiducia». Ora i consiglie-
ri si ritrovano anch’essi con le
spalle al muro. E non possono
che cercare una rivincita postu-
ma: «Se Bezzon non ammette di
aver sbagliato non capiamo co-
me possa instaurarsi nuovamen-
te un clima di fiducia», avverte la
capogruppo. Durissimi Daniela
Albano - «sono senza parole, è
un grosso errore accettare la re-
voca delle dimissioni» - e Rober-
to Malanca, presidente della
commissione Trasporti: «È in-
comprensibile la scelta della sin-
daca. Stiamo ancora aspettan-
do che spieghi la vicenda dei mo-
nopattini, che ha dato l’immagi-
ne di un’amministrazione schi-
zofrenica». Anche Marco Ches-
sa chiede ad Appendino lumi
«su quest’ennesimo e sorpren-
dente cambio di scenario».
L’unico a sorridere, per ora, è
Bezzon. Con una mossa da con-
sumato stratega ha messo nel
sacco i Cinquestelle e la nemica
Lapietra, colto in contropiede
la sindaca. È tornato più forte di
prima. L’unico a farne le spese è
Finardi, tra i pochi rimasti coe-
renti in questo teatrino. —
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Bezzon ci ripensa: niente dimissioni
La rabbia di assessori e Cinquestelle
Finardi conferma la rinuncia alla delega ai vigili. Lapietra attacca: serve un chiarimento
Su «La Stampa»
Il capo dei vigili Emiliano Bez-
zon si era dimesso il 4 novem-
bre in polemica con l’assessore
alla Viabilità Lapietra e il Movi-
mento 5 Stelle per il caos sui mo-
nopattini —
la polemica
Ex Provincia
e Regione
ai ferri corti
sullo smog
TRAFFICO E POLITICA
I consiglieri contro
sindaca e comandante:
scelta sbagliata, almeno
ammetta l’errore REPORTERSREPORTERS
La stretta di mano tra la sindaca Chiara Appendino e il comandante dei vigili Emiliano Bezzon alla festa annuale del corpo
*
*
Una lettrice scrive:
«Dopo l’incendio alla Cavalle-
rizza gli “occupanti” (perché di
occupanti si tratta) stanno ba-
rattando con le Istituzioni un’u-
scita morbida: in fondo è un se-
gno di saggezza che si utilizza
per non arrivare alle manganel-
late, ma resta comunque una
prova di debolezza che non de-
ve proseguire più di tanto. La co-
munità abusiva detta condizio-
ni, data certa per il rientro (!?),
insomma come un inquilino
che paga il fitto e le utenze e
può chiedere i danni: accidenti,
le regole di un vivere civile e le
leggi da rispettare sono dimen-
ticate e resta una sconfitta per
lo Stato, Comune, Regione».
RENATA FRANCHI
Una lettrice scrive:
«Mi unisco alla raccolta di firme
per richiedere un assessorato
per la difesa dei pedoni. La Si-
gnora R.B. non ha citato gli ska-
te: Sul marciapiede sinistro di
via Giolitti, verso il Po, sfreccia-
no alcuni skates con su giovani
che non provano assolutamen-
te a rallentare davanti ai pedo-
ni che per evitarli sono costretti
a fare balzi contro i muri dei pa-
lazzi o fuori dal marciapiede.
Ma stiamo diventando pazzi?».
MARIA ELVIRA MICHELOTTI
Due lettori scrivono:
«La libreria Paoline chiude. Co-
sa si apre? Abbiamo letto sui
giornali che le Suore Paoline,
che gestiscono la libreria di Cor-
so Matteotti 11 a Torino, a fine
anno chiuderanno. Ci dispiace
molto questa notizia, per il
buon lavoro che le suore hanno
svolto nel tempo, per la perdita
del lavoro di chi ci sta lavoran-
do e per la nostra vicinanza af-
fettiva alla libreria che abbia-
mo frequentato. Del futuro del
negozio, di proprietà della Dio-
cesi di Torino, e della libreria
non sappiamo nulla. Nei nostri
pensieri ci auguriamo ci sia una
continuità nell’attività editoria-
le o una discontinuità per un
progetto a servizio della città e
delle persone. Come aiuto al di-
scernimento del caso, suggeria-
mo tre criteri che ci stanno a
cuore: 1. che il vescovo di Tori-
no prendesse posizione sul nuo-
vo progetto; 2. che si puntasse
in alto per un servizio di qualità
e di eccellenza culturale e spiri-
tuale; 3. che prendesse vita
un’attività nuova, che non esi-
ste ancora nella nostra città».
FRANCESCO & ROSANNA
BALBO DI VINADIO
Un lettore scrive:
«La malamovida sta invadendo
la nostra città: è un dato di fatto
Vorrei ricordare però che non ci
sono solo San Salvario, Vanchi-
glia, Piazza Vittorio e adesso an-
che Largo Rossini. Purtroppo
maleducazione, schiamazzi, lo-
cali rumorosi stanno invaden-
do anche zone centrali della no-
stra città un tempo “libere” da
locali o di passaggio. In pochi
anni in due soli isolati sono au-
mentati locali tra Piazza Carli-
na - ormai per metà invasa da
strutture stabili - Via San Massi-
mo, Via Maria Vittoria, Via del-
le Rosine. Da zona di passaggio
si sta trasformando in zona di
movida molesta.».
ESSE
Specchio dei tempi
«Se l’occupante abusivo detta condizioni» - «Pedoni vessati anche dagli skate»
«La libreria Paoline chiude. Cosa ci sarà al suo posto?» - «La malamovida si estende»
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CRONACA DI TORINO
T1 PR