La Stampa - 14.11.2019

(Brent) #1

MASSIMILIANO PEGGIO


Otmane Demga, il clochard
di origini marocchine di 38
anni, accusato di aver incen-
diato i granai della Cavalleriz-
za, fuggito a Genova dopo il
rogo, era «consapevole che
all’interno dell’edificio si tro-
vava almeno una decina di
persone, che vi avevano tro-
vato ricovero per la notte.
Senza l’intervento della poli-
zia costoro non si sarebbero
accorti delle fiamme e proba-
bilmente sarebbero perite
nell’incendio».
Accogliendo l’accusa di stra-
ge, il Gip di Genova, Claudio
Siclari l’altro ieri ha convalida-
to il fermo dell’uomo e firma-
to l’ordinanza di custodia cau-
telare in carcere richiesta del-
la procura. Non solo per un
concreto rischio di fuga, in
«quanto extracomunitario pri-
vo di stabile dimora». Ma an-
che per il «pericolo di reitera-
zione del reato», vista la sua
«spiccata pericolosità crimina-
le», resa evidente dal fatto che
l’incendio dell’immobile «non


è stato frutto di un impulso oc-
casionale, bensì il risultato di
un piano criminoso serio e
programmato».
Parole che riassumono la so-
lidità delle indagini fatte da-
gli agenti del commissariato
Torino Centro, diretto da
Gianmaria Sertorio, nell’arco
di pochi giorni dal rogo, di-
vampato la notte del 21 otto-
bre scorso. Dagli atti risulta
determinate l’attività della po-
lizia: non solo nel mettere in
salvo gli occupanti abusivi dei
granai, ma nello smascherare
il clochard, scappato nei gior-
ni successivi a Genova. «Quan-
do Otmane Demga venne sen-
tito dalla polizia, la sera stessa
del giorno dell’incendio, gli
vennero scattate alcune foto-
grafie: dall’esame delle quali
emerge evidente che egli ha la
stessa struttura fisica e che in-
dossa gli stessi identici capi di
abbigliamento indossati
dall’auto del fatto, ripreso po-
co ore prima dalle telecame-
re». Un colpo di fortuna. Le te-
lecamere, infatti, erano state
istallate alcuni giorni prima,
sempre dagli agenti del com-
missariato, per acciuffare un
gruppo di spacciatori attivi in-
zona. Casualmente gli obietti-
vi avevano ripreso il piroma-
ne, in due tentativi di appicca-
re le fiamme. Solo il secondo
andò a segno.
Le immagini e la valutazio-
ne degli indumenti sono stati
elementi determinanti nell’in-
dagine, coordinata dal pm
Paolo Scafi. «Ne consegue -
scrive il Gip - che Demga è pro-
prio l’individuo ripreso dalle
telecamere, mentre appicca il
fuoco all’immobile».

Sentito dalla polizia, l’uo-
mo aveva rilasciato dichiara-
zioni incompatibili con la rico-
struzione dei fatti. «Quella
notte sono tornato alla Caval-
lerizza tra le 5,30 e le 6. Ero
stanco e ubriaco. Prima di an-
dare a dormire sono andato
nel giardino a riempire una
bottiglia di acqua, subito do-
po ho visto le fiamme. Ho ini-
ziato a urlare, per far uscire il
mio amico Eros che dormiva
nel laboratorio. Dopo sono ar-
rivati i vigili del fuoco e la poli-
zia». Poi aveva prospettato an-
che una motivazione: «Lo han-
no fatto per dispetto», ma sen-
za indirizzare sospetti. All’u-
dienza di convalida del fer-
mo, Demga si è avvalso della
facoltà di non rispondere. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

CLAUDIO SICLARI
GIP DI GENOVA

Incendio alla cavallerizza


“Il piromane voleva uccidere


Occupanti salvati dalla polizia”


Le motivazioni del Gip di Genova che ha convalidato il fermo del clochard


L’uomo è accusato di strage: “È lui l’individuo ripreso dalle telecamere”


Otmane Demga, 38 anni, origini marocchine, subito dopo il rogo del 21 ottobre, era fuggito a Genova

La gravità del fatto
commesso è
indicativa di spiccata
pericolosità
criminale, l’incendio
dell’immobile non è il
frutto di un impulso
occasionale, bensì il
risultato di un piano
criminoso serio e
programmato

54 LASTAMPAGIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2019
CRONACA DI TORINO


T1 PR

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