La Stampa - 14.11.2019

(Brent) #1

IRENE FAMÀ
«Ci hanno pedinati dalla se-
de sino sotto casa. Ci hanno
presi a calci e pugni. Hanno
spruzzato spray urticante e
ci hanno urlato “Sparite da
San Paolo o la prossima volta
non potrete raccontarlo”».
Francesco Monchiero ed En-
rico Forzese, 23 e 24 anni, de-
nunciano una violenta ag-
gressione, nella notte tra
martedì 12 e mercoledì 13
novembre, da parte di una
decina di persone incappuc-
ciate. «È un’azione di natura
politica», dichiarano.
Loro fanno parte di Aliud,
gruppo di destra che il 27 ot-
tobre ha inaugurato la sede
in via Sestriere 9, nel cuore di
borgo San Paolo, da sempre
considerato quartiere antifa-
scista. Medicati all’ospedale
Martini, hanno riportato di-
verse contusioni, uno anche
la frattura al naso. Gli investi-
gatori della Digos stanno ac-
quisendo i filmati delle tele-
camere della zona per rico-
struire l’accaduto e rintrac-
ciare i responsabili. I due gio-
vani puntano il dito contro i
centri sociali. «Quando ab-
biamo inaugurato la sede, il
Gabrio ha organizzato una
manifestazione di protesta.
Poi ci sono state delle scritte
sui nostri muri. Ci vogliono
spaventare». Si definiscono
identitari, sovranisti e nazio-


nalisti. «Ma l’odio – dicono -
non può sfociare nell’attacco
fisico». Non si esclude che
l’aggressione possa essere la
conseguenza di altri screzi
tra Aliud e alcuni apparte-
nenti all’area dell’autono-
mia. «Chiediamo al Consi-
glio comunale di prendere
una posizione sull’accaduto


  • dice Roberto Rosso, capo-
    gruppo FdI in Comune – È in-
    tollerabile che in un Paese de-
    mocratico, si torni alla violen-
    za per le strade». —
    c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


FRANCESCO FALCONE


«Suggestionati dalla folla in
tumulto» o perché arrabbiati
a causa dell'atteggiamento
della polizia. È l'ipotesi che
dovrà esplorare la Corte di
Appello di Torino, su «man-
dato» della Corte di Cassazio-
ne, nell’ambito di uno stral-
cio del maxi-processo ai No
Tav, sul quale la Suprema
Corte si era pronunciata nel
2018 annullando con rinvio
numerose condanne.
I fatti riguardano i disordini
del 3 luglio 2011, quando i ma-
nifestanti No Tav si opposero
all’insediamento del cantiere
di Chiomonte, in Val di Susa.
Ci fu un’aspra guerriglia che
costò duecento feriti tra le for-
ze dell'ordine. Da quei fatti
scaturì il maxiprocesso, con
decine di imputati. Gli opposi-
tori al cantiere dell’Alta Veloci-
tà, stando alle valutazioni dei
giudici, potrebbero avere
commesso reati in un partico-
lare contesto emotivo. In que-
sto caso la sentenza da riesa-
minare riguarda quattro im-
putati. La Cassazione ha stabi-
lito che i giudici di Torino do-
vranno valutare meglio l'atte-
nuante, con il relativo sconto
di pena di «avere agito per sug-
gestione di una folla in tumul-
to», anche perché non è stato


dimostrato - secondo i magi-
strati - che tutti i manifestanti
avessero intenzione di dare vi-
ta a scontri con le forze dell'or-
dine. La Corte d’Appello, poi,
avrà il compito di verificare
un'altra attenuante: quella di
«avere agito in stato d'ira de-
terminata da un fatto ingiu-

sto». Il motivo - già rilevato
nella pronuncia del 2018 - è
che i giudici di Torino non si
sono soffermati con sufficien-
te chiarezza sul comporta-
mento delle forze dell'ordine
in presidio al cantiere.
«Il pronunciamento della
Cassazione sul maxi proces-

so a carico dei No Tav è una
buona notizia per quanti an-
cora credono nella libertà di
esprimere dissenso attraver-
so le manifestazioni». Così af-
ferma Francesca Frediani,
consigliere regionale M5S in
Piemonte. Intanto si prepara-
no nuove manifestazioni in

valle. Anche quest'anno l'8 di-
cembre vedrà il popolo valsu-
sino contrario alla Tori-
no-Lione tornare ancora una
volta in marcia per le strade
della Valle. Da sempre è ap-
puntamento irrinunciabile,
per il movimento No-Tav. In
questa data cade, infatti, l'an-

niversario degli scontri del di-
cembre 2005 legati allo
sgombero dell'area di Ve-
naus destinata (all'epoca) ad
ospitare il cantiere del tun-
nel italofrancese e occupata
pochi giorni prima del blitz
delle forze dell'ordine per im-
pedire l'avvio dei lavori.
L'annuncio della prossima
iniziativa di protesta nel
giorno dell'Immacolata
(con inizio alle ore 13) è arri-
vato ieri attraverso il sito no-
tav.info, dove il movimento
valsusino ha dato anche le
prime indicazioni sul percor-
so scelto per la manifestazio-
ne: partenza da Susa e arri-
vo a Venaus, anche se per
ora non sono stati forniti det-
tagli sui punti di raduno e
scioglimento del corteo.
Obiettivo della giornata è te-
stimoniare solidarietà alla
ventina di compagne e com-
pagni che nelle prossime set-
timane vedranno aprirsi le
porte del carcere dopo le re-
centi condanne per le inizia-
tive di protesta degli scorsi
anni. Di qui la scelta dello
slogan "Perché liberare tut-
ti/e vuol dire lottare ancora"
che accompagnerà la mar-
cia dell'8 dicembre 2019 nel
cuore della Val Susa. —
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FRANCESCO MONCHIERO
MILITANTE GRUPPO
GIOVANILE ALIUD

FRANCESCA FREDIANI
CONSIGLIERE
REGIONALE M5S

Aggressione in zona San Paolo


Due attivisti di destra


picchiati dal branco


“È un’azione politica”


Ci hanno pedinati
dalla sede sino sotto
casa. In dieci
ci hanno presi
a calci e pugni

Il pronunciamento
della Cassazione sul
maxi processo a
carico dei No Tav è
una buona notizia
per quanti ancora
credono nella libertà
di esprimere
dissenso attraverso
le manifestazioni

Le valutazioni della cassazione sul processo per gli scontri del 2011 a Chiomonte


“Un fatto ingiusto scatenò l’ira dei No Tav”


I giudici mettono in dubbio l’atteggiamento della polizia. Intanto in valle si prepara la marcia dell’8 dicembre


Un’immagine di contestazioni No Tav in Val di Susa

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GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2019LASTAMPA 55
CRONACA DI TORINO

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