Corriere della Sera - 01.11.2019

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSeraVenerdì1Novembre
ESTERI

15



Laparola


INSTAGRAM


Il nome (che unisce il
concetto di «Instant
Camera» eTelegram,
telegramma) è quello del
social network nato nel
2010 per permettere agli
utenti di scattarefoto e
condividerle inRete. Nel
2012 l’azienda è stata
comprata per un miliardo
di dollari daFacebook.
Alla sua guida Adam
Mosseri, 36 anni, il quale
ha reso noto che «soltanto
tra aprile e giugno di
quest’anno sono stati
rimossi da Instagram più
di 834 milacontenuti
legati a suicidio e
depressione, di cui il 77%
non erano stati segnalati»

Ilcaso


diPaoloVirtuani


LalottadelpapàdiMolly


eladecisionediInstagram:


vialeimmaginidisuicidio


Dopolamortedellaragazzachehatrovato«ispirazione»inRete


Genitori


●Ian, il padre
di Molly, ha
accusato
Instagram di
essere co-
responsabile
della morte
della figlia.
Dalla sua
denuncia ha
preso avvio
una campagna
sostenuta da
governi e
organizzazioni
per i diritti civili

●Instagram,
social network
che permette di
condividere
immagini, ha
annunciato che
dopo le foto
farà rimuovere
anche disegni e
meme su
autolesio-
nismo, suicidio
e disordini
alimentari

N


el 2017,a14anni,
Molly Russell si è
tolta la vita dopo
aver guardato su In-
stagramcentinaia
di foto e video che avevanoco-
me tema depressione, autole-
sionismo e suicidio. E più ne
guardava, più un algoritmo
comuneatuttiisocial
network e ai motori di ricerca
le proponevasiti correlati.
Ian, il padre di Molly, ha chia-
mato incausa i social. E sulla
Bbcha accusato Instagram di
essereco-responsabile della
morte della figlia.
Da quelle denunce ha preso
avvio in Gran Bretagna una
campagna sostenuta da go-
verno, organizzazionireligio-
se e per i diritti civili. Obietti-
vo: piùcontrolli e la rimozio-
ne deicontenuti che possono
richiamarepratiche estreme
sui social. Lo scorsofebbraio
Instagram, dal 2012 di pro-
prietà diFacebook, avevaac-
cettatodirimuovere le foto
più controverse. La mossa a
molti è apparsa parziale e non
risolutiva. Se viene fatta una
ricerca conhashtagcome
#suicidio, #depressioneesi-
mili (invarie lingue), sul
network apparetuttora una
schermata che chiede al-
l’utente se vuole ricevere assi-
stenza se sta «vivendo una si-
tuazione difficile» o invece se
è proprio sicuro divoler acce-
dere alle immagini: in pratica
richiede un’approvazione
esplicita supplementare,co-
me fa Fb per icontenuti «sen-
sibili». Mac’èilt asto«Vedi i
postcomunque», checon-
sentesenza nessun ulteriore
filtro, per esempio unaverifi-
ca dell’età, di scaricare imma-
gini molto esplicite che,come
dice l’avviso, «spesso incorag-
gianocomportamenti che
possonocausaredoloreo
condurre anche alla morte».
«Nei social che Molly fre-
quentavahotrovato un dise-
gnodisperato: una ragazzina
bendata che abbracciavaun
orsacchiottodipelucheela
scritta “Questomondoècosì
crudele e io nonvoglio veder-
lo più”», ha raccontato Ian, 56
anni. «Alcuni disegni sono di
persone checercano di uscire
dalla depressione, ma altri so-
no istigazioni al suicidio: im-
magini spesso in bianco e ne-

ro,diautolesionismo. Ecco
perché dico che Instagram ha
aiutatomia figlia ad uccider-
si». Il padrediMolly ha am-
pliato la sua lotta agliUsa, do-
ve ha incontrato famiglie che
hanno vissutolastessa espe-
rienza. Il giro nella SiliconVal-
ley, dove hanno sede le prin-
cipali società hi-tech, ha la-

sciatoilsegno. Instagram ha
annunciato che rimuoverà di-
segni e meme che richiamano
autolesionismo, disordini ali-
mentari e suicidio.
Nel Regno Unito sono 200 i
giovani in età scolareche si
tolgono la vita ogni anno, pri-
ma causa di morte per quella
fascia di età.Per le associazio-

ni come Papyrus, che si batto-
no per la prevenzione al suici-
dio nei giovani, la noncuranza
da parte dei social puòconfi-
gurarsicome complicità nel-
l’istigazione al suicidio. Insta-
gram ha assicuratomaggiori
controlli anche sull’algoritmo
che rece piscecosa si stacer-
cando per proporre siticorre-
lati. Adam Mosseri,responsa-
bile delcolosso digitale, ha
reso noto che «tra aprile e
giugno sono stati rimossi più
di 834 milacontenuti legati a
suicidio e depressione, di cui
oltre il 77% non erano stati se-
gnalati».Però non èdatosa-
peresecondo quali criteri. E
infattiègià partitol’hashtag
#youcantcensormyskindi chi
chiede che nonvengano ri-
mosse lefoto di ferite non-au-
toindotte. L’Oms segnala che
sono circa 800 mila le persone
che ogni anno nel mondo si
tolgono la vita, tra loro molti
giovani. In Italia episodi di au-
tolesionismo sono stati ri-
scontrati nel 20% dei ragazzi,
anche tra i 10-11enni, secondo
un’analisi dell’ospedale Bam-
bino Gesù diRoma. «Sono
problemicomplessi che nes-
suna singola azienda o gover-
no può risolvere», ha detto
Mosseri. «Sappiamo che il la-
voro non è finito».
©RIPRODUZIONERISERVATA

A14anni
Molly Russell si
è tolta la vita
nel 2017 dopo
aver guardato
su Instagram
centinaia di
foto e video
che parlavano
di suicidio

Cotteeproteste


Libano,il«sito»


perritrovare


lefaccecarine


dellarivolta


F


ino agli scontri di
martedì, le
manifestazioni a
Beirut sono state
soprattutto una grande
festa popolare,
un’occasione per discutere
e incontrarsi. Così
l’ac count Instagram
@thawracrushes(le cotte
della rivoluzione) è stato
creato per aiutare i
manifestanti a ritrovare
quel ragazzo o quella
ragazza scorti in mezzo
alla folla e poi perduti
(forse) per sempre.
Lanciato dallo slogan
«Dammi il tuo numero
così posso svegliarti
domattina per le
proteste», è seguito da 7
mila persone e — racconta
la rivista digitaleQuartz
— permette di inviare una
foto dello sconosciuto (o
sconosciuta)
accompagnata da una
didascalia che aiuti
l’identificazione. I
messaggi non sono solo
rivolti al milione di
libanesi che è sceso per
strada. Anche i pochi
rimasti acasa mandano gli
scatti ripresi daltelevisore:
«Ho ascoltato questo
ragazzo esprimere idee
intelligenti ed è anche
carino. Come si chiama?»,
recita un appello. Le
dimissioni del premier
Saad Hariri — per ora
sospese — non hanno
fermato le proteste, che
hanno superato le due
settimane. L’esercito ieri è
intervenutocon più
durezza per riaprire le
strade dellacapitale
bloccate dai manifestanti.
Tre giorni fa le squadracce
degli alleati di Hezbollah
hanno assaltato
l’ac campamento su piazza
dei Martiri — la prima
linea durante i 15 anni di
guerra civile — e i
portavoce dell’organiz-
zazione sciita filoiraniana
hanno dichiarato di
considerare la decisione
del sunnita Hariri «una
perdita ditempo». Il
leader Hassan Nasrallah
— il suo discorso è atteso
questo pomeriggio —
vuole che il governo
resista, facomodo alle sue
strategie. Le banche
riaprono oggi, scuole e
universitàrestano chiuse.
La tensione rischia di
salire nei prossimi giorni e
la preoccupazione è che le
foto pubblicate su
Instagram siano usate per
identificare i rivoltosi. Gli
amministratori del profilo
assicurano di essere
pronti acancellare le
immagini di chiteme per
la privacy o ha paura di
essere arrestato. La
maggior parte preferisce
prendersi il rischio.
DavideFrattini
@dafrattini
©RIPRODUZIONERISERVATA
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