Corriere della Sera - 01.11.2019

(C. Jardin) #1


18
CRONACHE

Venerdì1Novembre2019CorrieredellaSera


Ilpersonaggio


diAlessandroFulloni


Gianni,novant’annitralepiume


«Tutti igiorniresto 9oreinazienda»


Milano,l’imprenditore:hoinventatoioquestimacchinari,misentounragazzino


N


ovant’annieuno
sguardo al futuro im-
prontatoall’ottimi-
smo. Gianni Braccia-
ni è un imprenditore milane-
se specializzatonella lavora-
zione delle piume d’oca. Da
circamezzosecolo servele
grandi griffedella sartoria
mondiale — «tutte, dall’Italia
alla FranciaeagliUsa» rac-
contacon orgoglio — e lefor-
zearmate.Tantoipennacchi
rossoblù deicappelli da para-
ta deicarabinierielepiume
suicaschi dei bersaglieriven-

dieci».Un’intuizione nata
«duranteun’escursione sulla
vetta del GranParadiso una
quarantina d’anni fa.Aun
amico si strappò la manica di
una giaccaa vento e patì il ge-
lo.Pensaifosse ilcaso di im-
maginare stoffee imbottiture
che avesserouna maggiore
qualità.Eora producoogni
giorno circa 150 capi che all’
percentofiniscono all’este-

ro».
La giornata di Gianni da al-
meno un cinquantennioèla
stessa. Sveglia alle 6.30 e «do-
po la lettura del giornale sul-
l’iPad, assaicomoda, raggiun-
go lo stabilimento in macchi-
na». «Tutti i giorni lavoro al-
meno nove ore, un
divertimento». Oggi i rapporti
con i sarti sonotenuti dalla fi-
glia Emanuela «dato che loro

oramai chiedono sempredi
lei. Io mi occupo delresto».
Cheèsempreimpegnativo,
«bollette e fatture dacontrol-
lare, i macchinari da aggiusta-
reper non parlaredelle di-
scussionicon i clienti in ritar-
do nei pagamenti».
La «dinasty» dei Bracciani
hacominciatoaoccuparsi di
piume nel 1883 «con mio
nonno Pietro, marinaio-gira-
mondo che importava a Mila-
nocapi d’alta moda dalla
Francia».
Ottone, il padrediGianni,
mise il figlio a lavorare in ditta
«il 17 agosto1944: imballavo
pacchi a Luisago, doveerava-
mo sfollati.Acasa avevamo
nascosto uncommerciante di
piume ebreo che aiutammo
poi ad espatriareinSvizzera,
attraversando di nottelaval
d’Intelvi sino alconfine. Quel-
l’uomoèlostesso che prima
delle leggi razziali del 1938
vendevaalDuceipennacchi
per i suocappelli».Pochi me-
si «dopo la Liberazione papà
mi spedì aParigi, quando non
avevonemmeno sedici anni,
intimandomi di nontornare
se nonavessi trovatoclienti.
Cosa chefeci, imparando il
francese, assai utile in seguito
quando dacommerciante di-
venni imprenditoreavviando
le mie lavorazioni».
Bracciani è interista, questo
perché «da bambino vivevo in
via Domenichino, non lonta-
no da San Siro. Qui abitava
ancheWalter Chiari, più gran-
dicello, sfegatatomilanista e
allora pugile di discreto livel-
lo:cipicchiavaperchévoleva
che diventassimorossoneri.
Ma perripiccanoi crescem-
mo tutticonvinti nerazzurri».
Alefulloni
©RIPRODUZIONERISERVATA

gono lavorati nel suo piccolo
stabilimentocon novedipen-
dentiaSantoStefano Ticino,
hinterland di Milano.
Il capannone è in mezzo al
verde di un parcodi circadue
ettari doveoche e anatrevaga-
no di laghettoinlaghetto. In
fondoaunangolocompare
una serracon circa cento bon-
sai, uno degli hobby — gli al-
tri sono lacaccia e lo scialpi-

nismo—che Gianni pratica
con passione.Poi c’è il lavoro,
«infondo anche questoun
passatempo, seppure più im-
pegnativo». «A me piacean-
cora sporcarmi le mani, mi
piace da matti creare; mi sen-
to sempre un ragazzino e pen-
so che l’Italia abbia ancora bi-
sogno di novantenni entusia-
sticome me» dice sorridendo
mentremostra l’officina che
«contiene una quindicina di
macchinari che ho inventa-
to».Utensili «per cucire, per
miscelarecirca2.000colori,
pertogliere ilcalamo —ovve-
roil grosso “bacchettone”
centrale—della piuma per
alleggerirla». Ciascuna delle
macchineèstata creata «per
rispondere alle richieste degli
stilisti. Infondo—riassume
l’imprenditore—questoèil
miocore-business: traduco in
realtà, o meglio in ricami, ciò
cheigrandi sarti immagina-
no grazie ai loro disegni».
Se Gianni non ha brevettato
le sue apparecchiature «mes-
seapuntoelaborandole di
notte, appuntando l’idea im-
provvisa»èperché «non mi
interessa: la mia è una lavora-
zionespecialistica,forse uni-
ca, per cui credo che non esi-
sta l’interesseaduplicarele
mie idee».
Nessuna delle 52 penne che
compongono il mantello del-
l’oca viene buttata via. C’è per-
sino chi si rivolge a Bracciani
per chiedergli le piume da
usare per la scrittura. Oltre al-
la lavorazione per l’alta moda
— sotto il marchio «Bracciani
piume» —c’è anche la produ-
zione di piumini invernali
prodotticonillogo «Manu-

L’Osservatorio


Giovani-Editori


«Maiaccettato


finanziamenti


pubblici»


L’


Osservatorio perma-
nente Giovani-Edi-
tori «in 20 anni di
serio lavoro nelle scuole
per sua policy di assoluta
indipendenza non ha mai
accettato alcunaforma di
finanziamento pubblico
governativo, e non è mai
stato né sentito nécoin-
volto nel processo di ste-
sura» della «proposta
legislativarelativa agli
abbonamenti a quotidiani
e riviste che il governo
intende promuoverenelle
scuole». È quanto si legge
in una nota dello stesso
Osservatorio in riferimen-
toall’articolo pubblicato
ieri suSussidiario.netnel
quale si sottolinea che «in
filigrana al “piano Martel-
la” sembra scorgersi il
profilo di un’importante
centrale di networking
lobbistico. L’Osservatorio
è snodo da anni fra grandi
editori nazionali ecolossi
internazionali».
L’Osservatorio, che porta
avanti il progettoIl
quotidianoinclasse,
afferma di «aver appreso
solo ieri dalle agenzie di
stampa della proposta
legislativa» del Governo,
e che «solo per rispetto
istituzionale, attenderà di
riferire le proprie opinioni
in proposito ai rappresen-
tanti istituzionali
competenti, prima di
renderle pubbliche».
©RIPRODUZIONERISERVATA

Imprenditore
GianniBracciani,
90anni,
dacinquanta
«prepara»
lepiume
destinate
astilistie
artigiani.Le
produceanche
peripennacchi
deibersaglieri

Sfilata
Unamodella
inpasserella
aMilano
conunabito
ricamato
conlepiume
dell’azienda
diGianni
Bracciani
aSanto
StefanoTicino

DopolaLiberazione
«A16annipapàmi
spedìaParigi.Disse:
nontornarefinchénon
haitrovatoclienti»

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