Corriere della Sera - 01.11.2019

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSeraVenerdì1Novembre2019
CULTURA

33


CdS


Ilpianodell’opera


(^1) OGGI
Vuoto d’amore
Prefazione di Aldo Nove
2 8 novembre
La presenza di Orfeo
Prefazione
di Vivian Lamarque
(^3) 15 novembre
La Terra Santa
e altre poesie
Prefazione
di Daniele Piccini
(^4) 22 novembre
Ballate non pagate
Prefazione
di Paolo Di Stefano
(^5) 29 novembre
L'anima innamorata
Prefazione
di Cristina Taglietti
6 6 dicembre
Superba è la notte
Prefazione di Silvio Raffo
7 13 dicembre
Come polvere o vento
Prefazione
di Luca Mastrantonio
8 20 dicembre
Corpo d'amore
Prefazione
di Marco Del Corona
9 27 dicembre
Magnificat
Prefazione di Ida Bozzi
10 3 gennaio
Clinica dell'abbandono
Prefazione
di Paolo Lagazzi
(^11) 10 gennaio
La carne degli angeli
Prefazione
di Roberto Galaverni
(^12) 17 gennaio
Poema della croce
Prefazione
di Gian Guido Vecchi
13 24 gennaio
Nel cerchio di un pensiero
Prefazione
di Elisabetta Rosaspina
(^14) 31 gennaio
Cantico dei Vangeli
Prefazione
di Franco Manzoni
15 7 febbraio
Francesco
Prefazione
di Arnoldo Mosca
Mondadori
16 14 febbraio
Padre mio
Prefazione
di Maurizio Bonassina
LeiniziativedelCorriere
LacollanaDaoggiinedicolaconilquotidianoilvolumecheinauguraunaseriededicataallaMerini
C
ome siamo invidiosi
noi poeti della Merini!
Oqualcuno percaso
non lo è? Non si dice
quell’invidia astiosa che ti fa
diventaregiallocome un li-
mone o grigiocome untopo,
intendo un’invidia transitoria,
veloce, lieve, che dopo qual-
che minuto, quando è passa-
ta, quasi divertiti si dice:roba
da matti! se lo sapesse l’Alda!
se sapessecosa leèsuccesso
«dopo». Il giorno prima di
morire, dal suo lettod’ospe-
dale disseaCasiraghy, «Ciao
Alberto, la Merini se neva».
Altro che andartene, nonte ne
sei andata proprio per niente.
Sei qui più che mai, dapper-
tutto. E molto più puntuale di
prima (eri la croce degli orga-
nizzatori di serate). Lo saprà?
Dubito, dubitavogià mezzo
secolo fa: «Siamo poeti/vo-
gliateci bene da vivi di più/ da
morti di meno/ che tanto non
lo sapremo»,vale per tutte le
categorie umane.
Ogni tantonoi poeti (chi
più chi menoeipiù saggi
mai) ci aggiriamo furtivi,con
l’aria di far finta di niente, tra
gli scaffali delle librerie — de-
filatorepartopoesia—scor-
riamo i dorsi deivolumi in or-
dine alfabetico alla ricercadel
nostrocognome: nove volte
su diecièuna ricercafalli-
mentare.Persicurezzacon-
trolliamo un’altravoltaedia-
mo un’occhiata anche negli
immediati dintorni,fosse mai
che qualcuno ci avesse soppe-
sati e poi, senza pietà, rimessi
giù ma al postosbagliato.
Niente, nessuna nostra trac-
cia. Incompenso dilagano
ovunquevolumi-Alda-Merini
di ogni genereeformato, è
qui chevacilliamo un po’, ri-
schiando di prenotarci un po-
sto tra gli invidiosi dellaCom-
media,con gli occhi cuciti dal
fil diferroper aver in vita
guardato malevolmente.
Ve niamo al dappertutto: è
in edicola da oggi il primo dei
16 libri previsti, curatela di Ni-
cola Crocetti, bella prefazione
di Aldo Nove(nel secondovo-
lume,LapresenzadiOrfeo,
sarà della sottoscritta). Titolo
del primo:Vuotod’amore.È
la Merini post-manicomiale,
lacerata eppure intatta, indo-
mita.Per capirla utile sarebbe
una lettura binaria, affiancata
dall’appena uscitoAldaMeri-
ni,miamadre(Manni). A par-
lareèEmanuela Carniti, la
primogenita, pococompaio-
no Flavia,BarbaraeSimona,
come lei scippated’infanzia:
«Vièmancatavostra madre?
Mai persa, mai avuta».
InVuotod’amoresono le
poesie della sezione «LaTerra
Santa» lavetta,come aveva
bencompreso Maria Corti
(sua grande estimatricecon
Romanò, Spagnoletti, Manga-
nelli, Scheiwiller, Turoldo,
Erba, Quasimodo,Pasolini,
Raboni, eccetera).Igrandi
versi che diventarono subito
celebri: «Hoconosciuto Geri-
co/hoavutoanch’io la mia
Palestina/ le mura del mani-
comio/ erano la mia Gerico/
e una pozza di acqua infetta/
ci ha battezzati tutti...».
Anni dopo, a fama già rag-
giunta, a farle paura era il me-
se di agosto,con la città svuo-
tata, iltelefono muto, allora
alzava lacornetta etelefonava
al «Corriere», aiuto, sono so-
la. Il giorno dopo il suo appel-
lo veniva pubblicato e qualche
amico, qualchefan accorreva
in Ripa diPorta Ticinese 47,
attraversava ilcortile interno,
saliva, suonava. Oggiisuoi
lettori lacercano invece in via
Magolfa 32, doveMilano le ha
ricostruito(bene maconun
po’ troppo algido ordine) la
casa, la stanza, la paretecon i
numeri ditelefono.Esappi,
Merini, che dieci anni fa, do-
po la tua morteavvenuta il
primo novembre2009, hai
avuto persino funerali di stato
in Duomo (rieccoinvidiava-
gare nell’aria) e che, per il de-
cennale, ti intitoleranno il 6
novembreprossimo ilPonte
sul Naviglio Grande, quello
sottocasa tua, angolo via Cor-
sico.Avercene!
In molti hanno analizzato
lo strepitosofenomeno me-
diaticoAlda Merini, qualche
giorno fa AlbertoRollo, in un
articolo assaicondivisibile. Le
mie domande invece, fissata
come sono su tutteleinfan-
zie, persino quelle altrui, ri-
guardano Alda bambina.
Qualcosa si trovanell’impor-
tante saggioIlbuioilluminato
l’infanzia ha sempre «qualco-
sa» dentro, anzi tutto, o quasi
tutto. Ho chiesto ricordi su di
lei piccola al fratello Ezio, ma
quando lui è nato lei aveva già
12 anni,elasorella Anna or-
mai nonc’è più. Ora ne trove-
rò certoinAldaMerini,mia
madre, intanto tra le tantefo-
tochecontiene, guardo quel-
la di Alda di tre o quattro anni,
con un grande fioccointesta
e il braccio destro piegato sul
fianco; e lafotodi classe di IV
elementare,eun’Alda undi-
cenne in piedi sul ramo di un
albero. Già da un anno aveva
ricevutodallaRegina Maria
José in persona il Premio Gio-
vaniPoetesse Italiane. P.S.: il 2
novembre, Giorno dei morti,
se passate dal Cimitero Monu-
mentalediMilano,fermatevi
alFamedio per un salutino,
condominiotoccante,c’èan-
che, lìapochicentimetri da
lei, Giovanni Raboni.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Ciascunlibroa6,90euro
UnpercorsoinsedicitappeacuradiNicolaCrocetti
Lacerataeppureindomita
Cara Alda,seiquipiùchemai
Ilprimonovembredidieciannifascomparivala«poetessadeiNavigli»
Nellaraccolta«Vuotod’amore»l’esperienzatralemuradelmanicomio
È
in edicola da oggicon il «Corriere della Sera»
la prima uscita della nuovacollana dedicata
all’opera poetica di Alda Merini (Milano, 1931-
2009), in occasione del decimo anniversario della
morte. Il titolo inaugurale della serie, curata da
Nicola Crocetti, èVuotod’amore, in edicolacon il
quotidiano a 6,90 euro,come tutte le successive
uscite (nel piano dell’opera di questa pagina sono
riportati tutti i 16volumi dellacollana). La raccolta
Vuotod’amoreè aperta dalla prefazione di Aldo
Nove. «Alda Merini è stata una figura unica nel
panorama della poesia italiana», scrive Novenel
suotesto. «Non solo perché ha trasceso —cosa più
unica che rara — il ristrettocampo degli addetti ai
lavori per approdare al successo mediatico, ma
perchécontinua a rinnovarsi in unterritorio limite
in cui il suo mitocontinua acedere il passo alla
potenza della sua opera e viceversa».
Alda Merinicomincia a scrivere e a pubblicare
poesie in età molto giovane. Il padre è assicuratore,
la madrecasalinga. Neitesti checompongono le
sue prime raccolte, dallaPresenzadiOrfeoaTusei
Pietro, mescola mito pagano e misticismo
cristiano. Giacinto Spagnoletti sarà il primo a
pubblicarla nel 1950, nell’Antologiadellapoesia
italianacontemporanea1909-1949,con le liricheIl
gobbo(1948) eLuce(1949), a lui dedicata. Nel 1951,
su suggerimento di Montale, l’editore Giovanni
Scheiwiller pubblica due poesie inedite dell’autrice
inPoetessedelNovecento. Dal 1965 viene ricoverata
a più riprese in manicomio, subendo diversi
elettroshock. Da quest’esperienza nascerà, tra le
altre, la raccoltaL’altraverità.Diariodiuna
diversa(1986). Tra le prossime uscite della serie:La
presenzadiOrfeo(8 novembre) eLaTerraSantae
altrepoesie(15 novembre). (ma.b.)©RIPRODUZIONERISERVATA
Emozioni
Afarlepauraera
ilmesediagosto,
conlacittàsvuotata,
iltelefonomuto
Lacopertina
dellaprimauscita,
Vuotod’amore
di Ambrogio Borsani, anche
se la Merini affermò: «La mia
infanzia non ha avuto nulla di
caratteristico». Cielo, nessu-
na infanzia può essere defini-
ta così! Non è necessario esse-
re stati orfani o abbandonati o
malcompresiomaltrattati,
LapoetessaAldaMerininacqueaMilanoil21marzo1931esempreaMilanomorìilprimonovembre2009(FotoArchivioCorrieredellaSera)
diVivianLamarque
Milano
Unponte
perlascrittrice
U
n ponte sul Naviglio
per Alda Merini.
Ve rrà inaugurato il 6
novembre, a Milano (ore
10.30), vicino a quella che
fu la sua abitazione,
all’angolocon via Corsico.
Partecipa, tra gli altri,
l’assessore alla Cultura
Filippo Del Corno.

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