Corriere della Sera - 01.11.2019

(C. Jardin) #1


6 Venerdì1Novembre2019CorrieredellaSera


CasoVaticano,ConteparleràinAula


PalazzoChigiintervieneanchesulRussiagateediffondelatraduzionedell’intervistaaBarrsuFoxNews


ROMAMartedì prossimo il pre-
sidente del Consiglio Giusep-
pe Conteterrà una informati-
vaurgente nell’Aula della Ca-
mera sulcaso del gruppo Fi-
ber 4.0. Lo hacomunicatoil
ministro per i Rapporticon il
ParlamentoFedericoD’Incà.
La richiesta eravenuta da Fra-
telli d’Italia.
La vicenda Fiber, svelata dal
FinancialTimes,riguarda
unaconsulenza giuridica che
Giuseppe Contehastilatoda
avvocato, prima di diventare
presidentedel Consiglio. Il
parere proveritate riguardava
la possibilità che il governo
esercitasseipoteri previsti

dalle norme delgoldenpower
neiconfronti della societàRe-
telit. Qualche settimana do-
po, quando i poteri furono ef-
fettivamenteesercitati dal
Consiglio dei ministri, Conte

si astenne dal partecipare alla
seduta, anche perché si trova-
va al G7 in Canada, «né poteva
sapere — questa è stata la ri-
sposta di Conte — che alcuni
investitori facesseroriferi-
mentoaunfondo sostenuto
dalVa ticanoeoggi oggetto
d’indagine». L’assenso del
premierariferireall’Assem-
blea di Montecitorio ha sbloc-
cato l’ostruzionismo praticato
daFdI sul dl imprese.
Proprio ieri il Segretario di
Statovaticano, ilcardinale
PietroParolin, ha parlato del-
l’indagine checoinvolge l’ac-
quisto di un immobile a Lon-
dra e ha detto che «ora la que-

stioneèinmano alla magi-
stratura, che farà il suo lavoro,
che serve a chiarire questa si-
tuazione: questovolevodire,
esprimendo ancora unavolta
la fiducia nell’operatodella
magistraturaesottolineando
che dobbiamo dareatutti la
presunzione di innocenza fi-
no a quando non è dimostrato
il contrario».
Sulcaso Barr invecePalazzo
Chigi ha diffuso lo stenografi-
codell’intervista di William
Barr aFoxNews, neltentativo
di dimostrare laversionefor-
nita da Giuseppe Conte,ovve-
roche nessuna informazione
è stata passata agli americani

da parte dei nostri servizi du-
rantegli incontri riservati di
questa estate. Questo iltesto:
«Alcuni deiPaesi cheJohn
Durham pensavapotessero
averealcune informazioni
utili all’indaginevolevano
preliminarmenteparlarecon
me della portata dell’indagi-
ne, e dicome intendevo gesti-
re le informazioni riservate, e
così via», afferma Barr.
«Quindi ho inizialmentedi-
scusso di questequestioni
con queiPaesi e li ho presen-
tati aJohn Durham, e ho crea-
to uncanale».
MarcoGalluzzo
©RIPRODUZIONERISERVATA

ARoma
Giuseppe
Conte,ieri,
conilpremier
albanese
EdiRama

Ilretroscena


IlbenestarediGrillo
eFicoalpattoM5S-Pd

BeppeGrilloeRobertoFico,dasettembre,
hannosostenutoinUmbrialaviadiun
pattoM5S-Pd.Il21settembreèarrivatoil
vialiberasuRousseau.Aicriticidentroil
M5S,Grillohadetto:«Bastapiagnistei»

LeperplessitàdiDiMaio
primadelvoto

Lasceltadistringereun’alleanzainUmbria
insiemealPdnonerastataaccoltacon
entusiasmodaLuigiDiMaio:«Mache
vogliamofare?Metterciadirequantosono
cattiviglialtriequantosiamobravinoi?»

Lasconfittaelafrenata
sullealtreRegionali

IltestregionalediaccordotraPdeCinque
Stellefinisceconlasconfittadelcandidato
civicoVincenzoBianconielafrenatasu
ulteriorialleanzeinvistadelleprossime
Regionali:Calabria,Emilia-Romagna

Lasvolta«solitaria»
delcapopolitico

DiMaio,dopoilcrolloelettorale,dice:«Non
hafunzionato,inUmbriasiamoaunodei
risultatipiùbassi:questoesperimentonon
èpiùpraticabile.IlM5Svameglioquando
corredasolo»

ROMALuigi Di Maio prova a ri-
lanciarelasua leadership, ci
mettelafaccia e, anche per
evitare che in sua assenza de-
generi, partecipa a un’assem-
blea dei senatori. La macchi-
na dellerimostranzeèormai
avviata e somma risentimenti
personali, ambizioni politi-
cheeitimori per un partito
reso più fragile dalrepentino
cambio dicasacca a livello na-
zionale e da sondaggi a picco.
Ma il leader non ha nessuna
intenzione di mollare e ha de-
ciso che il suo Movimento
non si appiattirà sulPd.
Atteggiamento che provoca
l’ennesima frizione, questa
volta sulla Rai, doveil partito
di Nicola Zingaretti si sente
tagliatofuori.StefanoPatua-
nelli, ministro dello Sviluppo,
pare che non abbia alcuna in-
tenzione di assegnare la dele-
ga del servizio pubblico al suo
vice, il dem Giampaolo Man-
zella. Anche se al ministero
spiegano: «Nulla è stato anco-
ra deciso». IlPddenuncia la
violazione degli accordi.
«Inaccettabile—dicono al
Nazareno — Ilcda è in mano a
5 Stelle e Lega e noi non pos-
siamorestarefuori dal servi-
zio pubblico». Il tuttocon una
serie di nuove nomine alle di-
rezioni in arrivo.
Ma è sul fronte interno che
Di Maio si trovaindifficoltà.
All’assemblea dice: «Questo
governo deveandareavanti,
non solo per la salute delPae-
se ma anche per il bene del
Movimento che deverealizza-
reun programma ambizio-
so». Non fanno tantopaura
alcuni «vecchi» big e ministri
tagliati fuori dal potere. I ver-
ticitemono soprattutto i gio-
vani peones, che non hanno
alcun timorereverenziale del
capo politico. Di Maio segue
conattenzione l’andamento
dell’assurdo stallo che para-
lizza la nomina del nuovoca-
pogruppo alla Camera. Quel
che non gli sfugge è che nes-
suno osa richiamarsialui,
perché rischierebbe di trovar-
si il gruppocontro.Unsegna-
le chiaro del fatto che Di Maio
noncontrolla più i gruppi. In
più deve subire l’ostilità espli-
cita di Alessandro Di Battista,
unicoadavereun effettodi-
rettosul popolo dei5Stelle.
Insieme a Beppe Grillo, aper-
tofautoredell’alleanzaconil
Pdesemprepiù insofferente

al capo politico.Per ora è pro-
prio ilfondatorel’unicosog-
getto autorizzato a scalzare Di
Maio. Nella direzione di un
cambio delleregolevanno le
manovre incorso alla Camera
e in Senato.
APalazzoMadama, ieri ,
dopo i soliti annunci di fiam-
me e rivolte, molti si son tra-
sformati in agnellini. Ema-
nuele Dessì ha chiestouna
modificaalregolamentodel
gruppo per far sì che l’assem-
blea sia deliberante e che pos-
sa inciderenellacostruzione
dell’indirizzopolitico. In so-
stanza, mentre ora la linea po-
liticaèdettata da Di Maio e
dai duecapogruppo, si vuole
far sì che le assembleecon-
corrano all’indirizzo. «Serve

una fasecostituente—dice
Dessì — C’è un lavoro imma-
ne da fare, dobbiamo mettere
in piedi gruppi di lavoro.Per-
ché, sarebbe ipocrita non am-
metterlo, siamo finiti nell’an-
golo. Abbiamo perso la spinta
propulsiva e i cittadini non ci
capiscono più». In sciac’èil
collega della Camera Giorgio
Trizzino che in un documento
chiede «uncongresso e la fine
dell’accentramento dei poteri:
serve una visionecollegiale».
StefanoPatuanelli ammette
che il Movimento è «eteroge-
neo»: «Nonc’èun’ideologia
politica che accomuna tutti».
E nonc’è neanche la stessa vi-
sione sulle prossimeRegiona-
li. Dessì, per esempio, spiega:
«L’alleanza inUmbriaèstata
frettolosa, ma non dimostra
nulla. In Emilia dobbiamoca-
pireche seèfondamentale
per ilPd,nonèche noi pos-
siamo fingere che riguardi so-
lo loro». E anche in Calabria si
discute. Molti sonocontrari,
noncosì il deputato Riccardo
Tucci, che si dice favorevole a
un accordo coi dem: «Dobbia-
mo dialogarecon unPdpro-
fondamenterinnovatoche
riesca a mettere da parte ivec-
chicapibastone».
AlessandroTrocino
©RIPRODUZIONERISERVATA

DiMaioaffronta isenatori:


ilgovernodeveandareavanti


perilbenedelPaese enostro


Avvertimentoairibelli.EsullaRaiunnuovofronteconilPd


Dopoiltagliodeiparlamentari


Riforme,accordonellamaggioranza.Partel’iter


B


ase elettorale del Senato da
regionale a circoscrizionale e
delegati di ogniregione per
l’elezione del presidente della
Repubblica che passano da 3 a 2,
«per assicurare la rappresentanza
delle minoranze». Intesa raggiunta
nella maggioranza sulle prime
riformecostituzionali che
accompagnano la riduzione del
numero dei parlamentari. Itesti
saranno depositati la settimana
prossima alle Camere per il via
all’iter parlamentare. Questo l’esito
della riunione fra il ministro delle

RiformeFederico D’Incà, i
rappresentanti dei partiti di
maggioranza e del gruppo delle
Autonomie. «La tabella di marcia è
stata rispettata scrupolosamente —
spiegaStefano Ceccanti (Pd) —
aveva previsto entro fineottobre
testicondivisi su tre aspetti». Oltre
ai primi due,c’è l’equiparazione a
25 anni dell’elettorato passivo al
Senato (oggi a 40 anni) rispetto a
quello della Camera, che sarà
aggiunto alla riforma sull’elettorato
attivo a 18 anni (oggi al Senato è
25). ©RIPRODUZIONERISERVATA

Ministro
Federico
D’Incà,
43anni,guida
iRapporticon
ilParlamento

Primopiano Lamaggioranza


Radicali
Roberto
Fico,
anni,M5S,
presidente
della
Cameradei
deputati,
ierialla
Fondazione
Foqusperil
congresso
degliiscritti
alPartito
Radicale
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