Corriere della Sera - 01.11.2019

(C. Jardin) #1


8 Venerdì1Novembre2019CorrieredellaSera


Primopiano Idemocratici


diMassimoFranco


●LaNota


UNTRIANGOLO


NELMOVIMENTO


PERPUNTELLARE


L’ESECUTIVO


F


ino a qualche settimana fa il fronte
governativo del Movimento Cinque
Stelle aveva un interprete per
definizione: Luigi Di Maio. Prima
come vicepremier nell’alleanzacon la
Lega; poi ministro degli Esteri ecapo politico
nella maggioranzacol Pd. Ma ora che la sua
linea di smarcamento a intermittenza da
Giuseppe Conte e dall’alleanzacol Pdsta
emergendo sempre più, spunta un difensore
di solito defilato: il presidente della Camera,
Roberto Fico. I suoi giudizi lusinghieri sul
governo possono apparire eccessivi, mentre
la coalizione si divide su una manovra
economico-finanziaria giàcontroversa.
L’aspetto interessante è che Ficoconferma
la faglia nel Movimento tra i seguaci del
titolare dellaFarnesina e gli altri. E lascia
trasparire uno scontro sordo sul futuro
dell’esecutivo di Conte e della legislatura.
Così, mentre Di Maio punta i piedi su alcuni
provvedimenti, sminuisce l’intesacol partito
di Nicola Zingaretti e si dice scettico
sull’alleanza, Fico ne diventa un sostenitore.
«La salute del governo? A me sembra buona.

È stata licenziata una manovra di bilancio che
riesce a sterilizzare l’Iva. Sembrava
impossibile, e invece...».
Il presidente della Camera rivendica il
«rapporto più tranquillocon l’Europa» grazie
al quale «siamo riusciti a risparmiare
miliardi di euro di spread». E definisce il
dialogocon ilPdgiusto e soprattutto «in
accordo col M5S»: sebbene eviti di entrare
nel merito delle alleanze locali per non
scontrarsicon ilcapo politico che le ha
liquidate dopo il disastro elettorale in
Umbria. Se non è unavera e propriacontro-
narrativa, suonacome unacorrezione delle
posizioni assunte ultimamente da Di Maio.
E rivela un raccordo istituzionalecon

Conte e uno politicocon Beppe Grillo.Tende
a rassicurare i settori grillini disorientati e
preoccupati da un avvitamento che potrebbe
portare a elezioni anticipate. E insieme fa
sapere alPdche le posizioni di Di Maio non
sono dell’intero Movimento. Zingaretti deve
già guardarsi dalla tattica del distinguo di
Italia viva. Il suo partito invita a non «agitare
lo spauracchio del tutto infondato delle
tasse», e non solo a destra. Ritrovarsi in una
tenaglia tra MatteoRenzi e Di Maio
diventerebbe insostenibile.
E significherebbe rischiare di accorciare
drasticamente la vita del governo, se non
della legislatura. Anche perché neicontrasti
si infila subito l’opposizione, prontacon il
leader leghista Matteo Salvini a additare una
«follia ideologica» del governo a livello
fiscale; e uno sbandamento sultema delicato
dell’immigrazione. Conte ribatte che «le
bugie hanno le gambecorte». E Di Maio
osserva che le critiche arrivano proprio da
chi,come Salvini,con la crisi di governo in
agosto minacciava di far scattare l’Iva.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Iprotagonisti
Fico,GrilloeContecercano
diazionarelosmarcamento
aintermittenzadiDiMaio
elecritichealPartitodemocratico

Ilretroscena


diTommasoLabate


DarioFranceschini
IlministrodellaCulturaecapodelegazione
delPd,61anni,èilprincipalesostenitoredi
unaccordopoliticotrademeM5S

AndreaOrlando
IlvicesegretariodelPd,50anni,dopo
l’insuccessoinUmbria,harilanciatol’idea
diuncongressoperrafforzareidem

GrazianoDelrio
IlcapogruppoallaCamera,59anni,lancia
l’allarmesull’Emilia-Romagna:«Avanti
anchesenzaM5S.Seperdiamosaltatutto»

AndreaMarcucci
IlcapogruppoalSenato,54anni,sostiene
chenonc’èbisognodiuncongresso
eapreaiparlamentaridiForzaItalia

Lasvoltadem


Baseconsultata


(anche)online


perdeciderelalinea


Eccoilnuovostatuto.SaràlaBologninapd


ROMANella slide numero 7c’è
il puntoche riguarda laco-
struzione della «piattaforma
deliberativa online», che per i
detrattori assomiglieràco-
munque troppo alla piattafor-
maRousseau. Qualche riga
più sottoc’èlavoceche ri-
manda allacostruzione dei
«circoli online»edei «punti
Pd», che gli stessi detrattori
— a occhio nudo — scambie-
ranno per unaversione rive-
duta ecorretta di queivecchi
meetup del M5S. Il documen-
toconservatonell’ufficio di
Nicola Zingaretti al Nazareno
— figlio del lavoro istruito da
Maurizio Martinaedicui il
Corriereè riuscito a visionare
l’ultimaversione, probabil-
mente definitiva — sicompo-
ne di dodicicartelle. Contiene
i punti salienti del nuovosta-
tuto delPd, che sarà messo ai
voti e approvato durante l’As-
semblea nazionaleconvocata
a Bologna dal 15 al 17 novem-
bre prossimi.
Qualcuno, ironizzandocol
passaggio storicosulla fine
delPci, andatoinscena pro-
prio nelcapoluogo emiliano,
parlerà della «Bolognina del
Pd». Anche perché nel nuovo
statuto — tra tanti rimandi al-
laRete, cherenderanno ilPd
un partito dotato di molti de-
gli strumenti in uso al M5S —
c’è spazio anche per una paro-
la anticacome «congresso»,
che nelle tavolefondamentali
del partito non aveva mai tro-
vatospazio.Un congresso che
sarà simile aicongressi dei
partiti tradizionali — e quindi
il confronto tra due o più mo-
zioni—nella fase riservata
agli iscritti; e che siconclude-
rà — nella seconda fase, quel-
la dell’elezione del segretario,
che non sarà più automatica-
menteilcandidatopremier
—con le primarie aperte.
«Io nonvoglio un partito
nuovo. Iovoglio un partito di-
verso»,continuaaripetere
Zingaretti nelle riunioni che
stanno istruendo ilcambio di
conformazione delPd.Ilse-
gretario èconsapevole del fat-
to che saranno in tanti, dentro
e fuori il partito, acommenta-
reil passaggio storicoalla
stregua di un’omogeneizza-
zione al modello disegnato da
Gianroberto Casaleggio. Le ri-
spostealla critiche sono già

pronte: ilPdrimane un parti-
todi genteincarneeossa, i
circoli sopravvivranno, l’ap-
parato anche, aicongressi tra-
dizionaliverranno aggiunti
ancheicongressitematici,
che il segretario in persona
avrà la facoltà diconvocare

anche per faredelle scelte
cruciali (com’èstato, per
esempio, quello di dar vita al
governocoiM5S). Maèun
fatto che laconvocazione de-
gli iscritti — che fino a oggi è
stata subordinata aitempi
tecnici di un mondo ancora
analogico, salvo che poi spes-
sos’è finito per nonconvocar-
li onon ascoltarli—arriverà
per quelle stesse vie utilizzate
da Di Maio ecompagnia.
Più che un semplicecam-
bio dello statuto, per un parti-
toche ha discusso per anni se
essere liquido o solido, è una
mezza rivoluzione. Che anche
cambierà lacomposizione
dell’Assemblea nazionale (un
terzoarriverà dagli ammini-
stratori locali) e della Direzio-
ne nazionale (metà sarà
espressione deiterritori),cer-
to.Mache ne trasformerà
completamentelavita inter-
na, anche sulle sceltelocali.
«C’è untema che riguarda un
inceneritore a Bari o una scel-

ta che haache farecon la
spazzatura aRoma? Ecco, ilPd
può prendere una posizione o
una decisione appellandosi
anche agli iscritti alla Com-
munity del partito», dicono
dal Nazareno.
Ovvio che la madre di tutte
le partite sarà l’Emilia-Roma-
gna. Se la Lega vincesse anche
là,dal giorno dopo probabil-
mentenon esisterebbe più
nemmeno la segreteria Zinga-
retti. Ma tutto quello che suc-
cederà prima e dopo sarà ap-
peso alle nuoveregole dello
statuto, che invecerimarrà a
prescindere. Compresa la
possibilità del segretario di
convocare uncongresso stra-
ordinario su un unicotema
senza che questocomporti
l’elezione di nuovi gruppi di-
rigenti; e l’alleanza strutturale
coi M5S può essere untema di
questa portata.
Già, l’alleanzacoi M5S, oggi
negata da Di Maio dopo la
sconfitta umbra. Con la destra
organizzata in un bloccoche
aspira al 50 percento, al Naza-
reno laconsiderano un ele-
mento imprescindibile. Ma il
nuovobipolarismo non sta
solo nellatesta di Zingaretti o
di Conte. Anche Beppe Grillo
e Davide Casaleggio, che han-
no riattivatoquelle stesse in-
terlocuzionicoiDem che in
agostoavevano portatoalla
maggioranza giallorossa, sa-
rebberodella stessa idea. E
poi,con un partito strutturato
anche attraverso laRete,co-
me ilPddiverso che sta per
vedere la luce, tutto potrebbe
essere più semplice, più faci-
le.Forse.
©RIPRODUZIONERISERVATA

LaletteraSulCorrierediieriilsegretarioZingarettiha
lanciatounappello:«Bastaconflitti,ilPdvarifondato»

Lasvolta


●Dal15al
novembre
prossimi,a
Bologna,si
riunirà
l’assemblea
nazionaledel
Pd,chedovrà
varareilnuovo
statutodel
partito

●Tralenovità,
oltrealle
consultazioni
onlinedegli
iscritti,cene
saràuna
rilevante:il
segretariodel
partitonon
saràpiù
automatica-
menteil
candidato
premier

L’exlegalediBossi


Lacondanna


diBrigandì


Legadarisarcire


MILANOAveva agito
contro la Lega Nordcome
legaleottenendo nel 2004
che gliversasse un
milione e 873 mila euro
per la sua attività
professionale e sempre
come legale, ma questa
volta dalla parte del
Carroccio, ricevuto il
decreto ingiuntivo che lui
stesso aveva promosso,

l’aveva messo da parte
incassando il denaro nel


  1. L’ex«Procuratore
    dellaPadania» edex
    membro (decaduto) del
    Csm Matteo Brigandì è
    statocondannato in
    Tribunale a 2 anni e 2 mesi
    per infedele patrocinio e
    auto riciclaggio. Il
    processo nasce da una
    querela del 2012 da parte
    dell’allora segretario della
    LegaRoberto Maroni. Il
    giudice ha disposto il
    sequestro dei soldi, gran
    parte finiti in Tunisia, a
    favore della Lega.
    GiuseppeGuastella
    ©RIPRODUZIONERISERVATA


Avvocato
Matteo
Brigandì,
67anni,
exsenatore
eavvocato
diBossi
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