la Repubblica - 01.11.2019

(Michael S) #1
ANKARA — «Un fotomontaggio molto bello, ma la versione reale di
Conan lascerà il Medio Oriente per venire alla Casa Bianca la prossima
settimana». Sembra divertirsi come “un matto” Donald Trump. Ha
twittato l’immagine di sé stesso mentre mette la medaglia d’onore al
collo di Conan, il cane femmina di cui ormai tutto il mondo parla per
avere inseguito il fondatore dell’Isis, Abu Bakr al Baghdadi, nel tunnel
dove si è fatto esplodere. Ma in realtà l’immagine originale riguarda il
più alto riconoscimento Usa al valor militare assegnato nel 2017 a James
McCloughan, medico dell’esercito che salvò la vita di dieci persone in
Vietnam. Trump è sempre nella foto. Ma il volto del dottore ora è stato
sostituito dal quello del cane. “Un eroe americano”, ha scritto il
presidente nel tweet con la foto ritoccata. McCloughan l’ha presa con
ironia. Interpellato dal New York Times, ha commentato: «I cani militari
sono molto coraggiosi».
M.Ans.

Il blitz americano nel compound
E Trump invita il cane-eroe alla Casa Bianca

Dopo l’uccisione di al baghdadi

L’annuncio dell’Isis


“Ecco il nuovo capo


gli Usa soffriranno”


Si chiama Al Quraishi. Gli esperti: “Nessuno sa chi sia, potrebbe avere


cambiato nome”. Assad: “L’invasore turco vada via o sarà guerra”


kLa falsa foto su Twitter
È stato il presidente a postare
l’immagine alterata realizzata
del sito conservatore Daily Wire

AFP

di Marco Ansaldo
e Gabriella Colarusso

«Il nostro capo Abu Bakr al Baghda-
di è morto», ammette l’Isis ben cin-
que giorni dopo il blitz americano in
Siria. Ma il nuovo leader, almeno dal
nome con cui ufficialmente viene
designato, appare sconosciuto. O
forse si tratta di un appellativo che,
in realtà, identifica un comandante
esperto, «un veterano della jihad»,
precisa difatti il Califfato nero. Si
tratta di Abu Ibrahim al Hashimi al
Quraishi. Ad annunciarlo è il nuovo
portavoce dell’organizzazione jiha-
dista, Abu Hamza al Quraishi (il suo
predecessore era stato ucciso poche
ore dopo Al Baghdadi in un altro
raid), con un messaggio diffuso dal
loro canale di propaganda. Questo
dunque sarebbe il nome di battaglia
del nuovo Califfo, altrimenti chiama-
to anche Haji Abdullah. Che però, at-
tenzione, sarebbe già il secondo no-
me di Abdullah Qardash, detto il Di-
struttore, nei giorni scorsi indicato
da Amaq, uno dei media del Califfa-
to, come il leader designato dallo
stesso Al Baghdadi. Insomma, un
giallo nel ginepraio di nomi che ruo-
tano attorno alla galassia jihadista.
Per uno dei massimi esperti inter-
nazionali di Stato islamico, Aymenn
al Tamimi, ricercatore dell’Universi-
tà di Swansea, l’indicazione potreb-
be riferirsi a una figura di spicco
dell’Isis, Haji Abdullah, appunto,
uno dei leader dell’organizzazione
che il Dipartimento di Stato america-
no aveva già identificato ad agosto
come un possibile successore di Al
Baghdadi, offrendo una taglia da 5
milioni dollari per la sua cattura. So-
no ore in cui gli esperti di controter-
rorismo stanno scandagliando i loro
archivi per capire la reale identità
del nuovo numero uno. «Nessuno —
spiega Paul Cruickshank, direttore
del Combating Terrorism Center
Sentinel, citato dal New York Times
— e quando dico nessuno, intendo
nessuno fuori da un circolo molto ri-
stretto all’interno dell’Isis, ha un’i-
dea su chi sia Abu Ibrahim al Hashi-
mi al Quraishi». Mercoledì, durante
un’audizione alla Camera degli Stati
Uniti, il direttore ad interim del Cen-
tro nazionale antiterrorismo, Rus-
sell Travers, aveva confermato che
Haji Abdullah era tra i possibili suc-
cessori di Al Baghdadi. Il gruppo fi-
nora non ha dato significativi detta-
gli biografici tali da permettere agli
analisti di conoscere la sua identità.
Altri esperti affermano ancora che,
essendo appena stato nominato, la
scorsa settimana il nuovo leader po-
tesse avere un nome completamen-
te diverso. Di certo c’è che il nuovo
Califfo e il nuovo portavoce di Isis ri-
vendicano la discendenza dai Qurai-
shi, la tribù della Mecca da cui prove-
niva anche Maometto, una caratteri-
stica biografica che secondo gli stu-
diosi sunniti pre-moderni a cui l’or-
ganizzazione si rifà è prerequisito
essenziale per diventare Califfo.

Nell’audio diffuso via Telegram i
jihadisti chiedono fedeltà al nuovo
leader, promettono vendetta per la
morte di Al Baghdadi e tornano a mi-
nacciare l’Occidente. «Il destino de-
gli Stati Uniti è in mano a un vecchio
goffo, che la sera ha un’opinione e il
mattino ne ha un’altra — dice il por-
tavoce — il nuovo leader vi farà soffri-
re più di Al Baghdadi». Un messag-
gio anche per l’Europa: siamo alle
vostre porte, nel cuore dell’Africa.
Nel Nord della Siria non si ferma
intanto l’affondo territoriale della
Turchia. E il presidente Recep Tayy-
ip Erdogan avverte: «Se necessario

espanderemo la nostra area di sicu-
rezza». Questo significa che l’inten-
to di Ankara è di andare più in pro-
fondità dei 35 chilometri annunciati
negli accordi. Ieri il leader turco ha
ribadito di voler entrare a Kobane,
la città curda simbolo della resisten-

za contro l’Isis. «I russi ci hanno ga-
rantito che Manbij sarà ripulita. Ma
non è sufficiente, c’è bisogno che an-
che Tal Rifat e Kobane a ovest venga-
no ripulite e messe sotto il nostro
controllo». Tuttavia, proprio nella
zona controllata dalla Turchia e dai
suoi miliziani, i ribelli dell’Esercito
libero siriano, i ricaschi di questa
evoluzione si vedono subito. Un’au-
tobomba è esplosa in un mercato or-
tofrutticolo ad Afrin, a Nord di Alep-
po: 9 morti e più di 30 feriti il bilan-
cio delle vittime civili. Mentre il pre-
sidente siriano Bashar al Assad, in
un’intervista, ha minacciato: se «l’in-
vasore turco» non lascia il Paese,
«non c’è alternativa alla guerra».
E sulla Turchia si appuntano sem-
pre più critiche occidentali. Dopo la
risoluzione della Camera Usa che
l’altro giorno riconosceva il genoci-
dio armeno, anche il Parlamento di
Parigi ha approvato una risoluzione
di sostegno alle milizie curde in Si-
ria. Passo non piaciuto ad Ankara,
che ha convocato l’ambasciatore
francese e gli ha espresso una dura
protesta.

kIl vecchio leader
Il generale Kenneth McKenzie, a capo dell’Us Central
Command, fornisce nuovi dettagli sul raid che ha portato
all’uccisione del leader Isis Al Baghdadi ritratto sullo sfondo

Sarebbe anche


soprannominato


“Haji Abdullah”,


secondo nome


di Qardash designato


nei giorni scorsi


per la successione


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. Venerdì,1 novembre^2019 Mondo pagina^19

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