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La mia Cina
è esperienza
stimolante.
Avrei voluto
di più la
famiglia con
me. E per
mangiare
bene sono
dovuto
tornare a
Napoli: ho
fatto anche
la scarpetta
con il pane
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Con
l’Atalanta
ho visto
mezz’ora di
grande
calcio e l’ho
detto ai miei
ex compagni
che il
campionato
non è ancora
finito. Però il
livello della
Serie A
è cresciuto
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L’intervista
Hamsik “Che strano
vedere Sarri alla Juve
E il Napoli non molli”
di Marco Azzi
Napoli — Dalla Cina con furore.
Nei pensieri di Marek Hamsik c’e-
ra una passerella festosa, dopo set-
te mesi di lontananza dalla sua Na-
poli. Invece gli è toccata una full
immersion tra i veleni. «Mercoledì
sera sono tornato per la prima vol-
ta al San Paolo e la nostalgia del
calcio italiano mi è passata un po’,
vedendo l’amarezza di Ancelotti e
dei miei ex compagni dopo la par-
tita contro l’Atalanta. Non dare
quel rigore è stato pazzesco e non
riguardare l’azione al monitor an-
cora peggio. L’uso del Var da par-
te degli arbitri in Italia è davvero
incomprensibile. Dall’estero si no-
ta ancora di più ed è un autogol
per l’immagine della Serie A, la
cui qualità media sta crescendo
parecchio».
Racconti, Hamsik: com’è il
nostro campionato visto dalla
Cina?
«Un po’ faticoso da seguire. Per
guardare le partite devo svegliarmi
in piena notte. Mi fa specie vedere
Sarri alla Juventus, per la persona
che è Maurizio e per come è fatto.
Non lo giudico per la sua scelta,
però: è un professionista ed è
voluto andare in una società dove
capita di vincere quasi sempre».
La Juve vincerà anche la
Champions, quest’anno?
«Questo non lo so. Mi sembra che
Liverpool, Barcellona e il Bayern di
Monaco abbiano qualcosa in più.
Ma le squadre italiane sono
attrezzate per fare più strada, le
vedo con corsa quasi fino alla fine».
In campionato, invece?
«La Juve è sempre la favorita, ma
adesso l’Inter è più solida e ha un
allenatore che le sta dando una
marcia in più. Conte è un martello,
lo dicono tutti i giocatori che hanno
lavorato con lui. Nemmeno il
Napoli deve mollare la presa, però.
Con l’Atalanta ho visto mezz’ora di
grande calcio e ho detto ai miei ex
compagni che il loro campionato
non è ancora finito. Lotta scudetto
a parte, però, è il livello medio della
Serie A che è cresciuto. Mi piace
molto come gioca il Cagliari».
Si è mai pentito in questi mesi di
aver scelto la Cina?
«No, sto facendo un’esperienza
professionale e di vita non agevole,
però stimolante. Mi manca la
famiglia, che è stata con me
soltanto per tre settimane. E per
mangiare bene sono dovuto venire
a Napoli, a cena ho fatto perfino la
scarpetta con il pane. Avrei finito la
mia carriera qui, se non mi fosse
arrivata l’offerta dalla Cina. Altro
mondo, altro calcio».
Al Dalian l’ha raggiunta Benitez,
con cui a Napoli non aveva avuto
un gran feeling.
«Acqua passata, con Rafa ora il
rapporto è ottimo. Mi sta facendo
giocare nel Dalian da
centrocampista centrale, nel 5-4-1.
Ho altri due anni di contratto e ci
sono i presupposti per onorarli».
Per Fabio Cannavaro sta
finendo male, invece.
«Sono sorpreso, ma non so nei
dettagli cosa sia successo. In Cina
gli esoneri non sono frequenti,
mica è come in Italia. Avevo perso
un po’ certe brutte abitudini...».
Al San Paolo mercoledì sera è
saltata anche la sua festa.
«La faremo il 10 dicembre, quando
tornerò di nuovo per la partita di
Champions con il Genk. Napoli è
sempre casa mia».
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Parla l’ex capitano
della squadra azzurra
che ha lasciato
il campionato italiano
k12 anni azzurri
Marek Hamsik,
32 anni: 520
partite e 121 gol
. Venerdì,1 novembre^2019 Sport pagina^47