La Stampa - 01.11.2019

(Barry) #1

PAOLO COLONNELLO


I


eri Giorgia Meloni ha pro-
posto di modificare la mo-
zione di Liliana Segre per
raccogliere un voto unani-
me di tutta l’Aula. Ma lei, la se-
natrice a vita, è ancora sbalor-
dita per quanto successo l’al-
tra sera con l’astensione di tut-
to il centrodestra sulla com-
missione contro l’odio da lei
fortissimamente voluta. È sta-
to come se una parte del Paese
non volesse prendere posizio-
ne contro gli odiatori.
È così senatrice?
«Io credo che sia stata una spe-
cie di parola d’ordine alla qua-
le tutto il gruppo di destra ha
deciso di adeguarsi, astenen-
dosi. Personalmente tanti di
loro magari non si sarebbero
astenuti e sono venuti a mani-
festarmelo. Incredibile».
Non le è sembrato ipocrita
l’applauso anche di chi ha se-
guito gli ordini di partito an-
ziché la propria coscienza?
«Che le devo dire? Ognuno fa i
conti con sé stesso alla fine. È
stato un po’ un controsenso e
si è dimostrato che non c’è sta-
ta una libera scelta...»
Ha visto Mara Carfagna? Al-
meno si è indignata.
«Be’, è naturale: Forza Italia or-
mai è un piccolo partito ma io
lo vedevo diverso dai suoi al-
leati e in questo senso la Carfa-
gna ha ragione. Infatti, tra lo-
ro, quando poi la mozione è
passata, molti, ma davvero
tanti, si sono alzati ad applau-
dire. Sa, per me è un mondo e
un modo di fare incomprensi-
bile e così in tarda età non rie-
sco proprio a capire. Mi sem-
brava che una mozione contro
l’odio dovesse essere condivi-
sa da tutti».
Salvini ha detto che non vole-
va bavagli da stato di polizia.
Ma la sua commissione ha in
mente di imbavagliare qual-
cuno?
«Prima di tutto la commissio-
ne è stata approvata ma anco-
ra non c’è. E vi faranno parte
tutti quelli che vogliono, di
ogni partito. Si potrà discutere
volta per volta di queste cose.
Ieri l’ho spiegato: sono stata
prestata in tarda età alla politi-
ca e ho fatto un discorso etico e
morale contro l’odio»
Non tutti l’hanno inteso co-
sì, evidentemente.
«Ma basta! Io non li capisco
neanche certi distinguo. Cosa
c’è da distinguere sull’odio? È
stata una giornata strana, tutti
questi dettagli, questo cavilla-
re, questi capigruppo che veni-
vano a spiegare perché non la
votavano e che però mi erano
solidali, io non li capivo».
Troppo politichese?
«Ma no è perché io sono diver-
sa: si parla di una commissio-
ne contro l’odio. Per me è suffi-
ciente, cosa bisogna dire di
più? Non vi basta quello che
sta succedendo? È l’idea che
parte da una che l’odio non so-
lo l’ha visto nei fatti tragici da

ragazzina, ma ancora adesso
è bersagliata dall’odio. Non è
che un’anziana come me deve
dover star lì a sottilizzare».
Ma cos’è l’odio?
«È quando non c’è tolleranza
gli uni verso gli altri, quando si
discrimina, quando ci si sca-
glia contro qualcuno che non
può difendersi. Comunque i
dettagli poi li vedremo. Vede,
io sono molto ingenua: pensa-
vo che avrebbero fatto tutti
una gran bella figura ad accet-
tare all’unanimità una mozio-
ne contro l’odio. Se tutti aves-
sero votato insieme, senza di-
scriminare ogni parola, avrem-
mo fatto una figura migliore
come Senato, come Paese».
Secondo il senatore di Fratel-
li d’Italia Giovanbattista Faz-
zolari, la sua non è una com-
missione contro l’antisemiti-
smo ma volta alla censura po-
litica.
«L’ho letto. Figuriamoci. Uno
mi ha detto perfino che questa
commissione potrebbe essere
contro la famiglia. A me, che
sto con mio marito da oltre 60
anni. Mi vien da ridere».
Lei è stata deportata a 13 an-
ni, poi quando è tornata dal
campo di stermino ha dovu-
to subire anni di indifferen-
za e ora che finalmente è riu-
scita a dare visibilità alla tra-
gedia della Shoah è oggetto
quotidiano di insulti. Ma co-
me si fa a sopravvivere a un
odio che dura per anni?
«Vede, intanto la speranza,
che non è solo oggi ma è mia
da allora, è nata dal momento
che a 18 anni ho incontrato
l’uomo che poi ho sposato. Per-
ché l’antitesi dell’odio è l’amo-
re: essere stata amata è stata
una grande medicina e per an-
ni mi sono rinchiusa nel bozzo-
lo della mia nuova famiglia e
non mi sono preoccupata af-
fatto di quello che accadeva.
Quando trent’anni fa sono di-
ventata nonna ho sentito l’esi-
genza di fare testimonianza.
Ho girato l’Italia ho incontrato
almeno 2-300 mila persone».
Più di 200 messaggi di odio
al giorno e non sentirli. Il se-
greto?
«Pensi che nemmeno lo sape-
vo, l’ho appreso anch’io dai
giornali. Forse basta non fre-
quentare la Rete: mi dispiace
per gli odiatori che non hanno
di meglio da fare...».
Cosa pensa della proposta di
Renzi di obbligare chi vuole
aprire un profilo social a mo-
strare la carta d’identità?
«Nascondersi dietro l’anoni-
mato è uno scudo furbo e biso-
gna evitare che accada, può es-
sere un’idea. Ma a me interes-
sa il progetto principale: fare
la commissione e fare in modo
che non sia un bavaglio alla li-
bertà ma una sconfitta per gli
odiatori che devono venire ad-
ditati, puniti, censurati».
Oltre 3000 fascisti davanti al-
la tomba di Mussolini; in Tu-
ringia, Germania, un partito
filonazista ha vinto le elezio-
ni. Molti apertamente inneg-
giano al duce o ne giustifica-
no le gesta. Che ne pensa?
«Purtroppo non c’è niente di
nuovo: man mano che la de-
mocrazia si fa più fragile ritor-
nano in evidenza queste teo-
rie e i loro sostenitori che ci so-
no sempre stati solo che prima
non erano così spavaldi. Cre-
do che l’unico modo per com-
battere questo ritorno di fasci-
smo sia curare la democrazia,
farne un bene personale. E
non avere paura». –
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Consolidare

le nostre istituzioni

è l’unico antidoto

al nuovo fascismo

Io non ho paura

LILIANA SEGRE La senatrice a vita scampata alla Shoah: “Molti senatori astenuti poi sono venuti a stringermi la mano”


“La commissione contro l’odio

rafforza la nostra democrazia”

intervento del colle


“Non sottovalutare


chi nega la storia


per alimentare odio”


LILIANA SEGRE


SENATRICE


A VITA


POLITICA E SOCIETÀ


Quello che ho visto

al Senato è un modo

di fare che alla mia

età proprio

non riesco a capire

Dopo il voto in Senato, la Co-
munità ebraica romana e il Va-
ticano sono intervenuti con to-
ni critici e preoccupati. Anche
Sergio Mattarella ha pronun-
ciato un monito che da tutti
viene collegato a quanto acca-
duto a Palazzo Madama: «Non
bisogna abbassare mai la guar-
dia, sottovalutare tentativi
che vogliono riscrivere la sto-
ria contro l'evidenza, allo sco-
po di alimentare discrimina-
zioni e odio». Commentando
l’astensione del centrodestra,
la presidente degli ebrei roma-
ni Ruth Dureghello ha parlato
di «scelta sbagliata e pericolo-
sa». Il segretario di Stato vati-
cano Pietro Parolin si è detto
«preoccupato».

Liliana Segre, 89 anni, è sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz dove è stata deportata quando ne aveva 13

INTERVISTA


ANSA


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