La Stampa - 01.11.2019

(Barry) #1
la loggia, incontro con i sindacati

Mahle non cambia idea

“Andiamo in Polonia”

MASSIMILIANO RAMBALDI


La Mahle non cambia idea:
vuole chiudere sia a La Log-
gia che a Saluzzo. Lo hanno
ribadito i vertici aziendali
nell’incontro di ieri all’Unio-
ne Industriale, alla presenza
dei sindacati. Proprietari
che sono arrivati dalla sede
centrale di Stoccarda, in Ger-
mania, accompagnati da
uno stuolo di avvocati. Sul
tavolo, tutte le spiegazioni e
le analisi che non hanno fat-
to altro che ribadire quanto

già detto una decina di gior-
ni fa. E cioè che la multina-
zionale tedesca non ha più
bisogno degli oltre 400 lavo-
ratori piemontesi.
I pistoni per motori diesel,
la Mahle li vuole fabbricare
in Polonia perché i siti di La
Loggia e Saluzzo non sono
più economicamente soste-
nibili e, secondo la proprie-
tà, «è necessario adeguare
la capacità produttiva alla ri-
chiesta di mercato». In so-
stanza, hanno confermato

che chiudere è la soluzione
migliore.
I sindacati si sono detti di-
sponibili ad un confronto e a
trovare una soluzione che
possa andare incontro agli
interessi dell’azienda, solo
dopo il ritiro della procedu-

ta di delocalizzazione. Sal-
vando così i posti di lavoro.
Erano presenti anche i rap-
presentanti delle ammini-
strazioni comunali delle
due città. In concomitanza
con l’incontro e poi per tutto
il resto della giornata, i lavo-
ratori sono scesi in sciopero.
Dopo la notizia che il ven-
to non era cambiato, si sono
radunati fuori dagli stabili-
menti per un’assemblea uni-
taria. L’obiettivo è capire
quali mosse fare ora, senza
per il momento inasprire gli
animi. In calendario sono
già state messe altre riunio-
ni, con la presenza di tutte le
forze interessate, per prova-
re ad evitare una nuova ma-
celleria sociale in fatto di
perdita di posti di lavoro. —
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GIAMPIERO MAGGIO


S


aranno settimane de-
cisive da qui a fine
anno per i nuovi ma-
nager di ManitalI-
dea, società specializzata
nel facility management
con 10 mila lavoratori in tut-
ta Italia, compresa Ivrea e
Torino. Igi Investimenti
group è il fondo finanziario
guidato da Giuseppe Incar-
nato che ha rilevato recente-
mente le quote di Manital
da Graziano Cimadom.
I sindacati parlano di oltre
13 milioni di euro di stipen-
di non pagati: come affron-
terete la questione?
«Da oggi e sino al 30 novem-
bre la società sta concentran-
do i suoi sforzi nel pagamen-
to degli stipendi. Ieri sono sta-
ti pagati gli stipendi di luglio
e la quattrodicesima sia di
Manitalidea spa che di Olicar
Gestioni Srl (società control-
lata dal gruppo). Proseguire-
mo nei prossimi giorni».
Quale sarà la vostra linea
operativa?
«Si punterà a smobilizzare i
crediti vantati nei confronti
della pubblica amministra-
zione che, se anticipati dalle
banche, consentirebbero di
normalizzare gli stipendi».
Appalti Consip bloccati e
un rosso da 40 milioni di eu-
ro: come procederete?
«La situazione è sostenibile
pur in un quadro di redditivi-
tà calante e riduzione dei fat-
turati. A metà novembre
avremo un confronto con i
creditori per definire le espo-
sizioni».
Intanto spuntano altre due
procedure fallimentari.
«Le istanza fallimentari so-
no state riunite al tribunale
di Torino. Affronteremo i
creditori in maniera plena-
ria come abbiamo in pro-
gramma con proposte di ra-
teizzazione».
I lavoratori minacciano
scioperi, ad esempio sul
fronte ferrovie: la situazio-
ne non rischia di sfuggirvi
di mano?

«Abbiamo 234 clienti com-
prese Ferrovie, a cui è stata
data massima disponibilità
a facilitare lo sviluppo del
piano industriale della nuo-
va proprietà. Valutiamo an-
che un adeguamento del ta-
riffario».
C’è poi il problema del
Miur?
«Lunedì presenteremo un
piano ai sindacati. Intanto
sono totalmente al sicuro
tutti i dipendenti della com-
messa “scuola” (sono 1. 700
dipendenti ndr), che saran-
no internalizzati come di-
pendenti pubblici dal Miur a
partire dal 1° gennaio 2020.
E il piano industriale che co-
sa prevede?
«Verrà presentato a dicem-
bre. Le dico che ci sarà un
riordino delle partecipazio-
ni non industriali».
Escludete di accedere al

concordato preventivo?
«Il nostro ordinamento giuri-
dico offre strumenti innova-
tivi per favorire il rilancio
delle aziende, per assicura-
re i livelli occupazionali e lo
sviluppo di impresa parten-
do da una situazione di illi-
quidità».
Ultima domanda, come è fi-
nita l’inchiesta giudiziaria
Idi e San Carlo, a Roma, nel-
la quale era rimasto coin-
volto?
«È una domanda fuori tema.
Ho condotto con grande suc-
cesso 77 acquisizione e 54 ri-
lanci aziendali. Nella vicen-
da il sottoscritto è creditore
dell’Idi San Carlo per 2 milio-
ni 428 mila euro e c’è una
sentenza a dimostrarlo. Per-
ché non mi chiede, invece,
delle altre 76 acquisizioni e
54 rilanci aziendali?».—
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per 77 lavoratori

Inps diffida la società


“Versate le spettanze


entro 15 giorni”


GIUSEPPE INCARNATO Parla l’imprenditore del fondo Igi Investimenti che ha rilevato Manital


Presentate due istanze di fallimento contro l’azienda e i dipendenti sono in stato di agitazione


“Stiamo pagando gli stipendi


e liquideremo i creditori”


Una manifestazione di protesta dei lavoratori Manital a Ivrea

INTERVISTA


Uno stabilimento del gruppo

Una buona notizia per i 77
dipendenti Manital delle se-
di Inps piemontesi. La dire-
zione regionale dell’Istituto
ha diffidato la società Mani-
talidea «a procedere al paga-
mento delle retribuzioni ar-
retrate ai propri dipendenti,
entro quindici giorni e che,
in mancanza, la stessa avreb-
be proceduto a pagare diret-
tamente ai lavoratori le retri-
buzioni non corrisposte, de-
traendo il relativo importo
dalle somme dovute alla
suddetta Società». — C. LUI.
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VENERDÌ 1 NOVEMBRE 2019LASTAMPA 49


CRONACA DI TORINO


T1 PR

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