Il Sole 24 Ore Martedì 5 Novembre 2019 19
Finanza & Mercati
PARTERRE
La Pasta del Capitano
nel radar dei fondi
Il dentifricio Pasta del Capitano potrebbe aprire nel prossimo
futuro a un socio di minoranza. Il marchio storico fa capo alla
Farmaceutici Dottor Ciccarelli, storica Pmi che ha radici lon-
tane: è nata come farmacia aperta nel a Cupra Maritti-
ma, nelle Marche. L’azienda è diventata famosa negli anni
e sotto la direzione di Nicola Ciccarelli, ideatore delle stori-
che campagne pubblicitarie televisive. Oggi gli azionisti sono
gli esponenti della quinta generazione con il presidente Marco
Pasetti, nipote di Nicola Ciccarelli, che ha preso le redini del-
l’azienda a partire dal .
Negli ultimi mesi, secondo indiscrezioni, si sarebbe aperto
un processo informale per valutare un partner di minoranza,
dopo che numerosi private equity avevano espresso interesse.
Il beauty contest è stato gestito dall’advisor Pirola Corporate
Finance. Tra i soggetti che hanno esaminato il dossier nel
recente passato c’è stato il private equity Equinox, uscito però
dal processo nelle scorse settimane. Quindi ora sarebbero in
gara altri fondi. La società, con stabilimento a Milano,ha tre
marchi molto noti che spiccano nei brand del portafoglio:
Pasta del Capitano, che conta per la quota maggiore del giro
d’affari, Cera di Cupra, e il marchio Timodore. (C.Fe.)
Il gruppo danese Obton rileva il fondo immobiliare, dedicato
al fotovoltaico, Real Energy: l’operazione porta in dote ,
megawatt alla societa danese, che gia possiede oltre me-
gawatt di asset solari in tutta Europa.
Gli impianti nel fondo sono distribuiti in particolare tra
Piemonte, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia e acquisiti nel
corso degli ultimi otto anni. A cedere il fondo attivo nel foto-
voltaico è stata Palladio Finanziaria assieme a Cattolica e
ad alcune Fondazioni bancarie. A gestire il fondo resterà
Serenissima, la Sgr di proprietà di Centrale Finanziaria.
Questi soggetti sono stati azionisti del fondo, fin dalla costi-
tuzione nel .
Real Energy è il terzo fondo di questa tipologia in Italia per
dimensioni. L’operazione è stata completata nei giorni scorsi
e ha un valore d’impresa di oltre milioni di euro. Intesa
San Paolo è attualmente il principale finanziatore del porta-
foglio nel fotovoltaico. Advisor finanziari dell’operazione
sono stati Prothea e Byom dal lato dell’acquirente e Palladio
Finanziaria per il venditore, rispettivamente con i partner
David Armanini e Matteo Giannobi. Consulenti legali della
transazione sono stati invece Legance e Tonucci. (C.Fe.)
Il vino italiano di super qualità punta a conquistarsi un
posto autorevole in Germania dove ha già un posiziona-
mento di rilievo. Sta per aprire il primo Masi Wine Bar
Munich un nuovo locale monomarca nella centralissima
Maximilianstrasse, prestigiosa via del lusso internazio-
nale, presso il noto address “Campari Haus”. Masi sarà
in compagnia di brand del lusso come Monclair, Dior,
Gucci e molti altri. Obiettivo dell'operazione attirare quel-
la fascia di clienti di alto standing e che apprezzano pro-
dotti di qualità in un mercato dove l'azienda ha già un
ottimo posizionamento ma dove i volumi possono ancora
crescere. Con questa operazione Masi supporta anche la
nuova strategia distributiva aziendale recentemente
adottata con la firma del contratto con l'importatore e
distributore Eggers & Franke Group (partirà nel ),
avvalorando una concreta segmentazione per posiziona-
mento-prezzo e per canale distributivo con un evidente
effetto sui ricavi della società. I primi sei mesi dell'anno
si sono chiusi con ricavi netti pari a , milioni di euro;
l'Ebitda è stato pari a , milioni di euro; l'Ebit a , milio-
ni di euro; l' utile netto a , milioni di euro. (L.I.)
I danesi di Obton rilevano
il fondo «solare» di Palladio
Vino italiano
alla conquista di Monaco
L’
ottimismo che si respira sulle Borse globali, che
vedono Wall Street sui massimi storici e l’indice
europeo Eurostoxx sui massimi dal maggio
, si vede anche nei movimenti dei capitali. Nei
flussi. I fondi azionari - secondo i dati di Bank of
America - hanno registrato un flusso positivo di
capitali (le sottoscrizioni hanno dunque
superato i riscatti) per , miliardi di
dollari: si tratta del primo flusso positivo
delle ultime sei settimane. Anche sui fondi
azionari europei il trend è positivo: dopo
deflussi costanti dal , nelle ultime due
settimane i capitali sono tornati ad entrare.
E soprattutto nell’ultima settimana sono
tornati in abbondanza: i flussi netti sono
stati infatti positivi per oltre un miliardo di
euro. L’entusiasmo è dato da quattro
fattori che stanno cambiando lo scenario
globale (e in Europa) dopo mesi neri. Da un
lato Stati Uniti e Cina stanno - pur a fatica -
trovando un primo accordo: anche ieri sono arrivate
dichiarazioni ottimiste su questo fronte. Dall’altro i
conti trimestrali delle aziende, che erano visti come la
cartina di tornasole dell’andamento dell’economia,
stanno uscendo migliori del previsto. Aiutano poi le
banche centrali e la quasi soluzione per Brexit.
SUI FONDI AZIONARI
TORNANO FLUSSI POSITIVI
I FLUSSI SUI FONDI
AZIONARI
Sui fondi azionari
flussi positivi
per 6,1 miliardi $
+6,
MERCATI
Enel punta sull’energia eolica
e investe 400 milioni in Sudafrica
ENERGIA
Avviata la costruzione
di due parchi eolici
per megawatt
Enel, attraverso la controllata per le
rinnovabili Enel Green Power Rsa ha
avviato la costruzione in Sudafrica
dei parchi eolici di Karusa e Soetwa-
ter, con una capacità installata di
MW ciascuno. Gli impianti, che si tro-
vano entrambi nel distretto Karoo
Hoogland, nella Provincia del Capo
Settentrionale, dovrebbero essere ul-
timati per la fine del .
Karusa e Soetwater richiederanno
un investimento di oltre milioni
di euro ciascuno. «Con l'avvio della
costruzione degli impianti di Karusa
e Soetwater, stiamo realizzando cin-
que progetti eolici in Sudafrica per
una capacità installata totale di circa
MW, a ulteriore testimonianza
della nostra capacità di dare seguito
all'impegno di produrre energia sen-
za emissioni in questo Paese, accom-
pagnandone la transizione verso le
energie rinnovabili» commenta An-
tonio Cammisecra, ceo di Enel Green
Power. Karusa e Soetwater rappre-
sentano il quarto e quinto progetto
eolico di cui Enel Green Power ha av-
viato la costruzione in Sudafrica
dall'inizio dell'anno, in linea con il
proprio programma di investimenti
in questo Paese.
Oltre ai due nuovi parchi, ricorda
la nota, gli altri impianti, con una ca-
pacità installata di MW ciascuno,
sono Nxuba e Oyster Bay nella Pro-
vincia del Capo Settentrionale, e Ga-
rob nella Provincia del Capo Orienta-
le. Enel si è aggiudicata tutti e cinque
i progetti nel round del programma
Renewable Energy Independent
Power Producer Procurement Pro-
gramme del Governo sudafricano.
Egp Rsa gestisce già oltre MW di
impianti eolici e solari in esercizio in
Sudafrica. Si prevede che Karusa e
Soetwater, una volta a pieno regime,
generino oltre GWh all'anno cia-
scuno, consentendo di risparmiare
ogni anno l'emissione di circa .
tonnellate di CO nell'atmosfera.
I parchi eolici saranno supportati
da un contratto ventennale di forni-
tura di elettricità con la società elet-
trica sudafricana Eskom, in linea con
il programma Independent Power
Producer del Governo sudafricano.
Durante la fase di costruzione di Ka-
rusa e Soetwater, Egp Rsa prevede di
utilizzare processi e pratiche
all'avanguardia, come piattaforme
digitali avanzate e soluzioni software
che monitoreranno e supporteranno
da remoto tutte le attività e il com-
missioning dell'impianto, strumenti
digitali per eseguire controlli di qua-
lità on site e strumenti per tracciare in
modo intelligente i componenti delle
turbine eoliche.
Enel Green Power ha preso inoltre
l'impegno di impiegare personale lo-
cale e di affidare i lavori di costruzio-
ne ad imprese appaltatrici locali, con
l'obiettivo di promuovere un signifi-
cativo sviluppo socioeconomico e
imprenditoriale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nasce il fondo di FII
Tech Growth Lazio
VENTURE CAPITAL
La dotazione è di milioni
a cui si aggiungono
milioni di co-investimenti
Il fondo FII Tech Growth, gestito
da Fondo Italiano d’Investimento
SGR e promosso da Cdp, dopo
anni dall’avvio dell’operatività
lancia il fondo parallelo “FII Tech
Growth Lazio”. Quest’ultimo vedrà
l’investimento di Lazio Venture, il
fondo di fondi gestito da Lazio In-
nova, società in house providing
della Regione Lazio.
Il nuovo fondo di venture capital,
nato nell’ambito del progetto “FARE
Venture” promosso dalla Regione
Lazio e finanziato con i fondi strut-
turali comunitari del POR FESR
/, ha una dotazione di
milioni di euro e si occuperà di effet-
tuare investimenti in società ad ele-
vato contenuto tecnologico localiz-
zate, o che intendono avere sede, sul
territorio laziale. L’obiettivo è quel-
lo di supportare processi di crescita
e sostenere l’innovazione del tessu-
to imprenditoriale sul territorio re-
gionale, promuovendo così uno svi-
luppo economico sostenibile, in
grado di valorizzare il capitale uma-
no e di generare occupazione sul
territorio.
La potenza di fuoco del fondo
non si limita però a milioni. Tutti
gli investimenti del fondo parallelo
saranno affiancati da coinvesti-
menti del fondo principale – FII Te-
ch Growth – in modo da incremen-
tare di ulteriori milioni le risorse
destinate agli investimenti di Fondo
Italiano d’Investimento SGR nel La-
zio. Intanto FII Tech Growth grazie
ai nuovi investimenti di CDP – che
ha sottoscritto un nuovo commit-
ment per milioni in aggiunta ai
milioni investiti al primo closing
- e di Cassa Forense, ha effettuato il
suo secondo closing, cumulando
complessivamente risorse per un
ammontare superiore ai milioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Occorre investire nell’economia reale,
i rendimenti non arrivano dalla finanza»
INTERVISTA
PANFILO TARANTELLI
Il fondatore di Tages:
«Puntiamo su industria
e crescita con asset alternativi»
«L’Ipo di Fonspa arriverà
dopo il : i mercati
sono ancora poco ricettivi»
Alessandro Graziani
«C
on i tassi a zero, la
finanza ha un sen-
so e può dare ren-
dimenti interes-
santi se si concentra sull’economia
reale. E con investimenti che tenga-
no nel dovuto conto l’impatto so-
ciale e ambientale». Tra i tanti ban-
chieri italiani diventati protagoni-
sti nella city di Londra negli anni
‘, Panfilo Tarantelli è uno dei più
noti e lavorativamente longevi. In
un business come l’investment
banking, dove spesso si lascia quel
lavoro tra i e i anni, Tarantelli
ha occupato posizioni di vertice per
quasi trenta anni.
Prima alla guida dei bankers eu-
ropei della blasonata Schroders e
poi scalando i vertici di Citigroup fi-
no ad arrivare al ruolo di capo euro-
peo dell'investment banking. Quan-
do ha deciso di lasciare il lavoro del
banchiere di affari aveva anni. In
oltre anni di carriera da top
banker ha gestito deal di grande ri-
lievo: fusioni, acquisizioni e Ipo. «Il
periodo più stimolante quando ho
lavorato a Schroders è stato quello
delle privatizzazioni in Italia, a par-
tire da quella dell’INA, - ricorda ora
Tarantelli - fu molto istruttivo lavo-
rare con Mario Draghi che all’epoca
era direttore generale del Tesoro».
Forte di quella lunga esperienza,
otto anni fa Tarantelli ha fondato
insieme ai partner Sergio Ascolani
e Salvatore Cordaro, entrambi ex in-
vestment bankers, Tages Group, un
asset manager o, come preferisce
chiamarlo lui, «una investment
house poiché oltre a fondi di terzi
investiamo anche capitali nostri».
Negli ultimi anni il team dei partner
è salito, con l’ingresso di due nomi
noti dell’industria italiana come
Umberto Quadrino (ex Edison) e
Francesco Trapani (ex Bulgari e
membro del board di Tiffany). Ora
Tages si sta preparando ad allargare
la partnership alle nuove generazio-
ni già presenti nella società, che ri-
marrà indipendente.
La strategia complessiva è chiara:
in un’era di tassi d’interesse a zero,
Tages «punta sull’economia reale,
sull’industria e la crescita attraverso
asset alternativi. Possibilmente fa-
vorendo l’occupazione: in Italia ab-
biamo già creato nuovi posti di
lavoro con le attività che gestiamo».
Il gruppo Tages opera in quattro
settori di attività. I fondi infrastrut-
turali, concentrati in particolare
sulle energie rinnovabili, che hanno
già raggiunto un enterprise value di
, miliardi di euro. «Siamo il secon-
do produttore di energia solare in
Italia, produciamo elettricità in
quantità pari al fabbisogno di
. famiglie e ciò che mi rende
più orgoglioso è che, oltre a favorire
l’efficientamento industriale e aver
creato posti di lavoro qualificato,
con i nostri impianti abbiamo evita-
to emissioni per . tonnellate
di CO». È forse in cerca di una sorta
di “redenzione” sociale dopo gli an-
ni della finanza che, per sua natura,
è talvolta un po’ spregiudicata? «Ho
sempre lavorato con responsabilità
ma ammetto che la sfida imprendi-
toriale nell’economia reale mi affa-
scina personalmente - spiega Ta-
rantelli - e lavoro con grande inte-
resse a nuovi progetti come quello
che pensiamo di realizzare nel
con il lancio di un fondo innovativo
a impatto sociale. Impatto che sarà
misurato grazie alla collaborazione
con la Human Foundation di Gio-
vanna Melandri». Tornando alle
rinnovabili, comunque investite
con un fondo: oggi siete investitori,
domani magari venderete. O no?
«No, il nostro non è un investimen-
to mordi e fuggi. Restiamo per tutta
la durata degli incentivi pari a circa
anni. Le ripeto: la motivazione dei
nostri investimenti è volutamente
di natura industriale».
Oltre ai fondi infrastrutturali,
Tages Group ha altri tre rami di atti-
vità. Uno è quello della gestione di
fondi alternativi liquidi Ucits e fondi
hedge, basata a Londra e con oltre
miliardi in gestione. La terza è quel-
la dei cosiddetti “asset distressed”
che in Italia vede Tages protagoni-
sta da anni del rilancio di Credito
Fondiario, sfumata l'operazione
con Banca Ifis, si lavora per ricercare
nuove opportunità nel settore del
servicing in cui Credito Fondiario
intende operare come soggetto ag-
gregante con un ruolo attivo sul
mercato. «Quando siamo entrati in
Credito Fondiario nel abbiamo
puntato sul turnaround investendo
capitali e risorse umane: il patrimo-
nio è salito da a milioni, i di-
pendenti da poche decine a quasi
unità, gli asset in gestione sono
aumentati da a oltre miliardi».
Sì, ma ora che farete della vostra
quota del % in Fonspa dopo che la
maggioranza è diventata del Fondo
Elliott? «Credo che finora abbiamo
dimostrato mentalità aperta e spiri-
to imprenditoriale - commenta Ta-
rantelli, che è tuttora presidente di
Credito Fondiario - per crescere ser-
vivano capitali e abbiamo privile-
giato la crescita dell’azienda rispet-
to all'obiettivo di mantenere il con-
trollo. L’ipotesi Ipo? La mia opinio-
ne personale è che la quotazione
potrebbe avvenire dopo il per-
ché i mercati sono ancora poco ri-
cettivi. E poi la banca esprimerà le
sue potenzialità nei prossimi due
anni». Quarto ramo di attività di Ta-
ges, potenziato con il recente arrivo
di Francesco Trapani, è quello del
private equity. «Anche in questa at-
tività abbiamo un nostro approccio
peculiare. Investiamo innanzitutto
nostri capitali e poi cerchiamo co-
investitori. Per rafforzarci in questo
settore abbiamo comprato una quo-
ta di Vam e insieme abbiamo orga-
nizzato un club di investitori con -
famiglie di imprenditori che hanno
diritto a coinvestire con noi. Nel
inoltre lanceremo anche un
fondo di private debt, avendo già
avuto il mandato da un investitore
istituzionale asiatico che comples-
sivamente dovrebbe portarci ad in-
vestire intorno a milioni in que-
sta asset class».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tages Group. Panfilo Tarantelli, fondatore e ceo del gruppo
LA CARRIERA
A Londra
Panfilo Tarantelli vanta
un’esperienza di oltre trent’anni
a Londra: da capo di Schroeders
Italia divenne responsabile
dell’Europa continentale per
l’Investment Banking. Nel 1997
divenne capo per l’Europa e poi
globale per l’Equity. Dopo
l’acquisizione di Schroders ad
opera di Citi, Tarantelli è stato
nominato capo europeo
dell'investment banking.
Nel 2010 fonda di Tages Group,
di cui è ceo. Tages Group opera
in quattro settori: i fondi
infrastrutturali, concentrati
principalmente nelle
rinnovabili; la gestione di fondi
alternativi liquidi Ucits e fondi
hedge; la gestione di «asset
distressed (con la
partecipazione nel Credito
Fondiario); e infine
il private equity.
Fondi pensione, gestioni record oltre i 180 miliardi
RAPPORTO COVIP
Nei primi nove mesi
dell’anno i fondi negoziali
hanno guadagnato il ,%
Davide Colombo
ROMA
Il buon andamento dei corsi azionari
ha più che compensato i rendimenti
ai minimi delle obbligazioni pubbli-
che e private, con risultati positivi
per le forme pensionistiche comple-
mentari. Nei primi nove mesi del-
l’anno, al netto dei costi di gestione
e della fiscalità, i fondi negoziali han-
no guadagnato il ,%, mentre i fondi
aperti e i Pip di ramo III hanno gua-
dagnato rispettivamente il , e il
,%. Per le gestioni separate di ramo
I, che contabilizzano le attività a co-
sto storico e non a valori di mercato
e i cui rendimenti dipendono in larga
parte dal flusso cedolare incassato
sui titoli detenuti, il risultato è stato
inferiore (,%).
Le ultime statistiche pubblicate
ieri dalla Commissione di vigilanza
sui fondi pensione (Covip) fotogra-
fano un buon consolidamento delle
performance di investimenti che, per
loro natura, devono essere letti sul
lungo periodo. Da inizio a fine
il rendimento medio annuo
composto è risultato pari al ,% per
i fondi negoziali, al ,% per i fondi
aperti e al % per i PIP di ramo III; al
,% per le gestioni separate di ramo
I. Nello stesso periodo, la rivalutazio-
ne media annua composta del Tfr è
stata pari al %. A fine settembre i
maggiori rendimenti da una parte e
le nuove contribuzioni hanno spinto
la massa di risorse in gestione oltre
la soglia psicologica dei miliardi,
con un totale di iscritti stimato in ot-
to milioni e mila a fronte di nove
milioni di posizioni aperte (+mila
da inizio anno; +%) che includono
lavoratori che hanno aderito a più
fondi contemporaneamente. Secon-
do i numeri di Covip nei fondi nego-
ziali si sono registrate mila iscri-
zioni in più (%), portando il totale
delle posizioni a fine settembre a
, milioni.
La gran parte della crescita netta
- spiega la Commissione - dipende
da dieci fondi con attivi meccanismi
di adesione contrattuale. In partico-
lare il fondo rivolto ai lavoratori del
settore edile che, pur avendo attivato
questo meccanismo già dal ,
continua a raccogliere nuove adesio-
ni contrattuali grazie alla forte mobi-
lità occupazionale che caratterizza il
settore. Nelle forme pensionistiche
di mercato offerte da intermediari fi-
nanziari, i fondi aperti totalizzano
, milioni di posizioni, in crescita
di . unità (+,%) rispetto a fi-
ne . Nei PIP “nuovi”, il totale de-
gli iscritti è di , milioni; la cresci-
ta nel semestre è stata di . uni-
tà (,%). Nei fondi preesistenti le
posizioni all’ultima rilevazione di-
sponibile, risalente alla fine di giu-
gno, erano pari a .. Vale ricor-
dare però che oltre due milioni di
iscritti sono considerati “dormienti”
poiché non effettuano versamenti
contributivi con la dovuta continuità.
Nel giugno scorso il presidente
della Covip, Mario Padula, in occa-
sione della Relazione annuale aveva
insistito molto sulla necessità di ren-
dere più agevoli le adesioni ai fondi
pensione, visto che i tassi di parteci-
pazione più elevati continuano a re-
gistrarsi nelle aree più ricche del Pa-
ese, tra gli uomini e nelle classi di età
più mature. I giovani, in particolare,
restano ai margini, con una parteci-
pazione degli under (,% rispet-
to alle forze di lavoro) di circa un ter-
zo inferiore a quella della fascia cen-
trale di età (% per la fascia -
anni) e con una contribuzione di due
terzi inferiore. Padula aveva parlato
della necessità di un secondo pilastro
più «inclusivo», auspicando per i
fondi negoziali una maggiore pros-
simità al lavoratore, da realizzare an-
che attraverso una rete di servizi a
livello territoriale e lo sviluppo di
modalità di adesione on-line.
© RIPRODUZIONE RISERVATA