Il Sole 24 Ore - 05.11.2019

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34 Martedì 5 Novembre 2019 Il Sole 24 Ore


.salute


ACQUISIZIONI/1


Amgen, accordo


da 2,7 mld con BeiGene


Amgen acquisisce per ,
miliardi di dollari il ,% di

BeiGene, tra le più grandi


farmaceutiche cinesi focalizzata
sul cancro. La biotech

Californiana si unisce a una
lunga lista di aziende Usa che

cercano di attingere al mercato


farmaceutico in Cina, che si
stima abbia un numero di

pazienti oncologici pari a quelli


americani ed europei messi
insieme. Secondo l’accordo,

BeiGene venderà tre dei farmaci


antitumorali di Amgen in Cina e,
insieme, le due società

lavoreranno per sviluppare 


antitumorali nella pipeline di
Amgen.

M&A


ACQUISIZIONI/2


Labomar acquista


il 100% di ImportFab


La società trevigiana di
produzione di integratori

alimentari e alimenti a fini medici


speciali Labomar ha rilevato
l’intero capitale della canadese

Enterprises ImportFab, attiva da


 anni nel mercato farmaceutico,
cosmetico e nutraceutico e genera

ricavi per circa  milioni di dollari


canadesi. L’operazione è stata
condotta in collaborazione con

Simest (Cassa depositi e prestiti)


che sarà proprietaria di una quota
di minoranza. Per Labomar è la

prima operazione di acquisizione


del controllo di aziende esterne.
Con l’aggregazione l’azienda

trevigiana prevede di raggiungere


un fatturato di  milioni di euro.


Francesca Cerati


«È


una grande


soddisfazione
assistere passo

passo alla cre-


scita del Mila-
no innovation

district (Mind), una vera Città della


scienza» esordisce Diana Bracco, ad
e presidente del gruppo Bracco e pre-

sidente del Cluster Alisei al margine


della firma dei protoccoli d’intesa tra
Human Technopole, Cluster Alisei e

Cluster Clan che sono stati siglati la


scorsa settimana in un incontro a
porte chiuse in Assolombarda. Una

collaborazione strategica, con durata


di tre anni, che punterà a identificare
e riunire imprese, enti e istituzioni

rilevanti nel panorama nazionale


delle scienze della vita e del settore
agroalimentare per creare un vero e

proprio ecosistema che valorizzi le


competenze italiane in questi ambiti
a livello europeo e internazionale.

L’hub dell’innovazione che sta na-


scendo nel capoluogo lombardo rap-
presenta infatti una realtà d’avan-

guardia a livello internazionale. Ac-


canto ai  ricercatori guidati da
Iain Mattaj, lavoreranno fianco a

fianco centri di ricerca privati, grandi


multinazionali e startup, ricercatori
e studenti delle facoltà scientifiche

dell’Università e strutture ospedalie-
re di eccellenza come il Galeazzi.

«Mind sarà una vera culla di futu-


ro e di sviluppo economico - continua
Bracco -, un luogo dove creare e con-

dividere conoscenze, nelle life scien-


ces, ma anche nelle scienze dell’ali-
mentzione, e per questo poco più di

un anno fa abbiamo firmato insieme
a Luigi Pio Scordamaglia il protocollo

Alisei e Cluster Agrifood “Salute, ali-


mentazione e qualità della vita”. E da
allora stiamo lavorando insieme sul-

la valorizzazione del modello italiano


di stile di vita e della dieta mediterra-
nea, sulla nutraceutica, sulla nutrige-

nomica, sul rapporto tra sport, be-


nessere e nutrizione e sulla diagno-
stica preventiva. E la recente firma

anche con Lendlease (gruppo inter-


nazionale leader nel real estate, in-
frastrutture e asset management,

ndr), ha lo scopo di dare ai nostri clu-


ster un ruolo di primo piano nella co-
struzione di Mila innovation di-

strict».


Mind sta diventando una nuova
destinazione per l’Italia, un nuovo

centro urbano integrato e un modello


per i futuri progetti di rigenerazione,
caratterizzato da inclusività, connet-

tività e resilienza: un luogo pensato


per le persone, in cui i cambiamenti
economici, ambientali e sociali gene-

reranno nuove opportunità per una


crescita sostenibile in sinergia tra ri-
cerca, imprese e istituzioni.

«Il settore delle life sciences è una


delle punte di diamante dell’indu-
stria del nostro Paese - sottolinea

Bracco -, un comparto in grado di ge-
nerare benefici socioeconomici rile-

vanti, con una forte propensione al-


l’export, all’internazionalizzazione e
con un’elevata spinta all’innovazio-

ne. Il settore vanta una produzione


nel  di oltre  miliardi di euro,
con circa , milioni di occupati com-

preso il comparto sanitario, e un’in-


cidenza del valore della filiera di oltre
il % del Pil nazionale».

Nel futuro delle life sciences c’è


poi la grande sfida di trasformare la
medicina curativa nella cosiddetta

medicina predittiva e personalizzata.


«Una medicina supportata dai big
data e dalla rivoluzione digitale, in

cui il paziente sarà sempre di più al


centro di un ruolo attivo nella gestio-
ne della propria salute - precisa la

presidente di Alisei -. Per raggiunge-


re questo obiettivo è indispensabile
combinare dati clinici, psicosociali e

biologici su larga scala e, dal punto di


vista tecnologico, sono necessari ap-
procci innovativi connessi a compe-

tenze bioinformatiche sofisticate». E


il tecnopolo di Bologna che ospiterà
il nuovo supercomputer in grado di

eseguire oltre  petaflop, ovvero


 milioni di miliardi di calcoli al se-
condo, sarà il partner più “naturale”

per affrontare le grandi sfide scienti-


fiche del futuro: dalle diagnosi preco-
ci alle terapie personalizzate.

E poi c’è all’orizzontel’Expo Du-


bai  dedicato al tema “Connec-
ting minds, creating the future”.

«L’Expo di Dubai sarà una vetrina
importante per i progetti che svilup-

peremo. Perché, come dimostrato


da Milano , solo le esposizioni


universali garantiscono la possibili-
tà di accedere, in un solo luogo, a un

bacino globale di aziende e altri im-


portanti stakeholder - conclude
Bracco-. A Dubai l’Italia potrà anche

sfruttare al meglio le numerose op-
portunità che gli Emirati offrono, in

particolare per i settori Life sciences


e Food, che sono sempre più apprez-
zati nell’area mediorientale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Milano innovation district. Diana Bracco, presidente del cluster Alisei: la Città della


scienza è una culla di futuro e di sviluppo economico per condividere saperi


Mind: cresce la sinergia


tra ricerca, imprese e istituzioni


Diana Bracco.
Presidente del

Cluster


tecnologico
nazionale Alisei –

Scienze della vita;


presidente e ad
del Gruppo

Bracco;


presidente e ad
del Centro

diagnostico


italiano


Pole position.
Il settore delle

Scienze della vita
è ai primi posti

in Italia


per competitività,
produttività e

investimenti


in R&S


AFP

Numero addetti 2.400.000


Valore produzione 325


Valore produzione indotto 137,6


Valore aggiunto dell’indotto 72,9


Incidenza su Pil filiera + indotto 10,70%


Investimento in R&I del settore manifatturiero 2,8 (*)


Valore produzione filiera salute (compreso Ssn ) 187,5


Valore aggiunto filiera pubblica e privata 102,9


I numeri della filiera life sciences


Valori in miliardi di euro


(*) 13% investimento tot in R&I
Fonte: Confindustria, Filiera della salute – Rapporto annuale, 2018

SETTORE MEDICAL DEVICE


4232


aziende
Di queste 349 sono startup

76mila


addetti


Che operano in un settore ad alta
tecnologia

11,4 mld


di euro


È il valore del mercato nazionale


70%
delle vendite del settore

Riguarda la sanità pubblica


l prossimo Giugno


compirà 10 anni.


Una ricorrenza, quel-


la legata alla nascita
del Centro di Urologia di

Abano Terme (PD), che


permette ai responsabili


dell’equipe guidata dal Dr.


Angelo Porreca di traccia-


re un primo, significativo
bilancio. E per farlo basta

partire dai numeri: il Centro


è diventato un’eccellenza


nazionale nelle patologie


prostatiche e nella chirur-
gia robotica. L’Urologia

aponense è stata tra le


prime in Italia a dotarsi del


sistema robotico “Da Vinci”


e del laser ad Olmio per il


trattamento dell’ipertrofia
prostatica benigna oltre

che di altre affezioni uro-


logiche. Dal 2010 l’equipe


guidata dal Dr. Porreca ha


eseguito quasi 1.700 pro-


cedure di chirurgia robo-
tica, con circa 1.300 casi

relativi alle prostatectomie


radicali robotiche: «Quella


in dotazione al Policlinico –


spiega il Dr. Porreca – è la
terza e più aggiornata ver-

sione del sistema robotico


Da Vinci». Grazie a questo


robot chirurgico, il Policli-


nico ha sviluppato un’im-
portante competenza, con

relativa ampia casistica,


nel campo della prostatec-


tomia radicale laparosco-


pica robotica. L’impegno


costante nello sviluppo di
tecniche mini-invasive e

“sexual-sparing” ha reso il


centro padovano uno dei


reparti con la più alta casi-


stica nazionale nella cistec-


tomia radicale robotica con
realizzazione di neovescica

intracorporea continente.


Tornando all’ipertrofia pro-


statica, sono circa 2.000 le


procedure eseguite con la-
ser ad Olmio, che fanno del

Centro di Abano Terme un


riferimento a livello italiano.


Il reparto di Urologia del Dr.


Porreca da circa un anno
si avvale della preziosa e

qualificata collaborazione


del Prof. Walter Artibani,


fino al 2018 Direttore


dell’Unità Operativa Com-


plessa di Urologia dell’A-
zienda Ospedaliera Uni-

versitaria di Verona ed oggi


segretario generale della


Società Italiana di Urologia.


Parallelamente da tre anni


ad affiancare l’attività del
Centro c’è l’equipe di Villa

Igea ad Ancona diretta dal


Dr. Angelo Cafarelli. Anche


Villa Igea è dotata del si-


stema robotico “Da Vinci”
e ogni giorno esegue in-

terventi chirurgici sia per le


patologie tumorali (prosta-


tectomia, nefrectomia radi-


cale o parziale, cistectomia
con derivazione urinaria)

sia per quelle benigne (chi-


rurgia ricostruttiva dell’alto


apparato urinario, chirurgia


dell’incontinenza e prolas-


so genito urinario). Dotata


di un laser ad Olmio 120 W,


l’Urologia di Villa Igea è uno


dei centri all’avanguardia
per l’adenomectomia pro-

statica transuretrale (Ho-


LEP) tuttora considerata


dalle linee guida internazio-


nali come il trattamento di
prima scelta per l’ipertrofia

prostatica di grandi dimen-


sioni. «Attraverso l’HoLEP


— prosegue il Dr. Porreca


— è possibile operare i pa-


zienti con qualsiasi volume
prostatico, garantendo con

un’unica metodica il minor


tasso di sanguinamento e


reinterventi». Il Policlinico di


Abano Terme ad ottobre è
stato poi tra i primi centri in

Italia a dotarsi del sistema


di Idroablazione Aquabeam


per il trattamento dell’iper-


trofia prostatica benigna,
considerata la giusta sin-

tesi tra approccio robotico


e “sexual sparing” nell’iper-


trofia prostatica. «L’ipertro-


fia prostatica benigna è la


patologia più incidente tra


gli uomini sopra i 50 anni.


Provoca l’ingrossamento
della ghiandola prostatica

che può ristringere l’uretra


e causare fastidiosi sinto-


mi urinari come la difficoltà


nella minzione, un flusso
di urina debole e una sen-

sazione di svuotamento


incompleto della vescica».


In cosa consiste la tera-


pia Aquablation? «Si tratta



  • sottolinea il Dr. Angelo


Porreca – del primo siste-


ma robotico che consente


un trattamento ideato per


l’ipertrofia prostatica be-
nigna. Consente di tratta-

re l’ostruzione eseguendo


una procedura con rispar-


mio delle funzioni sessuali


da parte del paziente». In
pratica, attraverso un get-

to d’acqua ad alta poten-


za, si vanno a distruggere


senza danneggiarli fibre


muscolari e altri tessuti ac-
cessori coinvolti nella fun-

zionalità e più in generale


nel benessere sessuale.


«Il grande vantaggio di tale


tecnica è la possibilità di
programmare l’intervento

in funzione dell’anatomia


del paziente. Non è più


un intervento che segue


lo standard indipendente
dall’anatomia, consenten-

do di risparmiare due zone


fondamentali: il collo della


vescica e le aree circo-


stanti il VerumMontanum.


Preservandole, si mantie-
ne intatta la capacità di

eiaculazione». In pratica


l’obiettivo è ottenere lo


stesso grado di disostru-


zione che si ha con le me-
todiche tradizionali ma con

un risparmio della funzione


sessuale, non ottenibile


con procedura standard.


L’equipe guidata dal Dr.
Angelo Porreca, distribuita

sui due centri di riferimento


(Abano Terme e Ancona),


è composta da 15 urologi


oltre al Prof. Artibani e può


vantare nel tempo la for-


mazione di tanti validi pro-


fessionisti, oggi eccellenze
sparse in tutta Italia. Altro

fiore all’occhiello dell’Uro-


logia di Abano Terme è il


fatto che il Centro è tra i


primi in Italia per numero
di interventi di cistectomia

robotica con ricostruzio-


ne robotica della vescica.


«Ci siamo formati in Svezia


tre anni fa da un luminare
come Peter Wiklund e da

allora abbiamo eseguito ol-


tre 150 interventi». Il centro


tratta attraverso il laser e


il robot anche la patologia
del tumore del rene, la cal-

colosi urinaria, l’andrologia


e l’urologia femminile. In-


fine, l’Urologia aponense


è dotata di test genetici
predittivi di rischio (come

il Select mdx) che permet-


tono, con un normale pre-


lievo di urine, di identifica-


re una serie di marcatori
genetici correlati con un

elevato rischio di tumore


prostatico aggressivo. Di


estrema importanza inol-


tre la Biopsia mirata con
risonanza multiparametri-

ca: «Che ha — conclude


il Dr. Porreca — un’elevata


sensibilità nell’identificare i


tumori prostatici anche di
piccolissime dimensioni,

offrendo all’urologo uno


strumento fondamentale


nella decisione diagnosti-


co-terapeutica. La nuova


frontiera nell’utilizzo clinico
della Risonanza Magne-

tica Prostatica è quella di


impiegare questa metodi-


ca per eseguire la biopsia


prostatica al posto dell’e-
cografia. Il reale vantaggio

è di effettuare uno studio


bioptico “mirato” sulla ne-


oplasia prostatica e non


più un “mappaggio” alla
cieca eseguito con l’au-

silio ecografico». Info:


http://www.policlinicoabano.it


http://www.casadicuravillaigea.it


ll Dott. Angelo Porreca con il Prof. Walter Artibani


Dott. Cafarelli

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