la Repubblica - 12.11.2019

(Ron) #1

Colloquio con i due candidati di sinistra alla guida della Spd


“La Germania vuole una svolta


L’epoca di Angela


è ormai vicina al tramonto”


dalla nostra corrispondente

BERLINO Il destino di Angela Mer-
kel dipende anche da un duello
che rischia di terremotare la Ger-
mania. La gara per la leadership
della Spd sta entrando nel vivo.
A fine novembre, il risultato del
secondo turno del referendum
tra gli iscritti potrebbe mettere a
serio rischio la Grande coalizio-
ne. Soprattutto se gli sconfitti
del ballottaggio saranno il vice-
cancelliere Olaf Scholz e Klara
Geywitz. Se la corsa sarà vinta
dalla coppia rivale, Norbert Wal-
ter-Borjans e Saskia Esken, «le co-
se cambieranno», promettono in
quest’intervista con Repubblica,
il Guardian ed El Pais. I due, che
al primo turno avevano già tallo-
nato da vicino la coppia “gover-
nativa”, hanno buone possibilità
di spuntarla. Un’ulteriore spada
di Damocle su Merkel e il suo
esangue esecutivo.
Quando incontriamo Esken e
Walter-Borjans al Bundestag,
sprizzano buon umore. E pro-
mettono una svolta a sinistra.
Giacca rossa e inflessione sveva,
Esken spiega che «se osserviamo
altri Paesi, ad esempio il Porto-

gallo, l’orientamento è chiaro.
Spostandoci a sinistra, abbiamo
buone possibilità di riconquista-
re i cuori delle persone. Il rischio
del tramonto, invece, è per i so-
cialisti che hanno abbracciato l’a-
genda neoliberista. Inoltre il na-
zionalismo di altri Paesi ha risve-
gliato in molti la nostalgia di una
società più coesa. Per citare Wil-
ly Brandt, si tratta di ricostituire
“un popolo di buoni vicini”». Ac-
canto a lei, Walter-Borjans annui-
sce: «Secondo una recente inda-
gine, il 35% dei tedeschi condivi-
de i valori socialdemocratici: tol-
leranza, giustizia, solidarietà.
Ma siccome ormai solo il 13% dei
tedeschi voterebbe Spd secondo
i sondaggi, vuol dire che troppi
pensano che non rappresentia-
mo più questi valori». L’ex mini-
stro delle Finanze del Nordre-
no-Westfalia si mostra fiducioso
di poter battere Scholz: «Ha vin-

to il primo turno per un pelo: la
base del partito sembra segnala-
re di non voler continuare con la
Grande coalizione come se nien-
te fosse».
La loro vittoria significherà in-
somma la fine del governo Mer-
kel? Walter-Borjans fa una pau-
sa. Poi puntualizza. «La sopravvi-
venza della Grande coalizione di-
penderà dai contenuti. Ne parle-
remo al congresso di inizio di-
cembre».
Per il duo, le priorità sono la redi-
stribuzione della ricchezza, i
cambiamenti climatici e il pareg-
gio di bilancio. «Dobbiamo cam-
biare la costituzione», sostiene,
«ampliare quello 0,35% di disa-
vanzo consentito dal freno al de-
bito. Se diamo in eredità ai nostri
figli infrastrutture allo sfascio,
scuole che cadono a pezzi, è un
debito anche quello».
La logica conseguenza delle loro

promesse è anche che se conqui-
stassero la leadership della Spd,
romperebbero un tabù che dura
dalla caduta del Muro: quello
dell’alleanza con la Linke. «Ve-
diamo che in regioni in cui la Lin-
ke è al governo», puntualizza Sa-
skia Esken, «non è avvenuta la fi-
ne del mondo. Io penso che i tem-
pi siano maturi perché anche al
livello federale si lavori in vista
delle elezioni del 2021 a una coali-
zione con la Linke e i Verdi».
Negli anni della Grande crisi la
Spd si è nascosta spesso dietro
Merkel e Wolfgang Schaeuble,
quando la Germania puntava il
dito contro il Sudeuropa. Anche
su questo, Walter-Borjans è net-
to: «La Spd si è fatta trascinare
passivamente nella polemica sul-
la Grecia o sull’Italia, senza con-
trastare il cliché della Germania
“eterno creditore”. Non abbiamo
spiegato quasi mai ai tedeschi
che le economie più deboli dilui-
scono la forza dell’euro, raffor-
zando nostre le esportazioni. E
ciò irrobustisce l’economia, crea
posti di lavoro, aumenta gli in-
troiti fiscali. Tutto ciò dovrebbe
rendere noi tedeschi più respon-
sabili e più solidali».
— t.ma.

l’incontro a roma

Conte chiede aiuto a Merkel


“Politiche Ue per i migranti”


L’incontro del disgelo


tedesco verso il premier


dopo la svolta giallo-rossa


La Cancelliera


“L’Italia non può essere


lasciata sola”


di Tonia Mastrobuoni
e Concetto Vecchio

Roma —È la prima volta di Angela
Merkel a Roma durante i governi
Conte, nella breve stagione giallo-
verde, il Conte 1, la Cancelliera evitò
infatti ogni visita, e il premier italia-
no lo fa a notare proprio all’inizio
dell’incontro di ieri sera a Villa Do-
ria Pamphili. Quattro i temi principa-
li: Libia, immigrazione, Nato, Unio-
ne bancaria. Il viaggio in Italia è
quindi il riconoscimento da parte di
Berlino per la discontinuità operata
in estate a Roma e la ripresa di una
collaborazione, anche accentuata
dal senso di colpa per aver ignorato
troppo a lungo la solitudine italiana
su temi cruciali come l’immigrazio-
ne che ha alimentato il successo del-
la Lega.
«Italia e Germania hanno un impe-
gno congiunto per affrontare le prin-
cipali sfide future che ci attendono,
la migrazione, crescita, l’occupazio-
ne, il cambiamento climatico, la go-
vernance Ue» ha elencato Conte.
Tutto questo per «evitare l’intolle-
ranza e le forze disgregatrici nella
Ue».
Solo che questa ritrovata sintonia
tra i due Paesi cade probabilmente
in un momento di reciproca debolez-
za dei rispettivi leader; la leadership
in patria e all’estero di Merkel ha per-
so smalto, una faida nella Cdu sta fa-
cendo tremare la sua erede designa-
ta Annegret Kramp-Karrenbauer e il
referendum della Spd a dicembre
potrebbe sfociare in un addio alla
Grande coalizione; da par suo Conte
deve fronteggiare le divisioni di una
maggioranza fragile e senza anima.
Un po’ a sorpresa il premier, alle pre-
se con la drammatica vicenda dell’Il-

va, ha invocato una cooperazione
con la Germania sull’acciaio. La via
maestra, ha detto in soldoni la Can-
celliera, è quella della riconversio-
ne, ma «certo non si fa in sei mesi», e
al momento i tedeschi offrono una
collaborazione sulle nuove tecnolo-
gie. Non è esattamente l’aiuto di cui
abbisogna il governo italiano.
L’incontro tra i due cade alla vigilia
del meeting sull’Africa 19 novembre
a Berlino. «Mi fa piacere che sarai al-
la conferenza», dice Merkel. Sul

caos libico la Germania sostiene che
Haftar non può essere ignorato, per-
ché ha dietro di sé non solo la Fran-
cia, ma anche la Russia, l’Egitto e l’A-
rabia Saudita: tutte le parti in cam-
po sanno che la parola decisiva pos-
sono dirla solo gli Usa. La Merkel in
pubblico ha ribadito che l’Italia e gli
altri Paesi rivieraschi che difendono
i confini della Ue «non possono esse-
re lasciati soli», e che l’accordo di
Malta è solo il primo passo. Si cerca
di allargare la coalizione dei volente-

rosi ad altri Paesi. Sabato il ministro
degli esteri tedesco Heiko Maas ha
annunciato che la riforma di Dubli-
no sarà uno dei punti principali del
semestre europeo a presidenza tede-
sca nel 2020. «La cooperazione con
la guardia costiera libica è di grande
importanza, ma dobbiamo coinvol-
gere anche lì l’Unhcr e le ong per ga-
rantire degli standard ragionevoli
sui diritti umani» ha precisato la
Cancelleria.
Chiedono a Conte se è cambiato so-
lo il governo che presiedeva o anche
lui sul tema migranti. «Se avrete la
bontà di comparare i discorsi e le po-
sizioni del sottoscritto - risponde -
non vedrete differenze. Mi sono sem-
pre battuto per i diritti fondamenta-
li di queste persone che cadono in
mano ai trafficanti», solo che ora, di-
ce, le sue posizioni hanno un soste-
gno più omogeneo di prima nella
maggioranza.
Sulla querelle scatenata da Macron,
che ha definito la Nato «cerebral-
mente morta», suscitando la reazio-
ne irritata di Merkel, la Cancelleria
ha incasso il pieno appoggio di Con-
te. Unione bancaria. Per Merkel de-
ve essere portata avanti, per garanti-
re la stabilità dell’Euro. «Mi sono ag-
giornata sullo sviluppo dei rischi del
settore bancario in Italia: avete com-
piuto grossi progressi», risponden-
do a una domanda sulla proposta te-
desca del ministro dell’Economia
Scholz, già rifiutata dal ministro
Gualtieri, sul sistema europeo di as-
sicurazione dei depositi. Ma sul pun-
to la Cancelleria ha fatto capire che
quella del suo ministro delle Finan-
ze non è ancora la posizione del go-
verno. E il suo partito, la Cdu, è noto-
riamente meno aperturista di
Scholz, sul completamento dell’U-
nione bancaria.

Walter-Borjans


ed Esken al secondo


turno possono vincere


e mettere a rischio


la Grande coalizione


kIn corsa
Norbert Walter-Borjans e Saskia
Esken puntano alla guida della Spd

kL’incontro Il premier Giuseppe Conte, 55 anni, e la cancelliera tedesca Angela Merkel, 65, ieri a Roma


Alberto PIZZOLI / AFP

pagina. (^10) Politica Martedì, 12 novembre 2019

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