Panorama - 16.10.2019

(Darren Dugan) #1

14 Panorama | 0 mese 2019


COPERTINA


d’ordine di Zuppi a Bologna? È naturale: «accoglien-
za». Un curriculum in armonia con la dichiarazione
di Abu Dhabi, siglata dal Papa e dal Grande imam
di Al Azhar, in cui si scorgono passaggi in odore
di indifferentismo religioso. Tipo quello in cui si
asserisce che la «Sapienza divina» ha creato «il
pluralismo e le diversità di religione».

Con lo spoils system curiale, Francesco spera
di garantire continuità alla sua agenda, riformista
sulla dottrina ma sostanzialmente «immobilista»
in tema di moralizzazione del clero. Tant’è che le
vittime delle molestie sono rimaste scontente dal
summit vaticano di febbraio sugli abusi. È Sire a
illustrare come Bergoglio, al di là delle operazioni di
facciata, tenda a circondarsi di persone «di dubbia
moralità e quindi molto deboli, per controllarle».
Uno «schema chiaro già dai tempi di Buenos Aires»
sostiene ancora l’analista vaticano Edward Pentin.
Da arcivescovo della capitale argentina, nel
1999, Bergoglio nominò come ausiliare monsignor
Juan Carlos Maccarone (morto nel 2015). Nel 2005,
Maccarone fu rimosso da Benedetto XVI perché era
venuto fuori un video che lo immortalava con un
escort omosessuale. Eppure Bergoglio lo difese:
disse che era tutto un complotto volto a colpire un

uomo per le sue idee di sinistra.
Tra i casi più recenti c’è quello dell’ex vescovo di
Orán, Gustavo Zanchetta, dimessosi all’improvviso
per misteriosi problemi di salute. A giugno, una
Procura argentina ha formalizzato nei suoi confronti
l’accusa di abusi sessuali continui e aggravati ai
danni di alcuni seminaristi. Tre mesi prima, Zan-
chetta aveva partecipato agli esercizi spirituali in
Vaticano ed era stato nominato dal Papa assessore
dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della
Sede Apostolica. In un’intervista a una tv messica-
na, Bergoglio aveva giustificato in modo singolare
l’incarico. Francesco avrebbe creduto che le foto
compromettenti di monsignor Zanchetta erano
state «hackerate». In seguito, avrebbe deciso di
piazzarlo all’Apsa per consentirgli di svolgere una
terapia in Spagna, pur riconoscendo che il vescovo
«economicamente era disordinato. Non ha gestito
male le opere che ha fatto. Era disordinato, ma la
visione è buona».
Di promozioni controverse e coperture di per-
sonaggi ambigui ce ne sono state diverse. Nel 2013,
l’anno in cui fu eletto, Francesco nominò prelato
dello Ior monsignor Battista Ricca, dai chiacchierati
trascorsi in Uruguay come nunzio apostolico. A
Montevideo si parlava di una convivenza «sospet-

Papa Francesco
ordina
i nuovi cardinali
lo scorso 5 ottobre,
in San Pietro.


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