la Repubblica - 28.10.2019

(Ben Green) #1
formula uno

Campione di strategia


Hamilton prenota


la festa per il titolo


Lewis beffa le due Ferrari, domenica in Texas gli basteranno 4 punti


Vettel secondo. Leclerc si ferma troppo presto: quarto dietro Bottas


di Alessandra Retico

La macchina grigia sbuca dalle vi-
scere come una torta a un pranzo
di nozze, al posto degli sposi ce
n’è una sola di figurina tutta di
bianco vestita: Lewis Hamilton. La
scenografia della premiazione del
vincitore del gran premio del Mes-
sico è degna di Hollywood, forse
anche nella speranza di poter cele-
brare il sesto titolo mondiale del
campione britannico come è acca-
duto per gli ultimi due. Invece col
suo compagno e presunto sfidan-
te Valtteri Bottas finito 3° (dopo la
sesta posizione al via con la mac-
china ricucita dopo il botto in qua-
lifica), la festa è rimandata per 4
punti mancanti alla prossima setti-
mana in Texas, ad Austin. Stavolta
Lewis deve accontentarsi soltan-
to, per così dire, del successo n.
83, il 10° di quest’anno, il 2° in car-
riera dopo quello del 2016 all’Au-
tódromo Hermanos Rodríguez, il
100° tondo tondo per la Mercedes
che in cassaforte ha già il suo 6° ti-
tolo. Partito terzo dietro le due Fer-
rari dopo la retrocessione di 3 posi-
zioni di Max Verstappen dalla po-
le incassata con dolo (l’olandese
in qualifica non si è fermato alle
bandiere gialle uscite per un inci-
dente a Bottas), sotto i semafori
Hamilton attacca subito Seba-
stian Vettel che fa scudo e lo chiu-
de, poi entra in conflitto proprio
con l’olandese finendo col ragazzi-
no terribile tra le scintille nell’er-
ba. E non molla.
Anche grazie a una strategia
perfetta della Mercedes che ha di-
versificato la tattica dei due piloti:
su Lewis hanno scommesso e vin-
to sulla durata della gomma hard
e, a poco più di metà gara dopo il
2° e lungo pit del ferrarista Char-
les Leclerc partito dalla pole e sci-
volato 4°, si porta al comando e
non scende più. «Il risultato è sta-
to incredibile. Ringrazio tutto il
team, pensavamo di essere dietro
qui, ho avuto anche un danno alla
macchina in partenza ma ho tenu-
to la testa bassa. Non ho festeggia-
to oggi il titolo? A me piace gareg-
giare e vivere una gara alla volta,
questa era una di quelle che vole-
vo vincere da un po’ di tempo. Ci
siamo riusciti. Abbiamo usato la
strategia migliore. Tenere dietro
le Ferrari non è stato semplice».
Ma dopo la prima fila, le Ferrari
rimangono dietro. Sul podio sale
solo Sebastian Vettel, 2° e non del
tutto contento, vista anche una ga-
ra che, a parte il tempo perso die-
tro ai doppiati Sainz e Gasly, la
conduce con intelligenza volendo

rimanere più a lungo fuori e riu-
scendo a gestire meglio del suo
compagno le gomme: «È stata una
gara molto intensa, almeno sono
riuscito a tenere alle mie spalle
Bottas. Hamilton appena mi sono
avvicinato ha spinto di più e non
ho avuto possibilità di passarlo. A
livello di strategia forse potevamo
inventarci qualcosa per vincere».
La Ferrari è stata lenta a reagire al-
le mosse della Mercedes, e soprat-
tutto con Leclerc, 4° e col giro velo-
ce, 3° in classifica generale, ha pa-
gato: fermato presto, le gomme
morbide lo hanno condannato a
una seconda sosta. «Sorpreso dal
secondo stint, ho molto faticato.
La strategia? Forse devo essere io
più decisivo nelle scelte, Seb oggi
ha fatto quella giusta di voler fer-
marsi più tardi. Deluso? Lo sono
come tutto il team». Il team princi-
pal, Mattia Binotto: «Con Leclerc
non c’era molto altro da fare, non
è lui che deve essere più deciso. Bi-
sogna capire perché le gomme si
sono comportate in modo diverso
dall’atteso. Non ci soddisfa più il
secondo posto, questo sì che è po-
sitivo». Molto positivo.

di Paolo Rossi

EPA

Nel grigio chiaro del cielo messica-
no, metallizzato delle Mercedes e
cupo dell’asfalto, un personaggio
del circus è rimasto all’altezza del-
la sua meritatissima fama di spari-
gliatore, uno che sembra pensare
alla gara, certo, ma che lascia sem-
pre un po’ di spazio alla scena, alla
gente, allo spettacolo, uno che non
risparmia uscite (in tutti i sensi) cla-
morose o entrate altrettanto ro-
boanti, come fosse un battutista di
professione, uno che ama mescola-
re d’istinto ardore e controllo, con-
sapevolezza e incoscienza, insom-
ma un vero “blade runner” che cor-
re sempre sul filo: Max Verstap-
pen. Sabato il 22enne olandese del-
la Red Bull aveva conquistato la se-
conda pole della carriera con una
qualifica esemplare: salvo poi rovi-
narla con quel suo piede sempre in
tiro (i commissari gli hanno tolto il

giro più veloce e lo hanno retroces-
so in seconda fila: era stato l’unico
secondo loro a non rallentare in re-
gime di bandiera gialla per il “bot-
to” di Bottas). Tanto coraggio an-
che nelle parole sdegnose del Con-
te Max. Al punto che proprio le sue
dichiarazioni dopo la qualifica («vo-
gliono togliermi il giro? Lo faccia-
no...») potrebbero aver messo la
pulce nell’orecchio dei giudici. Gli
ammiratori del ragazzo si confon-
dono con i suoi detrattori. Spesso
sono le stesse persone, ora esaltate
dalla sua talentuosa sfacciataggi-

ne, ora indispettiti dalla sua eterna
natura capricciosa. E anche ieri in
gara Max ha confermato l’indole
del mattatore, giungendo sesto do-
po una partenza quantomeno tur-
bolenta in cui dopo un contatto
con Hamilton e una foratura ha
creato le condizioni per una risali-
ta che ha confermato la concreta
bellezza del suo stile di guida, nel
circuito evidentemente a lui conge-
niale. Qui in Messico Verstappen
aveva vinto sia lo scorso anno che
nel 2017. Un po’ gli sarà dispiaciuto
non aver fatto tripletta. — e.si.

f


EPA

Le pagelle


Sport


g


Bella gara, anche se


a livello di pit stop


forse avremmo potuto


provare a inventare


qualcosa di più per


vincere


sebastian vettel, ferrari

9 Hamilton Perché alla fine ha
sempre ragione lui: è la legge del
più forte. Il 10, con la lode, al
prossimo gp con tanto di brindisi da
campione del mondo 2019.

7 Bottas Di stima, perché almeno
ha tenuto ancora vivo il mondiale.
Saranno felici soprattutto gli
americani, quelli di Liberty Media e
anche quelli di Austin, dove
domenica si correrà: la grande festa
per il campione è già pronta.

7 Vettel Stavolta non gli si può dir
proprio nulla. Bella la chiusura in
partenza su Hamilton.

7 Verstappen Facciamolo partire
sempre da dietro, che diventa uno
spettacolo: da 20° a 6°. L’olandese
è una garanzia, nel bene e nel male.

4 Norris Scene d’altri tempi, al
box McLaren. Il voto non è al
povero Lando Norris, ma ai
meccanici che non gli hanno
avvitato bene una gomma al pit
stop, tanto da doverlo andare a
riprendere e portarlo indietro.

Norris, incubo pit stop


iSette vittorie
Max Verstappen, 22 anni,
olandese. Ha esordito in
Formula 1 nel 2015, in
Australia. L’anno scorso
ha chiuso il Mondiale piloti
al quarto posto

Da ventesimo a sesto


Max tutto o niente


Verstappen rimonta


dopo la pole negata


100ª vittoria
per Mercedes
Lewis Hamilton
sul palco con la
sua auto.
A sinistra,
Sebastian
Vettel. In basso,
Charles Leclerc

pagina. 38 Lunedì, 28 ottobre 2019

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