la Repubblica - 16.10.2019

(coco) #1
il caso

Infortuni a scuola


I presidi in piazza


“Stanchi di pagare”


La protesta partita dalla


condanna in Cassazione


della dirigente di Sapri


Poi la rabbia è montata


nelle chat dei colleghi


di Ilaria Venturi

È a casa da giovedì scorso, non potrà
rientrare a scuola sino a marzo, so-
spesa per cinque mesi dal lavoro e
dallo stipendio dopo la condanna in
Cassazione per lesioni colpose gra-
vi: un suo studente nei giorni degli
orali della Maturità 2011 cadde da
un lucernaio ferendosi gravemente.
La porta di accesso a quel terrazzino
doveva essere chiusa, una bidella,
poi dichiarata inidonea, l’aveva
aperta. Lei quel giorno era a presie-
dere una commissione d’esame in
un’altra scuola. Finì sotto processo e
quello di Franca Principe, preside
dell’istituto Pisacane di Sapri, diven-
ne un caso emblematico. Ora esplo-
so con la sentenza in ultimo grado:

pena confermata a un mese di carce-
re (sospeso) e a una provvisionale di
15mila euro. Poi è arrivata la sanzio-
ne disciplinare dell’ufficio scolasti-
co della Campania, la goccia che ha
scatenato la rivolta dei presidi: «Sul-
la sicurezza degli edifici non possia-
mo intervenire perché la proprietà
è degli enti locali. Ma se succede
qualcosa ne rispondiamo noi. Ora
basta fare i capri espiatori, si cambi
la legge». Il tam tam è partito via so-
cial, dal basso. E così è nata la prote-
sta che ha scavalcato sindacati e as-
sociazioni di categoria: il raduno sa-
rà all’istituto Da Vinci di Roma il 30
ottobre, da lì i dirigenti raggiunge-
ranno il Miur per un sit-in, per poi es-
sere ricevuti dai sottosegretari. Ci sa-
rà anche Franca Principe che sin dal-
la condanna in primo grado ha tra-
sformato il dramma in un’occasione
per cambiare le cose. «Sono indigna-
ta, ma non rassegnata, credo di esse-
re vittima di un errore giudiziario e
lo dico con la serenità che mi viene
dal fatto che l’allievo si è salvato. È la
cosa che mi ha tenuta su in questi
anni insieme al fatto di sapere che
ho la coscienza a posto, sono talmen-

te meticolosa che ho fatto tutto quel-
lo che era in mio potere: segnalazio-
ni, solleciti. Risultato? Sono stata
condannata io, non l’ente responsa-
bile della manutenzione, per questo
dico che bisogna cambiare la norma


  • racconta d’un fiato – la mia vita ora
    è divisa tra avvocati e medici, una
    sofferenza anche economica per la
    mia famiglia». I colleghi sono pronti
    a creare un fondo di sostegno, l’Anp
    pagherà il ricorso contro la sanzio-
    ne disciplinare perché «sproporzio-
    nata» contesta Antonello Giannelli.
    Sulla sicurezza è recente la denun-
    cia di Cittadinanzattiva: un crollo
    ogni tre giorni di scuola nell’ultimo
    anno. L’Inail conta 88mila incidenti
    nel 2017 nelle scuole. «Non è ammis-
    sibile lavorare stando seduti su una
    polveriera ardente e pagare per re-
    sponsabilità di inadempienze di al-
    tri» aveva già scritto la dirigente di
    Sapri, 58 anni, all’ex ministra Vale-
    ria Fedeli interpretando il comune
    sentire dei colleghi. Dalla sua batta-
    glia è nata l’associazione «Modifica
    81» dal decreto legge, rimasto senza
    regolamenti attuativi, che i presidi
    chiedono di cambiare per fare chia-
    rezza sulle responsabilità. Un punto
    condiviso dalla vice ministro Anna
    Ascani (Pd) che annuncia un inter-
    vento legislativo. «Vogliamo che gli
    enti locali ci diano scuole sicure», in-
    siste Giannelli.
    A pagare per ora sono solo i presi-
    di. «Come possiamo garantire la si-
    curezza senza avere la possibilità e
    le risorse per farlo?» domanda Ales-
    sandra Francucci, preside di Bolo-
    gna. E ancora: quale vigilanza se hai
    otto bidelli per 800 alunni? La rab-
    bia monta.


L’incidente
dello studente

La protesta
nazionale

I punti


La condanna
e la multa

Per la preside è
arrivata anche la
sanzione
disciplinare che ha
scatenato la rivolta
dei presidi che
manifestano a Roma
il 30 ottobre
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Nel 2011, durante gli
esami orali della
Maturità, uno
studente della
scuola Pisacane di
Sapri cade dal
lucernaio, ferendosi
gravemente

La Cassazione
conferma per
preside dell’istituto,
Franca Principe, la
condanna a un mese
di carcere (sospeso)
e la provvisionale di
15 mila euro

jCon gli studenti
La preside Franca Principe
durante una manifestazione
con i suoi studenti

pagina. (^18) Cronaca Mercoledì, 16 ottobre 2019

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