la Repubblica - 16.10.2019

(coco) #1
Il governo

Quota 100 non si tocca


Il via libera alla manovra


arriva a tarda notte


Al Consiglio dei ministri passa lo schema di Finanziaria da 29 miliardi


Sarà mandata a Bruxelles. Conte: “Lotta all’evasione priorità assoluta”


di Valentina Conte

Roma — «Finché ci sarò io la lotta
all’evasione fiscale sarà una priorità
assoluta. Bisogna fare un patto con
gli italiani onesti». Il premier Conte
è sotto assedio. Vuole ridurre il tetto
al contante da tremila a mille euro,
ma Renzi e Di Maio fanno muro. Alla
fine passa la sua mediazione solo su
quota 100. L’anticipo pensionistico
con 62 anni di età e 38 di contributi
non solo resta fino al 2021. Ma non sa-
rà rallentato neppure dalle “fine-
stre” di uscita. «L’Iva non aumenta,
più soldi in busta paga, più investi-
menti, robusto pacchetto per le fa-
miglie», riassume il ministro dell’E-
conomia Roberto Gualtieri.
Nella notte il Consiglio dei mini-
stri approva lo schema di manovra
da 29-30 miliardi (di cui 23,1 miliardi
di aumenti Iva e accise sterilizzati),
tradotto in una tabella spedita a Bru-
xelles: il Documento programmati-
co di bilancio. Ma fino all’ultimo la-
scia in bilico sia il decreto fiscale
che contiene una parte delle coper-
ture («Una scatola vuota», per i grilli-
ni), sia il testo vero e proprio della
legge di bilancio, ancora in alto ma-
re (entro il 20 ottobre dovrebbe arri-
vare in Parlamento). «Ci sarà tempo

per entrare nei dettagli», nota il vice-
ministro pd all’Economia Antonio
Misiani. Ecco che il taglio del cuneo
per ora si limita alle cifre degli stan-
ziamenti: 3 miliardi nel 2020 e 5 nel
2021 e 2022. «Decideremo con le par-
ti sociali come distribuire questi sol-
di, a quale platea», dice ancora Mi-
siani. «Le risorse potranno poi cre-
scere dal 2021, quando sarà operati-
va la nostra riforma dell’Irpef». Quo-
ta 100 non viene toccata, anche per-
ché Inps garantisce maggiore rispar-
mi del previsto nel 2020, visto il calo
delle domande. «È passata la linea
del buon senso», esulta la ministra
Cinque Stelle del Lavoro Nunzia Ca-
talfo. Già in mattinata la retromar-
cia di Italia Viva. «Su quota 100 nes-
suna barricata», precisava Luigi Ma-
rattin, archiviando così la richiesta
dei renziani di abolizione totale di
quota 100 per finanziare il taglio del
cuneo fiscale.
La rivalutazione piena delle pen-
sioni, chiesta dai sindacati, ci sarà.
Ma solo per gli assegni tra 1.539 euro
e 2.052 euro (tra le 3 e 4 volte il mini-
mo). Cgil, Cisl e Uil calcolano appe-
na 50 centesimi lordi al mese per
ogni pensionato, 6 euro all’anno. La
misura vale 15 milioni. «Una presa in
giro», dicono. Al rinnovo dei contrat-
ti degli statali vengono destinati

309 milioni in più nel triennio (da
5,6 a 5,9 miliardi). «Risorse insuffi-
cienti», per i sindacati. Nasce il Fon-
do unico per la famiglia da 2 miliar-
di di cui 500 milioni “freschi”, da de-
stinare alla “carta bimbi” per asili e
baby sitter. Il Forum domani scende
comunque in piazza Montecitorio
con i passeggini vuoti per chiedere

di anticipare l’assegno unico nel
2020 anziché aspettare il 2021.
«Bloccare l’Iva è stato come bloc-
care una valanga», rivendica il segre-
tario del Pd Nicola Zingaretti. Men-
tre il capo politico dei Cinque Stelle
Luigi Di Maio esulta per «quota 100
intatta», la sventata «tassa sulle
sim», le tessere telefoniche busi-
ness, «il superticket sanitario aboli-
to» (una battaglia del ministro Leu
Roberto Speranza), «l’anticipo di un
anno della deducibilità totale dell’I-
mu sui capannoni», «gli 11 miliardi
di investimenti verdi nel triennio».
Aggiunge poi Di Maio sul contante:
«Si devono colpire i pesci grossi,
non chi a mala pena arriva a fine me-
se». «Non è la priorità», sibila il presi-
dente della Camera Roberto Fico,
dando voce a un malumore comune
nel Movimento. Di tasse alla fine
una ci sarà: una plastic tax, sugli im-
ballaggi di plastica, da 300 milioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

dal nostro inviato
Roberto Petrini

Washington — Colpo di pialla
dell’Fmi alle stime di crescita dell’e-
conomia italiana che resta la ma-
glia nera della crescita nel mondo.
Il World Economic Outlook, il più
importante documento di previsio-
ni, porta a “zero” la crescita del no-
stro Pil per quest’anno, uno 0,1 in
meno rispetto a sei mesi fa. Il Fon-
do si allinea con le previsioni
dell’Ocse e della Confindustria, ed
è ormai più pessimista della Com-
missione europea, ancora ancora-
ta allo 0,1 e al governo Conte 2 che
spera di evitare lo smacco di quota
zero e di raggiungere lo 0,1 per cen-
to.
Preoccupanti anche le stime per
il 2020, anno investito dalla mano-
vra di Bilancio: per il Fondo la cre-
scita viene tagliata, rispetto ad apri-
le di quasi mezzo punto, e scende
allo 0,5 per cento; meno del gover-

no che conta di arriva allo 0,6.
I conti pubblici italiani tornano
nel mirino dell’Fmi che non crede
al 2,2 per cento di rapporto defi-
cit-Pil fissato nella Nota di aggior-
namento al Def dal governo italia-
no e indica in alternativa una stima
ben più pesante: il 2,5 per cento.
Naturalmente l’occhio dell’Fmi ca-
de come è inevitabile sul debito
pubblico: l’invito, definito «partico-
larmente essenziale», è ancora una

volta quello di assumersi un «impe-
gno credibile» per la riduzione. I
dati, che non tengono ancora con-
to della recente rivalutazione
dell’Eurostat, per il 2020 danno
quota 133,7 del rapporto debito-Pil
con una traiettoria in salita che lo
porterà al 134 nel 2024.
La frenata dell’Italia sebbene
piuttosto marcata è frutto di cause
autonome, si muove all’interno di
quello che la capo economista

dell’Fmi, Gita Gopinath, ieri nel
corso della conferenza stampa, ha
definito un «rallentamento sincro-
nizzato» dell’economia mondiale
con prospettive «precarie». Di con-
seguenza le stime del Pil globale so-
no state tagliate per il 2019 dal 3,
per cento previsto ad aprile al 3 at-
tuale; mentre per il 2020 si scende
di due decimali dal 3,6 di aprile al
3,4 dell’Outlook. Incide, su un risul-
tato che non si vedeva dalla Gran-

de crisi una caduta catastrofica del
commercio mondiale che nel 2019
registra una crescita del solo 1,1 per
cento contro il 3,6 dello scorso an-
no, Le cause? Per il Fondo vanno ri-
condotte alle «crescenti barriere
commerciali» ma anche a bassa
crescita della produttività e all’in-
vecchiamento della popolazione
nelle economie avanzate. Il peso
della guerra commerciale di
Trump, scatenata da due anni, è
stato quantificato da Gita Gopina-
th in uno 0,8 del Pil mondiale, con
un piccolo miglioramento se l’ulti-
ma tregua riuscirà a tenere.
Contribuisce alla frenata dell’e-
conomia mondiale anche il settore
dell’auto, in crisi a livello planeta-
rio. Durante il 2018 la produzione
di auto si è contratta dell’1,7 per
cento, mentre le vendite sono cala-
te a livello mondiale del 3 per cen-
to. «Forti cali delle immatricolazio-
ni si sono registrati» lo scorso anno
in Germania, Italia e Gran Breta-
gna: il rallentamento dell’industria
è stato un «fattore importante» nel-
la frenata dell’economia globale.
La sfida è naturalmente l’elettrico
e la capacità di adeguarsi al cam-
biamento climatico, in cima alle
preoccupazioni dell’Fmi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Le previsioni


Fmi pessimista sull’Italia: maglia nera per il Pil


ANGELO CARCONI/ANSA

23,1 mld


Entità della manovra
Dei 29 miliardi totali della
prossima legge di bilancio,
23,1 vengono impiegati per
evitare l’aumento dell’Iva

15 mln


Quota 100 e pensioni
Rimane l’anticipo
pensionistico. Gli assegni tra
1.500 e 2 mila euro rivalutati
solo per 50 cent al mese

I numeri


L’intervento sull’Iva


Primo piano A conti fatti


Crescita zero nel 2019


e 0,5% nel 2020


Scatta l’allarme globale


per la crisi dell’auto Mondo +3,6% +3,0% (-0,2) +3,4%


2018 2019 2020
(-0,1)

Stati Uniti +2,9% +2,4% (-0,1) +2,1% (+0,2)

Eurolandia +1,9% +1,2% (-0,1) +1,4% (-0,2)

Germania +1,5% +0,5% (-0,2) +1,2% (-0,5)

Francia +1,7% +1,2% (-0,1) +1,3% (-0,1)

Italia +0,9% 0,0% (-0,1) +0,5% (-0,3)

Spagna +2,6% +2,2% (-0,1) +1,8% (-0,1)

Giappone +0,8% +0,9% (-) +0,5% (+0,1)

Regno Unito +1,4% +1,2% (-0,1) +1,4% (-)

Le nuove previsioni del Fondo Monetario Internazionale
Crescita del Pil in %, tra parentesi la variazione rispetto alla precedente stima

I renziani rinunciano


a bloccare


le uscite anticipate


Per i pensionati


tra 1.539 e 2.052 euro


minirivalutazione


da 6 euro l’anno


pagina. 4 Mercoledì, 16 ottobre 2019

Free download pdf