ALESSANDRO GONZATO
■Da magnanimo filantropo
ad avido finanziatore il passo
può essere breve. George So-
ros, 8,3 miliardi di dollari il pa-
trimonio stimato, è uno dei
trenta uomini più ricchi al mon-
do. L’imprenditore e attivista
ungherese naturalizzato ameri-
cano si è messo in testa di realiz-
zare la società aperta teorizzata
dal suo maestro, il filosofo Karl
Popper, e da tempo ha deciso
di investire parte dell’immensa
riserva di quattrini in associa-
zioni, istituti e movimenti di
mezzo mondo.
Lo fa attraverso la sua Open
Society Foundations, attiva an-
che in Italia dal 2008, quando il
plurimiliardario ha cominciato
a offrire supporto legale a chi
osteggiava lo strapotere media-
tico di Silvio Berlusconi e ad aiu-
tare le minoranze Rom e Sinti.
Ognuno, naturalmente, dei pro-
pri soldi è libero di fare ciò che
vuole, purché la provenienza
sia lecita. Sul fatto che il riccone
progressista agisca esclusiva-
mente di buon cuore abbiamo
parecchi dubbi, ma la cosa è no-
ta. Semmai ci chiediamo come
faranno ora i signori della Sini-
stra a continuare a negare l’in-
gente quantità di denaro inve-
stita dalla Open Society nel no-
stro Paese, un fiume di soldi
che - stando ai dati riportati
con dovizia di particolari
dall’agenzia di stampa AdnKro-
nos - sarebbe stato erogato a fa-
vore di una pletora di enti e ong
che si occupano di immigrazio-
ne e Rom. Ma non solo, perché
tra i beneficiari accertati vi sa-
rebbero anche due partiti: i Ra-
dicali e pur indirettamente il
Pd, come vedremo in seguito.
I VERSAMENTI
Al partito di Emma Bonino,
in base alla ricostruzione
dell’Adn, nel 2017 sarebbero
stati versati 298 mila 550 dollari
“per promuovere un’ampia ri-
forma delle leggi italiane
sull’immigrazione attraverso
iniziative che puntino a fornire
aiuto agli immigrati e avanzare
il loro benessere sociale”. Nel
2018 Soros avrebbe elargito 385
mila 715 bigliettoni all’Asgri,
l’“Associazione per gli studi giu-
ridici sull’immigrazione” che
in passato ha pubblicato la rivi-
sta “Diritto, Immigrazione e Cit-
tadinanza” in collaborazione
con Magistratura Democratica.
E ancora: l’anno scorso 230 mi-
la 192 euro sarebbero stati desti-
nati all’Istituto Affari Internazio-
nali presieduto dall’ex commis-
sario europeo Ferdinando Nel-
li Feroci. Il motivo della dona-
zione? “Educare e favorire il dia-
logo con gli attori politici sui
nuovi approcci all’immigrazio-
ne e alle politiche di asilo euro-
pee, a beneficio di migranti, ri-
fugiati e società ospiti”.
Le donazioni in territorio ita-
liano tra il 2017 e il 2018 sareb-
bero state 70. Non spicca per
importo, ma è sicuramente cu-
riosa, quella di 25 mila dollari
all’Università di Urbino “Carlo
Bo” per un progetto riguardan-
te la “mappatura dell’informa-
zione politica sui media italiani
in vista delle elezioni politiche
2018”.
BENEFICIARI
Chi avrà voluto favorire con
questa ricerca il plurimiliarda-
rio? Tendiamo a escludere Sal-
vini o la Meloni, ma potremmo
sbagliarci. Soros avrebbe poi
dato un milione di dollari a Pur-
pose Europe Limited.
Cosa c’entra con l’Italia? Nul-
la, apparentemente. Se non fos-
se che l’organizzazione a luglio
dell’anno scorso ha pubblicato
il rapporto “Attitude towards
National Identity, Immigration
and Refugees in Italy”. Nel 2017
invece la Open Society avrebbe
regalato 24.828 al dipartimento
di Scienze Politiche dell’Univer-
sità di Perugia per una serie di
incontri dedicati ai social me-
dia e alla comunicazione politi-
ca.
Cambiando tipo di destinata-
rio, l’Associazione 21 luglio
avrebbe incassato 170.144 dol-
lari per il sostegno alle comuni-
tà Rom e Sinti, una nobile cau-
sa, si capisce. Dicevamo del Par-
tito Democratico: appare biz-
zarra, anche se sarà stata sicura-
mente del tutto lecita, la presun-
ta elargizione nel 2018 di
83.500 bigliettoni americani
per la “rivitalizzazione del par-
co pubblico di Ventimiglia”.
Della somma, 58 mila 500 dolla-
ri sarebbero confluiti diretta-
mente nelle casse del Comune
allora guidato dal sindaco Dem
Enrico Ioculano.
Una coincidenza o c’è stato
dell’altro? Noi siamo ferma-
mente convinti della bontà e
dell’innocenza del gesto di So-
ros, e che quel parco fosse ridot-
to davvero male.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
segue dalla prima
GIANLUCA VENEZIANI
(...) sembra essere di nuovo diventata l’Italia
per i migranti. Da quando c’è il governo giallo-
rosso per loro si è accesso il semaforo verde:
ma sì, entrate tutti, vi portiamo noi alla Salvez-
za.
Ha capito bene l’antifona la nave Ocean Vi-
king, gestita da due ong, che oggi sbarcherà
nel porto di Taranto con a bordo 176 dispera-
ti. Colpisce il luogo perché ora l’accoglienza
viene delocalizzata. C’è stato ricollocamento,
sì, ma all’interno del nostro stesso Paese in
quanto i migranti non sbarcano più solo a
Lampedusa o in Sicilia ma arrivano anche in
Puglia. Di ricollocamento vero, quello euro-
peo – che pure sarebbe stato definito nell’ac-
cordo di Malta –, stavolta non se ne parla nep-
pure: al momento i migranti, appena sbarcati,
verranno portati nell’hotspot di Taranto e poi
da lì distribuiti in altri centri, sempre in Italia.
È interessante la vicenda perché conferma
che il nostro Paese, da quest’estate, pare torna-
to l’unico posto buono dove arrivare in tutto il
Mediterraneo. Al comandante della Ocean Vi-
king era stato indicato come place of safety
(posto sicuro) più vicino il porto di Tripoli,
trovandosi la nave a sole 40miglia nautiche
dalle coste libiche. E invece la Ocean Viking
ha preferito percorrere ben circa 450 miglia,
quindi dieci volte tanto, per trovare il porto
migliore. Davvero una strana interpretazione
di quale sia l’approdo più sicuro nel quale
arrivare... D’altronde, giungere a ridosso delle
nostre coste è tutto fuorché garanzia di salvez-
za: lo sanno bene i disperati a bordo di quel
barcone affondato lo scorso 7 ottobre al largo
di Lampedusa, di cui ieri sono stati ritrovati 12
corpi – tra questi, anche una giovane donna e
un bimbo – dai sommozzatori della Guardia
Costiera. È l’ennesima conferma che aprire i
porti non è un gesto di umanità ma un atto
criminale: significa incentivare il traffico di es-
seri umani e di conseguenza i morti in mare.
Più barche significano più bare...
Ma a bordo della Ocean Viking devono
aver sentito le storie di quest’estate dei mi-
granti a bordo della Open Arms che, appena
sbarcati in Italia, improvvisamente guarivano:
parevano affetti da gravi malattie tanto da es-
sere evacuati d’urgenza dalla nave, e invece
chissà come mai, giunti sul suolo italico, torna-
vano sani come pesci. Potere miracoloso del
Belpaese. L’altro aspetto singolare è che que-
sto governo deve avere intessuto un rapporto
di stretta alleanza col comandante della
Ocean Viking. Non appena ad agosto si era
saputo della caduta del governo gialloverde,
la nave era apparsa all’orizzonte, salvo sbarca-
re a Malta per non dare troppo nell’occhio.
Un mese dopo ci aveva riprovato, e stavolta,
carica di 182 migranti, era approdata nel por-
to di Messina col benestare di Conte. Anche
ora, dopo aver fatto doppietta nei due mesi
precedenti, la nave non poteva fare a meno di
lasciare da noi il suo carico umano. Uno sbar-
co al mese di Ocean Viking leva Salvini di tor-
no, pare lo slogan del governo... Ricordiamo
che questa nave batte bandiera norvegese ed
è gestita da due ong, una francese, l’altra inter-
nazionale e sarebbe dovuta sbarcare, per ra-
gioni geografiche, in Libia o a Malta. E invece
dove arriva? In Italia, anzi in Puglia. Pare sia
già pronta la nuova canzone di Caparezza:
vieni a sbarcare in Puglia, Puglia, Puglia...
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sbarchi in Puglia
Ormai i clandestini
considerano l’Italia
la loro Terra Santa
La lista dell’Adnkronos: dai Radicali alla giunta Pd di Ventimiglia
Ecco chi prende soldi per riempirci di migranti
Politici e Ong: il miliardario Usa George Soros ha distribuito 8,5 milioni di euro a chi aiuta stranieri e rom nel nostro Paese
■Almeno 12 persone, forse di più, sono morte nel
naufragio di una piccola barca affondata qualche
giorno fa al largo di Lampedusa. I corpi sono stati
avvistati 6 miglia a sud dell'isola a 60 metri di profon-
dità: sono tutti in fondo al mare, vicino all'imbarca-
zione, tra di loro anche il cadavere di una donna con
il suo piccolo.
Complesse le operazioni di recupero che vengono
seguite anche dalla procura di Agrigento: la guardia
costiera ha messo a disposizione tutti i nuclei som-
mozzatori disponibili per recuperare i corpi in una
situazione in cui il fattore tempo è fondamentale e di
giorni, per terminare le operazioni, ce ne vorranno
almeno tre. Non è escluso che ci siano altri cadaveri
non ancora avvistati, ha spiegato a Lapresse il procu-
ratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella che sot-
tolinea il grande lavoro dei soccorritori: «Ci abbiamo
creduto fino alla fine. Il personale della guardia co-
stiera di Lampedusa e il nucleo sommozzatori non
hanno mollato un solo giorno, nonostante il carico
di lavoro ordinario che continua a gravare su Lampe-
dusa. I nostri militari hanno messo in campo tutta la
loro professionalità e anche il loro cuore».
Intanto proseguono gli sbarchi e la guardia costie-
ra ha soccorso un barcone in difficoltà con circa 180
migranti a bordo in acque maltesi, 35 miglia nauti-
che a sud/ovest di Lampedusa. L'operazione di soc-
corso è scattata all'alba di martedì, subito dopo la
chiamata da telefono satellitare e successivo avvista-
mento da parte di un mezzo aereo dell'operazione
internazionale Eunavfor Med. La capitaneria ha in-
formato l'autorità maltese che, assumendo il coordi-
namento dell'operazione di ricerca e soccorso, ha
chiesto la collaborazione all'Italia: con due motove-
dette della guardia costiera e una della guardia di
finanza è stato portato a termine il salvataggio.
Mamma e figlio morti abbracciati: vittime degli scafisti
A Lampedusa trovati altri 12 cadaveri
11
mercoledì
16 ottobre
2019
ITALIA