BRUNELLA BOLLOLI
■Quando i consueti 24mila
euro al mese di pensione non
ti vengono accreditati, è lecito
insospettirsi. E così ha fatto, a
febbraio dell’anno scorso, Vi-
to Gamberale, già al vertice di
Telecom e Autostrade, mana-
ger di spicco sia nel settore
pubblico che privato. Il super
dirigente è andato prima nella
sua banca, poi dai carabinieri
a denunciare l’ammanco: mi
è sparita la pensione. È comin-
ciata così una complessa attivi-
tà d’indagine che si è conclusa
con l’arresto di tre persone e la
denuncia a piede libero di al-
tre cinque e che ha svelato
un’organizzazione di insospet-
tabili truffatori seriali con base
a Roma e conti all’estero. Il ca-
po, Luigi Pisano, ora a Regina
Coeli, aveva una certa dimesti-
chezza con Internet, leggeva i
giornali con avidità ed era un
appassionato del capitolo
“pensioni d’oro”, per cui ave-
va istruito i compari nel cerca-
re in Rete i polli da spennare
tra coloro che in Italia percepi-
scono il vitalizio più alto.
Un altro era un tranquillo di-
pendente del Comune, assun-
to al municipio ottavo: aveva
accesso al sistema dell’anagra-
fe capitolina, sapeva dove re-
perire i dati sensibili e non ave-
va difficoltà a duplicare docu-
menti all’insaputa del legitti-
mo proprietario. Il “gancio”,
poi, era un impiegato
dell’Inps (scampato all’arre-
sto perché deceduto da pochi
giorni per malattia) e chi me-
glio di lui avrebbe potuto cono-
scere l’ammontare dell’asse-
gno versato dall’ente di previ-
denza ai pensionati di lusso?
SOLDI EVAPORATI
Il terzetto si avvaleva, poi, di
altri “collaboratori” delegati al
“lavoro sporco” come andare
nei centri commerciali a com-
prare merce e dispositivi elet-
tronici approfittando di finan-
ziamenti ottenuti in modo
fraudolento pescando dai sol-
di delle vittime illustri. Tra que-
sti Raffaele Bonanni, sindacali-
sta, ex numero uno della Cisl,
il quale si è trovato alleggerito
dei propri quattrini ma soprat-
tutto truffato dopo che gli era
stato comunicato il via libera
per un prestito di 55mila euro
da lui mai sollecitato. «Per co-
sa? Non ho mai chiesto quei
soldi». Così anche Bonanni ha
denunciato e ha contribuito a
far scattare le indagini condot-
te dai carabinieri della stazio-
ne di San Lorenzo in Lucina
guidati dal maggiore Fabio
Valletta.
L’inchiesta è stata ribattezza-
ta “Robin Hood”, come l’eroe
della foresta di Sherwood per-
ché il gruppetto si era messo
in testa sì di rubare ai ricchi,
ma non certo per dare ai pove-
ri. Truffa, falso, sostituzione di
persona, accesso abusivo ad
un sistema informatico o tele-
matico: la gang aveva messo a
punto un sistema colladauto
per depredare i conti correnti
dei paperoni di Stato e ingras-
sare i propri. Prima veniva in-
dividuata la vittima poi si pas-
sava alla fase operativa. Cioè si
accedeva ai profili dei mana-
ger più danarosi e con la com-
piacenza degli impiegati “la-
dri” si carpivano i dati persona-
li: carta d’identità, codice fisca-
le e tutto il necessario per la
“rapina”. Nelle intercettazioni
agli atti dell’ordinanza emer-
gono dettagli curiosi. Pisano
dice a uno dei soci: «Basta che
guardi Internet alla voce “pen-
sionati più ricchi d’Italia” e ti
escono fuori». Bonanni, il sin-
dacalista, non li soddisfa:
«Non vale manco la pena», di-
cono i falsari, «prende pochis-
simo, 4mila euro di pensio-
ne». Insomma, il gioco non va-
le la candela. Molto meglio
concentrarsi su Massimo Sar-
mi, ex amministratore delega-
to di Poste Italiane nonché at-
tuale vicepresidente Sia, pure
lui “scippato” della pensione.
Tra le vittime anche l’ex presi-
dente Anas Pietro Ciucci.
FINO A 400MILA EURO
In totale sono 9 gli episodi
di truffa riscontrati dai carabi-
nieri i quali sono riusciti a
sventare un’operazione molto
più grande, da 400mila euro,
che la banda stava per conclu-
dere con i soldi delle vittime.
Bloccato in extremis l’acqui-
sto di televisori, playstation,
iPhone mediante il tentativo
di accensione di un finanzia-
mento. Grazie anche alla colla-
borazione dell’Inps, sono stati
recuperati e restituiti 24mila
euro che erano stati dirottati
su un conto tedesco, oltre ad
un’auto da 15mila euro acqui-
stata mediante la sottoscrizio-
ne di un finanziamento con
documentazione risultata fal-
sa. La gang aveva perfino assol-
dato un senza fissa dimora tro-
vato in possesso dei documen-
ti di uno dei truffati vip.
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FABRIZIO BARBUTO
■Gli italiani sono bravi in tutto, tan-
to da essere ritenuti i più virtuosi d’Eu-
ropa, ma c’è un settore nel quale, le
nuove generazioni, sembrano incapa-
ci di tenere alto l’onore nazionale: la
guida. Stando a un’indagine condotta
nel 2018 dall’Istituto mUp Research
in collaborazione con Norstat, oltre 6
milioni di penisolani avrebbero ripe-
tuto almeno una volta l’esame di gui-
da; cifra che corrisponde al 17,7% di
tutti coloro che hanno tentato di pren-
dere la patente.
Il Trentino Alto Adige, con il 29,5%
dei respinti all’esame, è la regione in
cui si è registrato il maggior numero
di bocciati. Ad essa segue la Liguria
con il 28%. Invece, a rivelarsi più pre-
parate, sono state Lombardia, Campa-
nia e Lazio, con una quota di promos-
si al di sopra della media nazionale.
Gli aspiranti automobilisti vacille-
rebbero soprattutto nella prova prati-
ca, tanto da dover ripetere l’esame
due, tre o quattro volte, come nel caso
di 36mila esaminati. A bissare i test
con più frequenza sarebbero le don-
zelle. Ma aspettate a declamare il pro-
verbio “donne al volante pericolo co-
stante” perché, a smentire i luoghi co-
muni, ci pensano le agenzie assicura-
trici, dalle cui indagini risulta che, a
manifestare più prudenza alla guida,
siano proprio le fanciulle.
A sorprendere non è tanto il nume-
ro di chi viene rimandato ai test quan-
to quello di chi, all’esame, non prova
neppure ad accedere: i 18enni di oggi
sono sempre più disinteressati al tra-
guardo della patente, e raggiunta la
maggiore età preferiscono dare priori-
tà ad altri obiettivi che non a quello di
una macchina delegata ad annullare
le distanze. A contare il maggior nu-
mero di “spatentati” sono le regioni le
cui aree urbane sono ben collegate da
metropolitana e bus efficienti. Questi
motivi hanno esteso il margine d’età
entro il quale, i fanciulli, mirano a con-
seguire la patente: l’età media, in re-
gioni come Basilicata, Campania e Si-
cilia, si aggira attorno ai 20 anni e 7
mesi. In Sardegna si arriva perfino ai
22 anni, ed in Emilia Romagna ai 21 e
8 mesi. A generare indifferenza attor-
no ai traguardi ambiti dai teenager di
una volta contribuisce anche il fatto
che, quelli di oggi, siano ben più remo-
ti dall’indipendenza finanziaria: i
18enni di due decadi fa che cercava-
no lavoro per affrancarsi dalla fami-
glia guadagnavano più dei maggioren-
ni di oggi mossi dallo stesso bisogno
d’autonomia. Mantenere un’auto sen-
za gravare sui genitori, è pressocché
impossibile: le polizze assicurative so-
no onerose, e neppure le spese relati-
ve alla scuola guida sono emblema di
economia: si va dai 500 ai 900 euro.
Per non parlare della benzina! Ce n’è
abbastanza per sostenere che costa
meno viaggiare in aereo che non in
macchina. Per le brevi distanze, i più
tradizionalisti, possono invece conta-
re sul mezzo di trasporto meno esoso
di tutti: le proprie gambe.
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Tra le vittime Bonanni, Gamberale, Sarmi e Ciucci
Scovati i ladri delle pensioni d’oro
Cercavano in rete i fortunati. Poi rubavano i dati per incassare gli assegni o avere prestiti
■È stata aperta ieri al-
le 17, a Trieste, la came-
ra ardente per i due
agenti di Polizia, Matteo
Demenego e Pierluigi
Rotta, 31 e 34 anni, ucci-
si nella sparatoria avve-
nuta all’interno della
Questura il 4 ottobre dal
dominicano Alejandro
Meran. L’arrivo dei due
feretri è stato accolto
dall’applauso di miglia-
ia di cittadini. In tantissi-
mi sono accorsi per ren-
dere omaggio agli agen-
ti. La camera ardente è
rimasta aperta fino a sta-
mattina, prima della ce-
lebrazione dei funerali
nella chiesa di Sant’An-
tonio Taumaturgo.
IN MIGLIAIA ALLA CAMERA ARDENTE DEI DUE POLIZIOTTI. OGGI I FUNERALI
Agenti uccisi
Il saluto
di Trieste
Trentini e liguri i più respinti, lombardi e campani i migliori
Sei milioni di italiani bocciati all’esame di guida
Da sinistra a destra Raffaele Bonanni, ex segretario generale Cisl, poi Vito Gamberale, già manager al vertice di Telecom e Autostrade, quindi Pietro Ciucci, ex presidente Anas e Massimo Sarmi, ex ad di Poste Italiane
OPERAZIONE ROBIN HOOD PER RUBARE AI RICCHI
■I carabinieri di Roma, dopo una complessa indagine denomi-
nata “Robin Hood”, hanno arrestato 5 italiani per truffa e falso.
VITTIME ILLUSTRI
■Nove gli episodi contestati, tutti ai danni di pensionati illustri.
Il capo dell’organizzazione, Luigi Pisano, era un appassionato
della rete e aveva istruito i compari su come cercare i polli da
spennare. Un altro era un dipendente del Comune, con accesso
all’anagrafe capitolina. Il “gancio” era un impiegato dell’Inps che
ben conosceva l’ammontare degli assegni versati
La scheda
15
mercoledì
16 ottobre
2019
ATTUALITÀ