Kelly, la 23enne belga che vuole sottoporsi a eutanasia
MASSIMO SANVITO
■Scegliere di morire per-
ché non ti piaci. Perché ti sen-
ti brutta. Perché pensi di esse-
re troppo timida. E poco im-
porta se hai un fidanzato che
ti ama, un gruppo di amici
che ti vuole bene e non soffri
di nessuna malattia. Kelly, ra-
gazza belga di Lovanio 23 an-
ni, vuole l’eutanasia. A 23 an-
ni. La vuole più di ogni altra
cosa. La vuole ogni volta che
si guarda allo specchio e pen-
sa che starebbe meglio dopo
la puntura letale. Noi non sia-
mo contro la “dolce morte”,
anzi su Liberone abbiamo
sempre preso le difese, però
qualche interrogativo com-
mentando un caso come que-
sto è d’obbligo porselo. Per-
ché altrimenti basta svegliar-
si una mattina e decidere di
voler morire, senza nemme-
no dare una spiegazione. E
pretendere di essere accon-
tentati.
TIMIDEZZA
Il nome di Kelly è rimbalza-
to in Gran Bretagna, sulle co-
lonne delDaily Mail, prima
di fare il giro del pianeta.
«Crippling shyness», ovvero
«paralizzante timidezza», co-
sì è stato catalogato il suo ma-
lessere. Una morsa che la sta
stritolando ogni giorno di
più, fino a spingerla sull’orlo
del burrone con la richiesta
di chiudere qui la sua vita.
«Quando mi guardo allo spec-
chio, vedo un mostro. Davve-
ro, non mi piace ciò che ve-
do»: la spiegazione è tutta rac-
chiusa in queste parole. A tan-
ti saranno scappate frasi simi-
li perché piacersi sempre
nell’aspetto fisico non è mai
scontato. Eppure di storie co-
sì non ne abbiamo mai senti-
te, da nessuna parte nel mon-
do. Non è detto però che il
desiderio ultimo di Kelly ven-
ga esaudito, nonostante la le-
gislazione belga sia apertissi-
ma all’eutanasia. Qualcuno
addirittura sostiene che in
Belgio sia stata normalizzata.
Ma gli psichiatri, e anche mol-
ti cittadini, hanno comincia-
to a tirare il freno a mano per
contenere gli effetti di una
“dolce morte” all’ennesima
potenza. Basta infatti dare
un’occhiata ai numeri per
rendersi conto della portata
del fenomeno: i primi 235 ca-
si di eutanasia nel 2003 sono
lievitati a oltre 1.000 già nel
2011, in meno di dieci anni,
per poi salire fino agli oltre
2.350 del 2018. Dal 2010 al
2018 i casi sono aumentati
del 147%. Da quando l’euta-
nasia è legale in Belgio le ri-
chieste hanno cominciato a
crescere senza mai fermarsi.
Non solo. Uno studio pubbli-
cato nel marzo 2015 sulThe
New England Journal of Me-
dicine, basato sui dati del
2013, ha messo in evidenza
come solo quell’anno più di
1.000 persone siano decedu-
te con procedure di morte as-
sistita mai richieste in prece-
denza.
Del resto i casi di cronaca
non mancano. In Belgio, nel
2012, Godelieva De Troyer,
65 anni, passò a miglior vita
senza neppure che i figli della
donna fossero stati avvisati.
Motivo della richiesta di mor-
te? «Depressione non trattabi-
le». Senza tornare troppo in-
dietro nel tempo, tutti ci ricor-
diamo di Noa Pothoven, la ra-
gazzina olandese di 17 anni
che ha scelto di lasciarsi mori-
re perché i due stupri subiti le
avevano fatto perdere la vo-
glia di continuare a vivere.
Aveva cominciato a soffrire di
anoressia per colpa di quei
balordi che l’avevano violen-
tata, prima all’età di undici
anni durante una festa scola-
stica e poi quando ne aveva
14, per strada. Aveva deciso
di rifiutare cibo e cure.
LA COMMISSIONE
E dire che alla fine del 2001
la Commissione belga che ha
lavorato sull’allora progetto
di legge sull’eutanasia aveva
affermato senza troppi giri di
parole che la sola sofferenza
psichica del paziente non
avrebbe mai dovuto condur-
re alla morte.
È il caso di Kelly, che tra ri-
coveri ospedalieri, tentativi di
suicidio, disturbi alimentari e
atti di autolesionismo ha ma-
nifestato, e tuttora manifesta,
problemi psichiatrici. In tutto
ciò, però, dall’introduzione
della legge nel 2002, in Belgio
hanno fatto ricorso all’eutana-
sia per cause psichiatriche
113 persone. Si va dalla de-
pressione alla demenza, dai
disturbi bipolari alla schizo-
frenia, passando per ogni ti-
po di malattia mentale che
spinge ti sussurra nell’orec-
chio che forse è giunta l’ora
di morire.
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Il caso che fa discutere in Belgio
Kelly vuole l’eutanasia solo perché non si piace
La ragazza ha sofferto in passato di disturbi psichici: «Quando mi guardo allo specchio - racconta - vedo un mostro»
IL TREND
■In quindici anni sono au-
mentate di dieci volte le morti
per eutanasia in Belgio: erano
235 i fascicoli ricevuti nel
2003 dalla Commissione fede-
rale, sono stati 2.350 nel
2018, al culmine di un trend in
costante aumento. Ma diversi
studi pubblicati su riviste
scientifiche ritengono che i nu-
meri siano sottostimati del
50%.
CASO ECLATANTE
■Fecero molto discutere tre
casi di eutanasia su pazienti
minori nel 2016-2017. Si è
trattato di ragazzini di 9, 11 e
17 anni, che soffrivano di «ma-
lattie incurabili e particolar-
mente gravi che avrebbero
portato alla loro morte in tem-
pi brevi». Soffrivano di disturbi
muscolari e neuromuscolari
(distrofia muscolare di Duchen-
ne grave), di un tumore mali-
gno dell’occhio, del cervello e
di altre parti del sistema nervo-
so centrale e il terzo di “ano-
malie del metabolismo: mu-
scoviscidosi” (fibrosi cistica).
In tutti e tre i casi la Commis-
sione Federale di controllo e
valutazione dei casi di eutana-
sia ha appurato “la capacità di
discernimento dei minori”.
La scheda
17
mercoledì
16 ottobre
2019
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